Dai Salesiani una mano tesa a 2000 bambini e ragazzi: «Il governo ripristini il fondo contro la povertà educativa»
Dal Corriere della Sera.
***
L’Italia è tra i Paesi europei in cui la povertà educativa è più forte, in particolare al Sud dove la dispersione scolastica supera il 14%. Per contribuire a spezzare questa catena, la rete associativa Salesiani per il sociale – fondata dai Salesiani d’Italia di don Bosco – ha avviato una serie di progetti su tutto il territorio nazionale, e specialmente nelle aree più a rischio, con l’obiettivo di favorire un processo continuo e diffuso di apprendimento da parte di bambini e adolescenti. In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione (24 gennaio), Salesiani per il sociale ribadisce il proprio impegno nell’offrire a bambini e ragazzi un aiuto concreto sia per le attività scolastiche che extra-scolastiche, coinvolgendo i docenti ma soprattutto le famiglie. Ad oggi, sono circa 2mila i beneficiari di questi progetti, che vedono coinvolti 160 educatori distribuiti in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.
«La povertà educativa non è più un’emergenza, ma un fenomeno grave e strutturale nella società italiana, che coinvolge oltre un milione di minori e compromette la crescita delle giovani generazioni. Di fronte a questa realtà, è indispensabile rifinanziare il fondo nazionale di contrasto alla povertà educativa e adottare politiche sistematiche che rafforzino i servizi educativi e sociali a supporto dei minori e dei giovani in difficoltà», afferma don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il sociale. Nell’ultima legge di bilancio varata a dicembre dal governo Meloni, per la prima volta dopo 8 anni il fondo, che era alimentato dalle fondazioni bancarie a cui veniva riconosciuto un credito di imposta, non è stato rinnovato. In questi anni il fondo ha raccolto 800 milioni di euro e coinvolto 9.500 enti del Terzo settore. Quasi 600mila i minori raggiunti. «La prevenzione educativa – spiega ancora don Preite – non solo riduce i costi per lo Stato, ma offre risultati migliori e più duraturi per l’identità e la crescita dei ragazzi rispetto alla sola repressione. Ogni giorno, un esercito di educatori, assistenti sociali e psicologi, insieme a famiglie e scuole, lavora per creare un ambiente educativo fondato su fiducia, accoglienza e accompagnamento personale. Seguendo il sistema preventivo di don Bosco, promuoviamo conoscenze e competenze, aiutando bambini e ragazzi a inseguire le proprie aspirazioni e costruire un futuro migliore attraverso lo studio, la creatività e lo sviluppo delle proprie capacità».
L’impegno di Salesiani per il Sociale si traduce in azioni concrete come per esempio «Vicini di banco: territori e scuole insieme per contrastare la dispersione scolastica», che prevede attività sviluppate con un modello didattico flessibile, adattabile ai vari contesti scolastici e basato sulla co-progettazione e co-programmazione di docenti ed educatori.
Numerosi anche i progetti a livello locale: nel quartiere Giostra di Messina Salesiani per il sociale ha avviato il progetto «Una Giostra educante» destinato a 600 bambini e ragazzi tra i 6 e 17 anni. L’iniziativa è rivolta a minori, alle famiglie – per lo sviluppo delle competenze, delle responsabilità genitoriali e la riduzione dei fenomeni di disoccupazione – e alla comunità, per lo sviluppo di un welfare generativo. Il progetto «Scuola Libera Tutti!» è stato attivato a Venaria Reale (Torino), Macerata, Roma, Cisternino (Brindisi) e Palermo, per prevenire l’abbandono scolastico e migliorare il benessere degli studenti, con attività di supporto allo studio e momenti ricreativi che coinvolgano i ragazzi anche nel tempo libero. A Pedara e Viagrande, in provincia di Catania, ha invece preso il via il progetto «Scuola Casa Comune», per promuovere l’inclusione nei servizi socioeducativi e nelle attività ludiche e culturali – offerte dal progetto e dal territorio – di 300 bambini tra i 5 e i 10 anni in condizioni di fragilità economica. Il progetto intende aiutare specialmente le famiglie, sostenendole attraverso l’inserimento in una rete di genitori, insegnanti e figure educative.