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RMG – Il Settore per la Pastorale Giovanile pubblica il documento finale del Sinodo Salesiano dei Giovani

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A Valdocco e al Colle Don Bosco, dove è passata tanta storia e fedeltà salesiana, il Sinodo Salesiano dei Giovani ha studiato una proposta per tutto il mondo salesiano. A farlo sono stati 375 persone, per lo più giovani di 94 nazionalità, ragazzi e ragazze di età media di 23 anni, provenienti da tante nazioni, con culture e lingue diverse, ma tutti con la stessa fede e lo stesso intenso impegno per l’opera iniziata da Don Bosco.

Grazie al lavoro dei “circoli minori”, o gruppi linguistici, e dell’Assemblea, si è giunti al Documento Finale, che viene messo ora a disposizione di tutti. Esso guarda alla realtà dei giovani, del mondo e della Chiesa, individuando le percezioni, le emozioni e le aspettative dei giovani. Tale testo stimola tutti gli operatori pastorali a una riflessione serena e aperta: “Cosa dobbiamo cambiare perché i giovani passino da spettatori a protagonisti nella Chiesa e nella società? Cosa pensano, sentono e vogliono i giovani?”

“Forse dovremmo approfittare di quest’ora sinodale per puntare a una pastorale più mistagogica, che educhi all’interiorità e susciti l’esperienza di Dio in ogni momento, che aiuti a scoprire la propria vocazione e dia priorità all’accompagnamento pastorale”, sottolinea don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana.

Le proposte del Documento Finale approfondiscono l’esperienza della Spiritualità Giovanile Salesiana in una dimensione internazionale, trasformando queste pagine in una grande celebrazione del cammino di evangelizzazione compiuto in tutto il mondo salesiano. Esse aiutano a scoprire il cuore dei giovani per trovarvi quelle vibrazioni dello Spirito che aiutano a inventare nuovi percorsi e fonti di fede. “Non c’è nulla nelle culture giovanili che non risuoni nel nostro cuore” ribadisce don García Morcuende.

Al termine di queste giornate di grazia, i membri del Settore per la Pastorale Giovanile possono dire di essere stati presenti ad un appuntamento con la storia. “Siamo stati presenti a un momento indimenticabile – spiegano –. Al Sinodo siamo stati accompagnati dal sole estivo e dalla luce di quell’altro sole che sorge dall’alto e che ricevevamo ogni giorno nell’Eucaristia”.

Per chiunque vi abbia partecipato, è stato bello vedere che i giovani vogliono intraprendere la bella avventura di condurre a Gesù i loro compagni e amici, con i quali condividono grandi ideali, lotte e sconfitte nella ricerca dell’avvento della civiltà dell’amore, della solidarietà e della pace.

Nei dialoghi per giungere a queste conclusioni, è stato possibile vedere la diversità delle culture, delle realtà giovanili e della Chiesa, ma anche l’unità che il carisma di Don Bosco dona, permettendo di identificarsi negli stessi modi di assumere la vita e la fede. È stato motivo di grande gioia vedere la partecipazione, l’intesa e la comprensione, la capacità di lavoro e di discernimento e la condivisione di molti momenti di riflessione, di cultura, di preghiera e di proposta.

In cammino verso il Sinodo Salesiano dei Giovani

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A motivo del Bicentenario del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco (1824-2024), il Settore per la Pastorale Giovanile salesiana ha convocato i giovani di tutto il mondo salesiano per un incontro, che si terrà dall’11 al 16 agosto, a Torino-Valdocco e al Colle Don Bosco. Non si tratta di un semplice incontro di giovani: è piuttosto un processo già avviato da tempo nelle Ispettorie, nel quale i giovani sono stati invitati a camminare insieme, ascoltando, parlando e pregando con l’obiettivo di discernere insieme il futuro loro e quello della Chiesa. Si tratta di ascoltarsi, imparare gli uni dagli altri e proiettare il Vangelo sulle situazioni che vanno scoprendo nella loro vita.

La metodologia del Sinodo Salesiano dei Giovani è tutta pensata per dare valore al protagonismo dei giovani, non degli educatori adulti. “Vogliamo che siano protagonisti attivi della trasformazione sociale e testimoni della misericordia di Gesù e del Padre”, ha spiegato don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Come dice Papa Francesco, “anche se non è sempre facile accostare i giovani, stiamo crescendo su due aspetti: la consapevolezza che è l’intera comunità che li evangelizza e l’urgenza che i giovani siano più protagonisti nelle proposte pastorali” (Christus Vivit, 202).

“I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono chiamati a camminare con i giovani, per crescere insieme nella fedeltà alla proposta di vita che pone il Vangelo – prosegue don García Morcuende –. Più che teorie o conoscenze, i giovani cercano esperienze di vita, hanno bisogno di agire. È necessario dare loro l’opportunità al Sinodo di impegnarsi nella fede in iniziative concrete di servizio agli altri, soprattutto ai più deboli. Nessuno come loro potrà offrire una testimonianza viva del significato che il Vangelo ha per la sensibilità, le preoccupazioni e i problemi dei giovani di oggi”.

Per organizzare al meglio la struttura e le attività del Sinodo, nonché le procedure delle varie assemblee, è stato istituito il Core Group – la Segreteria del Sinodo – composto da 14 giovani.

Al Sinodo Salesiano dei Giovani partecipano 373 persone; 293 sono giovani (tra cui i membri del Core Group e 22 pre-novizi), che hanno diritto di voto in Assemblea.

Altri partecipanti al Sinodo, senza diritto di voto, sono: il Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime; altri 41 Salesiani (rappresentanti delle Regioni, responsabili dei contenuti e degli spettacoli, della logistica, della comunicazione sociale, dei traduttori e dello staff organizzativo); 18 Figlie di Maria Ausiliatrice; 15 musicisti e 5 laici dello staff tecnico.

Nello sviluppo del dibattito sinodale, si stanno costituendo i Circoli Minori, su base linguistica. Ogni giovane parteciperà al Circolo in base alla lingua che conosce meglio (spagnolo, portoghese, francese, inglese, italiano) e ogni singolo Circolo si occuperà dell’intero Instrumentum Laboris (Strumento di Lavoro), diviso in tre parti.

Lo scopo di questi Circoli Minori è quello di dare ai giovani l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e di confrontarle, in modo che alla fine appaia e venga dichiarato sinteticamente su quali opinioni c’è consenso e su quali c’è dissenso. In ogni gruppo, il Moderatore guiderà la discussione e il Relatore farà una sintesi delle opinioni espresse.

L’Instrumentum laboris, che servirà come base e punto di riferimento durante la discussione sinodale, è già stato redatto. Questo “documento di lavoro” è il frutto dei suggerimenti e delle osservazioni dei giovani delle diverse Ispettorie.

Al Sinodo partecipano persone provenienti da 83 Paesi – 187 donne e 185 uomini. Le lingue più parlate sono l’inglese, lo spagnolo, l’italiano, il portoghese e il francese. Poi, nell’ordine, polacco, hindi, tedesco e arabo. Infine, ci sono partecipanti che parlano cantonese, croato, mandarino, coreano, tamil, amarico, bielorusso, olandese, swahili, konkani, marathi, sloveno, telugu, thailandese, filippino, croato, ungherese, albanese, lingala, nepalese, bengalese, sinhala, urdu e creolo.

“La preparazione personale attraverso la preghiera è molto importante – conclude il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile –. Vogliamo farlo accompagnati da quattro atteggiamenti spirituali: un forte senso di appartenenza alla Chiesa e alla Famiglia Salesiana; con la gratitudine per il dono del carisma salesiano; lasciandoci interpellare dalla situazione concreta delle case salesiane, dei giovani e del mondo di oggi; e pensando al futuro, aperti e fiduciosi nell’azione del Signore, consapevoli che è Lui che ci guida e ci sostiene”.

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Festa Ispettoriale ICP al Colle Don Bosco

Come da tradizione, l’Ispettoria ICP si è ritrovata insieme per vivere come famiglia la Festa Ispettoriale. Quest’anno, ad ospitare le celebrazioni è stato il Colle Don Bosco nella giornata del 4 maggio 2024.

Il grande anniversario che si è voluto ricordare è stato il bicentenario del Sogno dei nove anni di don Bosco, di cui la giornata ne ha confermato l’attualità sia presso l’Ispettoria che nel resto del mondo.

Dopo i saluti iniziali si è passato al momento delle ricorrenze giubilari (di professione e di presbiterato), a cui ha preso parte anche l’Ispettore don Leonardo Mancini.

A coronare la giornata la Celebrazione Eucaristica, un pranzo conviviale insieme e la visita ai luoghi rinnovati.

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Primo incontro dei Musei Missionari Salesiani

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dal 18 al 22 gennaio 2024 si terrà presso il Colle Don Bosco, a Castelnuovo Don Bosco, l’Incontro Internazionale dei Musei Missionari Salesiani. È la prima volta nella Congregazione che viene realizzata una simile iniziativa, che servirà a generare un arricchente scambio di esperienze, conoscenze e, soprattutto, di dialoghi e confronti sull’eredità lasciata da San Giovanni Bosco. Il tema generale del raduno sarà “L’identità del Museo Missionario Salesiano”.

Tra gli altri argomenti che verranno discussi, ci sono: evangelizzare educando attraverso il Museo Missionario; il ruolo del Museo nella registrazione, conservazione, promozione e valorizzazione della cultura indigena; la creazione di meccanismi o processi per una collaborazione continua e una crescita reciproca; e la condivisione delle migliori pratiche di ciascun museo per un apprendimento reciproco.

L’incontro è un’iniziativa del Settore per le Missioni, e avviene sotto la supervisione di don George Menamparampil, al suo ultimo incarico nel Settore, il quale spiega: “Quest’incontro ci aiuterà ad approfondire l’identità educativa e la natura evangelizzatrice di tutti i nostri musei e promette di essere una pietra miliare nel percorso dei musei salesiani nel mondo”.

Ancora secondo don Menamparampil, è importante integrare i musei nell’identità educativa e missionaria salesiana, sottolineando la necessità di aggiornarsi sulle ultime tendenze della museologia e della tecnologia.

Secondo Dirceu Lonkhuijzen, Coordinatore del Museo delle Culture “Don Bosco” (MCDB) di Campo Grande, in Brasile, le aspettative per l’incontro sono alte: “Daremo proseguimento alle attività avviate già da tempo, che sono iniziate digitalmente e che ora riprendiamo di persona”.

Il prof. Lonkhuijzen, che sarà accompagnato dal Brasile anche da Marcos Lima, Coordinatore del Museo dell’Opera Salesiana in Brasile (MOSB), sostiene che l’incontro sarà anche un’opportunità per conoscere altre persone, professionisti del settore e le loro istituzioni museali: “Sarà un’esperienza incredibile, dei giorni di grande apprendimento per tutti coloro che parteciperanno all’incontro”.

L’incontro promette di essere uno spazio per lo scambio di idee, il rafforzamento delle collaborazioni e la reciproca ispirazione tra i rappresentanti dei musei salesiani. Le attività previste comprendono conferenze, visite tecniche ai musei e alle mostre della “Casa Don Bosco”, tavole rotonde e momenti di convivialità, tutti finalizzati a promuovere la missione salesiana di educare ed evangelizzare.

Per la direttrice del Museo “Abya-Yala” di Quito, in Ecuador, Nataly del Pilar, l’evento sarà estremamente importante per le istituzioni culturali salesiane e riporta che le sue aspettative sono positive: “La mia speranza è quella di poter formare la Rete dei Musei Missionari Salesiani che ci permetterà di lavorare sulla museologia, sulla museografia, sulla curatela, sulla divulgazione e su altri temi museografici del nostro carisma, che ci rende diversi dagli altri musei. È un passo estremamente importante e ci permetterà di imparare gli uni dagli altri”, conclude.

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Il Cammino di Don Bosco – Studio Aperto

L’edizione di Studio Aperto (Italia 1, Mediaset Infinity) del 6 dicembre 2023 ha dedicato un servizio a cura di Beppe Gandolfo al Cammino di Don Bosco, l’itinerario escursionistico che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino porta fino al Colle Don Bosco, passando per le colline Chieresi.

Lungo poco più di 160 km, il percorso si dirama lungo tre vie:

  • Il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco.
  • Il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano.
  • Il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

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Italia – Corso di formazione per i Delegati per la Famiglia Salesiana delle Ispettorie di lingua inglese

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Venerdì 14 aprile, 31 Delegati per la Famiglia Salesiana di diverse Ispettorie e Visitatorie anglofone di tutto il mondo si sono riuniti presso il Colle Don Bosco per iniziare un corso di formazione su vari aspetti legati al loro servizio. Gli elementi centrali sono stati: riflessioni sulla figura di Don Bosco, fondatore del vasto movimento carismatico della Famiglia Salesiana; approfondimento della Carta d’Identità della Famiglia Salesiana, uno studio specifico del ruolo del Delegato per la Famiglia Salesiana, la conoscenza dei Gruppi della Famiglia Salesiana e la condivisione di esperienze e spiritualità sui Luoghi Salesiani.

Nella seconda giornata di lavori, don Giuseppe Casti, già Delegato Mondiale per i Salesiani Cooperatori (2012-2020) ha illustrato il tema: “Movimento Salesiano: il laicato nella mente e nella vita di Don Bosco”, con un’attenzione specifica sulla visibilità ecclesiale della presenza salesiana come movimento, sulla cultura della Famiglia Salesiana e su determinati aspetti legati alla sinodalità.

Da parte sua Bryan Magro, Presidente della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco, ha presentato una breve panoramica sugli Exallievi di Don Bosco. Ha sottolineato la missione degli Exallievi, che comprende il servizio a favore della vita, la libertà e la verità, e come l’identità dell’Exallievo sia permeata in primo luogo dalla gratitudine e dall’amore verso Don Bosco. Poi ha anche indicato le sette attività strategiche che guideranno gli Exallievi di Don Bosco nel presente e nel futuro prossimo: il Camminare Insieme, la Famiglia Salesiana, la Spiritualità, la Comunicazione, la Solidarietà, la Missione (l’Africa come una delle aree prioritarie) e l’attenzione ai Giovani Exallievi.

I Delegati hanno avuto anche l’opportunità di visitare alcuni tra i più significativi luoghi salesiani intorno al Colle Don Bosco, come la casa natale di Don Bosco, e di conoscere la sua esperienza di famiglia. Il dott. Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino, ha poi guidato i Delegati per la FS attraverso la sua riflessione “I laici nella Chiesa e nella società”, che ha offerto a tutti i partecipanti alcuni punti molto forti su cui riflettere. Il relatore ha sottolineato l’importanza di rispettare il ruolo dei laici e di non vederli come quasi-sacerdoti o sostituti dei sacerdoti, ribadendo il concetto che i laici vadano riconosciuti e valorizzati in quanto laici.

Il Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, don Joan Lluis Playà, da parte sua ha offerto un contributo sul tema della Pastorale Giovanile e la Famiglia Salesiana, nel quale ha messo in luce come una maggiore collaborazione tra i vari gruppi della Famiglia Salesiana e la Pastorale Giovanile sia una sfida da vincere a vari livelli, soprattutto in quello dell’accompagnamento dei giovani.

Le attività del corso di formazione proseguiranno ancora in questi giorni fino a giovedì 20 aprile.

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Visita del Rettor Maggiore al Colle Don Bosco – ANS

Domenica 29 gennaio 2023, il Rettor Maggiore ha celebrato l’Eucaristia nella Basilica del Colle Don Bosco, davanti alla gioia di una moltitudine di fedeli.

 

Dalla notizia di ANS:

Nella giornata di domenica 29 gennaio il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha visitato il Colle Don Bosco, celebrando l’Eucaristia delle 17:00 nella Basilica dedicata a San Giovanni Bosco, davanti ad una moltitudine di fedeli.

In apertura della celebrazione don Ezio Orsini, Rettore della Basilica, ha ringraziato il Rettor Maggiore, le autorità e i fedeli presenti alla celebrazione. Anche il Rettor Maggiore, nell’omelia, ha ringraziato i fedeli per il loro amore a Don Bosco, e con loro anche tutte le autorità civili della Provincia di Asti lì presenti, asserendo che la loro presenza era più che formale, e fosse rivelatrice del loro amore per Don Bosco e per la Congregazione Salesiana.

Riflettendo poi sulla prima lettura, dal profeta Sofonia, ha ricordato che Dio favorisce gli umili e i piccoli e realizza i suoi piani attraverso di loro. Don Bosco proveniva dai Becchi, un villaggio remoto e umile, che difficilmente offriva possibilità di un grande futuro; dovette affrontare molte sfide, ma il dito di Dio era in opera nella sua vita e la mano di Dio lo guidava a realizzare un sogno che ancora si sta attuando in tutto il mondo.

Come Rettor Maggiore, ha raccontato di aver visitato oltre 112 Paesi e di aver avuto un contatto diretto con la missione di Don Bosco diffusa in tutti i continenti, e ha detto che questa missione testimonia veramente l’opera compiuta da Dio attraverso Don Bosco, che dà una speranza a migliaia di ragazzi.

Commentando il Vangelo del giorno sulle Beatitudini, ha anche aggiunto che tutti desiderano la felicità: alcuni provano a cercarla nel potere, nei beni, negli ultimi gadget e nelle cose del mondo, ma presto si rendono conto che queste cose non appagano.

La vera felicità – ha aggiunto – viene dal Signore, dalla Parola di Dio, dalla pratica dei valori evangelici di umiltà, amore, compassione, pace, giustizia…

Durante la Messa, 35 Salesiani Cooperatori hanno rinnovato la loro promessa, e dopo l’Eucaristia, il Rettor Maggiore si è congratulato con loro, prima di incontrare le autorità venute dalla provincia di Asti.

Nell’occasione, il sindaco di Catelnuovo Don Bosco, Antonio Rago, ha presentato le autorità al Rettor Maggiore e le ha ringraziate per la loro presenza. Il Rettor Maggiore, da parte sua, ha elogiato l’affetto da loro manifestato a Don Bosco e alla Congregazione Salesiana, assicurandogli le sue preghiere. Quindi, ha regalato a ciascuno un libro su Sant’Artemide Zatti, il nuovo santo della Famiglia Salesiana.

In conclusione, don Thathireddy Vijaya Bhaskar, Direttore della comunità, ha ringraziato i presenti, esortato le autorità a continuare la collaborazione, e ha invitato tutti a proseguire la festa con un momento di agape fraterna.

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Castelnuovo Don Bosco: Sant’Artemide Zatti al Colle Don Bosco, il 18 marzo 1934

Dagli archivi dei pellegrini del Colle Don Bosco risulta che Artemide Zatti passò al Colle il 18 marzo 1934. Nel registro si firma in questo modo: Artemide Zatti missionario salesiano a Viedma, Patagonia, Argentina.

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Grazie alle ricerche svolte del Sig. Sante Simioni, salesiano coadiutore, dagli archivi dei pellegrini del Colle Don Bosco risulta che Artemide Zatti, canonizzato lo scorso 9 ottobre, passò al Colle il 18 marzo 1934. Nel registro si firma in questo modo: Artemide Zatti missionario salesiano a Viedma, Patagonia, Argentina.

Nel 1934 Artemide Zatti visse infatti un’esperienza che restò memorabile nella sua vita. Il giorno di Pasqua, 1° aprile, si doveva celebrare a Roma la solenne canonizzazione di Don Bosco. Da tutte le parti del mondo furono mandati confratelli a Roma come rappresentanti delle varie Ispettorie e comunità per assistere alla glorificazione del Fondatore. L’Ispettore della Patagonia, don Gaudenzio Manachino, scelse Artemide Zatti per rappresentare i salesiani coadiutori, dandone l’annuncio agli Esercizi Spirituali. Generale fu il consenso per tale scelta, tanto era il prestigio e la stima che il Sig. Zatti godeva già presso tutti. Anche egli ne dovette essere felice, potendo rivedere l’Italia da cui mancava da oltre 30 anni.

Un vestito gli venne prestato dal dottor Harosteguy, mentre la signora Maria Vásquez Linares, moglie del sarto Linares, per quella occasione gli fece un vestito nuovo. Una vecchia valigia gli fu prestata da un sacerdote degente all’ospedale e don Luigi Cencio a Buenos Aires gli prese il biglietto di terza classe sul “Neptunia”, mentre l’Ispettore gli fece una lettera di presentazione per le case d’Italia

Il viaggio durò 16 giorni. Zatti fu a Torino, dove visitò i luoghi santificati dalla presenza di Don Bosco, tra cui il Colle, dove era nato il Santo dei Giovani. È rimasta nell’epistolario una sola cartolina inviata da Torino:

Dai piedi dell’altare della nostra cara Madre Maria Ausiliatrice alla quale ho chiesto una benedizione speciale (e continuerò a chiedere) per tutta il personale dell’Ospedale San José, rivolgo i più affettuosi saluti a ciascuno in particolare, pregando che Dio, per intercessione di San Giovanni Bosco, riversi su tutti la sua copiosa benedizione

Artemide Zatti

Dopo aver partecipato a Roma alla canonizzazione di Don Bosco, fece una rapida visita a Boretto, il suo paese natale. Il 28 aprile 1934 si imbarcò a Napoli sulla nave “Oceania”, con un buon peso di ricordini per gli amici di Viedma, tra cui giunse con grande gioia a metà maggio. Si può immaginare l’accoglienza e quel che seguì. I ricordi della visita al Cottolengo si intrecciavano con quelli dell’incontro col Papa e con Don Bosco santo. Furono queste le uniche vere vacanze di Zatti: il suo spirito, più che il suo fisico, ne uscì rinnovato.

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“Un grande dono del Signore”: la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano

Dal 17 agosto al 19 settembre, presso Colle Don Bosco (Piemonte), si sono svolte le attività della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano per 22 salesiani provenienti da 17 Ispettorie. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Un’esperienza al di sopra delle aspettative, in grado di aprire nuovi orizzonti, da conservare come un regalo del Signore: sono entusiastici i commenti dei partecipanti alla seconda edizione della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano per i salesiani di lingua italiana, spagnola e portoghese, realizzata sui Luoghi Salesiani, tra Valdocco e Castelnuovo Don Bosco, dal 17 agosto al 19 settembre scorsi. In totale a quest’edizione hanno partecipato 22 salesiani provenienti da 17 Ispettorie.

Coordinata dal sig. Raymond Callo, SDB, del Settore per la Formazione, e da don Fabio Attard, Coordinatore della Formazione dei Salesiani e dei Laici in Europa, l’esperienza della Scuola ha visto anche la presenza nella fase finale del Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho.

“Prima di partecipare pensavo che fosse il solito corso intellettuale distaccato dall’esperienza personale e pastorale. Mi sono ricreduto – testimonia oggi Vittorio Cunsolo, salesiano della Circoscrizione Italia Centrale (ICC) –. Già nei primi giorni a Valdocco, la modalità di conduzione ha favorito il confronto tra l’esperienza di vita del giovane prete don Bosco e la mia esperienza personale. I tempi distesi per l’interiorizzazione, le domande che ci guidavano, le condivisioni in gruppi, tutto aiutava a far dialogare la vita di don Bosco con la propria vita”.

Prosegue don Cunsolo:

“L’apice del corso sono stati gli Esercizi Spirituali. Una settimana in completo silenzio in un monastero Rosminiano. Per un attivista come me, stare una settimana in completo silenzio pensavo fosse un po’ tempo perso. Si potrebbero ascoltare commenti alla Parola di Dio, leggere buoni libri spirituali, confrontarsi con altri confratelli, ecc… ed invece stare lì in silenzio. Mi sono fidato e ho provato a rallentare il mio ritmo frenetico di vita. Il confronto quotidiano con una guida a propria scelta mi ha accompagnato nell’immergermi lentamente in quel silenzio, che è stata una porta per l’interiorità. Il primo frutto del silenzio la calma e da questa l’ascolto profondo. Dall’ascolto profondo, l’Incontro. Riprendi contatto con te stesso e con Colui che era lì ad aspettare. Ho capito cosa intendeva Sant’Ignazio: ‘non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e  gustare le cose internamente’”.

“Le ultime settimane – conclude il salesiano di ICC – le abbiamo trascorse al Colle Don Bosco dove abbiamo avuto modo di rileggere con calma, insieme al piccolo Giovannino, gli anni della nostra formazione. Vedere la trama che la Provvidenza intesseva. Ho approfondito la conoscenza di don Bosco e delle tante figure che lo hanno aiutato a crescere, diverse cose non le sapevo. Accompagnati dall’equipe, abbiamo infine potuto lavorare su noi stessi e sul modo di stare in mezzo ai giovani. Ho preso consapevolezza di qualità ed aspetti da migliorare. Grazie alla testimonianza dell’equipe, alla loro presenza fraterna ed al tempo stesso professionale, ho avuto modo di arricchirmi imparando dal loro modo salesiano di accompagnarci. Il mio grazie alla Congregazione, all’equipe e a tutti i compagni di corso che hanno permesso tutto questo”.

Don Domingos Chikenge Chimuco, salesiano angolano, da parte sua osserva:

“Per me è stata un’esperienza molto bella e ha significato molto nella mia vita. Mi ha dato orizzonti molto più ampi sulle tecniche di accompagnamento spirituale, nella Chiesa e soprattutto nella spiritualità salesiana. Sono state cinque settimane molto ben organizzate, con molti momenti di preghiera, riflessione, condivisione, giochi, ecc. Sono state cinque settimane di grande familiarità con tutta la realtà della Famiglia Salesiana nel mondo. È una scuola molto attuale e ci viene data dallo Spirito Santo nella Congregazione, soprattutto per la formazione dei confratelli, per l’accompagnamento spirituale dei giovani in formazione, e non solo, e delle persone che si avvicinano alle nostre opere e servizi”.

Conclude don Sergio Astorga, dal Cile:

“Si è conclusa il 19 settembre la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, offerta da un’équipe del Dicastero per la Formazione a livello mondiale. Noi che vi abbiamo partecipato l’abbiamo apprezzata come un grande dono del Signore. È stata un’esperienza unica in un gruppo composto da confratelli provenienti da diversi Paesi del mondo salesiano, e l’atmosfera di preghiera, la profondità della riflessione, la convivialità e il lavoro di squadra, la ricreazione… tutto è stato eccezionale. Iniziata a Valdocco e conclusasi al Colle Don Bosco, ci ha permesso di acquisire strumenti per l’accompagnamento spirituale individuale e intraprendere percorsi di conversione. Ora siamo meglio preparati ad offrire un servizio migliore nelle nostre rispettive Ispettorie. Dal profondo del cuore ‘grazie mille’”.

Avviata nella sua prima edizione ad agosto del 2021, la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano è una delle modalità di attuazione delle raccomandazioni contenute nel testo “Giovani Salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive”, così come della quarta linea programmatica offerta dal Rettor Maggiore a tutta la Congregazione dopo il Capitolo Generale 28°. L’urgenza della formazione di guide spirituali, inoltre, era stata espressa anche nella ricerca mondiale sull’Accompagnamento Personale Salesiano condotta nel 2016 e a cui parteciparono circa 4.000 salesiani.

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Ritrovo MGS al Colle don Bosco

10 settembre 2022: tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano che quest’estate hanno partecipato ai Campi animatori e al Pellegrinaggio MGS, si ritrovano al Colle Don Bosco per condividere una giornata insieme, prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Accompagnati e guidati dagli animatori, i ragazzi hanno ripreso i temi formativi affrontati durante il campo, divisi in fasce d’età, alternando momenti di riflessione, deserto e condivisione.

Durante la giornata, ricca di attività, giochi, balli, pranzo insieme, i giovani hanno rincontrato i loro amici e fatto amicizia con persone nuove.

Nel pomeriggio, si sono svolte in Basilica le professioni perpetue di alcuni salesiani che hanno deciso di dire il “Sì, per sempre” a Dio: è stato un momento di fraternità e gioia per loro, poter essere circondati da così tanti giovani in questo giorno così importante.

Al termine della serata, Suor Emma, ispettrice generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha salutato tutti i ragazzi, invitandoli a condividere il sogno con tutti coloro che ancora non conoscono questa gioia piena che è l’incontro con il Signore.

Don Alberto ha infine ringraziato tutti gli animatori e organizzatori  della giornata:

Voi non lo sapevate, ma tra i 500 e passa ragazzi che erano iscritti ce n’erano alcuni con diverse difficoltà fisiche, psicologiche o spirituali… gli accompagnatori ci hanno ringraziato perché nessuno di essi si è sentito escluso.

Continuando a camminare con la stessa passione, si può sempre fare del bene. Come ricordava Don Bosco ai suoi ragazzi infatti:

L’ottimo è nemico del bene

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