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Il Rettor Maggiore inaugura il sentiero “Sant’Artemide Zatti” a San Salvatore Monferrato, paese natale di don Carlo Evasio Cavalli

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – San Salvatore Monferrato) – Il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, nella giornata di domenica 30 giugno 2024 è stato a San Salvatore Monferrato, nella diocesi di Casale Monferrato, in Piemonte, per ricordare il sacerdote salesiano don Carlo Evasio Cavalli, nativo del paese monferrino, che fu padre spirituale del salesiano coadiutore Artemide Zatti, proclamato santo il 9 ottobre 2022. Nella circostanza il X Successore di Don Bosco, dallo scorso 20 aprile anche Arcivescovo Titolare di Ursona, ha animato un ricco programma di attività, culminato nell’intitolazione a Sant’Artemide Zatti del sentiero della Via Crucis sito presso il santuario della Madonna del Pozzo.

Il programma degli appuntamenti ha avuto inizio alle 14:30 locali, con un incontro amichevole e paterno tra il cardinale e alcuni ragazzi e ragazze della comunità locale.

Successivamente hanno avuto luogo gli atti istituzionali, con l’accoglienza ufficiale della Delegazione del Comune di Boretto, paese natale di Artemide Zatti, guidata dal neosindaco, Andrea Codelupi; e il conferimento della “Benemerenza Civica Speciale” conferita dal Consiglio Comunale di San Salvatore Monferrato al Cardinale Á.F. Artime, e consegnatagli dalle mani del Sindaco, Corrado Tagliabue.

L’atto centrale della giornata, cioè l’intitolazione del sentiero della Via Crucis a Sant’Artemide Zatti, è stato organizzato dalla comunità parrocchiale locale, guidata da don Gabriele Paganini, ed è avvenuto tra una folla di fedeli e alla presenza di diverse autorità religiose: in tal senso si segnala, in particolare, la presenza del Vescovo della Diocesi di Casale Monferrato, Mons. Gianni Sacchi; e del Rettore del Santuario, don Carlo Grattarola; oltre a diversi salesiani, numerose Figlie di Maria Ausiliatrice e altri membri della Famiglia Salesiana.

Successivamente, attorniato dai ragazzi e dagli animatori dell’oratorio, il cardinale ha anche tagliato il nastro della nuova altalena inclusiva per l’area giochi del santuario; e tutti i presenti hanno poi assistito ad un momento commemorativo nel quale sono state ricordate le due figure salesiane: Artemide Zatti, salesiano coadiutore divenuto santo nel servizio ai malati e ai poveri che affollavano l’ospedale di Viedma, in Argentina; e don Carlo Evasio Cavalli, il sacerdote salesiano originario di San Salvatore Monferrato, che, da missionario in Argentina e parroco a Bahía Blanca, ne ispirò il percorso di santità.

Nel prosieguo del pomeriggio, sempre presso il santuario della Madonna del Pozzo, il Rettor Maggiore ha anche presieduto la celebrazione eucaristica domenicale, accompagnato da Mons. Sacchi e da altri concelebranti.

“La popolazione di San Salvatore, lieta per aver avuto come concittadino don Carlo Evasio Cavalli, ha voluto rendere onore alla felice coincidenza di questi due figli di Don Bosco e affidarsi alla loro intercessione”, ha commentato Mons. Grattarola, Rettore del santuario. “Per questo motivo – ha aggiunto – la Via Crucis che alcuni anni or sono, su ispirazione dell’arciprete Annibale Spalla, fu eretta nel parco del santuario, è stata intitolata a sant’Artemide perché con la sua intercessione, lui, ‘parente di tutti i poveri’ e ‘buon samaritano’ ci porti a riconoscere e servire in ogni fratello che soffre, Cristo Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli”.

Festa di Maria Ausiliatrice: il Rettor Maggiore mette al centro “l’accoglienza di Maria”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Mantenendo la promessa che aveva fatto lo scorso 17 dicembre 2023, quando prendeva possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana assegnatagli dal Santo Padre Francesco, il Rettor Maggiore dei Salesiani e Arcivescovo Titolare di Ursona, Cardinale Ángel Fernández Artime, ha celebrato la Festa di Maria Ausiliatrice 2024 a Roma, nella chiesa di cui è titolare.

Alla celebrazione hanno preso parte i salesiani della comunità “Pio XI” che anima la vasta opera in cui è inserita la basilica, a cominciare dal parroco, don Valerio Baresi; numerosi salesiani delle diverse opere dei Figli di Don Bosco attivi a Roma; insieme anche ad altre personalità della Famiglia Salesiana locale, autorità civili e soprattutto numerosi giovani e fedeli del territorio, fortemente marcato dalla presenza salesiana.

Atteso con impazienza e trepidazione da tutti, il Rettor Maggiore, nel corso della Messa, ha incentrato la sua riflessione sulla capacità di Maria di accogliere: “Maria è Donna e Madre accogliente” ha osservato, illustrando nei dettagli come Ella abbia vissuto l’accoglienza in tante dimensioni: accoglienza di Gesù e accoglienza verso il prossimo; accoglienza nel grembo e accoglienza con il cuore, con la mente, con la volontà; accoglienza in grado di moltiplicare doni e frutti con chi ha bisogno; accoglienza di Dio e dei suoi piani nella propria vita e nei propri progetti…

Nella sua riflessione il X Successore di Don Bosco ha indicato poi altri tratti propri della figura di Maria, sottolineando la sua capacità di essere al tempo stesso madre, ma anche discepola di Gesù: madre, e in quanto tale sempre dedita e premurosa verso il suo unico Figlio; discepola, perché capace di mettersi Ella stessa alla sequela di Gesù.

Ecco perché il Rettor Maggiore ha concluso la sua omelia indicando a tutti i fedeli questi atteggiamenti di accoglienza, premura e umiltà propri della Madonna, e ha invitato tutti ad imitarli, coltivando sempre una fiducia filiale verso l’Ausiliatrice che mai si stanca di soccorrere i suoi figli.

Un ultimo invito, proprio riflettendo sul ruolo delle mamme nell’educazione, l’Arcivescovo di Ursona lo ha fatto ai genitori presenti: “Curate la generosità, la fede, la preghiera in famiglia… Perché quello che non farete voi, non lo faranno la società, né i politici”.

Dopo la celebrazione, riccamente animata e curata dal punto di vista liturgico e musicale, ha avuto luogo la tradizionale processione di Maria Ausiliatrice per le vie del quartiere: un momento di festa religiosa e sociale che è stato accompagnato anche da un’esibizione della banda musicale e che ha registrato una grande partecipazione popolare.

La giornata di festa si è completata al rientro presso la casa salesiana con la solenne benedizione di Maria Ausiliatrice.

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Due nuovi pastori salesiani per la Chiesa: il Card. Ángel Fernández Artime e Mons. Giordano Piccinotti

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Ha avuto inizio nel pomeriggio di sabato 20 aprile, alle 15:30, nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, l’ordinazione episcopale di due eminenti figli di Don Bosco, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettore Maggiore della Congregazione Salesiana e Arcivescovo Titolare eletto di Ursona, e Mons. Giordano Piccinotti, Arcivescovo Titolare eletto di Gradisca e Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA).

Sua Eminenza, il Cardinale Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico Emerito in Italia e nella Repubblica di San Marino, ha conferito le Ordinazioni Episcopali, insieme a due co-consacratori: Il Cardinale Cristóbal López Romero, SDB, Arcivescovo di Rabat, Marocco, e Mons. Lucas Van Looy, SDB, Vescovo emerito di Gent, Belgio.

Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato numerosi prelati della Chiesa e importanti personalità, a cui si sono aggiunti le famiglie dei salesiani neo consacrati, amici, benefattori e membri della Famiglia Salesiana, e infine invitati speciali dei governi e delle forze armate.

Nella sua semplice e incisiva omelia, il Cardinale Emil Paul Tscherrig, consacratore principale, ha condiviso con i futuri vescovi alcune riflessioni, affermando: “Siamo qui riuniti per celebrare uno dei più grandi miracoli della Chiesa: la successione apostolica. Sin dai tempi degli Apostoli, questa successione è stata trasmessa attraverso l’imposizione delle mani e l’invocazione dello Spirito Santo. La grazia del ministero episcopale è sempre passata da un vescovo all’altro e questa successione ininterrotta continua ancora oggi”.

Citando Papa Francesco, il Cardinale Tscherrig ha affermato: “Diventare vescovo implica una scelta missionaria capace di trasformare tutto”. Ha sottolineato che coloro che accettano il ruolo di pastori nel gregge di Cristo devono imparare a vedere le persone con i Suoi occhi, a pensare come Lui e ad amare come Lui. Citando ancora una volta Papa Francesco, ha affermato: “La vita cresce se viene donata, mentre si indebolisce nell’isolamento e nella comodità. Infatti, coloro che godono di più della vita sono quelli che lasciano la sicurezza della riva e si entusiasmano per la missione di comunicare la vita agli altri”. Quindi, ha concluso dicendo che l’eredità del vescovo non è l’onore o il potere, ma solo Dio. Un buon pastore offre la sua vita per il gregge, sull’esempio di Gesù Cristo, e i vescovi appena consacrati sono chiamati a emularlo completamente.

Subito dopo l’omelia, è iniziata la cerimonia di consacrazione, e sono stati  interpellati i candidati; è seguita l’invocazione allo Spirito Santo e la solenne intercessione delle litanie di tutti i Santi, accompagnata dal canto di preghiera del coro. Mentre i consacratori eseguivano la tradizione apostolica dell’imposizione delle mani, un religioso silenzio è calato tra le pareti magnificamente adornate della Basilica di Santa Maria Maggiore. Dopo essere stati unti e aver ricevuto le rispettive mitre, gli anelli e i pastorali, i due Vescovi appena consacrati sono stati simbolicamente intronizzati, e accolti da un fragoroso applauso. I fedeli, i religiosi, il clero e il coro sono esplosi in una grande gioia, cantando solennemente il “Te Deum”. Poi i due neo-vescovi hanno proceduto a impartire le loro benedizioni apostoliche a tutti i presenti.

Dopo la Comunione, il Cardinale Ángel Fernández Artime, in rappresentanza dei due Vescovi appena consacrati, ha espresso un sentito ringraziamento con l’entusiasmo dello spirito salesiano. Ha affermato la forte comunione dei salesiani con la Chiesa e il Santo Padre, che nasce proprio da Don Bosco, e con grande umiltà e convinzione ha dichiarato che continueranno a servire la Chiesa e soprattutto i poveri.  La solenne benedizione finale del Presidente della Messa ha concluso l’intera celebrazione, accompagnata dalle voci risonanti che intonavano il tradizionale canto a Don Bosco “Giù dai Colli!”.

I sacri riti della Consacrazione e della Santa Eucaristia hanno testimoniato l’universalità della Chiesa cattolica. Oltre ai Consiglieri Generali, a diversi Ispettori e Superiori della Famiglia Salesiana di tutto il mondo, erano presenti alla Messa solenne diversi Cardinali, tra cui:

S.Em. Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano Emerito.

S.Em. Card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali.

S.Em. Card. Lazarus You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero.

S.Em. Card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

S.Em. Card. Domenico Calcagno, Presidente emerito dell’APSA.

S.Em. Card. Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità.

S.Em. Card. Giuseppe Bertello, Presidente Emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e il Governatorato.

S.Em. Card. Cristóbal López Romero, SDB, Arcivescovo di Rabat, Marocco.

S.Em. Card. Daniel Fernando Sturla Berhouet, SDB, Arcivescovo di Montevideo, Uruguay.

S.Em. Card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, SDB, Arcivescovo emerito di Tegucigalpa, Honduras.

S.Em. Card. Riccardo Ezzati Andrello, SDB, Arcivescovo emerito di Santiago del Cile.

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Spagna – Il Cardinale Ángel Fernández Artime chiude il 24° Capitolo Ispettoriale di “Spagna – San Giacomo Maggiore”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Dopo aver studiato i documenti finali preparati dalle cinque commissioni, il Capitolo Ispettoriale 2024 dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), svoltosi dal 31 marzo al 3 aprile 2024 a Santa Marta de Tormes, presso Salamanca, ha concluso i suoi lavori.

I Capitolari hanno studiato le due bozze di ciascuno dei temi preparati, fino ad arrivare ai testi definitivi che sono stati votati nella mattinata di mercoledì 3 aprile. Al termine dei lavori è stata celebrata l’Eucaristia conclusiva, presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

Tra i temi affrontati, ve ne sono alcuni che rispondono alle richieste del Capitolo Generale 29°, come “Animazione e cura della vera vita di ogni salesiano”; “Insieme, salesiani, Famiglia Salesiana e laici, ‘con’ e ‘per’ i giovani”; e “Una coraggiosa revisione e riprogettazione del governo della Congregazione a tutti i livelli”. A questi tre nuclei di riflessione si sono aggiunte due tematiche specifiche proprie dell’Ispettoria: la “Riorganizzazione delle presenze dell’Ispettoria” e una “Riflessione sulle Case della Salute”.

Al di là dei lavori assembleari o del lavoro nelle Commissioni, il pomeriggio del 2 aprile ha previsto nel finale anche un momento di fraternità in cui i salesiani in formazione iniziale, invitati al Capitolo Ispettoriale 24, hanno condiviso la loro storia vocazionale e la loro visione dell’orizzonte della vita e della missione salesiana. E durante l’Eucaristia della giornata, anche don Fabio Attard, Delegato del Rettor Maggiore a compiere la Visita Straordinaria all’Ispettoria SSM, ha condiviso una riflessione sull’esperienza del Signore Risorto.

La giornata si è conclusa con il discorso di chiusura dell’Ispettore SSM, don Fernando García che, in qualità di Presidente del Capitolo, ha ringraziato i partecipanti per il lavoro svolto, soprattutto quello del Regolatore, don Javier Valiente. Per l’Ispettore, quest’esperienza “è stata una pietra miliare molto importante nella vita dell’Ispettoria”, in quanto sta definendo la presenza e il ruolo dei Salesiani nel futuro. Ha inoltre elogiato la “generosità dei confratelli” in questo periodo del suo servizio come Superiore Ispettoriale e ha invitato l’assemblea a guardare alle sfide del futuro senza trascurare le situazioni del presente. Infine, ha esortato tutti a “raccontare ciò che si è vissuto qui”.

Dopo la chiusura ufficiale dei lavori, il Capitolo ha ricevuto la visita del Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime, che ha presieduto l’Eucaristia conclusiva. In questa celebrazione, il Cardinale ha sottolineato il significato pasquale della festa e ha invitato tutti a vivere il presente nella speranza, evitando la tentazione del pessimismo e “la mancanza di fede dei credenti”. Per questo motivo, ha invitato a creare comunità formate realmente da “credenti” nel tempo attuale. E nell’occasione il Rettor Maggiore ha confessato che è la prima volta, nei suoi dieci anni di Rettorato, che presiede la chiusura di un Capitolo Ispettoriale.

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Vaticano – Assegnazione della Sede titolare e ordinazione episcopale del Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nella giornata di martedì 5 marzo 2024, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha assegnato al Cardinale Ángel Fernández Artime, SDB, Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, la Sede titolare di Ursona, con dignità arcivescovile, in vista della sua ordinazione episcopale programmata per il 20 aprile prossimo.

Ángel Fernández Artime, X Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana (eletto una prima volta nel 2014 e confermato nel 2020), è stato preconizzato cardinale da Papa Francesco dopo l’Angelus di domenica 9 luglio 2023, e ha ricevuto la berretta e l’anello cardinalizi nel Concistoro Ordinario pubblico del successivo 30 settembre.

Mercoledì 4 ottobre ha ricevuto il suo primo incarico nella Curia Romana, venendo nominato membro del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA).

Lo scorso 17 dicembre 2023, poi, il Card. Fernández Artime ha preso possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana, assegnatagli dallo stesso Pontefice.

Secondo le disposizioni per la Congregazione Salesiana stabilite dal Santo Padre, il Card. Fernández Artime ha già convocato il 29° Capitolo Generale della Congregazione (che avrà luogo dal 25 febbraio al 16 aprile 2025) nel quale verrà eletto il suo Successore alla guida della Società Salesiana; e dopo le dimissioni da Rettor Maggiore, si metterà a disposizione del Santo Padre per la missione che gli verrà affidata.

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XV Esposizione Nazionale dei Capolavori 2024: I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa di domani

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-Fap nazionale e dell’Ispettoria Lombardo Emiliana sull’evento di lancio della XV Esposizione nazionale dei Capolavori.

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Si è concluso con successo l’Evento Lancio dell’Esposizione Nazionale dei Capolavori – edizione 2024 che ha avuto luogo presso l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano giovedì 29 febbraio, organizzato dalla Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale).

L’Esposizione dei Capolavori, che vede il suo svolgimento dal 2008, è l’ambiente per eccellenza dove le aziende entrano in gioco da leader, protagoniste nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi, e l’evento in cui si rafforza e consolida la sinergia tra il mondo del lavoro e il Centro di Formazione professionale. Nella cornice del grande Auditorium Don Bosco, il pubblico presente è stato accolto dal saluto iniziale del Direttore della Formazione del CNOS-FAP Nazionale Fabrizio Tosti che ha presentato i relatori e il programma della giornata.

 In apertura è intervenuto don Roberto Dal Molin, superiore dell’ispettoria salesiana lombardo emiliana, dando il benvenuto agli allievi, alle aziende e agli ospiti presenti. Nel suo saluto ha sottolineato come “con una seria preparazione professionale ogni giorno cerchiamo di dare ai ragazzi una solida formazione umana perché non solo si integrino nel contesto civile, ma siano una risorsa per la società e investano il loro talento per la crescita oggi del Paese che sarà domani”.

L’introduzione è proseguita con il saluto di don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale del CNOS-FAP, che ha sottolineato il rapporto proficuo che si instaura tra i giovani e gli adulti con l’Esposizione Capolavori. Inoltre ha messo in luce come per Don Bosco i ragazzi siano sempre stati soggetto dei suoi sogni e progetto e mai oggetto. “Chiede loro di essere protagonisti, di essere convinti di essere capaci anche delle cose più difficili. Don Bosco con il suo coraggio ci racconta che questo funziona, scommettere su di loro è la scelta vincente”.

Terminati questi due primi interventi sono stati presentati i relatori della tavola rotonda, moderata da Sergio Slavazza. La parola è stata subito lasciata al Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore Superiore dei Salesiani, il quale ha indicato come la cosa più importante per Don Bosco sia stata preparare i suoi ragazzi per la vita, dando loro un’altra prospettiva futura. “Aveva capito che i suoi ragazzi avevano dignità, potenzialità e possibilità di cambiare la loro vita. Questa cosa all’apparenza semplice ci dice che anche oggi è possibile, non tutti i giovani potranno esprimersi ai più alti livelli, ciononostante questo non importa, a tutti è importante dare l’opportunità di una formazione base, adatta a sopravvivere con dignità, con rispetto”.

A dare voce alle istituzioni è stata Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, la quale ha rimarcato l’importanza della formazione professionale perché da essa “passa il futuro della nostra società e che a sua volta passa dall’investimento sul presente dei giovani”. In un secondo momento si è soffermata sulla centralità del rapporto tra aziende e ambienti formativi portando ad esempio le sinergie attive nel contesto regionale lombardo che alzano la qualità dei percorsi professionali degli allievi e favoriscono l’inserimento lavorativo alla conclusione del percorso di studio.

Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, rappresentante significativo del mondo produttivo, ha posto l’attenzione su come le competenze richieste dal mondo del lavoro cambino ad una velocità sempre maggiore. A tale cambiamento si può rispondere in due modi: “subire in modo passivo il cambiamento, allontanandoci sempre più dal concetto di lavoro attivo, la seconda strada è più auspicabile ed è cavalcare il cambiamento e possiamo farlo solo con le competenze”. Anche per  il Vicepresidente Brugnoli “l’alleanza tra imprese, scuole e territorio è strategica e sarà la soluzione vincente per garantire il futuro ai nostri ragazzi”.

Per dare completezza e centralità ai protagonisti dell’Esposizione Capolavori, hanno portato la loro testimonianza due ex allievi del Centro di Formazione Professionale di Arese, Andrea Ciotti e Daniele Lodigiani, i quali hanno raccontato come l’esperienza formativa scolastica e l’interazione diretta con il mondo della aziende abbia identificato punto cardine per la propria vita professionale. In sala, e attraverso alcuni contributi video, erano presenti molte grandi imprese e aziende nazionali ed internazionali che quotidianamente sono stakeholders dei Centri di Formazione Professionale salesiani del CNOS-FAP e collaborano per il raggiungimento degli obiettivi formativi dei giovani attraverso l’innovazione tecnologica e il know-how dei propri professionisti.

L’evento si è concluso con un ricco buffet allestito negli spazi adiacenti l’Auditorium, preparato e gestito dai ragazzi e dai formatori del corso “Operatore della Ristorazione” del Centro di Formazione Professionale dei Salesiani di Arese.

Primo video di invito del Rettore Maggiore al IX Congresso di Fatima promosso dall’ADMA

Dal 29 agosto al 1° settembre 2024, Fatima ospiterà il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice promosso dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) e rivolto a tutti i gruppi della Famiglia Salesiana.

Esso si propone di far conoscere, approfondire e diffondere la devozione allaMadonna di Don Bosco”.

Ecco il primo video di invito al Congresso di Fatima del Rettore Maggiore Cardinale Ángel Fernández Artime:

Il tema scelto per il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, “Io ti darò la Maestra”, richiama il “Sogno dei nove anni” di Don Bosco, di cui quest’anno si celebra il 200° anniversario.

Partendo dal sogno, l’obiettivo è far conoscere sempre più Maria come Madre e Maestra che accompagna e guida tutta la Famiglia Salesiana nel cammino verso Gesù e verso i giovani più bisognosi.

Le iscrizioni al IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice sono già in corso. L’iscrizione può essere effettuata tramite il modulo disponibile sul sito web del congresso, dove sono disponibili anche tutti i dettagli e i costi previsti per la partecipazione.

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Don Bosco in TV: tre appuntamenti per conoscerlo meglio

Dall’agenzia ANS.

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(Roma, 26 gennaio 2024) – La festa di San Giovanni Bosco, Padre e Maestro dei Giovani, è una ricorrenza sentita e partecipata in tutto il mondo.

A livello globale saranno numerose le emittenti e le testate giornalistiche che inseriranno nei loro palinsesti degli spazi speciali dedicati a ricordarne la figura e a parlare di chi porta avanti la sua missione oggi.

Sulle reti televisive italiane, ad esempio, sono già in programma nei prossimi giorni tre appuntamenti, che avranno per protagonisti il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani; il Co-portavoce della Congregazione Salesiana, don Giuseppe Costa; e il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, don Miguel Ángel García Morcuende.

In vista della festa, domenica 28 gennaio 2024, su TgCom24, intorno alle 14:15/14:20 (UTC+1) andrà in onda l’intervista al Card. Á.F. Artime, all’interno della rubrica “Stanze Vaticane”. Il colloquio con il vaticanista Fabio Marchese Ragona sarà successivamente disponibile sulla piattaforma Mediaset Infinity e sul canale YouTube di TgCom24.

Mentre nella giornata di mercoledì 31 gennaio:

  • Don Costa sarà ospite del programma di approfondimento “Di buon mattino”, su TV2000, contenitore di attualità che ha inizio alle ore 7:30 (UTC+1)
  • Don García Morcuende verrà intervistato nell’ambito della rubrica “TG2 Italia Europa”, sulla rete Rai 2, con inizio alle ore 10:00 (UTC+1)

Per tutti gli interessati saranno, dunque, tre opportunità per conoscere ancora meglio e più da vicino la sempre attuale figura di Don Bosco.

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Italia – Il dinamismo apostolico di Don Bosco incalza i suoi Figli. E la Famiglia Salesiana, matura, lo segue… “alla lettera”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – La celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha aperto la 4° giornata dell’incontro della Famiglia Salesiana a Valdocco. “La presenza qui di tantissimi Salesiani di Don Bosco da vari continenti, della Famiglia Salesiana con i superiori maggiori, i coordinatori e i presidenti mondiali dei gruppi” ha sottolineato, “è simbolo molto forte della famiglia di Don Bosco, qui presente anche per testimoniare l’impegno di fedeltà per il Regno nella Chiesa”.

Le letture della liturgia del giorno, in modo diverso connesse al tema della chiamata di Dio e dell’azione dell’uomo a seguito di questa, hanno preceduto l’ascolto di una “lettera del sacerdote Gio’ Bosco” che ne è come l’attuazione nel tempo odierno. Come è stato spiegato poi al termine della mattinata, si tratta della sintesi della riflessione e della preghiera dei partecipanti alle Giornate di Spiritualità Salesiana sul tema del Sogno dei Nove Anni.

L’inserimento di questo testo nell’omelia del Rettor Maggiore ha creato una forte attenzione fra i fedeli presenti o connessi in streaming. Usando le parole e il cuore di Don Bosco, è stata suggellata l’intuizione della Strenna 2024 – a duecento anni dall’evento che coinvolse il piccolo Giovanni e attraverso di lui il vasto movimento salesiano nella Chiesa – sul valore attuale e propulsivo di quella chiamata. “Se siete qui oggi è perché siete stati scelti per una missione. Questa è la vostra vocazione: voi siete chiamati a continuare quello che io ho incominciato. A realizzare tutti i sogni di Dio che sono anche i miei. E a realizzarli insieme, in famiglia” ha letto il Cardinale Á.F. Artime.

La concelebrazione solenne ha dunque assunto un carattere rifondativo per la Famiglia salesiana, non perché occorra calibrare un’azione già ampiamente generosa sul piano del servizio alla gioventù di tutto il mondo, ma perché questa sia riscaldata dal calore, che non è solo sentimentale ma anche teologico, del “sogno”. Dunque, questa lettera, “inaspettata” come ha precisato il celebrante – certamente non miracolosa ma sì espressione di un miracolo di bene che si ripete ogni giorno nei 136 Paesi toccati dal carisma salesiano – merita di essere riascoltata (l’omelia si trova dal minuto 1:01:01 di questo video).

Giona, come ha ricordato la prima lettura, si era spaventato della chiamata di Dio, troppo impegnativa. Ma è stato ri-accompagnato, dalle vicende da lui vissute, a quell’invito e ad accettarlo. “Anche noi abbiamo ricevuto il battesimo che è la nostra personale chiamata” ha ricordato il Rettor Maggiore, che ha avvertito: “Non abbiamo diritto di scoraggiarci, di vivere senza forti motivi di speranza”. Un pensiero che, applicato alla Famiglia Salesiana, si esprime con un “non abbiamo diritto di non essere profetici, di non essere coraggiosi, di non significare qualche cosa di buono per il mondo e per la Chiesa”.

Ecco l’attualità e la forza del sogno di Don Bosco. La “lettera” afferma: “Vi chiedo di partire. Ancora una volta, partire. Senza tregua, incessantemente partire. Come Abramo, come Giuseppe e Maria, come Levi, Simone, Andrea e tutti gli altri”. Il X Successore di Don Bosco ha ancora letto qualche frase della lettera: “Sia questa la vostra direzione: andare in Paradiso e portare con voi quanti più ragazzi, ragazze e giovani possibile”.

L’effetto condiviso è stato che le parole sembrassero proprio uscire dalla bocca di Don Bosco: conseguenza della fedeltà alle origini del carisma e della forte comunione di intenti della Famiglia Salesiana che si è riunita in questi giorni con piena disponibilità a farsi affascinare ancora una volta dalla dimensione del sogno. Che è parente stretto della poesia.

Come ha poi spiegato in assemblea don Joan Lluís Playà, Delegato centrale per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, il testo ha avuto una intensa preparazione nella giornata di sabato. I gruppi linguistici hanno prodotto una sintesi delle Giornate, che è stata riassunta in 12 pagine a loro volta rimeditate e riscritte dalla Segreteria in un processo fedele, teso a estrarre i pensieri più essenziali per la mente. Poi la mano di don Bruno Ferrero, pedagogo e scrittore sensibile, ha dato la veste lirica per toccare il cuore.

L’inedita “lettera di Don Bosco 2024”, tradotta nelle lingue dei presenti, è stata letta integralmente all’assemblea alla chiusura dei lavori: un ulteriore di richiamo alle radici della spiritualità salesiana, cordiale ma esigente:

“Ovunque siate, costruite! In piedi, sempre. Se siete a terra, alzatevi! Il mondo ha bisogno di voi! Amate le persone. Amatele a una a una. Rispettate il cammino di tutti, lineare o tormentato che sia, perché ogni persona è sacra. Piangete con chi piange, ma lavorate perché non ci siano più lacrime in questo mondo. Il vostro modo di amare sia una potenza di trasformazione che porta alla felicità. Abbiate un amore limpido, seminate allegria e ovunque passate siate una benedizione. Non sciupate la vostra vita. Contagiate il mondo con la vostra gioia”.

C’è stato il tempo di vedere il video di presentazione di uno degli ultimi gruppi associati alla Famiglia Salesiana, quello delle Suore della Visitazione di Don Bosco, congregazione religiosa femminile dedicata ai bisognosi di cure materiali e spirituali, fondata dal salesiano indiano, arcivescovo di Shillong-Guwahati, Mons. Hubert D’Rosario: esempio lampante di come incarnare nelle periferie del mondo il dinamismo apostolico di Don Bosco, tanto da maturare in venticinque anni una presenza missionaria all’estero, in Sudan del Sud.

A conclusione dell’evento il Rettor Maggiore ha commentato queste giornate traendone un bilancio positivo: “Abbiamo mostrato la maturità della Famiglia salesiana”. È stato l’ultimo saluto alle Giornate in veste di Rettor Maggiore. Ora questo Figlio di Don Bosco si appresta ad un servizio più vicino al Papa: un “sogno” anche questo.

L’inedita “lettera di Don Bosco 2024” si trova disponibile a fondo pagina in diverse lingue.

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Italia – “Il sogno che fa sognare”: la lettura salesiana del Cardinale Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Una condivisione familiare, a cuore aperto, sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, e una serata in cui approfondire con semplicità, ma sempre con chiarezza, gli spunti offerti dalla strenna di quest’anno: questo è stato, in sintesi, l’evento andato in scena lunedì 8 gennaio 2024 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, dove l’autore del messaggio della strenna, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, ne ha offerto una lettura dal punto di vista salesiano.

In apertura della serata il Rettore della Basilica e promotore dell’iniziativa, don Michele Viviano, ha introdotto i lavori, spiegando il senso della proposta dei tre lunedì di gennaio (8-15 e 22) dedicati ad approfondire la strenna del 2024 e ha presto lasciato la parola all’illustre ospite e al conduttore della serata, il prof. Amos Corbini, docente di Filosofia all’Università Statale di Torino.

Dopo la proiezione del video che accompagna la strenna, ha preso il microfono il X Successore di Don Bosco, che con la sua consueta affabilità, a partire dalle immagini del video ha messo al centro del discorso l’educazione salesiana e il suo tratto più caratteristico: quello di saper trasformare, oggi come due secoli fa, “i lupi”, in “agnelli”.

Nella sua dissertazione il X Successore di Don Bosco ha ripercorso i tratti essenziali del testo da lui preparato – raccomandandone la lettura a tutti i presenti che hanno affollato la basilica fin negli ultimi banchi. Così, ha sottolineato come davvero il Sogno dei Nove Anni abbia segnato tutta la vita del Santo dei Giovani, perché ne indirizzò il percorso, motivò ogni suo gesto, e venne ricordato e compreso pienamente dallo stesso Don Bosco solo 63 anni dopo, durante l’emotiva Messa da lui celebrata nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, il 16 maggio 1887.

Poi ha fatto riferimento anche ai suoi predecessori alla guida della Congregazione e alle grandi celebrazioni e al primo approfondimento del significato di questo sogno che si ebbe sotto Don Rinaldi, sotto il cui rettorato cadde la ricorrenza del primo centenario, nel 1924.

Con uno sguardo al sogno e uno all’oggi, il Card. Ángel Fernández Artime ha rimarcato che i giovani sono e restano sempre i protagonisti, sia del sogno, sia di ogni iniziativa salesiana.

Un’attenzione particolare è stata poi dedicata ad affrontare la figura di Maria, quella maestra a cui l’affida il signore che compare nel sogno. Il riferimento mariano per Don Bosco fu essenziale, per questo il Rettor Maggiore ha ribadito ancora una volta: “Se un salesiano non ha un profondo amore per l’Ausiliatrice e la ritiene magari solo una devozione di Don Bosco e di qualche vecchietta, allora, mi dispiace, ma non è salesiano! È duro da dire, ma la nostra Congregazione non si capisce senza la Madonna, perché per Don Bosco Maria è stata tutto”.

Con fare enfatico e appassionato, il Rettor Maggiore ha esortato tutti i membri della Famiglia Salesiana ad essere parte di questo sogno ancora oggi, a portarlo avanti al servizio dei giovani più bisognosi. E ha aggiunto anche alcuni dei suoi sogni personali come Rettor Maggiore:

–     “Che ogni casa salesiana sia uno spazio di relazioni sane ed educative”;

–     “Che la Famiglia di Don Bosco sia riconosciuta sempre di più come quella più vicina ai più bisognosi”; “

–     “I nostri ragazzi hanno bisogno di sogni veri, di sfide, di ideali… E noi dobbiamo fare tutto il possibile per far sì che i giovani non abbiano motivi per vivere con entusiasmo”;

–     “Sogno e desidero incontrare ogni giorno, in ogni casa salesiana, salesiani e laici e Famiglia Salesiana che credano nel miracolo che l’educazione salesiana hanno il potere di realizzare”.

–     “Siamo chiamati, come Don Bosco, ad offrire occasioni d’incontro con Gesù, fonte di vita e di gioia”.

–     “E sogno, infine, davvero che nella fedeltà a Don Bosco faremo innamorare i nostri ragazzi, ragazze e giovani di quella Madre senza la quale tutto questo non è possibile”.

Dopo un tempo di dialogo, nel quale il Rettor Maggiore si è messo a disposizione delle domande dei presenti, la serata si è conclusa con l’esecuzione del brano inedito dedicato alla Strenna, opera del Maestro don Maurizio Palazzo, SDB, cantato dai solisti Francesca Incardona, Francesca Rosa e Claudio Poggi, e accompagnato dalla Corale della Basilica di Maria Ausiliatrice.

 

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