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Spiritualità apostolica – Il cuore missionario di Don Bosco

Spiritualità apostolica – Il cuore missionario di Don Bosco

Lectio e scheda carismatica

Il brano che apre la lectio (Mc 6,34-44) fa parte della sezione denominata “sezione dei pani”. Tale denominazione si spiega col fatto che proprio in questi capitoli Mc colloca il racconto delle due moltiplicazioni dei pani e dei pesci (6,34-44; 8,1-10) e anche una discussione tra Gesù e i discepoli a proposito del significato di questo segno (8,14-21; cf 6,52). Questo fatto mette bene in evidenza come il centro di gravità di questa sezione sia l’insegnamento che Gesù dà ai discepoli circa la propria identità.

La moltiplicazione dei pani non è tanto un gesto miracoloso che deve «soddisfare un bisogno» (sull’ambiguità di questa lettura, cf Gv 6,26) quanto un’anticipazione della cena pasquale e, quindi, un segno che manifesta il mistero della persona di Gesù. La sovrabbondanza dei pani (richiamata nella discussione con i discepoli in Mc 8,14-21), rilevata nella «sazietà» di chi ha mangiato (v. 42) e nel numero delle ceste degli avanzi (v. 43), allude alla eccedenza del dono di vita e, per così dire, all’eccedenza dell’incredulità dei discepoli: non solo Gesù è andato incontro alle necessità della folla con pochi mezzi ma lo ha fatto non in modo «misurato» o con calcolo ma sovrabbondante. La matematica di Dio, per così, non è quella dei discepoli stessi.

Dalle “Memorie dell’Oratorio”, seconda decade

Un giorno il teologo Borel, in presenza del sac. Pacchiotti Sebastiano e di altri, prese a dirmi così: – Per non esporci a perdere tutto è meglio salvare qualche cosa. Lasciamo in libertà tutti gli attuali giovanetti, riteniamone soltanto una ventina dei più piccoli. Mentre continueremo ad istruire costoro nel catechismo, Dio ci aprirà la via e l’opportunità di fare di più.
Loro risposi: – Non occorre aspettare altra opportunità il sito è preparato, vi è un cortile spazioso, una casa con molti fanciulli, porticato, chiesa, preti, chierici, tutto ai nostri cenni.
– Ma dove sono queste cose? interruppe il T. Borel.
– Io non so dire dove siano, ma esistono certamente e sono per noi.
Allora il T. Borel, dando in copioso pianto, «Povero D. Bosco, esclamò, gli è dato la volta al cervello». Mi prese per mano, mi baciò e si allontanò con  D. Pacchiotti.

 

 

Preghiera

Sant’Artemide Zatti, un segno vivente della compassione e della misericordia di Dio per i malati. Dalla lettera del Rettor Maggiore a pochi giorni dalla canonizzazione di Artemide Zatti:

«Zatti ha vissuto con radicalità evangelica la certezza che il servizio, che è stata la sua caratteristica vocazionale – la diakonia – rende credibile, riconoscibile, amabile, il volto della Chiesa. La porta del servizio attrae il cuore umano, specie quando è provato dalla vita e dalla sofferenza, e apre all’esperienza dell’incontro con Gesù, il vero Buon Samaritano, e Zatti ha fatto del suo meglio per vivere come un buon samaritano. “L’ospedale e le case dei poveri, visitati notte e giorno viaggiando su una bicicletta, considerata ormai elemento storico della città di Viedma, furono la frontiera della sua missione. Visse la donazione totale di sé a Dio e la consacrazione di tutte le sue forze al bene del prossimo”.

 

“Carisma e cultura per il futuro”: weekend di formazione del CGS a Roma

Dal sito del CGS.

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Siamo lieti di presentare una nuova edizione del Week-end di formazione organizzato dalla nostra Associazione, che si terrà a Roma dal 1° al 3 novembre 2024.

L’appuntamento di quest’anno è destinato in modo specifico ai dirigenti dei Circoli locali e dei Coordinamenti territoriali, e in particolare ai giovani (dai 18 anni in su) già impegnati nell’animazione e nel coordinamento delle attività in ambito locale, che desiderano approfondire l’identità associativa CGS per una futura disponibilità negli Organi direttivi dell’Associazione, a tutti i livelli, anche in preparazione della prossima Assemblea nazionale elettiva, prevista dal 2 al 4 maggio 2025.

Obiettivi: Conoscere e approfondire la nostra identità salesiana, associativa e culturale, attraverso i documenti, la storia dell’Associazione e il confronto a più voci tra Soci che rappresentano realtà, generazioni ed esperienze diverse. Ci si propone di vivere un’esperienza di condivisione e di confronto, più che di ascolto passivo dei relatori.

Programma e informazioni logistiche – clicca qui: programma aggiornato al 11/10/2024

XIV Meeting Annuale dei Progettisti Salesiani d’Europa: un’esperienza di crescita e collaborazione per il “DBTech Europe”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – St. Julian’s) – Dal 16 al 18 ottobre 2024, la città di St. Julian’s, a Malta, ha ospitato il XIV Meeting Annuale dei Progettisti della Famiglia Salesiana d’Europa, un evento di rilevanza internazionale dedicato alla formazione professionale e alle scuole tecniche salesiane. Con oltre 100 partecipanti e ospiti provenienti da 13 Paesi — Belgio, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Kenya, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Ungheria — l’incontro ha rappresentato un momento cruciale di riflessione e sviluppo per la rete salesiana, in Europa e anche oltre.

Un’inaugurazione istituzionale e di alto profilo

I lavori sono stati aperti il pomeriggio di mercoledì 16 ottobre con un video messaggio augurale inviato direttamente dalla Commissione Europea, a dimostrazione del forte legame tra l’organizzazione e le istituzioni europee. Successivamente, l’Onorevole Clayton Bartolo, Ministro del Turismo di Malta, ha offerto un caloroso benvenuto, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale nella formazione dei giovani.

Piero Fabris, Direttore Esecutivo di “Don Bosco Tech Europe APS”, ha portato i saluti del Presidente, don Miguel Angel García Morcuende, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, e ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto, delineando successivamente i principali obiettivi dell’organizzazione. Fabris ha anche ricordato i progressi ottenuti nei primi dieci mesi di attività, con 24 missioni completate presso varie Ispettorie partner ed istituzioni pubbliche e private.

Interventi di esperti e visionari da tutto il mondo

Nel corso delle tre giornate si sono poi susseguiti interventi di figure di spicco nel panorama dell’istruzione e della formazione professionale.

Tra questi, il prof. Joachim Calleja, Presidente di EFVET, il Forum Europeo sull’Istruzione e la Formazione Professionale, ha condiviso le sue riflessioni sul futuro della formazione tecnica in Europa; mentre il dott. Theodor Grassos, Segretario Generale di EVBB, l’Associazione Europea degli Istituti di Istruzione e Formazione Professionale, ha presentato le opportunità offerte dai partenariati europei per migliorare le competenze professionali dei giovani.

Da parte sua don Maximus Okoro, Direttore Generale del “Don Bosco Tech Africa”, ha portato una prospettiva internazionale, evidenziando come la collaborazione con il Don Bosco Tech Europe possa aprire nuove strade per l’educazione tecnica in Africa e per la mobilità degli studenti.

I progressi di Don Bosco Tech Europe APS: un’organizzazione giovane, ma in forte crescita

In soli dieci mesi dalla sua fondazione, Don Bosco Tech Europe APS ha raggiunto traguardi significativi. Oltre alle missioni già completate, l’organizzazione ha presentato numerosi progetti europei, attualmente in fase di valutazione, e ha stabilito partenariati aziendali volti a creare facilitazione per i propri associati e nuove opportunità di studio-lavoro per i giovani della Famiglia Salesiana. Questi progetti mirano non solo a facilitare la mobilità degli studenti in Europa, ma anche a offrire esperienze internazionali al di fuori del Continente.

L’augurio del Direttore è di poter offrire sempre maggiori opportunità a tutte le Ispettorie salesiane, in modo che qualora ritengano interessanti le iniziative, possano trarne il maggior beneficio generando una ricaduta positiva locale e globale.

Una rete in espansione ed un nuovo spazio a Bruxelles

Un altro importante risultato annunciato durante l’evento è la recente collaborazione tra Don Bosco Tech Europe APS e l’EVBB.

Grazie a questo partenariato, gli associati di Don Bosco Tech Europe APS possono ora prenotare sale riunioni ed utilizzare uno spazio di rappresentanza presso la sede del partner, situata in Boulevard Charlemagne, esattamente di fronte alla sede della Commissione Europea a Bruxelles. Questo rappresenta un significativo passo avanti per rafforzare la visibilità dell’organizzazione a livello istituzionale e per facilitare la presenza delle Ispettorie associate a livello comunitario.

Uno spirito di famiglia che continua a crescere

Il XIV Meeting Annuale dei Progettisti della Famiglia Salesiana d’Europa ha fornito un’opportunità unica per creare e consolidare relazioni tra le diverse Ispettorie rappresentate e per raccogliere le esigenze dei territori rappresentati. Il dott. Fabris, nell’occasione ha sottolineato che la prima natura della rete continentale è quella di facilitare e farsi portavoce dei territori dell’Europa e del Nord Africa, chiedendo continui riscontri e spunti di miglioramento.

Il clima di collaborazione, scambio e crescita ha caratterizzato l’evento, confermando la centralità dello spirito salesiano nella missione educativa.

Al termine dell’evento, il team di Don Bosco Tech Europe APS ha voluto ringraziare tutti i partecipanti ed i collaboratori interni ed esterni che hanno reso possibile l’incontro, organizzato con grande cura e caratterizzato da un’atmosfera di vera Famiglia Salesiana, in linea con lo spirito di Don Bosco.

Per coloro che non l’avessero ancora fatto, è possibile restare aggiornati sulle attività e i progetti di Don Bosco Tech Europe anche attraverso i suoi contatti su FacebookInstagram e LinkedIn.

Sussidio formazione – Attesi dal suo amore: la speranza

Come ogni anno, per le comunità religiose è disponibile un sussidio formativo per la preghiera e la riflessione comunitaria. Il tema, come per tutta l’Italia salesiana, è quello della proposta formativa realizzata dal Movimento Giovanile Salesiano: Attesi dal suo amore – Gioiosi nella speranza. Per questo anno pastorale la virtù scelta  è dunque la speranza, tema che accompagnerà il prossimo anno giubilare.

Lo schema del sussidio prevede due lectio e una preghiera vocazionale . Le Lectio divine di quest’anno sono curate per le prime tre da fratel Marco Pavan, le altre sono frutto della preghiera e della meditazione delle sorelle Benedettine dell’Isola di S. Giulio sul lago d’Orta che ci regalano lo sguardo femminile e monastico sulla Parola. La scelta dei testi per la Lectio divina e carismatica è stata orientata dai “Titoli e tematiche trattate nel Quaderno di Lavoro” e trova riscontro sintetico nella “parola chiave” scelta per ogni mese. Tutte le lectio fanno riferimento al tema giubilare della Speranza, nelle varie declinazioni teologiche, pastorali e carismatiche.

La preghiera vocazionale proposta avrà un taglio anche missionario, in vista del 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana (1875-2025). Per questo motivo, nell’approfondimento salesiano sono state scelte figure di santi della Famiglia Salesiana che sono stati missionari ad gentes o che hanno speso la loro vita in una chiara ottica missionaria.

Iniziamo con settembre un approfondimento mensile del sussidio, che richiami con qualche tratto, la preziosità di questo strumento.

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In cammino con la chiesa – Pellegrini di Speranza

Lectio e scheda carismatica

Il brano che apre la lectio (Lc 4, 16-21) occupa una posizione cruciale nel vangelo di Luca, essendo, per molti aspetti, un testo programmatico per tutta la narrazione lucana. Di fatto, il brano di Lc 4,16-30 costituisce una sorta di inizio dell’attività di insegnamento del Signore, di cui l’evangelista ha dato un breve resoconto al v. 15 («insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode») e che qui viene, per così, dettagliata in modo specifico.

Il testo di Lc 4,16-21, è costruito in modo tale da mettere il lettore – a dire il vero, i lettori di ogni generazione – sullo stesso piano dei nazaretani. La preghiera del lettore di questo brano potrebbe essere fondamentalmente quella di chi chiede di poter accogliere, nella propria vita, il compimento che Gesù qui, per la prima volta, annuncia – vale a dire: accogliere nella propria vita quella parola che comunica e genera salvezza, liberazione e vita in pienezza.

Dall’udienza a Generale del S. Padre, 8.V. 24, “La Speranza”

Di questa virtù cristiana, il mondo oggi ha tanto bisogno! Il mondo ha bisogno della speranza, come ha tanto bisogno della pazienza, una virtù che cammina a stretto contatto con la speranza. Gli uomini pazienti sono tessitori di bene. Desiderano ostinatamente la pace, e anche se alcuni hanno fretta e vorrebbero tutto e subito, la pazienza ha la capacità dell’attesa. Anche quando intorno a sé molti hanno ceduto alla disillusione, chi è animato dalla speranza ed è paziente è in grado di attraversare le notti più buie. Speranza e pazienza vanno insieme. La speranza è la virtù di chi ha il cuore giovane; e qui non conta l’età anagrafica. Perché ci sono anche vecchi con gli occhi pieni di luce, che vivono una tensione permanente verso il futuro. Pensiamo a quei due grandi vecchi del Vangelo, Simeone e Anna: non si stancarono mai di attendere e videro l’ultimo tratto del loro cammino benedetto dall’incontro con il Messia, che riconobbero in Gesù, portato al Tempio dai suoi genitori. Che grazia se fosse così per tutti noi! Se dopo un lungo peregrinare, deponendo bisaccia e bastone, il nostro cuore si colmasse di una gioia mai provata prima e anche noi potessimo esclamare: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo / vada in pace, secondo la tua parola, / perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, / preparata da te davanti a tutti i popoli: / luce
per rivelarti alle genti / e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,29-32).

Lectio di settembre

 

 

Preghiera

D. Titus Zeman, testimonianza durante il processo intentato dal regime.

«Ho capito di che cosa sono accusato, mi sento colpevole di aver accompagnato illegalmente due gruppi all’estero, cioè in Italia. Delle altre cose mi sento innocente. L’unica mia intenzione era che questi giovani confratelli potessero finire i loro studi teologici a Torino e vivere da sacerdoti. Le mie motivazioni furono puramente religiose […]. In coscienza non mi sento colpevole. Tutto quello di cui sono accusato l’ho fatto per amore alla Chiesa e, in modo speciale, per amore alla Congregazione salesiana, che ringrazio per tutto ciò che sono. Ho sentito la necessità di far passare clandestinamente “all’occidente” i sacerdoti, ai quali Preghiera per le vocazioni è stato impedito di svolgere il loro ministero. Aver aiutato i giovani confratelli salesiani ad andare in Italia per finire gli studi teologici l’ho considerato come una missione, dato che qui in patria le case religiose sono state chiuse ed essi non potevano diventare religiosi sacerdoti. La mia coscienza non mi rinfaccia
niente. Io sono contento».

Preghiera di settembre

 

Corso Formatori 2024 sull’interiorità. “Cosa significa? Come accompagnare?”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il corso per formatori della Conferenza delle Ispettoria Salesiane d’Italia (CISI) quest’anno si è svolto a Roma, presso la casa salesiana “Don Bosco” di Roma-Cinecittà, dal 29 giugno al 2 luglio 2024. L’appuntamento costituisce un evento annuale per i Salesiani d’Italia impegnati nelle diverse fasi della formazione, provenienti dalle varie case di formazione. La proposta formativa di quest’anno è stata incentrata sul tema dell’interiorità, all’insegna del motto: “Interiorizzare. Cosa significa? Come accompagnare?”.

La tematica è stata declinata alla luce del carisma salesiano, avvelandosi al contempo di punti di vista e approcci non esclusivamente salesiani.

In primo luogo, i formatori presenti hanno sottolineato, nelle varie condivisioni, che gli argomenti affrontati sono da vivere in prima persona dai singoli membri dell’equipe formative.

Come relatori al corso hanno partecipato:

–     P. Christof Betschart, OCD, Preside della Pontificia Facoltà Teologica e dell’Istituto di spiritualità “Teresianum”, il quale ha ricordato ai presenti che non bisogna fermarsi a puntare sulla quantità delle attività, ma di puntare alla qualità, in modo da assimilare e rispondere alle domande che sorgono nel proprio cuore;

–     Don Mcdonnell Eunan, SDB, che si è soffermato sulla figura di San Francesco di Sales, mettendo in risalto il ritorno al cuore, con la domanda di fondo: “A chi appartiene al tuo cuore?”;

–     La dott.ssa Anna Campiotti Marazza, psicologa clinica, che ha indicato ai presenti: “L’umano è sempre chiamato”;

–     Infine, don Giuseppe Roggia, SDB, che ha sottolineato che l’interiorità va scoperta, costruita e abitata sapendo che è sempre messa alla prova dall’isolamento, e che va interiorizzata nella comunione.

Ogni relazione è stata vissuta e accompagnata da spazi di dibattito, confronto, riflessione e condivisione per migliorare il servizio formativo dei giovani confratelli.

Le giornate si sono svolte in un clima sereno e genuinamente fraterno, anche attraverso una visita guidata presso le chiese di San Saba e Santa Sabina nel rione Aventino a Roma. Nell’ultima giornata si è cercato di riflettere, analizzare e sognare un futuro bello per la formazione della Congregazione Salesiana presente in Italia.

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CGS, SAL-Fiction 2024 a Cagliari

Dal sito dell’associazione CGS.

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Ritorna l’appuntamento con il SAL-Fiction, tradizionale incontro formativo organizzato dalla nostra Associazione, dedicato in particolare agli operatori e agli animatori delle Sale della Comunità, ma aperto a tutti gli appassionati di cinema, nell’ambito del progetto annuale di attività a favore dei Circoli finanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema. Dopo le tappe del 2022 a Molfetta e del 2023 a Civitavecchia, l’edizione del 2024 sarà ospitata dal Coordinamento territoriale C.G.S. della Sardegna presso l’Istituto Salesiano “Don Bosco” a Cagliari (via Sant’Ignazio da Laconi 64), sabato 22 giugno, a partire dalle 19:15.

L’incontro avrà inizio con la presentazione del docu-film “Intro e fora – 11 storie sarde”, realizzato nel 2014 da Antonio Mannu, costruito con l’utilizzo di video interviste e immagini fotografiche raccolte nell’ambito di un progetto di ricerca sulla migrazione sarda. Racconta le storie di 11 persone, nate in Sardegna o con origini nell’isola che, per lungo tempo o periodi più brevi, hanno vissuto in paesi diversi dall’Italia. A queste persone viene data voce in prima persona, con l’obiettivo di conoscere, attraverso i loro racconti, le esperienze di chi ha lasciato l’isola, di provare il loro mutato rapporto con la terra d’origine, indagando insieme il senso d’identità (se esiste o è percepito), il modo in cui questo si esprime e si trasforma nei luoghi del mondo, su come cambia, evolve o si annulla il sentimento di appartenenza. Questa proiezione è realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale “Ogros” e si inserisce nell’ambito del progetto “Migrazioni – la Trasmissione del Senso”, che gode del sostegno della Fondazione di Sardegna, realizzato in collaborazione con la FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), dell’Istituto Etnografico della Sardegna e di altre realtà associative.

A seguire, verrà presentato il cortometraggio “Sonallus” di Tomaso Mannoni, che racconta la storia di Elio, una sorta di “liutaio di sonagli”, che dedica il suo tempo a cercare il suono giusto per dare conforto alle capre e per farle sentire a loro agio. La realizzazione del corto ha richiesto un’osservazione partecipata, con un approccio diretto votato soprattutto a raccontare la dedizione e la capacità del protagonista mentre accorda lo strumento sonoro e racconta l’importanza del suono per le capre. Secondo l’Autore, “Entrare nel suo laboratorio è stata un’esperienza di ricerca anche personale: infatti, sentire il suono, l’intensità, il timbro di un campanaccio che pian piano veniva accordato, permette di interrogarci su quanto tempo dedichiamo ad ascoltare, a sentire quel suono unico e speciale che c’è in ognuno di noi? Quanto tempo impegniamo a costruire il campanaccio della nostra vita?”. La proiezione è realizzata in collaborazione con l’Associazione nazionale FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema).

Al termine delle proiezioni, è previsto un confronto con gli Autori.

Quarto anno di attività per la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano è giunta al suo quarto anno di attività (2021-2024), avendo offerto una formazione completa e multidimensionale a già oltre 160 salesiani, provenienti da 60 Ispettorie e Visitatorie delle 7 Regioni salesiane.

La scuola si propone di formare i Salesiani di Don Bosco, in particolare quelli già attivi nel campo della Formazione, per essere guide spirituali salesiane in grado di accompagnare spiritualmente i salesiani nelle fasi della formazione iniziale e nei percorsi della formazione permanente, adottando e testimoniando lo stile carismatico ereditato da Don Bosco.

La scuola viene offerta due volte l’anno, con un percorso di cinque settimane: ad aprile-maggio va in scena l’edizione per i Figli di Don Bosco di lingua inglese, e tra agosto-settembre ha luogo invece quella per i salesiani delle lingue neolatine (italiana-spagnola-portoghese-francese).

La Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, proprio per adeguatamente innestarsi sulle radici carismatiche della Congregazione, ha luogo nelle sedi di Torino-Valdocco, Casa Madre salesiana a livello globale, e del Colle Don Bosco, dove il piccolo Giovanni Bosco trascorse la sua infanzia.

Per l’offerta di quest’anno, 2024, i corsi sono già al completo. Tanta è la domanda rispetto ai posti limitati messi a disposizione – necessari per assicurare dei percorsi davvero efficaci – che chi è interessato deve iscriversi con un anno di anticipo. In tal caso, la richiesta va rivolta al salesiano coadiutore Raymond Callo, membro dell’équipe del Settore per la Formazione.

Le prossima opportunità per chi intende iscriversi alla scuola, saranno dunque quelle del 2025: dal 7 aprile al 10 maggio 2025 per i salesiani anglofoni, e dal 17 agosto al 20 settembre 2025 per i salesiani di lingua italiana, spagnola, portoghese o francese.

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Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi: il convegno all’Ups per educatori e operatori pastorali

Dal 1 al 3 marzo, all’Università Salesiana di Roma si è svolto il convegno sul tema Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi, patrocinato, tra gli altri, dal Centro Nazionale delle Opere Salesiane. I destinatari del convegno sono stati educatori, religiosi/e, preti e operatori pastorali. Questa iniziativa ha costituito il punto  di arrivo di un percorso di riflessione interdisciplinare realizzato all’interno dell’Università negli ultimi due anni e il punto di avvio di una nuova proposta formativa per abilitare gli educatori all’accompagnamento dei giovani nell’ambito così delicato e vitale della loro vita affettiva.

Sul sito del convegno è possibile visionare e scaricare i materiali delle sessioni di lavoro.

I materiali
Il sito

 

“Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”

Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato 17 febbraio 2024, ad intervenire sarà don Silvio Roggia, direttore della comunità Zefirino Namuncurà di Roma chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”. Mentre le ispettorie stanno celebrando i loro capitoli ispettoriali e la Congregazione si sta preparando al CG 29 è fondamentale fare memoria non solo del sogno dei nove anni, ma anche di quanto i capitoli precedenti hanno detto riguardo il carisma salesiano. Ad esempio al termine del CG 28 nelle otto linee il Rettor Maggiore ha evidenziato che la comunità è il primo luogo di formazione. Senza buone relazioni tra i salesiani, tra i salesiani e laici e con i giovani è impossibile mettere in atto il carisma di don Bosco. Proprio nella lettera da Roma don Bosco ricordava: “la familiarità porta l’affetto e l’affetto porta confidenza”.

Accettando di essere immersi in un tempo di cambiamento cosa significa rinnovare il nostro stile formativo, pensandolo in forma personalizzante, olistica, relazionale, contestuale e interculturale. Qual è la sfida più grande nel formare giovani salesiani oggi e laici appassionati all’educazione dei giovani? Come realizzare una formazione che sia un’opera di artigianato? Queste sono le domande che cercheranno una risposta nell’intervista a don Silvio Roggia, che oltre ad occuparsi della formazione di circa 50 giovani salesiani provenienti da tutto il mondo, in stretta collaborazione con il Consigliere mondiale della Formazione, è anche colui che ha coordinato il lavoro di stesura della nuova Ratio. Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia al seguente link (ITA) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente. Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

 

ANS Youtube
FB Don Bosco Italia

Indagine. In crescita le spese per formazione e politiche attive – Avvenire

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Avvenire.

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Secondo l’Osservatorio digitale, nel 2022 sono stati investiti dalle Regioni 3,4 miliardi di euro.

“Eppur si muove” potrebbe essere la sintesi dell’analisi sui dati dall’Osservatorio digitale che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia.

La piattaforma, ideata da CNOS-FAP Centro nazionale opere salesiane Formazione aggiornamento professionale e da Ptsclas, evidenzia come gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro siano cresciuti, registrando quindi una tendenza positiva.

Infatti, l’Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati oltre 1,2 miliardi di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto agli 1,1 del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2,2 miliardi del 2022 rispetto agli 822 milioni del 2020.

Questo è quanto risulta dallo studio di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro. Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell’occupazione.

In merito alla recente riforma degli istituti tecnici e professionali, si è analizzato il potenziamento degli Its academy e la proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, così tanto voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze.

«Siamo di fronte – spiega Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS-FAP – a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della IeFP-Istruzione e formazione professionale, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici. Il Cnos-Fap rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. L’attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza».

Avvenire