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Italia – L’oratorio salesiano di Gela anima l’Infanzia Missionaria

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Gela) – Tra le molteplici attività educative e ricreative che l’oratorio salesiano “San Domenico Savio” di Gela offre ai piccoli e ai giovani della città, da cinque anni c’è anche la proposta del laboratorio dell’“Infanzia Missionaria”: si tratta di un percorso di educazione ed evangelizzazione per bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni, nato su iniziativa del Direttore dell’oratorio, don Alfredo Calderoni.

Dopo una lunga pausa dovuta alla pandemia di Covid-19, in quest’anno pastorale, ad ottobre scorso, è ripreso il cammino di formativo e ludico anche per questa fascia d’età e con questa iniziativa del tutto missionaria.

Sono stati mesi di intense e gioiose attività, condotte senza sosta fino al mese di maggio appena trascorso. Ogni giovedì, dalle 16:30 alle 18:30, diverse mamme/animatrici hanno accolto circa 30 bambini. L’idea che quest’anno ha fatto da spina dorsale all’intero percorso è stato compiere un viaggio, su di un treno immaginario, attraverso i 5 continenti, raccontandone usi e costumi, lingue, tradizioni, monumenti e curiosità. Scegliendo con cura balli di accoglienza, video educativi, scenette, attraverso il teatro delle marionette e varie attività manuali a tema, le animatrici hanno fornito ai piccoli semplici notizie del continente che durante quel mese veniva trattato.

L’ultima mezz’ora di incontro si dava spazio ai giochi e alla merenda in oratorio per concludere con la preghiera, guidati dai giovani salesiani, il Direttore, don Calderoni, e il tirocinante Marco Piana.

L’anno è stato scandito da due grandi momenti di festa e aggregazione: il “Presepe dei Popoli” a Natale e la “Festa dei Popoli” a maggio.

“È stato bello realizzare un presepe vivente in cui, al posto dei tre Re Magi, i bambini, vestiti da popoli del mondo, portavano in dono a Gesù ciò che avevano di più caro” ha condiviso una delle educatrici. Il popolo asiatico, ad esempio, portava il riso che simboleggia il duro lavoro di ogni famiglia; il popolo africano invece l’acqua, bene tanto prezioso e difficile da reperire, e la kalimba, antico strumento musicale per cantare la gioia di vivere nonostante stenti e difficoltà quotidiane. I popoli si sono radunati per ringraziare un Gesù che, per l’occasione, era stato adagiato dentro una capanna indiana.

A maggio invece, quando ormai il viaggio ideale di quest’anno era giunto al termine, i bambini con un treno fatto di vagoni “vivi” e con indosso abiti tipici, hanno portato genitori e nonni a ripercorrere, in piccolo, il loro stesso viaggio con la “Festa dei Popoli”.

“Canti, balli e piccole scenette per raccontare a tutti la bellezza di sentirsi fratelli, preziosi gli uni per gli altri e, stretti mani nelle mani, ringraziare Dio per aver donato all’uomo un mondo meraviglioso – prosegue l’animatrice – Semplici messaggi, piccoli lavoretti e brevi scenette certo, ma crediamo che ai nostri piccoli sia arrivato dritto al cuore un unico messaggio: ‘il mondo è di mille colori!’ La diversità di colore o razza diventa allora meraviglia, ogni uomo è fratello e tutti siamo figli di un unico Padre che ci ama sempre!”

#acasAnonacasO: festa ragazzi MGS Sicilia

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani in Sicilia sulla Festa Ragazzi MGS.

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La Festa Ragazzi MGS, vissuta da 500 ragazze e ragazzi provenienti da tutti gli oratori di Sicilia, si è svolta nella città di San Cataldo domenica 16 aprile 2023. E’ stata una giornata piena di gioia, divertimento, riflessione e preghiera: nel vero spirito di Movimento Giovanile Salesiano, del quale tanti di questi ragazzi hanno fatto esperienza per la prima volta.

L’evento, infatti, è stato rivolto ai ragazzi delle scuole medie, che iniziano ad entrare nel vivo dell’esperienza di incontrare tantissimi coetanei in giro per la Sicilia sapendo di condividere il carisma di Don Bosco, con il desiderio di essere e rimanere felici e santi.

L’accoglienza da parte della grande e calorosa comunità di San Cataldo, insieme agli animatori dell’oratorio di Mazzarino, ha dato il via a una giornata di vera festa dal titolo “Dove c’è CORTILE c’è CASA!” #acasAnonacasO presentata dai coordinatori Marika e Raffaele che hanno introdotto il tema attraverso un piccolo sketch realizzato da Elia, Gaia ed Enza, tre amici che si chiedevano se davvero è più bello vivere nel mondo virtuale o forse la gioia di una vita piena di relazioni vere è insostituibile e si può trovare in oratorio.

Proprio a partire dalla certezza che solo quando stai in cortile ti senti a casa, è seguito uno spazio di intervista doppia per ascoltare le testimonianze di vita di Giuseppe e Miriam: grazie ai loro incontri veri e pieni di amore, hanno incontrato Gesù in tati modi; attraverso una partita di calcio, un salesiano o una suora che ascoltandoli con compassione li ha fatti sentire amati.

Il dono di incontrare Gesù Risorto l’abbiamo accolto nel cuore, ancora di più, con la Celebrazione Eucaristica, nell’occorrenza della II Domenica di Pasqua e Festa della Divina Misericordia, ascoltando la Parola di Dio che parlava direttamente a noi – “che stavamo insieme e avevamo ogni cosa in comune” (At 2, 42 – 47) – anche se tante volte capita che ci sentiamo come San Tommaso, vacillanti nella fede, troppo chiusi nelle nostre paure o insicurezze e siamo bisognosi di misericordia e allora Dio ce ne fa dono e viene rassicurandoci, dicendo “Pace a voi!”: è stata questa la Parola condivisa dall’Ispettore Don Giovanni D’Andrea, che ci ha ricordato la bellezza di vivere il Battesimo nel nostro quotidiano, non solo in oratorio ma anche a scuola, con gli amici, in famiglia ed essere “cristiani credibili” come diceva il Beato Rosario Livatino, coltivare la nostra interiorità ricaricandoci di Gesù Eucarestia che ci mette la pace nel cuore e ci fa diventare missione in ogni luogo della nostra vita, che sia a Casa, in Cortile o in Città.

L’ispettrice sr Angela Maria Maccioni ha augurato ad ognuno di custodire e coltivare il dono dell’amicizia con i compagni, con una persona più grande di noi e che può guidarci nel cammino e con Gesù.

Carichi di questa felicità nel cuore e pieni di tante energie, dopo il pranzo abbiamo giocato insieme con i tanti giochi a stand, che permettevano di raccogliere punti bonus per il prossimo appuntamento insieme: il Campo Savio in estate!

Al termine, abbiamo riempito con le nostre emozioni tanti cuori per poi riunirli insieme su una grande CASA: simbolo di accoglienza, in cui sentirsi in famiglia, in cui puoi incontrare amici… è questo l’ORATORIO di Don Bosco che vive ancora oggi e dove #noicis(T)iamo!

 

 

Salesiani Sicilia – Pasqua Giovani a Modica

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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Dal 6 all’8 aprile 2023 noi ragazzi dell’Oratorio Salesiano di Modica abbiamo avuto la possibilità, per la prima volta dopo tanto tempo, di fare una convivenza nel nostro oratorio.
Per vivere al meglio la preparazione alla Pasqua, la convivenza è stata svolta durante il periodo dal Giovedì Santo alla veglia pasquale; riuscendo a vivere e a comprendere meglio, grazie anche alla presenza di Don Dario, il significato della Pasqua.

“Il Signore combatterà per voi e voi sarete tranquilli”
Questa è la frase che più ci ha colpito quando, attraverso la catechesi di Don Dario, abbiamo approfondito e capito meglio il tredicesimo capitolo dell’Esodo, che racconta la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù e di tutti i momenti critici e pieni di dubbi che hanno dovuto affrontare. Attraverso questo passo Don Dario ci ha rivolto delle domande dove abbiamo riflettuto su tre punti principali:
-il primo ci chiedeva chi fosse il nostro Mosè; colui che ci fa affrontare il nostro “mare” che rappresenta tutte le nostre paure e i nostri dubbi.
-il secondo ci chiedeva quale grido noi rivolgiamo a Dio; anche Mosè, quando più era terrorizzato, non ha avuto fiducia in Dio e ha gridato contro di Lui, così anche noi in quel momento dovevamo rivolgerGli tutte le nostre incertezze.
-il terzo invece chiedeva quale fossero le paure che ci impediscono di andare avanti, qui Don Dario ci ha ricordato come Dio trasformi ciò che è morto in vita; e il mare delle paure si può trasformare in un strada di liberazione.
Dopo la riflessione personale abbiamo preparato l’adorazione per la sera dividendoci in due gruppi. Uno che preparava i canti e uno che preparava i segni. Questa esperienza, per noi nuova, ci ha fatto capire quanto impegno ci sia dietro la preparazione di un’adorazione e di come sia importante il lavoro di gruppo.
La sera, dodici di noi, hanno partecipato alla lavanda dei piedi; due di noi, per la prima volta, hanno partecipato alla celebrazione come ministranti e grazie anche alla presenza del prenovizio salesiano Pietro sono riusciti a vivere al meglio e serenamente questa esperienza che gli ha fatto scoprire un nuovo modo di partecipare alla celebrazione Eucaristica.
Dopo la celebrazione abbiamo vissuto l’adorazione che è stato un momento di riflessione molto intenso.

“Tu vali il sangue di Cristo”

Questo giorno è stato molto intenso. Dopo le lodi mattutine, affiancati dai ministri straordinari, siamo andati a portare ai più anziani l’Eucarestia.
Per molti di noi è stata un’esperienza nuova e molto forte. Siamo riusciti a vedere quanto può essere forte la Fede e quanto questa riesca a salvare la vita delle persone.
Per rispettare il periodo di digiuno abbiamo pranzato con pane e acqua accompagnando il pranzo e i momenti a seguire con il silenzio, non solo verbale ma anche dei social.
Il pomeriggio abbiamo partecipato all’adorazione della Croce, questo per noi è stato un momento non solo nuovo ma anche molto commovente, dove chinandoci dinanzi a quella Croce siamo riusciti a liberarci da tutte i nostri pensieri negativi.
Dopo la cena i nostri educatori ci hanno fatto vivere un’esperienza unica; ci hanno portato a mare dove ci hanno fatto pregare il Rosario camminando tutti assieme in spiaggia. In alcuni di noi questo ha riportato alla mente il passo dell’Esodo visto che eravamo tra il mare (segno delle difficoltà) e la sabbia (che simboleggia il deserto), camminando avanti e indietro replicando il percorso che Dio ha fatto fare agli Ebrei. Al termine del Rosario abbiamo fatto una condivisione in spiaggia di come avessimo vissuto la giornata. Molti di noi, grazie a questa condivisione, sono riusciti a percepire le emozioni e le sensazioni di ognuno di noi.

“Muore l’uomo vecchio per rinascere l’uomo nuovo”

Il terzo giorno sono venuti da noi i ragazzi dell’oratorio di Pozzallo e insieme abbiamo partecipato alla celebrazione penitenziale, momento che ci ha preparati per il sacramento della Confessione che ci ha aiutati a riavvicinarci a Dio per riuscire a vivere la Pasqua con una maggiore serenità.
Prima della cena abbiamo fatto la sintesi di questa meravigliosa esperienza, abbiamo capito come la presenza di Dio nella nostra vita non cambi niente attorno a noi ma cambia il nostro modo di vedere le cose e il modo in cui affrontiamo le avversità, avendo la consapevolezza che anche quando ci viene da disperarci, e pensiamo che nulla ha senso, in Lui possiamo trovare ristoro.
La veglia pasquale, per molti di noi, ha veramente avuto il valore di una rinascita e di come abbiamo sentito veramente vicino la presenza di Dio, che ha suscitato in noi una felicità e una serenità inspiegabili.
Alla fine di questa esperienza sono tante le cose che ci portiamo, ma ne usciamo con la consapevolezza di fare tutto per Amore perché noi siamo amati sempre, gratis e comunque a tal punto di valere il sangue di Cristo.

Carla Russo, Giuseppe Civello

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Salesiani Sicilia: assistenza salesiana/Sacramento della Presenza: abitare i mondi vitali dei giovani

Dal sito dei Salesiani Sicilia.

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Anche il terzo incontro di “Formazione SDB-LAICI”, organizzato dai Salesiani di Sicilia, focalizzato sul tema “Assistenza salesiana/Sacramento della Presenza: abitare i mondi vitali dei giovani”, ha registrato significativa partecipazione e viva attenzione. Indubbiamente stimolante la relazione sull’argomento tenuta dal dr. Alessandro Iannini, psicologo e docente, esperto nelle problematiche giovanili e familiari, nella formazione degli operatori sociali e volontari, nel settore della rieducazione dei minori.

Il relatore ha posto alla riflessione il bisogno di un rinnovamento del cammino educativo da basare decisamente su una rete di rapporti umani inclusivi in cui ognuno si senta realmente accolto e coinvolto in un contesto di comunità aperta dove si possa “star bene”, tra “gente allegra”, in una atmosfera di reciproca condivisione.

Iannini ha indicato come elemento cardine di riferimento la scelta di privilegiare il rapporto educativo verso i giovani con un impegno sociale verso i più poveri con spirito di accoglienza spirituale e umana, aperta verso i ragazzi con diverse culture e fedi.

Ha quindi sottolineato come sia importante che l’educatore senta, e faccia percepire, l’essere generosamente disponibile con un atteggiamento “che non tende all’appagamento personale, ma a soddisfare le miserie degli altri”.  In altri termini tenere presenti le parole del Rettor Maggiore che incoraggia a percorrere “un itinerario educativo che comincia con l’andare incontro all’altro” ed il suggerimento di Papa Francesco che ricorda “….che siamo noi che dobbiamo andare incontro all’altro per fare comunione, per realizzare un cambiamento sociale che ci permetta di partecipare alla comunità vivente del Signore”.

Il relatore, inoltre, ha messo in evidenza come sia cruciale tenere presente che il compito di chi educa sia di: “….aiutare gli altri a camminare avendo occhi e orecchi attenti. Per farlo c’è un unico modo: rendersi credibili e degni di fiducia” ed ancora “…però la fiducia, come tutte le dimensioni vitali non passa per educazione (ex ducere tirare fuori) ma per induzione (in-ducere mettere dentro): per ricevere fiducia occorre darla per primi”

Rimanendo sul pensiero del Rettor Maggiore, Iannini, riferendosi al CG 28, evidenzia come nell’azione programmatica sia fondamentale dare la «priorità assoluta per i giovani, i più poveri e i più abbandonati», con la profonda convinzione che «…se un giorno dovessimo abbandonare i ragazzi, i giovani e, tra loro, i più poveri, sarebbe l’inizio della morte della nostra Congregazione”. Allo stesso tempo attenzione particolare va rivolta al fenomeno migratorio, e sull’argomento ancora il CG 28 afferma che “i migranti non possono essere un problema, sono per noi Salesiani di oggi una grande opportunità per incontrare Gesù”.

Tra le conclusioni dell’intervento Iannini ha fatto riferimento all’approccio ecologico (al quale il Rettor Maggiore ha dedicato una precedente Strenna) sulla traccia della Laudato si’ di Papa Francesco che, nel proporre il concetto della “ecologia integrale”, ci dice che  “tutto è collegato” e la cura del creato, della casa comune, è intimamente unita a quella delle comunità umane: «Oggi non possiamo non riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare sia il grido della terra sia il grido dei poveri».

 Un articolato e vivace dibattito è seguito all’intervento di Iannini.

Prof. Alfredo Petralia, presidente Ex Allievi Salette CT

 

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Italia – Porte e cuore aperti all’oratorio “San Luigi” di San Cataldo

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – San Cataldo) – I ragazzi dei gruppi formativi dell’oratorio salesiano “San Luigi” di San Cataldo hanno vissuto nei giorni scorsi una significativa esperienza di conoscenza e riflessione, accogliendo nei loro spazi due giovani detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Caltanissetta, con i quali si sono intrattenuti in un intenso confronto.

Ammessi ad un permesso premio, accompagnati dal Direttore, da due educatrici dell’IPM, da Padre Alessandro Giambra, cappellano del medesimo istituto, e da don Francesco Bontà, salesiano, Direttore dell’oratorio di San Cataldo, i due giovani hanno trascorso la prima parte dell’incontro in un percorso culturale di conoscenza del territorio sancataldese, concludendo la loro giornata all’oratorio dove hanno avuto la possibilità di vivere un momento di incontro con circa 60 ragazzi e animatori della realtà salesiana.

Inevitabile l’imbarazzo iniziale dall’una e dall’altra parte, in un totale silenzio che il Direttore dell’IPM ha invitato ad apprezzare come “dono” in quanto proprio nel silenzio ci si ascolta e ci si comprende.

Diverse le riflessioni scaturite nel corso del confronto in uno stimolante scambio di domande e di testimonianze tra i presenti che ha reso questo incontro emozionante, in particolar modo quando si è affrontato il tema della libertà, così poco apprezzata nella vita ordinaria e così tanto desiderata quando se ne è privati.

Ai ragazzi dell’oratorio è stata offerta la possibilità di conoscere la vera realtà della vita carceraria che è ben diversa da quella romanzata e presentata da alcune serie tv; ai ragazzi dell’IPM è stata data la possibilità di conoscere un’altra realtà, fatta di ragazzi che coltivano il desiderio di essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.

Dall’incontro è scaturito il desiderio di avviare una collaborazione tra oratorio salesiano e Istituto Penale.

Al momento di confronto ha fatto seguito un breve momento di fraternità vissuto in clima salesiano: quattro calci al pallone, chiacchiere fra amici, non poche risate… il tutto condito dal tempo del ristoro.

Se l’incontro si è concluso con il rientro all’IPM dei due giovani, la riflessione è a lungo proseguita sui vari gruppi WhatsApp con delle belle e profonde riflessioni da parte dei ragazzi: E’ stato bello conoscere la loro storia, e vedere nei loro occhi la luce di essere liberi per un po’”; “Non è detto che visto che stanno in carcere sono cattive persone, perché la maggior parte delle volte si entra in carcere per uno sbaglio che ti segna la vita”; “Prima di essere dei carcerati sono delle persone come noi”…

Il bel momento vissuto insieme è stata un’occasione per ricordare che l’ambiente carcerario è vicino all’esperienza salesiana perché proprio dall’incontro di Don Bosco con i giovani della “Generala”, l’allora carcere minorile di Torino, e dall’incontro con le loro storie di vita e con la loro sofferenza, è emerso l’antico e sempre nuovo appello: “Se qualcuno si fosse preso cura di loro…”.

“E se, per ovvi motivi, nessuna foto resta a ricordo di questo incontro, abbiamo la certezza che nel cuore dei ragazzi resteranno impresse le belle emozioni vissute. Non solo le porte e i cancelli sono stati aperti, ma anche e soprattutto i cuori!” ha commentato Luciano Arcarese, educatore di San Cataldo, Salesiano Cooperatore.

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Italia – Dalla Sicilia al Senegal, un ponte di educazione e solidarietà nel nome di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Piazza Armerina) – In quest’anno dedicato alla riflessione e allo sviluppo della dimensione laicale della Famiglia Salesiana può essere interessante mettere in luce organizzazioni e realtà guidate da laici che vivono sul campo il carisma di Don Bosco. Come l’Associazione “Don Bosco 2000”, che ha accolto e declinato il sistema preventivo di Don Bosco nelle sue attività quotidiane, dall’accoglienza dei migranti che raggiungono l’Italia alla cooperazione internazionale, dall’esperienza nelle carceri alla formazione dei giovani negli oratori. “Don Bosco rappresenta per noi la guida per rispondere in modo pragmatico alle esigenze del tempo storico in cui viviamo, permettendoci di identificare nei giovani il nostro destinatario privilegiato, in particolare i più giovani e bisognosi”, spiega Cinzia Vella, Direttore generale dell’associazione.

In quest’ottica, l’oratorio di Piazza Armerina, gestito per anni dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e, dal 2001, struttura laica e realtà cittadina fortemente consolidata, che è la culla dell’associazione, si fa promotore di svariate iniziative e cooperatore di molte associazioni per il sociale. Durante l’inverno sono previsti incontri settimanali per i giovani che non sono solo fruitori, ma essi stessi promotori e organizzatori delle attività, principalmente collegate all’ideazione e alla preparazione del Grest salesiano nella bella stagione. Per il 2022, il tema è stato quello del talento, da intendersi come dono prezioso da condividere con gli altri.

Il Grest diventa anche luogo di inclusione e di scambio: le attività estive si estendono ai bambini delle famiglie migranti accolte nelle comunità di Piazza Armerina e dei paesi limitrofi, e spesso sono proprio i fratelli più grandi di questi bambini a diventare animatori per i piccoli della città.

L’oratorio è altresì cooperatore di iniziative che coinvolgono gli attori sociali del XXI secolo. Tra gli altri, i giovani hanno partecipato nel 2022 a un progetto della Caritas di Piazza Armerina per la realizzazione di uno spettacolo teatrale in collaborazione con la casa circondariale di Enna “Luigi Bodenza”. La messa in scena dello spettacolo dal titolo “Io sono Dante” – una rappresentazione della Divina Commedia con la recita dei versi nella loro versione originale – ha portato sul palco 26 tra giovani e detenuti che, il 14 dicembre 2022, hanno potuto lasciare il carcere per recarsi al Teatro Garibaldi di Enna e aprire così la stagione teatrale del teatro comunale della città.

Ma l’esperienza di Don Bosco attraverso l’Associazione ha oltrepassato i confini nazionali, e si è spinta fino a Veligara Pont, un villaggio della regione di Tambacounda, in Senegal. È lì, in una delle aree più povere del mondo, che oggi esiste un vero e proprio oratorio nella savana. Un progetto che, dopo una prima esperienza estiva con animatori volontari, è stato “frutto di un disegno voluto dall’alto” racconta ancora Cinzia. “Il capo villaggio ci ha raccontato che da quando siamo arrivati i ragazzi erano più felici, continuavano a ripetere i giochi e i balli dell’estate”.

Un desiderio che si è tradotto in realtà grazie alla generosità di don Baldassarre Meli, a cui l’oratorio è oggi titolato. Il sacerdote, deceduto prematuramente, non riuscì a realizzare il suo sogno di andare in Africa, per vedere i luoghi di origine dei ragazzi che accoglieva, così decise di devolvere il ricavato per il suo funerale al progetto dell’oratorio di Veligara.

Una gioia immensa per i ragazzi di Tambacounda che, nell’attesa che l’oratorio prendesse vita, staccarono un adesivo dei Don Bosco dall’auto dei cooperanti e lo attaccarono su un albero: “Nell’attesa, vogliamo che Don Bosco resti con noi”, spiegarono.

 “L’oratorio è una cosa bellissima per noi, facciamo tantissime cose con i bambini, incontri, riunioni, formazione. Teniamo il corso di lingua francese e italiana”, spiega Amara, cooperante dell’associazione, “ogni sabato e domenica abbiamo più di 50 bambini che frequentano l’oratorio, distribuiamo la merenda ai più bisognosi”. E non solo: grazie alla disponibilità di due medici volontari locali, è attivo ogni giorno un dispensario per le cure mediche.

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Salesiani Sicilia, la reliquia del beato Livatino a Catania

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani in Sicilia sul passaggio della reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania.

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Nei giorni 27 e 28 gennaio la città di Catania ha accolto la peregrinatio della reliquia del Beato Rosario Livatino, ospitata presso l’Istituto Salesiano “san Francesco di Sales”. 

L’iniziativa, organizzata dai Salesiani di Sicilia e Tunisia con la collaborazione dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Catania, ha visto un susseguirsi di momenti di raduno e testimonianze volti a far conoscere alle giovani generazioni la figura del giovane magistrato beato.

La prima mattinata di eventi è stata dedicata all’incontro con alcune delegazioni di ragazzi delle scuole medie della città, mentre nel pomeriggio l’occasione del confronto con la vicenda umana del beato è stata integrata con l’evento della presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani, che quest’anno è centrata sul tema della partecipazione dei laici alla missione educativa salesiana; tema quanto mai in sintonia con la figura di Livatino, giovane che ha trovato la strada della sua maturità umana e cristiana in una forma di vita laicale. Il pomeriggio è stato arricchito dal commento alla Strenna da parte dell’Ispettore dei Salesiani, don Giovanni D’Andrea, e dalla testimonianza della dott.ssa Luisa Turco, attuale magistrato presso il tribunale dei minori Caltanissetta e per un periodo collega del beato Livatino. In serata si è svolta una veglia di preghiera animata dal settore giovani dell’Azione Cattolica di Catania.

La seconda giornata è stata dedicata alla fascia dei giovani, partendo dall’incontro del mattino per i liceali dell’istituto San Francesco di Sales, insieme ai rappresentanti di varie scuole superiori e agli operatori volontari Servizio Civile Universale dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia; fra gli ospiti l’avv. Sebastiano Mignemi, presidente della I corte d’assise di Catania, Claudia Vecchio, presidente dell’associazione “Casa giudice Livatino”, il dott. Ugo Tomaselli, presidente dell’associazione “Giustizia e pace”.

Culmine delle due giornate è stata la Festa degli Oratori, occasione di incontro per i giovani animatori della diocesi, all’interno della quale l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha affidato tutti gli Oratori della diocesi alla protezione di Maria Ausiliatrice, San Giovanni Bosco e del Beato Rosario Livatino. Dopo la celebrazione si è svolto un ultimo momento di confronto fra i giovani, per chiudere con una serata di fraternità.

Un ringraziamento particolare va a don Gero Manganello, Direttore della Pastorale Giovanile della Diocesi di Agrigento e accompagnatore della reliquia nel suo pellegrinaggio, per la sua disponibilità e le testimonianze che lui stesso ha dato ai vari uditori che si sono susseguiti lungo le giornate; al Delegato della Pastorale Giovanile dei Salesiani don Alberto Anzalone, al Direttore della Pastorale Giovanile diocesana padre Matteo Minissale, alla dott.ssa Letizia Scandurra, responsabile dell’Ufficio di progettazione dei Salesiani, per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’intero evento e a tutti coloro, giovani e meno giovani, che nell’anonimato hanno contribuito affinché queste giornate potessero diventare un’esperienza fruttuosa per i giovani della città e per chi ha seguito l’evento dai social media. Chiudiamo il resoconto con un’espressione che don Gero ha usato presentando la reliquia ai giovani catanesi: «Di fronte alle reliquie dei santi di solito ci si avvicina con l’atteggiamento di chi ha da fare una richiesta. Davanti alla reliquia di Livatino si resta senza parole; a Livatino non si può chiedere nulla, è lui che chiede qualcosa a noi»: l’impegno di una vita improntata alla coerenza ed alla legalità riscaldata dall’amore per l’uomo.

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Video 2 giorno

Reliquia del beato giudice Rosario Livatino a Catania

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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I Salesiani di Sicilia accoglieranno per la prima volta la reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania, dal 27 al 28 gennaio 2023.
L’iniziativa pensata dai Salesiani e portata avanti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania e Salesiani per il Sociale vede un fitto programma denso di attività.
27 gennaio
10.30 Arrivo della reliquia del Beato Livatino presso l’Istituto “San Francesco di Sales”, via Cifali 5 – Catania.
11.00 Presso il teatro “Don Bosco” dell’Istituto, incontro con le classi di terza media delle scuole cattoliche e Istituti Comprensivi di Catania e provincia.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
18.00 Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.
Commento a cura di Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia.
Testimonianza della Dott.ssa Luisa Turco, Giudice presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
21.15 Presso la Chiesa dell’Istituto, Veglia di preghiera aperta a tutti, curata da Azione Cattolica Giovani.
28 gennaio
08.00 Presso il teatro, “Buongiorno” con gli studenti dell’Istituto “San Francesco di Sales”.
10.00Presso il teatro, incontro con i volontari del Servizio Civile Universale dei Salesiani di Sicilia e
rappresentanti degli Istituti d’Istruzione Superiore della diocesi.
Interverranno: Dott.ssa Maria Carmela Librizzi – Prefetto di Catania, Sebastiano Mignemi – Presidente I Corte d’Assise di Catania e Claudia Vecchio – Presidente dell’Associazione“Casa Giudice Livatino”.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
15.30 Festa degli Oratori dell’Arcidiocesi di Catania e affidamento a Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Beato Livatino con la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catania, Mons. Luigi Renna e l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea.

Salesiani Sicilia: XXIV Corso Nazionale per gli Insegnanti di Religione Cattolica

Si è aperto il 30 novembre, il XXIV Corso nazionale per gli Insegnanti di Religione Cattolica (IRC). Un centinaio circa i partecipanti che provengono da varie parti d’Italia.

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Si è aperto ieri, 30 novembre, presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina il XXIV Corso Nazionale per gli Insegnanti di Religione Cattolica (IRC), approvato dal “Servizio Nazionale per l’Insegnamento della Religione Cattolica” della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione della Repubblica Italiana, coordinato dal prof. don Antonino Romano e dall’Equipe del Centro di Pedagogia Religiosa “Giovanni Cravotta”. I partecipanti sono circa un centinaio e provengono da varie parte d’Italia e della Diocesi di Messina.

Il XXIV Corso, in conformità con le direttive emanate dal Ministero dell’Istruzione, è finalizzato all’aggiornamento professionale degli Insegnanti di Religione cattolica.

L’ambito di aggiornamento del presente XXIV Corso concerne il rapporto tra “Flipped Classroom” e IRC. L’esigenza dell’aggiornamento professionale, in questo caso, ha stimolato anche il ripensamento dei modelli didattici e, in generale, della formazione religiosa nella scuola italiana. Il programma del Corso coniuga queste due esigenze teorico-pratiche attraverso le quattro sessioni di conferenze e di laboratori metodologici. Però, come ricorda nella sua Lettera ai Corsisti, il nuovo Responsabile dell’Ufficio della CEI, il prof. Ernesto Diaco, è centrale nel compito formativo il posto della persona in formazione, perché cristianesimo e umanesimo, come afferma Papa Francesco, sono inscindibili.

In particolare, i corsisti si stanno esercitando nelle seguenti dimensioni:

  • comprensione del metodo “flipped classroom”;
  • ripensamento globale della didattica IRC in prospettiva di “flipped classroom” per l’IRC;
  • gestione della didattica in queste competenze;
  • valutazione didattica e autovalutazione delle proprie abilità in questa nuova didattica disciplinare.

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Sicilia, primo incontro online formazione sdb-laici

 

Sabato 26 novembre 2022 si è svolto il primo incontro on Line, tappa di una nuova avventura formativa per i salesiani e i laici di Sicilia avviata ad Agosto in occasione dell’avvio dell’anno pastorale. Si tratta di un percorso pensato per i Consigli delle Comunità Educativo Pastorali (CEP) dell’Ispettoria Sicula, l’idea è stata portata avanti su richiesta del Capitolo Ispettoriale 31.
Il percorso prevede diverse tappe online e la conclusione in presenza e sarà utile per crescere nella progettazione pastorale in vista dell’elaborazione o dell’aggiornamento del PEPS locale che vedrà coinvolte tutte le CEP. Di riflesso questo percorso aiuterà il consolidamento dei consigli delle CEP. La prima tappa vissuta il 26 novembre dalle 9.30 alle 11.30 ha tratto spunto dalla Evangelii Gaudium di Papa Francesco e dal Patto Educativo Globale riletto in ottica Salesiana, grazie anche al quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana. Don Franco Di Natale, vicario ispettoriale, è stato il primo relatore. Un grazie va all’equipe di Pastorale Giovanile, della Comunicazione sociale e a quella del Progetto SDB-Laici. Il “processo” di condivisone del carisma e della missione continua e porterà molti frutti.

 

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