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Osservatorio salesiano per i diritti dei minori, due webinar su Prospettive di futuro

L’emergenza sanitaria vissuta negli ultimi mesi ha determinato un nuovo punto di partenza per il terzo settore e un diverso scenario per l’educazione.

Per cogliere gli effetti principali di questa nuova realtà l’Associazione Salesiani per il Sociale Italia Centrale – Aps, l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e la Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale hanno organizzato due webinar in diretta sulla pagina Facebook “MinoridiDiritto”  in cui si dialogherà insieme sulle potenzialità e nuove opportunità dei cambiamenti avvenuti.

Due gli appuntamenti programmati:

– il 5 giugno 2020 in diretta dalle ore 17.30 con il Webinar “IL TERZO SETTORE TRA INCERTEZZE E OPPORTUNITÀ”

– il 19 giugno 2020 in diretta dalle ore 17.30 con il Webinar “EDUCARE ATTRAVERSO IL DIGITALE GLI EFFETTI SUL PIANO RELAZIONALE”

Seguici in diretta Facebook all’indirizzo: https://www.facebook.com/osservatoriosalesianominori/

Save the date Prospettive di Futuro

Salesiani per il Sociale APS, riparte il Servizio Civile Universale con 67 progetti e 753 volontari

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS sulla ripresa del Servizio Civile Universale.

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Salesiani per il Sociale APS ha riattivato 67 progetti del Servizio Civile Universale che erano stati sospesi a causa della crisi sanitaria da COVID-19, circa l’80% del totale; hanno ripreso l’attività 753 operatori volontari (il 78% del totale) in 198 sedi di progetto (il 62% di quelle totali). Queste le regioni nelle quali sono stati riattivati i progetti: Sicilia, Piemonte, Puglia, Toscana, Lazio, Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Abruzzo.

Tra questi ci sono anche quei volontari che, inizialmente, avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero: dovendo rientrare in Italia per l’emergenza sanitaria, hanno comunque voluto proseguire convertendo la propria attività in Italia. Come ha sottolineato anche Vincenzo Spadafora, ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, “Tra volontari ci sono anche giovani che avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero e nei Corpi civili di pace e che, costretti a rientrare in Italia a causa dell’emergenza, hanno scelto di proseguire l’attività nel nostro Paese nei progetti rivisitati dagli enti. Sono poco più di un centinaio ma vanno menzionati perché il loro spirito di solidarietà e il sentirsi attori principali nella difesa della Patria li ha motivati a continuare il proprio servizio seppure in modo molto diverso rispetto alle originarie aspirazioni”.

Ci sono state anche realtà dove non è stata possibile la riattivazione (75 sedi per 27 progetti). Si tratta di giovani che hanno sospeso al momento il proprio servizio ma si sta lavorando per riattivare i progetti il prima possibile.

Cambieranno in parte le attività che gli operatori svolgeranno: in alcuni casi si svolgerà da remoto (290 volontari), quindi direttamente dal proprio domicilio, in altri invece il volontario opera nella sede originaria del progetto oppure in altro luogo grazie a convezioni o gemellaggi (88 operatori) con enti locali ed organizzazioni impegnate nel contrasto all’emergenza sanitaria (Caritas, Diocesi, parrocchie del territorio, enti pubblici, onlus).

Queste le attività nelle quali verranno coinvolti i volontari che riprenderanno servizio:

  • supporto ai comuni e/o ai centri operativi comunali: 11 volontari  in 4 sedi
  • sostegno agli anziani e ai soggetti fragili: 82 volontari in 29 sedi
  • assistenza sociale: 72 volontari in 19 sedi
  • supporto al sistema scolastico: 230 volontari in 48 sedi
  • sostegno agli stranieri: 20 volontari in 6 sedi
  • alfabetizzazione digitale: 14 volontari in 2 sedi
  • attività di comunicazione istituzionale: 6 volontari in 4 sedi
  • realizzazione di progetti educativi o culturali:  186 volontari in 58 sedi
  • gestioni dei flussi presso i luoghi accessibili: 5 volontari in 2 sedi
  • welfare leggero: 24 volontari in 5 sedi
  • supporto all’attività di solidarietà alimentare: 74 volontari in 17 sedi
  • gestione donazioni: 29 volontari in 4 sedi

“Siamo soddisfatti della ripartenza dei progetti di Servizio Civile Universale  – dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS – , perché crediamo con forza ai valori educativi di questa esperienza che acquistano maggior forza in un momento di emergenza sociale come questo. I nostri ragazzi conoscono bene il valore della loro attività e si sono messi a disposizione per il bene di tutti, in primis per un servizio al nostro Paese. Siamo certi che saranno di grande aiuto nei luoghi dove ricominceranno il Servizio Civile Universale con quello slancio e quell’entusiasmo tipico dei giovani. È questa anche l’occasione per ringraziare il Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale con il quale nelle settimane passate c’è stato un contatto continuo e di grande collaborazione, le nostre articolazioni territoriali che in un momento difficile e complesso hanno manifestato una grande disponibilità a riorganizzare i progetti e le attività dei volontari; un grazie va anche al personale delle segreterie regionali e della sede nazionale che ha accompagnato il processo con competenza, impegno e dedizione”, conclude don Roberto Dal Molin.

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La “pizza sospesa” a Torre Annunziata: i ragazzi della casa famiglia regalano 52 pizze

Chi ha sperimentato su di sé gesti di solidarietà, generosamente li dona poi agli altri. Come i ragazzi della comunità “Peppino Brancati”, sede di “Salesiani per il Sociale Aps”, che in questi giorni, grazie al laboratorio “Mani in pasta”, stanno sfornando e distribuendo pizze “sospese” a tutti i bisognosi di Torre Annunziata. L’iniziativa si ispira al tradizionale “caffè sospeso”, nato molti anni fa a Napoli per aiutare chi non poteva permetterselo, e alla “spesa sospesa” iniziativa messa in atto in molte parti d’Italia nell’emergenza coronavirus. Grazie alla generosità di questi ragazzi, sono state donate 52 pizze ai più bisognosi di Torre Annunziata.

La “pizza sospesa” è una delle azioni di solidarietà che Salesiani per il Sociale APS sta raccogliendo sul suo sito per raccontare quanto si fa nelle tante presenze in tutto il territorio nazionale. #noicis(t)iamo è la campagna lanciata per condividere l’impegno educativo con chi fa più fatica che prosegue ora con più creatività e tenacia.

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#noicis(t)iamo: l’impegno educativo di Salesiani per il Sociale APS durante l’emergenza sanitaria

Pubblichiamo l’iniziativa di Salesiani per il Sociale APS #noicis(t)iamo per raccontare quanto si sta facendo nelle case famiglia della rete salesiana in questo momento di emergenza. Sulla pagina Facebook di Salesiani per il Sociale APS si raccontano queste realtà, storie poi raccolte sul sito.

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Il Coronavirus ci mette tutti alla prova.
Ci siamo è l’assicurazione che Salesiani per il Sociale dà attraverso le tante presenze in tutto il territorio nazionale.
Ci stiamo è l’impegno educativo con chi fa più fatica che prosegue ora con più creatività e tenacia.
Raccontatecelo in poche parole, saranno piccole luci poste in rilievo che daranno speranza e coraggio a tanti altri.
Salesiani per il Sociale, #Noicis(t)iamo!

I volti e le storie della lotta alla povertà educativa minorile: il convegno di Salesiani per il Sociale APS

Il prossimo 11 Marzo 2020 si terrà presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma l’evento di chiusura di IN.S.I.E.ME un progetto di Salesiani per il Sociale APS avviato nel 2018 per contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile in alcune città italiane.

Nel nostro Paese sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale di bambini e adolescenti in povertà si è triplicata e oggi supera il 12% (dati tratti dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia).

La povertà non riguarda solo la condizione economia del bambino/adolescente ma interessa anche il suo futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale. Si chiama povertà educativa minorile e pur essendo in parte collegata a quella economica rappresenta un fenomeno molto più ampio. Secondo “Save the Children”, nel nostro Paese 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà dei bambini e adolescenti non ha mai letto un libro, quasi 1 su 5 non fa sport.

Salesiani per il Sociale APS, ente non profit promosso dai Salesiani in Italia, lo scorso 15 settembre 2018 ha avviato il progetto “IN.S.I.E.ME – Iniziative di sostegno inclusivo e mediazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale” per prevenire e contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile nel nostro Paese. Il progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha coinvolto 850 minori di un’età compresa tra 11 e i 16 anni, 255 docenti e 340 genitori individuati dalle 17 sedi di attuazione in 15 regioni italiane.

A conclusione del progetto, il prossimo 11 marzo 2020 l’Università Pontificia Salesianaospiterà il seminario di studio “Contrastare la povertà educativa minorile. Volti, storie e proposte” occasione per presentare le buone pratiche attivate nelle singole città italiane in cui si è svolto il progetto. Interverranno Walter Nanni del Centro Studi Caritas Nazionale, Keti Lelo docente di Economia Urbana presso l’Università Roma Tre e Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nella seconda parte della mattinata, ragazzi e operatori dialogheranno con le stesse Istituzioni sul tema della povertà educativa: alla tavolta rotonda interverranno Filomena Albano (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Stanislao Di Piazza(Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) Matteo Biffoni (sindaco di Prato e referente ANCI per l’immigrazione), Giovanna Boda (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e Carlo Borgomeo (presidente dell’Impresa Sociale “Con i bambini”). Concluderà Don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

È possibile iscriversi all’evento inviando i propri dati all’indirizzo marta@salesianiperilsociale.it preferibilmente entro il 29 febbraio 2020.

I colleghi giornalisti che si iscriveranno al corso otterranno 4 crediti formativi non deontologici (è necessario prenotarsi sulla piattaforma Sigef entro il 9 marzo 2020).

Tutela dei minori, Salesiani per il Sociale sottoscrive il manifesto “10 in condotta!”

“Save the children” ha presentato – lunedì 3 febbraio, nella sala Caduti di Nassyria del Senato – il Manifesto in 10 punti – 10 in condotta! – per promuovere l’adozione di un sistema di tutela in tutte le realtà dove gli adulti operano a stretto contatto con i minori. Salesiani per il Sociale APS ha sottoscritto il manifesto e ha presentato la realtà e l’impegno dei Salesiani in Italia con un intervento di don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. L’incontro è avvenuto su iniziativa della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, presenti anche Raffella Milano di Save The Children, Carlo Borgomeo, presidente Impresa sociale Con i bambini, Alessandra Campo, della Pontificia Università Gregoriana e Giuseppe Linares, capo della sezione Anticrimine della Polizia di Stato.

“Dal 2011 tutte le 6 circoscrizioni giuridiche italiane in cui è articolata la presenza salesiana in Italia si sono dotate di un Codice Etico in risposta al D.L. 81/2000 e in sintonia con le varie modifiche che la legislazione italiana ha messo in atto nel corso degli anni – ha detto don Roberto Dal Molin -. Il Codice, sottoscritto da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato, è reso operativo nelle singole circoscrizioni tramite regolamenti attuativi e l’esplicitazione di procedure. Se per gli ambienti formali la realizzazione dei regolamenti è prassi, lo è di meno negli ambienti informali e l’applicazione risente dell’eterogeneità territoriale che la rilevazione IPSOS ha riscontrato. Le Ispettorie si sono dotate in questi ultimi mesi di “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili” in cui si precisano i Principi, la Struttura organizzativa, la cura della vittima, l’accompagnamento dei colpevoli, i rapporti con le autorità civili, come gestire informazioni e comunicazioni, l’attività preventiva”.

L’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children ha evidenziato come scuola, oratori o parrocchie, e strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono luoghi dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.

“Le circoscrizioni a metà degli anni 2000 si sono dotate di “Commissioni de gravioribus”, équipe apposite composte di esperti laici nelle discipline psicologiche, pedagogiche e giuridiche per affiancare gli ordinari nell’affrontare in modo tempestivo eventuali segnalazioni o denunce e accompagnare in modo adeguato nel primario interesse del minore o dell’adulto vulnerabile – ha proseguito don Roberto Dal Molin -. Nel 2014 l’autorevole Capitolo Generale dei Salesiani chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale” (CG27 73.4). E vengono ribadite le linee pubblicate nel 2002.

Per i Salesiani in Italia, è prioritaria “La formazione delle figure educative in ottica preventiva così come il saper gestire segnali di abuso che i minori manifestano nei contesti familiari dove avviene statisticamente il 60% degli abusi. In diverse realtà, non ancora in tutte, si attivano procedure informative per i minori perché abbiano chiaro a chi rivolgersi per segnalare situazioni di abuso a loro carico o a carico di coetanei, la loro formazione all’uso dell’on-line. Il sostegno al minore avviene anche attraverso professionisti esterni in genere scelti dalle famiglie. Sono in atto progetti specifici come “Connessi” sul cyberbullismo finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. Il pieno rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine e l’assicurare ambienti idonei per la loro crescita serena è un impegno forte da parte nostre in piena collaborazione con le autorità civili e con le organizzazioni che a vario titolo promuovono la tutela e l’educazione dei minori e dei giovani”., ha concluso il presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Leggi il manifesto

Con Salesiani per il Sociale 1.157 giovani pronti all’esperienza del Servizio Civile Universale

Sono 1.157 i giovani che da metà gennaio vivranno l’esperienza del volontariato con il servizio civile con Salesiani per il Sociale, l’ente non profit dei Salesiani in Italia che coordina il Servizio Civile Universale in Italia e all’Estero.

Tra Italia ed estero sono 90 i progetti che vedranno impegnati i giovani: 64 progetti ordinari di servizio civile in Italia per 752 posti disponibili; 20 progetti con misure aggiuntive di servizio civile in Italia per 365 posti disponibili (progetti con misure aggiuntive che consentiranno ai giovani di collaudare alcune novità  introdotte dalla recente riforma del servizio civile universale. Si tratta, nello specifico, di un periodo di tutoraggio, fino a tre mesi, finalizzato a facilitare l’accesso al mercato del lavoro dei volontari; di misure che favoriscono la partecipazione dei giovani con minori opportunità ).

Il 15 gennaio partiranno 71 progetti per 971 volontari, mentre il 20 febbraio 13 progetti per 146 volontari.

Per l’estero ci sono tre progetti in Spagna, Francia e Romania: i 30 volontari dal 15 al 21 gennaio saranno impegnati nella  formazione residenziale a Roma al Borgo Ragazzi Don Bosco. I progetti per l’estero verranno svolti negli oratori, nei convitti, nelle scuole e nella case famiglia. Le attività invece riguardano tempo libero, sostegno allo studio, educazione, laboratori creativi, sportivi, di lingua e musica. A febbraio partiranno altri due progetti del VIS in Angola, Ghana, Etiopia e Palestina con otto volontari.

Scopri il Servizio civile universale

Corridoi umanitari, presentato a Bruxelles un modello salesiano integrato di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS, VIS-Volontariato Internazionale per lo sviluppo e CNOS Fap sul modello salesiano di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale sperimentato nel progetto dei Corridoi Umanitari. 

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Salesiani per il Sociale Aps, Federazione Cnos-Fap e Vis-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, tre enti Salesiani, hanno potuto presentare il nuovo approccio durante la conferenza finale “Private sponsored safe and legal passage” del progetto “Humanitarian Corridors” che si è svolta il 4 dicembre a Bruxelles.

Questo modello prevede un percorso formativo pre-partenza con corsi di italiano, cultura civica e norme di convivenza relative al futuro contesto di accoglienza e corsi di formazione professionale post- arrivo per favorire l’inserimento socio professionale. Nell’ottica di un’accoglienza che tracci percorsi di autonomia, i giovani rifugiati accolti sono stati accompagnati dagli educatori nell’apprendimento della lingua italiana, nell’inserimento nel sistema scolastico, in corsi di formazione professionale e tirocini, assistenza legale e psicopedagogica attraverso la costruzione di un progetto educativo personalizzato. I giovani sono stati coinvolti in attività di socializzazione, di volontariato e hanno avuto il pieno supporto della comunità locale, dei volontari e delle famiglie.

Finora questo modello è stato applicato in maniera sperimentale in due centri della Sicilia, l’Istituto San Gregorio di Catania e l’Associazione Don Bosco 2000, accogliendo un totale di 15 giovani rifugiati provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia e dal Sud Sudan.

LA STORIA

I nostri operatori hanno incrociato le loro storie, i loro volti e raccolto le loro testimonianza. Come quella di Michele Tewelde, di 23 anni, nato a Segheneiti in Eritrea. Da aprile frequenta la scuola professionale di meccanica presso la sede del CNOS-FAP, in preparazione dell’avvio di un periodo di tirocinio a Catania. Dopo essere scappato dal suo paese, ha incontrato gli operatori della Comunità di Sant’Egidio e ha potuto partire per l’Italia. Il 30 ottobre Michele è giunto a Roma ed è stato accolto da un gruppo di volontari dell’associazione Don Bosco 2000, presidio VIS e appartenente a Salesiani per il Sociale APS, con cui è ripartito alla volta di Catania, per iniziare insieme ad altri giovani rifugiati la sua nuova vita in Italia, alla Colonia Don Bosco. “Durante la mia permanenza alla colonia Don Bosco, ho dato una mano collaborando in cucina. Ho vissuto delle esperienze molto interessanti che mi sono servite per conoscere tante persone Italiane. Ho partecipato a degli incontri con dei giovani che frequentano la scuola dei Salesiani per potermi presentare e parlare della mia storia e della mia esperienza. Durante il periodo di Quaresima ho potuto partecipare ad una celebrazione eucaristica a Pietraperzia dove il sacerdote ha coinvolto tanti ragazzi migranti per il momento della lavanda dei piedi. Ho avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con l’università dove ho conosciuto giovani universitari miei coetanei che non sono contrari all’accoglienza dei migranti e mi sono sentito incoraggiato.” Ama lo sport e da febbraio ha iniziato a giocare in una squadra di calcio, avendo la possibilità di partecipare anche a trasferte fuori Catania. “Per adesso è questa la mia storia e spero di poter avere altre cose belle da raccontare”

IL PROGETTO

Il progetto europeo “Humanitarian Corridors – Upscale a promising practice for clearly linked pre-departure and post-arrival support of resettled people” ha le sue radici nei Corridoi Umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Tavola Valdese e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, nel biennio 2016-2017, con la collaborazione dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” attraverso il suo Corpo Nonviolento di Pace “Operazione Colomba”. Nati in Italia dalla volontà di dare una risposta ai tanti profughi che ogni giorno fuggono da situazioni di guerra e povertà e cercano riparo nei Paesi limitrofi a quelli di origine o in Europa, i Corridoi Umanitari costituiscono un caso particolarmente significativo ed originale di sponsorship che si rivolge a persone potenzialmente titolari di protezione internazionale ed in condizioni di vulnerabilità (così come definite dalla Direttiva Europea 2013/33 del 26 giugno 2013). Il progetto è stato finanziato dal fondo AMIF dell’Unione Europea (Asylum, Migration and integration Fund), ha avuto come capofila l’Associazione Giovanni XXIII.

Salesiani per il Sociale APS, incontro sulla prevenzione della dispersione scolastica

Il 22 e 23 novembre venti operatori della rete “Salesiani per il Sociale APS” si sono radunati per condividere le prassi relative ai servizi di prevenzione e contrasto della dispersione e abbandono scolastico; l’incontro ha rappresentato un’opportunità per costruire un pensiero condiviso di tipo strategico tra educatori di diverse sedi e strutture, in ordine agli obiettivi di questo intervento nell’ambito del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” e per accrescere le dimensioni di consapevolezza scientifica tra gli operatori ed esplicitare e focalizzare le dimensioni salesiane del servizio.

Al termine del seminario è stato deciso di elaborare un documento denominato “Modello salesiano per il sostegno scolastico” che verrà presentato in occasione della prossima festa di Don Bosco.

Giornata internazionale Infanzia: Salesiani per il Sociale combatte la povertà educativa al fianco di 3mila minori

“La povertà educativa compromette il presente ma anche il futuro di un bambino, a rischio di ritrovarsi, una volta adulto, ai margini della società e del mondo del lavoro. Come in un circolo vizioso, la povertà educativa alimenta quella economica, e viceversa”: lo dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia.  

La risposta a questa emergenza da parte di Salesiani per il Sociale APS si è tradotta, in questi anni, in diversi progetti istituzionali che contrastano la povertà educativa minorile intervenendo sulle fragilità personali, relazionali e familiari, combattendo le disuguaglianze territoriali. Nell’ultimo anno l’organizzazione ha raggiunto, grazie a questi servizi, oltre 3mila minori, più di mille genitori e quasi 800 insegnanti: non si tratta di semplice doposcuola, ma è un insieme di azioni socio-educative che comprendono anche sport, teatro, canto, musica e danza.

Quest’anno la Giornata dell’Infanzia coincide con i 30 anni dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che Salesiani per il Sociale APS continua a concretizzare con il lavoro quotidiano di più di ottanta soci in tutta Italia, attivi in diversi ambiti di intervento giovanile. Una missione che porta avanti guidata dall’esempio e dagli insegnamenti di Don Bosco che per primo si prese cura dei giovani poveri ed esclusi, promettendo di stare accanto a loro “fino all’ultimo respiro”.