L’istituto salesiano di Sesto San Giovanni ha celebrato la festa della scuola in modo “diffuso”. Senza fare le cose “in grande”, come ha scritto il direttore dell’Opera, don Elio Cesari, si è fatta una festa diffusa durante tutto il mese.
“Il tema della Festa è quello rappresentato dalla grande immagine nel cortile del nostro Istituto che ritrae Giovannino Bosco sulla corda in mezzo ai suoi amici, e una scritta: “Qui con voi mi trovo bene”: don Bosco si è fatto provocare dalla realtà e dallo stare in mezzo ai giovani, guardandoli in profondità e cercando soluzioni sempre nuove anche nell’emergenza”, scrive nella lettera di presentazione don Elio.
Il culmine della festa è stata la Santa Messa di sabato 22 maggio, celebrata con alcuni studenti in presenza e tutti gli altri collegati.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/05/Copia-di-modello-SP-e-DBita-35.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-05-25 11:47:142021-05-25 11:47:14Sesto San Giovanni, Festa della scuola a colori
Dal sito de Il Giorno, la storia di quattro studenti – allievi della scuola salesiana di Milano Sant’Ambrogio – che durante il primo lockdown hanno raccolto oltre 500 computer, li hanno tutti rimessi in sesto poi li hanno regalati ai bimbi che non li avevano.
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Milano – Dal primo lockdown hanno raccolto oltre 500 pc inutilizzati e li hanno rimessi in sesto per regalarli a bambini e ragazzi in difficoltà, perché “la didattica digitale deve essere un diritto di tutti”. Il progetto si chiama “PC4U.tech” ed è stato ideato da 4 studenti milanesi, diciottenni: Pietro Cappellini, Matteo Mainetti, Jacopo Rangone ed Emanuele Sacco, premiati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con una delle tre targhe assegnate giovedì (non ancora consegnate fisicamente) “per aver ridotto il divario digitale”. L’idea è nata lo scorso maggio: “Abbiamo creato una piattaforma web”, spiega Pietro, che frequenta il quinto anno di Grafica all’Istituto tecnico dei Salesiani e vorrebbe iscriversi a Design della comunicazione al Politecnico. “Sulla piattaforma possono scrivere sia studenti che hanno esigenza di un pc o di un tablet e sia famiglie o aziende che hanno dispositivi usati da donare. Facciamo tutto noi: ritiriamo i computer, li controlliamo con l’aiuto della rete di “Informatici senza frontiere“ e poi li consegniamo a chi ha bisogno”.
Non solo: grazie a un crowdfunding, hanno raccolto più di 18mila euro da investire nel progetto. I primi a credere nell’iniziativa sono stati il direttore dell’Istituto salesiano Sant’Ambrogio, don Renato Previtali, e il preside della scuola superiore, don Damiano Galbusera. “Questa targa è una soddisfazione grande, ma ancora maggiore è la felicità nel vedere le persone che si commuovono quando ricevono un pc in regalo. Mi viene in mente Peter, un bambino delle elementari che era appena arrivato dall’Egitto: con il pc ha potuto seguire le lezioni e conoscere i suoi nuovi compagni”, sottolinea Emanuele, all’ultimo anno del liceo scientifico dei Salesiani, opzione Scienze applicate. “Dopo la scuola farò Ingegneria Fisica al Politecnico. Il mio sogno? Diventare imprenditore”. Jacopo, che ha frequentato gli ultimi due anni alla scuola Hockerill, anglo european College in Inghilterra e ora vorrebbe andare in Usa a frequentare una Business school (“Ma con l’obiettivo di rientrare a Milano, in futuro”, precisa), racconta qual è stata la sua reazione dopo aver appreso del premio: “Ero sul treno con Matteo, casualmente stavamo andando a Roma per parlare della nostra iniziativa in un talk show. Mia madre mi ha mandato un messaggio di congratulazioni, poi ne sono arrivati tanti altri… Lo abbiamo scoperto così. Mi sono commosso e ho subito fatto una videochiamata con mamma e papà”. Emozionato anche Matteo, del quinto anno del liceo Scientifico Leone XIII (che l’anno prossimo vorrebbe studiare a Barcellona, al corso di Transformational business and social impact): “Ci siamo abbracciati, poi ho chiamato mia nonna: era orgogliosissima”.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/03/Progetto-senza-titolo-26.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-03-15 10:09:592021-04-12 11:14:14Riparano pc usati e li donano per la Dad: quattro giovani premiati da Mattarella
Dal punto di vista educativo il pericolo più grande è che la DaD prolungata ingeneri sentimenti di passività e di arrendevolezza nei ragazzi, non escluso il rischio che molti giovani corrono di trovarsi rintanati al chiuso per giorni interi.
Nasce qui l’idea dell’Outdoor Learning, fare lezioni all’aperto. Ne abbiamo parlato con Andrea Paoletti, che l’ha proposta ai suoi studenti del Liceo Scientifico Don Bosco di Brescia.
Da dove viene questa idea?
Fare lezione all’aperto è un’abitudine antica che si trova già alle origini del sapere europeo, più di recente il movimento delle Avanguardie Educative, cui il nostro liceo aderisce, ha rilanciato tale metodologia tra le sue idee di punta.
Qual è la ricchezza riconosciuta all’Outdoor Learning?
In genere tale approccio valorizza il rapporto con la natura, particolarmente importante per una generazione di studenti molto sedentari e molto legati agli spazi chiusi con annesse strumentazioni digitali e simili confort. Anche il senso di libertà e creatività vengono stimolati dal diverso contesto, decisamente destrutturato. Poi bisogna prendere confidenza con un modello acustico differente, che chiede una capacità di ascoltare e di farsi sentire diversa dal solito. Il tutto è molto bello, per me poi che insegno arte si aprono ulteriori spunti di crescita tra questo metodo e i contenuti della mia disciplina.
E fare Outdoor Learning in periodo di lockdown cosa significa?
In primo luogo significa essere positivi e propositivi, abbiamo bisogno di questo approccio, sia noi docenti che i nostri ragazzi. La DaD rende tutti più passivi e inizia a togliere lo spirito di iniziativa e la voglia di fare nei giovani, è quello che coi colleghi abbiamo chiamato “Effetto DaD“. Esperienze innovative di didattica mi sembrano buoni rimedi per contrastare tale tendenza. Inoltre è rafforzato il beneficio di portare i ragazzi a uscire dalle proprie stanze digitalizzate, cosa cui l’attuale situazione li condanna inesorabilmente.
Oggi la lezione è con soli due studenti, quando torneremo in presenza adotteremo tale metodo per tutti?
Io spero di sì, la scuola deve rinnovarsi in questi mesi e non solo fare cose nuove che poi andranno dimenticate, e poi al loro rientro tutti gli studenti avranno bisogno di stimoli forti e mirati.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/03/modello-SP-e-DBita-47.png10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-03-04 14:52:062021-03-04 14:52:06A Brescia Outdoor Learning per contrastare l’Effetto DaD
Lo scorso 30 gennaio, vigilia della festa del nostro santo Fondatore, il Giornale di Brescia ha pubblicato una lettera di forte impatto civico. Firmato dal Direttore della Casa, don Emanuele Cucchi, e sottoscritto da tutti i membri dei Consigli Educativi Pastorali lo scritto è stato una manifestazione di apprensione e sostegno in favore dei giovani, la cui formazione è stata messa a rischio da mesi e mesi di didattica a distanza forzata. Fino a che punto la cura sanitaria può giustificare la trascuratezza nell’educazione? Siamo consapevoli delle gravi conseguenze educative che dovremo fronteggiare nei prossimi anni, quanto più prolunghiamo l’attuale situazione di abbandono formativo? Queste le domande che animano il comunicato di don Cucchi e dei suoi collaboratori.
Riportiamo alcuni stralci del testo, disponibile sul sito del quotidiano bresciano.
Mi trovo alla guida della comunità educativa del Don Bosco di Brescia da quasi cinque anni, sono felice della missione educativa che mi è stata affidata, la condivido con uomini e donne preparati con un grande cuore e desiderosi di spendersi per il bene dei giovani. Riconosco anche tutte le qualità della mia terra, essendo bresciano di origine: la ricchezza delle sue tradizioni culturali, religiose, civili, produttive. Proprio per questo non posso evitare di esprimere la mia grande preoccupazione per il mondo giovanile… La chiusura delle scuole e la didattica a distanza hanno messo in evidenza con più chiarezza, e per certi aspetti hanno accelerato, il processo di frammentazione del tessuto comunitario, con il risultato che l’anima dei nostri ragazzi sta finendo in mille pezzi più velocemente… Per questa ragione trovo veramente imperdonabile l’aver chiuso le scuole, le chiese e gli oratori in questo periodo di difficoltà. Noi siamo pronti per dare il nostro contributo, ma per favore, permetteteci di incontrare i giovani. Non voglio sminuire l’importanza di un risposta adeguata anche sotto il profilo sanitario. L’emergenza c’è, la gente muore ed è necessario agire a tutela delle persone più fragili. Tra queste però ci sono anche i nostri ragazzi. La chiusura dei luoghi di cultura, preghiera e aggregazione è un messaggio chiaro e forte ai nostri giovani. Un messaggio che rischia di essere l’espressione di una resa nel compito che ci è affidato nel prenderci cura di loro. (Leggi l’intero articolo)
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/02/Progetto-senza-titolo-57.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-02-15 11:56:062021-04-12 12:05:19Salesiani in difesa dei giovani sul Giornale di Brescia
Pubblichiamo il comunicato stampa delle Opere Sociali Don Bosco sul nuovo Comitato Tecnico Scientifico.
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Nei giorni scorsi si è costituito a Sesto San Giovanni il Comitato Tecnico Scientifico delle OSDB con funzioni consultive, di proposta e di coordinamento nei confronti della dirigenza e dellaproprietà dell’Istituto. Il CTS, composto da dirigenti,docenti e formatori delle istituzioni salesiane della filiera formativa tecnico-professionale e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, ha diversi scopi.
LE FINALITÀ
1) assicurare l’innovazione e l’efficace utilizzo di spazi, ambienti e strumenti;
2) ottimizzare le risorse a disposizione;
3) favorire l’innovazione didattica;
4)promuovere l’innovazione organizzativa;
5) adeguare gli obiettivi formativi ai fabbisognidel mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca; 6) armonizzare e arricchirel’offerta formativa da offrire al territorio;
7) favorire la continuità didattica ed educativa;
8) offrire proposte di formazione ai formatori e ai docenti;
9) analizzare il fabbisognoformativo e la domanda di occupazione del territorio;
10) consolidare il rapporto con leimprese e con gli stakeholder.
LA COMPOSIZIONE
Il CTS, che sarà presieduto dal Direttore della Fondazione ITS Lombardia Meccatronicaing. Raffaele Crippa, è composto anche dal Coordinatore Didattico ed Educativo dellaScuola Secondaria di Secondo Grado “Breda” don Luigi Mapelli, dal direttore del Centrodi Formazione Professionale “Falck” dott. Francesco Cristinelli, da tre docenti dellefiliere formative tecniche/professionali presenti alle OSDB, da un referente dell’UfficioOrientaLavoro, da tre esperti provenienti dal mondo del lavoro, della ricerca edell’università. In questa fase i tre componenti esterni prescelti che hanno accettatol’incarico sono: la dott.ssa Stefania Pigozzi (Responsabile del Centro Sudi UCIMU), l’ing.Andrea Cataldo (Ricercatore dell’Istituto STIIMA-CNR di Milano) e il dott. PaoloBertuletti (Assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Bergamo e Coordinatore diredazione del bimestrale “Professionalità”).
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Progetto-senza-titolo-83.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-01-28 12:19:192021-04-12 12:45:08Opere Sociali Don Bosco, costituito il Comitato Tecnico Scientifico
Pubblichiamo il comunicato dell’Istituto salesiano Sant’Ambrogio dove si illustrano i nuovi dispositivi di panificazione per ambienti e aria.
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I primi dispositivi sono già stati collocati all’interno di vari ambienti dell’Istituto, mentre i modelli più grossi, adatti per le aule dotate di maggiore cubatura, sono ancora in produzione e verranno installati all’inizio di novembre. Si tratta di una scelta per il bene di Allievi/e, Insegnanti, Formatori/trici e di tutti i Collaboratori e le Collaboratrici che si adoperano per la nostra realtà. Si tratta anche di un investimento economicamente molto impegnativo, e non ci vergogniamo quindi di chiedere un aiuto alle Famiglie, ai Benefattori e alle Aziende che ne abbiano la possibilità. A tale proposito i nostri uffici amministrativi sono ovviamente disponibili per fornire le informazioni necessarie.
Circuito intelligente di sanificazione dell’aria
La tecnologia uvOxy®, che aspira aria contaminata ed emette aria sanificata, equipaggia tutti i dispositivi della gamma SanificaAria Beghelli. Nel caso specifico di SanificaAria 30 la camera UV-C è stata dimensionata per renderlo idoneo per ambienti di piccole e medie dimensioni. L’adozione di 2 ventole assiali rende possibile trattare fino a 30 mc di aria in un’ora mantenendo bassa la rumorosità.
Test di laboratorio
L’efficacia del sistema Beghelli è stata testata da Gelt International, società di consulenza scientifica, e Tecnal, laboratorio accreditato UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, che hanno effettuato test di efficienza germicida. L’esito è che la sorgente UV-C di SanificaAria Beghelli è in grado di irradiare il volume d’aria trattata con una quantità di energia sufficiente ad abbattere fino al 99,9% di virus, batteri ed altri microrganismi (test effettuati secondo la Norma ISO15714).
L’attenzione e la sensibilità dell’Opera Salesiana su questo fronte si è concretizzata nell’adozione dei dispositivi Beghelli, considerando la sanificazione ambientale un nuovo imprescindibile elemento di sicurezza, a salvaguardia della salute dei nostri ragazzi.
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Pubblichiamo un articolo pubblicato sul Nuovo Torrazzo che riporta il comunicato delle Diocesi lombarde sulla possibilità di svolgere l’attività estiva.
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Nelle scorse settimane, per alto senso di responsabilità verso la società di cui facciamo parte, tutte le Diocesi lombarde hanno condiviso la scelta sofferta di chiudere gli oratori. Gli oratori sono chiusi. Ma non si sono fermati. In questo tempo di sospensione ci siamo messi in ascolto della realtà. Abbiamo ascoltato tante situazioni difficili e penose. Ma non ci siamo scoraggiati. Abbiamo anche capito che si possono trovare nuovi linguaggi e nuove dinamiche educative, finora poco praticate. Ci siamo sentiti vicini, benché distanti. Questo insegnamento non vogliamo perderlo. Vogliamo innanzitutto esprimere una profonda gratitudine, per tutta la creatività e l’intraprendenza che sacerdoti, catechisti ed educatori hanno saputo mettere in campo per non perdere il contatto educativo con i loro ragazzi, adolescenti e giovani. A tutti gli oratori della Lombardia vogliamo mandare un messaggio di incoraggiamento e di fiducia, di stima e di sincera disponibilità a collaborare, pensando ai mesi che verranno. Tutti stiamo già pensando all’estate. I cortili pieni, le gite, le esperienze, le camminate in montagna riempiono i nostri ricordi e ci mancano profondamente. Non siamo in grado oggi di poter dire quando e come riaprire gli ambienti e riprendere le varie attività. Siamo in costante dialogo con le Istituzioni regionali per poter dare delle indicazioni più precise nelle successive fasi dell’epidemia. Questo nostro messaggio vuole invitare tutti a stare pronti. E vuole umilmente incoraggiare tutti al pensiero, alla presenza, all’attenzione soprattutto alle situazioni di maggior prova, fatica e povertà educativa, come nella migliore tradizione dei nostri oratori. Intanto noi vogliamo esserci. Vogliamo confermare la nostra scelta di stare accanto ai nostri ragazzi, adolescenti e giovani, nelle modalità che ci saranno indicate. Nelle settimane che stiamo vivendo, i nostri ragazzi devono poter sentire che l’oratorio, anche se è chiuso, non è lontano: è vicino a loro e li accompagna giorno dopo giorno, in questo tempo faticoso e complicato. Devono poter sentire ancora che l’oratorio non è sordo alle domande più vere che sono nate nei cuori. Devono poter sentire che l’oratorio, anche in questo tempo di incertezza, non è muto ma ci regala la Parola di Gesù. I Servizi e gli Uffici di Pastorale Giovanile di ogni Diocesi sono costantemente al lavoro, per ascoltare i bisogni e per intuire e realizzare la proposta educativa più adeguata alla prossima estate. Senza la presunzione di farcela da soli, ma con la volontà di entrare in stretta sinergia e collaborazione con tutte le altre Istituzioni del nostro territorio che hanno a cuore la cura educativa delle giovani generazioni. Crediamo essenziale compiere i prossimi passi insieme, in attento ascolto delle indicazioni delle Autorità competenti e dei nostri Pastori; e condividere, sempre insieme, la decisione di riaprire e le relative modalità per farlo. Possiamo dire una cosa certa: in qualche modo, chiusi o aperti, l’oratorio estivo o il Grest ci sarà . Nella forma che ci sarà permessa, continueremo a stare vicini ai nostri ragazzi e non ci fermeremo. Daremo vita a delle proposte originali e possibili e a suggerimenti adeguati alla situazione, con quella creatività dell’amore che ci rende quello che siamo. Non possiamo trascurare la cura che la comunità cristiana deve avere con i ragazzi 365 giorni all’anno, soprattutto nel tempo estivo, così fondamentale per accompagnare e far crescere le giovani generazioni. State pronti e pazientate in modo attivo e propositivo. Vogliamo lavorare con voi, mano nella mano, fianco a fianco con ogni oratorio, accogliendo ogni consiglio e spunto per camminare insieme in questo tempo che sta riscrivendo la nostra storia. Monsignor Maurizio Gervasoni (Vescovo di Vigevano, delegato per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Lombarda) Don Stefano Guidi (diocesi di Milano) Don Emanuele Poletti (diocesi di Bergamo) Don Paolo Arienti (diocesi di Cremona) Don Stefano Savoia (diocesi di Crema) Don Fabio Scutteri (diocesi di Mantova) Don Enrico Bastia (diocesi di Lodi) Don Giovanni Milesi (diocesi di Brescia) Don Pietro Bianchi (diocesi di Como) Don Davide Rustioni (diocesi di Pavia) Don Riccardo Campari (diocesi di Vigevano) Don Paolo Caiani (Salesiani don Bosco)
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