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ISI – “Occorre coltivare i sogni”: il racconto dell’avvio dell’anno pastorale

L’incontro di avvio dell’anno pastorale dell’ISI si è svolto nei giorni 28 e 29 agosto, con un’ampia partecipazione di laici. Di seguito la notizia riportata dal sito dell’Ispettoria.

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Ben rappresentate le Comunità Educativo-Pastorali della nostra Ispettoria all’annuale incontro di avvio dell’anno pastorale svoltosi a Montagna Gebbia nei giorni 28 e 29 agosto scorsi e che, a differenza degli anni precedenti, ha visto un’ampia partecipazione di laici (nello specifico circa 110 membri dei Consigli delle C.E.P. locali) appositamente convocati dall’Ispettore, don Giovanni D’Andrea.

Lo stesso Ispettore aveva, infatti, già ribadito nella lettera di convocazione che tale incontro avrebbe rappresentato “l’avvio di un percorso formativo SDB e Laici che ci vedrà impegnati per i prossimi anni” – così come indicato dalla seconda “priorità” (“Approfondire, maturare e attualizzare la dimensione di corresponsabilità laici-SDB”) individuata dal 31° Capitolo Ispettoriale recentemente conclusosi – attraverso la condivisione di alcuni percorsi ed esperienze formative orientate alla missione.

E a dare avvio a questo impegnativo e significativo percorso, un relatore d’eccezione: don Miguel Angel Garcia Morquende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, che nei suoi interventi di domenica 28 agosto ha offerto utili e puntuali indicazioni sull’importanza della progettazione educativo-pastorale, mettendone in evidenza i fattori ostacolanti, le situazioni pastorali complesse da affrontare e, soprattutto, i benefici che da essa scaturiscono.

“Se vogliamo raccogliere dei frutti educativo-pastorali nelle nostre Opere salesiane – ha affermato don Miguel Angel – occorre coltivare i sogni. … Dobbiamo renderci più idonei a compiere la missione perché i nostri giovani cambiano; dobbiamo continuamente ripensare le risposte che diamo ai giovani perché loro ci stanno continuamente cambiando le domande”.

È necessario passare – ha continuato il relatore – da una pastorale organizzata a una pastorale organica, in cui tutti gli elementi sono unificati attorno a una missione.

Significativo – in un contesto di formazione congiunta Salesiani/Laici – il riferimento alla “circolarità delle vocazioni”, ovvero a un processo di arricchimento vicendevole nella missione salesiana.

All’intervento di don Miguel Angel ha fatto seguito – da parte del Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile, don Alberto Anzalone – la presentazione del nuovo “P.O.I.” (Progetto Organico Ispettoriale), il “rinnovato” piano strategico di animazione e governo dell’Ispettoria, un progetto che guarda a un futuro da costruire “insieme”.

Utile la condivisione effettuata, nel pomeriggio, a livello di singoli Consigli C.E.P., chiamati a interrogarsi su tre verbi fondamentali – animare, incoraggiare e valorizzare la C.E.P. -, nonché sulla promozione della collaborazione e della corresponsabilità nella progettazione della vita pastorale.

Anche la mattina di lunedì 29 agosto ha visto don Miguel Angel relatore per il secondo tempo di lavoro sul tema “Il senso del PEPS locale. Indicazioni operative per accompagnare il processo di elaborazione”.

Prendendo spunto dal servizio prestato all’interno del Dicastero di Pastorale Giovanile, nonché dalla propria esperienza di Direttore di una grande comunità della Spagna, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile ha offerto indicazioni pratiche sulla elaborazione del P.E.P.S. locale, ribadendo più volte che non si tratta della semplice elaborazione di un documento, ma del pensare “insieme” il futuro di ciascuna Casa Salesiana.

Tale processo deve necessariamente partire da una attenta analisi della realtà, utile all’individuazione di opportunità, di punti di forza e di debolezze. Le sfide individuate diventeranno, così, obiettivi utili alla crescita dell’intera Comunità Educativo-Pastorale.

Il pomeriggio della giornata è stato dedicato alla presentazione della Proposta Pastorale per l’anno 2022/2023 che coincide con il terzo anno di preparazione al bicentenario del “sogno dei 9 anni” e che ci vedrà impegnati nell’approfondimento del tema “Noi ci s(t)iamo” – Non con le percosse ma con la mansuetudine #sharethedream: anche noi, come Don Bosco, siamo chiamati ad accogliere le sfide del nostro tempo, ad “essere” e “stare” nel mondo.

L’avvio dell’anno pastorale è stato, infine, un’occasione utile per la presentazione delle attività dei diversi settori ispettoriali (animazione vocazionale, animazione missionaria, Servizio Civile Universale, Pianificazione e progettazione sociale, …) con l’offerta di utili indicazioni sulle attività che vedranno coinvolti ragazzi, giovani e Comunità durante i prossimi mesi.

E poiché ogni cosa importante ha sempre inizio con un’Ave Maria – come per antica e consolidata tradizione di “famiglia” – anche il nuovo anno pastorale è stato posto sotto la protezione della Vergine Ausiliatrice con la recita comunitaria del Santo Rosario concluso con l’invocazione di Don Bosco “Oh Maria, Vergine Potente”.

“Siamo ora chiamati a tornare lì dove il Signore ci pianta – ha affermato l’Ispettore al momento dei saluti finali, citando San Francesco di Sales – per essere insieme, oggi, il volto vivo di don Bosco per i giovani della Sicilia”.

 

MGS Sicilia: Campo Bosco 2022

Dal 24 al 27 agosto si è svolto, presso l’oasi di spiritualità di Montagna Gebbia, il Campo Bosco che ha coinvolto circa 60 animatori, di tutte le case salesiane della Sicilia, del triennio delle scuole superiori. Di seguito la notizia a cura di Costanza Licitra, apparsa sul sito Insieme dei salesiani di Sicilia.

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Dal 24 al 27 agosto si è svolto, presso l’oasi di spiritualità di Montagna Gebbia, il Campo Bosco che ha coinvolto circa 60 animatori, di tutte le case salesiane della Sicilia, del triennio delle scuole superiori.

Ad accomunare i giovani partecipanti il desiderio di approfondire il proprio cammino di fede e di crescita come animatori salesiani per potersi mettere, in maniera sempre più profonda e consapevole, al servizio dei più piccoli.

Le giornate sono state scandite da momenti di formazione e laboratori che si alternavano con tempi dedicati alla fraternità, al gioco ed alla conoscenza, senza mai trascurare la preghiera e le occasioni di crescita spirituale.

La protagonista della formazione è stata una piccola formula: 5W+H=AS 

Semplici domande: When? Where? Why? Who? What? e How?…un solo risultato: l’identità dell’Animatore Salesiano!

Partendo dal Who, ovvero per chi sono io? i ragazzi sono stati accompagnati ad approfondire la propria identità di Animatori Salesiani. Il passo successivo è stato chiedersi why, perché? riscoprendo come ognuno è amato e chiamato. Con il What, cosa? si è fatto un salto in più andando al cuore della missione: annunciare attraverso il servizio che tutti siamo toccati dall’amore di Dio. Where e When hanno provocato i campisti ricordando loro che si è Animatori Salesiani sempre e ovunque… come, How? Grazie al sistema preventivo ed alla comunità educativo pastorale nella quale ciascuno vive il quotidiano.

Attraverso i laboratori ci si è invece incentrati sull’apprendimento di tecniche e metodi di conduzione di gruppi formativi per preadolescenti e fanciulli. Non sono mancati i giochi in piscina e le serate di fraternità.

Il clima di famiglia ha permesso ai giovani e all’equipe di poter camminare insieme durante queste giornate, lasciando nel cuore di tutti la speranza che i moti del cuore che l’esperienza del campo Bosco ha suscitato possano trovare strada nella quotidianità della vita di ciascuno.

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ISI – Campo Savio 2022

Dal 30 luglio al 1 agosto 2022, dopo 2 anni di stop, si è svolto a Montagna Gebbia (EN) il Campo Savio dedicato ai ragazzi delle scuole medie. Di seguito la notizia a cura di Adele Marino e Desiree Clemente (Oratorio Salesiano Marsala) apparsa sul sito dei Salesiani di Sicilia.

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Dopo due lunghissimi anni di stop, dal 30 luglio al 1 agosto si è svolto a Montagna Gebbia (EN) il Campo Savio dedicato ai ragazzi che frequentano le scuole medie.

Il campo leader, intitolato “Una vita al top”, ha visto come temi principali l’allegria, l’amicizia e la solidarietà prendendo esempio dalle vite di tre giovani che hanno fatto la differenza.

Prima del campo inoltre l’equipe si è incontrata a Catania per vivere insieme i due giorni che lo hanno preceduto. Giorni vissuti con tanta allegria e utili per istaurare legami all’interno del gruppo. Diventando una grande squadra, abbiamo assicurato a noi stessi e ai ragazzi che abbiamo incontrato durante questa esperienza di vivere in un ambiente di famiglia, dove ognuno fa la sua parte per il bene comune.

Testimonianza di Desiree Clemente da Marsala:

La mattina della 30 luglio ero super emozionata, non vedevo l’ora di arrivare per fare questa bellissima esperienza. In passato, sentendo gli altri ragazzi del mio oratorio parlare di questi campi animatori, avevo sempre nutrito una certa curiosità e finalmente era arrivato il nostro grande giorno!

Nonostante tutta l’adrenalina, avevo anche una sorta di “paura”: di non riuscire a socializzare o comunque non trovarmi a mio agio con gli altri ragazzi, dimenticandomi che tutti eravamo ragazzi di Don Bosco. Fin da subito ho fatto amicizia con gli altri ragazzi, quindi tutte le paranoie che mi ero fatta si sono rivelate non veritiere. Ho instaurato un rapporto d’amicizia non solo con i miei coetanei, ma anche con i salesiani e le FMA.

I tre personaggi principali di cui abbiamo parlato durante le formazioni sono stati: Domenico Savio, Laura Vicuña e Carlo Acutis. Di questi tre ragazzi mi porto a casa 3 cose fondamentali:

  1. essere sempre felici nonostante magari la vita non ci sorrida, e se non sorride guardate quella faccina al contrario ;);
  2. offrire il nostro amore e la nostra amicizia a tutti senza avere pregiudizi. Penso anche che tutto il bene dato in qualche modo ci tornerà indietro;
  3. non ignorare chi ci sta vicino, il nostro prossimo, ma offrire sempre il nostro aiuto.

Seguite queste tre cose e vivrete anche voi una vita al top!

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