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MGS Italia Meridionale, seconda edizione di “Giocat”

Dal sito di Don Bosco al Sud, il racconto della seconda edizione di Giocat, incontri di catechesi per i giovani dai 18 ai 30 anni.

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Si è conclusa da poco la seconda edizione di GioCat, gli incontri di catechesi pensati per i giovani dai 18 ai 30 anni. Un’opportunità per continuare a camminare insieme #nelcuoredelmondo.

Da ormai oltre un anno, infatti, la pandemia ha costretto tutti a rinunciare a poter vivere esperienze di vicinanza e di insieme. Ma rinunciare a condividere la spiritualità salesiana è impossibile per noi giovani del Movimento Giovanile Salesiano dell’Ispettoria Meridionale, anche in una situazione difficile come quella dei nostri giorni. Per questo, l’esperienza di catechesi GioCat della primavera 2020 ha nuovamente visto la fedele partecipazione di tanti giovani anche per la sua seconda edizione, tenutasi da novembre 2020 ad aprile 2021. Mensilmente, giovani della nostra Ispettoria si sono ritrovati su piattaforma digitale a percorrere insieme un cammino di preghiera e riflessione incentrato proprio sulla tematica della Spiritualità giovanile Salesiana.

I ragazzi sono stati accompagnati in questo tragitto da guide che per ogni tappa hanno offerto i loro insegnamenti e le proprie esperienze di vita all’insegna della Spiritualità. Ad introdurre la tematica è stato Don Francesco Redavid, presentando una spiritualità fondata sul rapporto con se stessi, con Dio, e con gli altri. A seguire, Suor Marinella Pallonetto ha approfondito la necessità dell’incontro con Gesù, un incontro che si fonda sull’amicizia. Don Luca de Muro ha poi spiegato le basi sul senso del servizio responsabile, un servizio che si realizza con e per gli altri. E proprio in virtù del valore di insieme, Franco Corapi, Salesiano Cooperatore, si è concentrato sull’importanza della comunione ecclesiale, una comunione che va oltre le divisioni o le problematiche perché abitata dalla Grazia di Dio. La spiritualità, specialmente quella salesiana, ha inoltre bisogno di essere vissuta con gioia, ed è ciò di cui ha parlato Suor Anna Rita Cristaino. A dare conclusione a questo viaggio sono stati Katia e Vincenzo, una giovane coppia che ha visto nascere il suo amore proprio all’interno dell’ambiente salesiano e che ora ha reso la Spiritualità parte integrante nella quotidianità come famiglia.

Ma un viaggio ha anche bisogno di una colonna sonora che dia ritmo al cammino e per questo i giovani stessi hanno scelto come inno, da cui farsi accompagnare, “Cambia la mia mente”, una canzone di Davide di Lecce. In un mondo fatto di incertezze, in cui i propri drammi si intrecciano a quelli di tante altre persone, anche a grandi distanze, l’unico rifugio è il Signore. Così, vivendo al meglio la Spiritualità, colorata delle sfumature salesiane che ci contraddistinguono, noi giovani non abbiamo perso, anche stavolta, l’occasione di “incontro” con gli altri e con Dio per poter essere sempre pienamente presenti nel cuore del mondo.

Festa giovani MGS Italia Meridionale: “Puoi sperare ancora, esiste il paradiso!”

Pubblichiamo il resoconto della Festa Giovani organizzata dal MGS Italia Meridionale il 7 giugno.

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Si è svolta domenica 7 giugno la Festa Giovani del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Meridionale, senza protezioni e mascherine a nascondere il sorriso di tanti ragazzi e ragazze che hanno vissuto così una particolare esperienza di insieme. No, non è stato violato alcun decreto e non si è verificato alcun assembramento ormai pericoloso in questi difficili tempi di pandemia. La festa, infatti, ha avuto “luogo” interamente online e ha visto partecipare giovani che, rispondendo alla chiamata “Ri-usciamo ad incontrarci?! #relazioniincorso”, hanno voluto sperimentare virtualmente il calore di uno spirito, quello Salesiano, che li accomuna. Dopo un percorso di incontri online iniziati durante la Quaresima e proseguiti con le catechesi settimanali “GiòCat” svoltesi nel mese di maggio, la Festa Giovani è stata pensata, dai ragazzi della segreteria territoriale e dai responsabili territoriali e ispettoriali di pastorale giovanile del sud Italia, come il culmine di uno speciale cammino di formazione, riflessione e preghiera.

Tema centrale della festa, a partire dall’inno scelto “Alla porta del cielo” della Christian rock band Reale, è stato il riscatto da un periodo, quello appena trascorso, in cui ci siamo tutti indistintamente ritrovati prigionieri di una situazione generale fuori dal nostro diretto controllo. Una situazione insomma che, mentre ci ha costretti a stare chiusi tra le mura di casa, ha anche imposto il rischio poi di renderci prigionieri chiusi in noi stessi. Così, grazie alla professionalità dello psicologo del rock Andrea Montesano, i ragazzi, seguendo il filo conduttore della musica, hanno avuto l’occasione di riflettere sul proprio modo di affrontare l’emergenza presente e sulle concrete pratiche da attuare per migliorare il proprio atteggiamento nei confronti di una realtà ribaltata. Nonostante il mondo intorno si sia fermato, la mente e le emozioni infatti non hanno smesso di fluire. Per questo, insieme ai cambiamenti del contorno che si subiscono, si rende necessario cambiare anche le proprie azioni. Nove sono i comportamenti consigliati dal nostro psicologo: scrivere, leggere, imparare, creare, coltivare le relazioni, plasmare nuove abitudini, riflettere, mettersi al servizio degli altri, e parlare con qualcuno -perchè no(?), con uno psicologo. Tutte azioni che risultano costruttive anche normalmente, ma che in una situazione come questa assumono un’altra prospettiva, quella di celebrare la vita!

Le condivisioni di canzoni e riflessioni da parte dei ragazzi su una bacheca virtuale, si sono piano piano poi traformate in preghiere e intenzioni nel finale momento di preghiera, che ha visto conclusione con la “buonanotte”, in forma di testimonianza, di Federica Bochicchio. Animatrice salesiana originaria di Potenza e infermiera, Federica ha raccontato della sua esperienza lavorativa nel corso della pandemia in Lombardia, una delle regioni italiane più colpite dal Covid-19, e del suo rapporto con Dio e con la fede, di fronte alla sofferenza particolarmente percepita in un ambiente maggiormente coinvolto nella battaglia contro il virus quale è quello ospedaliero. La sua è stata una testimonianza che ha dato la possibilità ai ragazzi di comprendere, attraverso gli occhi e le parole di una coetanea, la fatica più dura della crisi attuale, ma allo stesso tempo anche la fede salda nel Signore.

Al termine di una Festa Giovani sicuramente diversa e speciale, la promessa è stata così quella di ripartire forse più consapevoli rispetto a prima del valore di alcuni legami e di una missione che non si spegne neanche a distanza, ma che si è scoperto potersi intensificare anche di fronte a uno schermo, con la speranza di potersi presto riabbracciare e ri-uscire a incontrarsi dal vivo.

Claudia Gualtieri

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