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Ispettoria ICP: lettera di saluto ai Confratelli dell’Ispettore don Enrico Stasi

Si riporta di seguito la Lettera di saluto ai Confratelli dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Enrico Stasi al termine del suo mandato.

Carissimi Confratelli,
alla scadenza ormai imminente del mio mandato, desidero raggiungere ciascuno di voi con questo scritto di ringraziamento e di saluto. In questi sei anni ho spesso comunicato con voi attraverso queste lettere nelle quali ho cercato di raccontarvi la vita della nostra amata ispettoria offrendovi anche spunti di riflessione per la nostra consacrazione. Sono molto grato dell’opportunità che il Signore mi ha dato di conoscere il bene che si fa a migliaia di giovani nelle nostre case. C’è una vitalità, animata dallo Spirito, che ai più è sconosciuta ma è ciò che rende i Salesiani in Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania una forza educativa riconosciuta e stimata. Ma ciò che più conta è come ci vede il Signore. Lui “scruta e conosce i segreti del nostro cuore” e tutto il bene che facciamo quello riconosciuto e quello non riconosciuto è per glorificare il suo santo Nome. Non siamo a caccia di “like” ma solo di poter fiorire lì dove il Signore ci ha seminato.

Con tutto me stesso faccio mie le parole dell’Apostolo che abbiamo ascoltato nell’Eucarestia di martedì scorso: “Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo Egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo” (II Tess 2,3). Rendo grazie a Dio per voi fratelli amati dal Signore! Grazie per lo spirito di obbedienza, il sostegno e la comprensione che mi avete donato. Ci sono state anche delle spine, certamente, per me e per voi. Ma don Bosco ci aveva preavvisato: la nostra vita alla sequela di Gesù sulla strada tracciata dal nostro fondatore è un pergolato di rose! Ma se ci sono le spine è perché ci sono anche le rose! Ringrazio il Signore per le rose, che hanno allietato il mio servizio e per le spine che lo hanno purificato e reso aderente alla realtà e alla volontà di Dio.

All’inizio del mio mandato avevo fissato tre priorità che insieme abbiamo cercato di perseguire in questo sessennio: 1) Il consolidamento delle Comunità Educativo Pastorali; 2) il rafforzamento dell’animazione vocazionale, in particolare quella locale; 3) il perseguimento della sostenibilità economica. Credo che ogni confratello e ogni comunità possa e debba verificare i passi compiuti. Dal mio punto di vista posso affermare con certezza che le Comunità educative si sono sviluppate e sono una realtà assodata nella gran parte delle nostre case. I giovani in ricerca vocazionale che si sono affacciati alla nostra Comunità proposta sono aumentati e quest’anno, per il poco che questo dato può significare, siamo l’ispettoria italiana che manderà in noviziato più novizi (tre, a Dio piacendo). La cosa più importante, che mi auguro e che prego possa continuare, è che stanno nuovamente maturando vocazioni dai nostri ambienti educativi, sia oratori sia scuole. Dal punto di vista economico l’ispettoria è più sana rispetto a sei anni fa e nonostante le difficoltà finanziarie che la pandemia sta comportando, il segno più bello è stato quello di una grande solidarietà ispettoriale che ha permesso di aiutare le case con maggiori difficoltà.

Il programma del Rettor maggiore del prossimo sessennio che verrà presentato a breve alle comunità, frutto del Capitolo generale XXVIII, ha come prima e principale sfida quella di crescere nell’identità salesiana. Come Cagliero anche noi diciamo “frate o non frate io rimango con don Bosco”. Rimanere con Don Bosco significa ritornare alle radici della nostra vocazione: siamo del Signore per i giovani e tra questi quelli più poveri. Torniamo alla Strenna che ci ha accompagnato nell’anno del Bicentenario “Come don Bosco, con i giovani, per i giovani” e facciamo nostre le parole del Rettor maggiore: “Sono i giovani, le giovani, specialmente quelli che sono più poveri e bisognosi, che ci salveranno, aiutandoci a uscire dalla nostra routine, dalle nostre inerzie e dalle nostre paure, a volte più preoccupati di conservare le proprie sicurezze che tenere il cuore, l’udito e la mente aperti a ciò che lo Spirito ci può chiedere”.

Questo è il mio augurio e la mia preghiera per voi fratelli carissimi.

Vi chiedo la carità di pregare per me e di essere vicini con l’affetto e la preghiera a don Leonardo.

Torino, 28 agosto 2020

Don Enrico Stasi, Ispettore

Don Carlo De Ambrogio, aperta la causa di beatificazione

Aperta la causa di beatificazione per don Carlo De Ambrogio. Di seguito l’articolo di La Voce e il Tempo, domenica 26 luglio 2020.

Don Carlo De Ambrogio, aperta la causa

Il 22 luglio, in Arcivescovado, mons. Nosiglia ha presieduto l’apertura della causa di beatificazione di don Carlo De Ambrogio.

Carlo De Ambrogio nasce ad Arsiero (Vicenza) il 25 marzo 1921. Frequenta i Salesiani di don Bosco fin da bambino e presto matura la vocazione sacerdotale e religiosa. Si laurea in Lettere e Filosofia nel 1945 a Padova. Sacerdote dal 1947, per 10 anni svolge il ministero a Pordenone nel «Collegio Don Bosco» dove insegna e segue i ragazzi interni e dell’oratorio. Inoltre è impegnato nel servizio religioso dei giovani delle Forze Armate americane. I superiori ne notano il talento e lo destinano nel 1957 a Torino-Valdocco, Casa madre della Congregazione, come responsabile della rivista «Meridiano 12», erede delle «Letture cattoliche» pubblicate da don Bosco dal 1853. Per quindici anni vi profonde un grande impegno, anche come redattore di più rubriche.

Don Carlo ha inoltre la possibilità di viaggiare e conoscere culture diverse, in particolare visita le attività educative e missionarie salesiane in Iran, India, Thailandia, Corea, Giappone, Hong Kong, Filippine, Ceylon, Formosa, Macao. Nel 1969 a Calcutta incontra Madre Teresa. È un prete a tutto tondo con una predilezione verso giovani e verso i consacrati.

Afferma:

«Ogni anima è un mistero. Dio non si ripete mai: ogni persona è per lui come l’unica al mondo».

Testimoni del suo apostolato sono gli addetti alla portineria di Valdocco. Disponibile a tutte le ore, non manda mai via nessuno, non è raro che salti il pranzo o la cena per stare con i suoi penitenti. Trova il tempo di  tenere corsi serali per studenti universitari e collabora con la Sei pubblicando commenti dei Vangeli per i giovani. Cura una collana di libri tascabili dedicata al Nuovo Testamento che chiama «Magnifìcat»; scrive la collana «Conosci tua Madre». Lancia in quegli anni il messalino giornaliero «A Messa». Collabora con «il nostro tempo» ed è buon amico di mons. Carlo Chiavazza. Ma l’opera per cui don De Ambrogio è ricordato in particolare è il «Movimento Gioventù ardente mariana». A Valdocco, come figlio di Don Bosco, prega infinite volte nel santuario di Maria Ausiliatrice. Proprio davanti a quell’immagine nasce l’opera che porta la sua idea ovunque. La notte della vigilia della festa (24 maggio) del 1975 cinquemila ragazzi nel grande cortile, nonostante la pioggia, dicono il rosario, si confessarono e parteciparono alla Messa. Regista di tutto don Carlo che un mese prima aveva diffuso un volantino per annunciare la nascita del Movimento.

Del 1977 la prova più dura: i superiori lo invitano a lasciare la Congregazione per evitare ogni sovrapposizione. Ne soffre molto, ma procede. Don De Ambrogio è accolto dal cardinale arcivescovo di Napoli Corrado Ursi. Riprende a percorrere tutta Italia, anima Cenacoli Gam in parrocchie, istituti religiosi, ospizi, ospedali e caserme.

Don De Ambrogio muore il 7 novembre 1979 a 58 anni.

La Voce e il Tempo

Oratori senza frontiere! – L’animazione al tempo della fase 3

Da un’idea della Cooperativa Sociale ET, in collaborazione con la Pastorale Giovanile Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta e l’Ufficio di Comunicazione Sociale:

Oratori senza frontiere!

Il primo gioco online nella fase 3 che vede sfidarsi due oratori con sfide semplici e di sicuro divertimento! 50 muniti di giochi e sfide in modalità social.

L’appuntamento è previsto per mercoledì 22 luglio 2020 alle ore 10.30 in diretta streaming sui canali social della cooperativa sociale E.T @cooperativasocialeet, della Pastorale Giovanile @mgspiemontevalledaostaelituania e in diretta TV su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre).

Gli oratori saranno rappresentati per categorie di fascia, dalla prima elementare alle 3 media con animatore e aiuto animatore! 10 prove da superare per vincere l’ambito titolo e per lanciare la sfida ad un altro oratorio!

Chi sarà il più veloce? Chi il più abile?

In questa sfida: l’Oratorio Salesiano Michele Rua di Torino e l’Oratorio Salesiano Rebaudengo.

Conduce Egidio Carlomagno.

Scarica la locandina

A Mirabello Monferrato (AL) per celebrare i 150 anni dalla nascita di don Pietro Ricaldone

A Mirabello Monferrato, in provincia di Alessandria (Piemonte), fervono i preparativi dei festeggiamenti per il 150esimo anniversario dalla nascita di Don Pietro Ricaldone, IV successore di Don Bosco. Gli appuntamenti per celebrare la ricorrenza sono previsti il 25 e il 26 luglio 2020. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa gentilmente fornito alla nostra Redazione.

Il 25-26 luglio a Mirabello Monferrato per celebrare i 150 anni dalla nascita di don Pietro Ricaldone

La lunga pausa forzata non ha cancellato i buoni propositi di celebrare al meglio la ricorrenza dei 150 anni della nascita di don Pietro Ricaldone, e cosi Mirabello si appresta a riprendere il discorso bruscamente interrotto a marzo con l’insorgere della pandemia.

Comune e Parrocchia – con il prezioso supporto del comitato organizzativo costituito allo scopo – non hanno voluto rinunciare a onorare il salesiano quarto successore di don Bosco nato a Mirabello il 27 luglio 1870, programmando un momento celebrativo semplice ma significativo.

L’evento avrà ufficialmente inizio alle ore 16 di sabato 25 luglio, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Don Pietro Ricaldone e l’opera salesiana a Mirabello e nel Mondo” all’interno della chiesa di San Sebastiano (un tempo luogo di culto dello storico Collegio Salesiano fondato da don Bosco nel 1863). L’esposizione, che sarà visitabile anche nei fine settimana seguenti, ripercorre la vita di don Pietro e non solo attraverso documenti storici, curiosità e proiezioni .

Alle ore 21 di sabato presso la chiesa Parrocchiale di San Vincenzo sarà recitato un rosario a ricordo di tutti i salesiani monferrini. Particolarmente nutrito il programma di domenica 26 luglio.

A partire dalle ore 15 è prevista l’accoglienza dei presenti con la distribuzione di materiale informativo e la possibilità di visitare i luoghi mirabellesi simbolo della salesianità: la casa natia di don Pietro Ricaldone, il monumento a lui dedicato in piazza San Michele, la chiesa di San Sebastiano, la chiesetta campestre della Madonna della Neve tanto cara a Don Bosco e la casa di un allievo di don Bosco.

Alle ore 15,30 seguirà lo spettacolo di arte circense con Lello Clown di “Passi di Vita Onlus” e la sua valigia, quindi alle 16.15 è prevista la commemorazione ufficiale di don Pietro Ricaldone con gli interventi delle autorità civili e dei superiori salesiani presenti. Chiuderà alle ore 17 la celebrazione solenne presso la chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo emerito Luciano Pacomio.

Distintosi fin da piccolo per la sua indomabile vivacità che spinse i genitori a indirizzarlo al collegio salesiano (prima ad Alassio e successivamente nella vicina Borgo San Martino), il giovane Pietro ebbe l’occasione di incontrare per la prima volta don Bosco proprio a Borgo, nella sala verde. E proprio nell’anno in cui don Bosco saliva al cielo, don Pietro Ricaldone entrava nella congregazione salesiana iniziando un percorso che lo portò, nel giro di pochi anni, a essere nominato direttore del primo oratorio estivo di Siviglia. La sua presenza in Spagna ebbe un eco straordinario. Le doti dimostrate dal giovane don Pietro spinsero i Rettori Maggiori (don Rua, don Albera) a incaricarlo come visitatore straordinario delle missioni in America Latina, Stati Uniti, Messico e in Estremo Oriente. In ognuno di questi viaggi passo seminando semi straordinari. Messo a capo delle scuole professionali, ne seppe dare un impulso straordinario riqualificandole ad altissimi livelli.

Nel 1932, con voto unanime, fu eletto Rettore Maggiore: incarico che resse per quasi 20 anni con ingegno, spiritualità e umanità, portando avanti la crociata Missionaria, la crociata Catechistica e facendo crescere enormemente la congregazione salesiana. Durante il suo rettorato, la canonizzazione di don Bosco e la beatificazione di Madre Mazzarello gli ispirarono l’audace impresa dell’ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice. Mente eletta, organizzatore instancabile, di San Giovanni Bosco affezionatissimo e solerte successore, morì a Torino il 25 novembre 1951 all’età di 81 anni.

Comune di Mirabello Monferrato

ICP – Celebrazione Eucaristica in diretta: vicini al Signore… anche da casa

La vita spirituale non si ferma e non va in quarantena. La Pastorale Giovanile del Piemonte ha programmato una serie di strumenti e di opportunità utili per poterla alimentare. In modo particolare l’Eucaristia domenicale, centro della vita cristiana, sarà resa disponibile nella sua celebrazione con una diretta realizzata presso la chiesa interna della Comunità Proposta di Valdocco.

Il mercoledì alle ore 21.00, sempre grazie ad una diretta Facebook disponibile sui canali ispettoriali, sarà il giorno dedicato a degli approfondimenti biblici, spirituali e teologici.

Tutti i giorni sarà poi possibile la partecipazione “televisiva” alle ore 9.00 (Tv Rete 7, canale 12 del digitale terrestre e sui social dell’emittente).

Ecco il programma:

  • Domenica

    Celebrazione Eucaristica in diretta alle ore 12.00.

  • Mercoledì sera

    Approfondimenti biblici, spirituali e teologici alle ore 21.00.

  • Tutti i giorni

    Messa quotidiana in diretta alle ore 9.00.

Mettiamo a disposizione alcune opportunità di cammino nel quotidiano. Vivere in casa la fede è possibile, anche in questo contesto così atipico. La PG non vuole lasciare soli i giovani e desidera regalare tempi di luce. Se la parrocchia è la “fontana del villaggio”, come diceva Giovanni XXIII, noi regaliamo almeno un po’ di acqua genuina. Non siamo solo noi a offrire questo: tante e belle sono le proposte che la fantasia della Chiesa sta proponendo.

Crediamo che anche don Bosco donerebbe con la sua santa inventiva fontane di Luce e di Speranza viva: buona sosta di ristoro col Signore.

(Don Fabiano Gheller)

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Incontro degli incaricati dei prenoviziati salesiani d’Europa

Giovedì 17 ottobre, a Roma, si è svolto l’incontro degli incaricati dei prenoviziati salesiani d’Europa. Tra i partecipanti dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta, don Fabiano Gheller, Incaricato dell’Animazione Vocazionale ICP.

L’incontro con gli incaricati dei prenoviziati salesiani d’Europa è stata un’occasione ricca di confronto per scambiare buone prassi, valutare gli itinerari comuni e rifocalizzare insieme le mete che questo cammino richiede oggi più che un tempo. Un ricco confronto con i maestri per vedere come arrivano in noviziato e l’opportunità di alcuni percorsi che vengono attuati nel nelle singole ispettorie lungo i mesi del prenoviziato. È stata in fine una buona occasione per valutare insieme l’esperienza estiva dei prenovizi europei che per la prima volta si è svolta dal 1- 16 agosto al Colle Don Bosco per vedere come sia un’esperienza valida nelle sue opportunità.

(Don Fabiano Gheller)

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