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CG XXIV delle FMA: elette le Consigliere Generali per la Formazione, la Pastorale Giovanile, la Famiglia Salesiana

Al XXIV Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice sono state elette le Consigliere Generali per la Formazione, la Pastorale Giovanile e la Famiglia Salesiana. Ecco i nomi:

  • Suor Nilza Fátima de Moraes, come Consigliera Generale per la Formazione;
  • Suor Runita Galve Borja, filippina confermata per il secondo sessennio come Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile;
  • Suor Leslie del Socorro Sándigo Ortega Consigliera Generale per la Famiglia Salesiana.

Di seguito l’articolo a cura dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo i giorni di silenzio, studio e discernimento, al XXIV Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice avanzano ora a ritmo spedito le votazioni per individuare le altre consorelle chiamate ad affiancare la nuova Madre Generale, suor Chiara Cazzuola, all’interno del Consiglio Generale. Dopo l’elezione della Vicaria Generale, nella persona di suor María del Rosario García Ribas, designata mercoledì 6 ottobre, nelle votazioni di giovedì 7: è stata eletta suor Nilza Fátima de Moraes, brasiliana, come Consigliera Generale per la Formazione; suor Runita Galve Borja, filippina, è stata confermata per un secondo sessennio come Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile; e suor Leslie del Socorro Sándigo Ortega, nicaraguense, già collaboratrice dell’ambito per la Famiglia Salesiana, è stata eletta Consigliera Generale per la Famiglia Salesiana.

Suor Nilza Fátima de Moraes è nata il 25 novembre 1965 a Natividade da Serra, San Paolo, Brasile. Nel 1979 va a studiare a Lorena alla cosiddetta “Scuola Domestica”. Nel 1985 inizia la tappa del Noviziato e il 24 gennaio 1987 emette la Professione Religiosa e viene mandata nella Comunità di Santa Inês a San Paolo. Dopo aver servito in varie case FMA del Brasile, nel 2000 va a Roma per fare un Corso di Catechesi presso la Facoltà di Scienza dell’Educazione “Auxilium” e vi rimane per un periodo di tre anni e mezzo.

Rientrata a Natale 2004 in Brasile, lavora in diverse comunità come insegnante di Educazione Religiosa, Coordinatrice di Pastorale Giovanile, Direttrice di Comunità e Scuola, Formatrice di Aspiranti e Postulanti. Dal 2008 al 2013 è Consigliera Ispettoriale, dal 2014 al 2020 è Vicaria Ispettoriale e nel 2021 viene nominata Ispettrice dell’Ispettoria brasiliana Nostra Signora Aparecida (BAP).

Suor Runita Galve Borja è nata nel 1966 a Manila, Filippine, ed è FMA dal 23 maggio 1992. È stata Animatrice in vari ambienti di educazione formale e non formale e Coordinatrice Ispettoriale (FIL) per la Pastorale Giovanile. Ha conseguito il Master in Teologia e in Pastorale Giovanile. Dal 2004 al 2014 è stata Collaboratrice dell’Ambito per la Pastorale Giovanile, prima di venire eletta Consigliera Generale del medesimo ambito al CG XXIII del 2014.

Suor Leslye Sandigo è nata nel villaggio di Diria, Dipartimento di Granada, in Nicaragua. Ha studiato all’Istituto “Maria Ausiliatrice”, una casa salesiana centenaria, ed è stato lì che ha sentito il desiderio di servire il Signore, partecipando alle cerimonie di invio missionario.

È entrata in aspirantato nel 1984 e ha emesso la professione religiosa il 6 gennaio 1988. Ha lavorato all’Istituto Secondario “Maria Ausiliatrice” di Granada, al Centro Normale “Maria Mazzarello” di Managua e al Liceo “Maria Ausiliatrice” della Costa Rica. Dopo il suo servizio come Ispettrice nell’Ispettoria “Nostra Signora degli Angeli” (CAR), che comprende Costa Rica, Nicaragua e Panama, è stata nominata Delegata Mondiale per i Salesiani Cooperatori, incarico che ha ricoperto dal 2012 al 2020.

Italia – Suor Chiara Cazzuola è la nuova Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice

(ANS – Roma) – Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) radunate a Roma per partecipare al XXIV Capitolo Generale delle FMA hanno eletto come Madre Generale dell’Istituto suor Chiara Cazzuola, finora Vicaria Generale. Madre Cazzuola succede a Madre Yvonne Reungoat, che guidava l’Istituto dal 2008. Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, presente per l’occasione, si è subito felicitato con la neoeletta.

Suor Chiara nasce a Campiglia Marittima, Provincia di Livorno, Italia, nel 1955. Chiede di far parte dell’Istituto FMA ed entra nell’allora Ispettoria Toscana “Santo Spirito”. Vive i primi anni della sua formazione a Castelgandolfo, non lontano da Roma, e qui, il 5 agosto 1975, emette la Prima Professione.

Si laurea in Materie letterarie e per diversi anni è docente e, successivamente, Preside in Istituti di Scuola secondaria. Per più anni è Delegata locale e ispettoriale per le Polisportive Giovanili Salesiane (PGS) e matura un’esperienza pastorale come Coordinatrice ispettoriale di Pastorale Giovanile. È Animatrice di comunità e poi Consigliera ispettoriale. Con l’unificazione delle tre Ispettorie Emiliana, Ligure e Toscana, si inserisce nel Consiglio ispettoriale con il compito di Consigliera per la Formazione e offre un contributo efficace, privilegiando cammini di comunione e di spiritualità, in stile di semplicità e rispetto delle persone, e con profondità.

Nel 2007 viene nominata Ispettrice della sua Ispettoria Emiliano-Ligure-Toscana “Madonna del Cenacolo”, con sede a La Spezia (ILS). Il CG XXII (2008) la elegge come Consigliera Visitatrice e suor Cazzuola dà la sua disponibilità affermando: “In spirito di abbandono alla volontà di Dio e confidando nell’aiuto del Signore, dico sì”.

Nel sessennio successivo visita diverse Ispettorie d’America e d’Europa e matura un’esperienza ricca di salesianità e di interculturalità. A ciascuna sua consorella regala attenzione e dedizione, l’ottimismo sorridente e buono, la capacità di cogliere i germi di vita e di speranza in ognuno e negli eventi. Persona “chiara” ed entusiasta della sua vocazione come FMA, ha in cuore una grande passione per i giovani ed esprime capacità di rapporti schietti, sereni, collaboranti.

La Madre Generale, Madre Yvonne Reungoat, la sceglie come Regolatrice del Capitolo Generale XXIII (2014) e nello stesso Capitolo viene eletta Vicaria Generale, condividendo in questo modo da vicino l’animazione e il governo con la Superiora Generale. Alla domanda della Madre dopo la votazione: “Accetti?”, con molta commozione suor Chiara risponde: “Mi fido del Signore e mi affido a Maria Ausiliatrice. Per questo dico SÌ!”.

Serve come Regolatrice anche in questo Capitolo Generale XXIV. Un caloroso applauso ha accolto la sua proclamazione ufficiale come Madre Generale e X Successora di Santa Maria Domenica Mazzarello.

 

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“Fate tutto quello che Egli vi dirà”: inizia il Capitolo Generale XXIV delle FMA

Il 17 settembre 2021 l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice celebra l’Apertura Ufficiale del Capitolo Generale XXIV che si svolge dall’11 settembre al 24 ottobre 2021 presso la Casa Generalizia Maria Ausiliatrice a Roma. L’apertura è avvenuta con una celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore Emerito, don Pascual Chavez.

Il Capitolo è un’esperienza di fede e di discernimento per ascoltare le chiamate di Dio presenti nell’oggi della storia e costruire con i giovani e le giovani comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità.

All’esperienza capitolare collaborano tutte le FMA, Comunità Educanti, laici e giovani della Famiglia Salesiana con una partecipazione di preghiera, di studio e di proposte. Lo scopo del Capitolo Generale è trattare argomenti rilevanti per la missione dell’Istituto «per una sempre più efficace presenza nella Chiesa e nel mondo» (136).

Il tema del CG XXIV: «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5). Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”, rende esplicito l’obiettivo che l’Istituto FMA si propone: Risvegliare la freschezza originaria della fecondità vocazionale dell’Istituto FMA.

Il 14 settembre 2021, Festa dell’Esaltazione della Croce, le Capitolari hanno invece vissuto la prima Giornata di preghiera nel silenzio e nell’ascolto della Parola.

Al mattino, nella preghiera delle Lodi, Don Erino Andrea Leoni SDB, ha suscitato nelle Capitolari il desiderio e l’impegno di entrare nel tabernacolo del proprio cuore per risvegliare la consapevolezza della propria identità che “nel Battesimo ci ha rese figlie dell’amato che da sempre ci ha scelto, per vivere l’esperienza del servizio, rafforzando la speranza e l’impegno a fare ciò che Egli ci dice, ascoltando la sua voce nella quotidianità”.

Don Erino ha offerto la prima meditazione sul tema “Profezia di una presenza coraggiosa“, soffermandosi sull’identità del Profeta, colui che parla per annunciare la volontà di Dio sul suo popolo.

Chiamati ad essere profeti. Don Erino fa l’analisi dell’esserci di Maria alle nozze di Cana, una presenza attiva, attenta, vicina: “la Madre di Gesù era lì”, “Maria è presente, cammina, è nelle nostre case e questo è il dono più grande per noi, un dono di serenità e di profezia”.  

Chiamati a essere in mezzo. Maria è vicina, anticipa le necessità per assicurare la gioia della festa. Quel “non hanno vino”è l’invito “ad essere presenti e ad essere sacramento della presenza di Gesù, ad essere sensibili nella nostra visione, nel nostro ascolto e nelle nostre parole, al grido dei giovani”.

Chiamati alla profezia del Tu. Maria si fida di suo figlio e genera la profezia del tu, “fate quello che vi dirà”. “La profezia non è soltanto una presenza significativa, neppure una visione e lettura della realtà, ma è coraggiosa presenza operosa, è decisione conseguente, è passione che diventa azione”. Siamo chiamate a vivere insieme la profezia, a “essere un DONO per gli altri, un soffio di Dio”.

 

Per seguire i lavori del Capitolo:

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Mariacristina Cella Mocellin, Exallieva delle FMA, è Venerabile

Il 30 agosto 2021 Mariacristina Mocellin, Exallieva della Scuola “Maria Ausiliatrice” di Cusano Milanino (Lombardia), è stata dichiarata Venerabile. Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul sito FMA il 4 settembre scorso.

Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche della Serva di Dio Mariacristina Cella Mocellin, Fedele Laica e Madre di Famiglia. Nata il 18 agosto 1969 a Monza (Italia), Mariacristina dal 1982 al 1987 ha frequentato il Liceo Linguistico presso la Scuola Maria Ausiliatrice di Cusano Milanino (MI), allora gestita dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria lombarda Sacra Famiglia (ILO).

Negli anni della scuola, Mariacristina si manifesta una ragazza serena e positiva, aperta a tutti. In classe è una presenza decisa, ma discreta. Un compagno dice di lei:

“Allegra e scherzosa, era determinata, sui valori non mediava. Era tra noi un’’autorità riconosciuta’, ma sempre al servizio”.

L’impronta del Carisma salesiano è presente nel suo impegno di animatrice dell’oratorio e catechista presso la Parrocchia “Sacra Famiglia” di Cinisello Balsamo, dov’era residente, tanto che nel suo Diario annota alcuni principi di Don Bosco sull’educazione.

Colpita da un sarcoma alla gamba sinistra, dopo un intervento e la terapia, è di nuovo in classe, segnata dalla malattia, sorridente e desiderosa di recuperare.

“Non un’assenza in più del necessario. Volontà, decisione, consapevolezza, desiderio di non pesare sugli altri. Mai ripiegata su se stessa”, testimonia un’insegnante FMA.

“Il suo atteggiamento veniva da una forza interiore inspiegabile, che si è rivelata, in seguito, nel suo Diario Spirituale. Cristina non ha mai fatto nulla di straordinario, ma sempre straordinariamente bene quello che doveva fare”.

Prepara l’esame di maturità sostenuta dall’amicizia e dall’affetto e dei compagni e delle compagne di classe, concludendo il Liceo con esito più che buono.

Dal suo Diario spirituale emerge un grande attaccamento all’Eucarestia, con la partecipazione alla S. Messa quotidiana, lunghe soste in Cappella, davanti al Santissimo e una vita di preghiera “decisamente intensa”.

Le “virtù eroiche” di Mariacristina sono il frutto di una vita vissuta in ogni istante “straordinariamente”, testimoniando la bellezza della fede cristiana fino al sacrificio di sé, per generare nuova vita.

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Fraternità e gratitudine: i Consigli Generali FMA e SDB si sono ritrovati insieme per un incontro fraterno – Info ANS

Nella giornata di mercoledì 21 luglio 2021, presso la Casa Generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma (RCG), si sono ritrovati i membri dei Consigli Generali FMA e SDB. Un momento di fraternità e di conoscenza reciproca alla vigilia della celebrazione del 24° Capitolo generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.

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(ANS – Roma) – Ieri, 21 luglio 2021, presso la Casa Generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma (RCG), si sono ritrovati insieme i membri dei Consigli Generali FMA e SDB. Era la prima volta dopo il Capitolo generale dei Salesiani terminato nel marzo 2020. Un momento di fraternità e di conoscenza reciproca alla vigilia della celebrazione del 24° Capitolo generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

È stata effettivamente un’esperienza di famiglia. Lo si è avvertito in molti segni: dalla festosità dell’accoglienza, alla Celebrazione dell’Eucaristia con i due Consigli uniti, al tempo della cena insieme, ai vari saluti e doni scambiati.

L’Eucaristia, presieduta dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, concelebrata da tutti i Confratelli e animata dalle Consigliere, offerta per il CG XXIV delle FMA; ha permesso di esprimere reciprocamente il grazie per il dono della comunione e della fraternità, caratteristiche della spiritualità salesiana.

Il Rettor Maggiore nell’omelia ha invitato a riflettere sul fatto che tutta la storia della salvezza si gioca sulla fede:

«Tutti i giorni vediamo i frutti di vita delle nostre realtà, segno che Dio opera miracoli di salvezza, di trasformazione e di conversione. Il vero rinnovamento dell’Istituto e della Congregazione dipende dalla fede e dalla nostra conversione nella fede. È la fede autentica che rigenera la nostra missione con i giovani. “Signore aumenta la nostra fede”! La Celebrazione del Capitolo sarà un’esperienza di Spirito Santo, e sarà la nostra fede a farci ripetere: “Signore, si compia in me tutto ciò che tu vuoi”. Quando lasciamo a Dio di essere Dio allora viviamo nella fede, nella gioia e nella speranza».

Momenti belli della serata sono stati la cena insieme, la presentazione reciproca, il canto a Madre Mazzarello, composto ed eseguito da don Gildasio Dos Santos Mendes, Consigliere per la Comunicazione sociale, la “buona notte” del Rettor Maggiore e le sue espressioni di fraternità verso la Madre e l’Istituto FMA che si sta preparando al Capitolo generale. Ha anche dato aggiornamenti sull’allestimento del “Museo Casa Don Bosco” di Torino, che sarà arricchito da documentazioni significative su tutti i gruppi della Famiglia Salesiana e su ognuno dei Santi/e e Beati/e che sono il volto più bello della grande Famiglia Salesiana. La serata si è conclusa con lo scambio dei doni e le parole della Madre che ha ringraziato per il cammino vissuto insieme in sinodalità augurando che possa continuare come segno di comunione della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, uniti dallo stesso carisma, dono per i giovani e le giovani di tutto il mondo.

Info ANS

Italia – Festa del Grazie 2021

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si è svolta ieri, domenica 25 aprile, la cosiddetta “Festa del Grazie 2021”, ovvero la Festa della Riconoscenza Mondiale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) verso la propria Superiora Generale, Madre Yvonne Reungoat. La festa ha visto la partecipazione fisica di Madre Reungoat e di un discreto numero di sue consorelle presso la Casa “Madre Angela Vespa”, sede della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», oltre alla partecipazione di tantissime religiose da tutto il mondo collegate attraverso la rete. Per l’occasione Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, ha presieduto l’Eucaristia.

Il tema scelto per la giornata è stato: “In rete, per una cultura della vita”. Ed in effetti essere in rete è una delle risorse più preziose per espandere energie creative e collaborative, così come lo è stato per esprimere a Madre Reungoat la gratitudine delle FMA, delle Comunità educanti, dei laici e giovani della Famiglia Salesiana che condividono la missione carismatica salesiana.

La Madre Generale delle FMA ha raggiunto la sede dell’Auxilium a metà della mattinata, venendo accolta all’ingresso, tra bandiere e fiori, da suor María del Carmen Canales, Superiora della Visitatoria “Maria Madre della Chiesa”, e da altre religiose delle comunità che la compongono – sempre nel rispetto delle norme di biosicurezza.

“Ti sono arrivati tanti GRAZIE attraverso la rete. Ora desideriamo che tu senta il battito di tutti i cuori delle FMA e delle comunità educanti di cui noi vogliamo farci portavoce – ha espresso suor del Carmen Canales –. Il nostro Grazie vuole esprimere la vita feconda che esiste in tutti i nostri continenti, la vita donata fatta cultura di tante sorelle di ogni età e cultura diverse”.

Successivamente si è svolta la Celebrazione Eucaristica nella Domenica del Buon Pastore. Affiancato da don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria “Madre della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), e dal suo segretario personale, don Nino Zingale, il Rettor Maggiore ha ricordato che il Buon Pastore riconosce e ama tutte le sue pecore, e che è pronto a dare la vita per loro. E ha rimarcato come l’attenzione alle “altre pecore che non provengono da questo recinto”, così come scritto nel Vangelo, sia qualcosa di tipico e proprio dell’azione pastorale della Famiglia Salesiana e delle FMA e dell’azione di governo di Madre Reungoat.

La giornata di gratitudine è proseguita poi con un momento di festa, con canti e danze tipici di varie culture, nell’aula magna “Giovanni Paolo II” dell’Auxilium, durante la quale sono stati ascoltati messaggi di gratitudine verso Madre Reungoat da tutti e cinque i continenti.

Al termine della giornata anche la Madre Generale delle FMA ha ringraziato per tutto l’affetto ricevuto, per l’organizzazione da parte della Visitatoria “Maria Madre della Chiesa”, e per la presenza di Don Á.F. Artime. E in riferimento alla festa e alle iniziative che le FMA e tutta la Famiglia Salesiana svolgono in questo tempo di pandemia, ha affermato: “I nostri cuori non conoscono distanza”.

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“Società, quale progresso?” Intervista a Suor Alessandra Smerilli – Corriere della Sera

Nella giornata di oggi, il settimanale del venerdì del Corriere della SeraSette” dedica un’intervista a Suor Alessandra Smerilli, F.M.A., docente di economia politica e statistica presso la Pontificia facoltà di scienze dell’educazione «Auxilium» di Roma. Il tema dell’articolo è incentrato sul progresso della società dove il “prendersi cura” può diventare “cosa pubblica” per creare valore, soprattutto il questo periodo storico di pandemia. Di seguito un estratto dell’articolo redatto da Elisabetta Soglio.

SOCIETÀ QUALE PROGRESSO?
ALESSANDRA SMERILLI «PRENDERSI CURA DIVENTI COSA PUBBLICA: COSÌ SI CREA VALORE»

Dice che questa esperienza della pandemia è stata «un momento duro, ma fecondo». Anzi «rivoluzionario»: perché «questa fase storica ci ha insegnato l’importanza del prendersi cura gli uni degli altri». Ad Alessandra Smerilli, economista, consigliera del Papa e suora dell’ordine di Maria Ausiliatrice, la parola “cura” piace davvero tanto e la ripete di continuo. E cita la filosofa canadese Jennifer Nedelsky, che l’ha ispirata su questi temi: «Quando incontri una persona le chiedi di “cosa” si occupa. Invece proviamo a chiedere di “chi” si occupa». Poi, pensa che per il futuro sia necessario valorizzare le competenze e i talenti femminili, «perché le donne hanno chiaro il senso dell’I care , ne fanno esperienza nella vita privata e devono trasferire questo approccio nella dimensione pubblica». Infine suor Smerilli guarda al futuro con «grandissima fiducia», pensando soprattutto ai tanti giovani che ha incontrato e incontra e che «hanno visione, entusiasmo, capacità da mettere a disposizione».

Nata 46 anni fa a Vasto, Smerilli frequentava l’oratorio dei salesiani e lì matura esperienze di gruppo e di animazione. Inizia il liceo scientifico ed è brava negli studi: «Studiare mi piaceva proprio ed è rimasta una parte importante della mia vita».

La vocazione quando arriva?

«A 16 anni avevo già chiaro che avrei vissuto per mettermi al servizio. Stavo vivendo una storia molto bella con un ragazzo e ho avuto un lampo: neanche la persona più bella del mondo mi sarebbe bastata. A 18 anni ho lasciato casa e sono entrata dalle Figlie di Maria ausiliatrice a Roma».

E la passione per l’economia?

«Quando stavo scegliendo il corso di studi in realtà non ci pensavo per nulla. Volevo fare una facoltà scientifica, oppure scienze dell’educazione o psicologia e andare nelle periferie di Roma. Invece una madre superiora mi chiama e dice che c’è bisogno di una persona esperta di economia, culturalmente preparata alle sfide del futuro. Una donna che vede lungo, insomma».

E lei?

«Ho obbedito, anche se ero preoccupatissima perché mi vedevo già seppellita nei numeri. Invece mi sono appassionata, soprattutto ai temi dell’economia politica. Al terzo anno di studi mi sono orientata su Economia di sviluppo e ho conosciuto Luigino Bruni: mi sono resa conto che quello che studiavo poteva avere luce nuova. Io ero abituata ad un mondo in cui gli economisti consideravano la dottrina sociale della Chiesa come “giudicante”. Invece ho capito che poteva nascere da lì una teoria economica che ha in sé i presupposti di persona: questo mi ha illuminato e convinta».

Quindi ha deciso di diventare economista.

«Ne ho parlato molto con Stefano Zamagni. E alla fine ho proposto io alla superiora di continuare con la ricerca: mi sono laureata in Economia e commercio con indirizzo Economia politica a Roma 3 per poi proseguire negli studi».

Come la guardavano compagne e compagni?

«Beh, ovviamente all’inizio erano un po’ straniti: in mezzo a 250 persone arriva una col velo…. Ma nel primo anno in cui frequentavo, il grigio era tornato tantissimo di moda e quindi almeno ero di tendenza (ride, ndr ). In realtà sono stati anni bellissimi: avevo quattro anni di più, alcuni si avvicinavano attratti dalla stranezza della mia presenza, altri per dubbi di fede. Poi si è creato un senso di rispetto perché comunque andavo bene e mi fermavo a studiare con compagne e compagni, ci siamo aiutati a vicenda e alcuni rapporti sono diventati amicizie».

I voti perpetui?

«Sono arrivati durante il dottorato che ho fatto alla Sapienza. Poi ho fatto un visiting in Inghilterra e quindi un dottorato part time mentre avevo cominciato ad insegnare alla mia università».

Oggi insegna?

«Si. Economia politica all’Auxilium di Roma. Ho insegnato anche in Cattolica e alla Lumsa, ho tenuto un master di Economia civile in Bicocca».

In cattedra con il velo?

«Alcune volte non lo usavo perché mi pareva che la presenza di un velo nelle lezioni di Economia politica potesse rappresentare un ostacolo e costituire un pregiudizio in partenza».

Ma il fatto di essere una religiosa la fa sentire meno considerata?

«In linea di massima proprio no. Poi capita una volta durante un convegno in Calabria, ho dovuto dire a una persona che aveva evidenti pregiudizi che le cose che stavo dicendo le avevo pubblicato su una rivista scientifica non sul bollettino parrocchiale».

Fiducia?

«Ne ho sempre ricevuta molta: a 35 anni ero nel Comitato scientifico delle Settimane sociali, ad esempio (riunioni di studio per guidare l’azione cattolica nel mondo del lavoro, ndr ). Da una parte ho sempre ricevuto fiducia, dall’altra però ero sempre l’unica in un mondo maschile».

E come si è posta?

«Ho sempre cercato di non mettermi in contrapposizione e di portare competenze. Questo è l’unico modo per dimostrare che c’è bisogno di donne nel pensiero e nell’organizzazione, prima ancora che nei ruoli. Il fatto di essere economista e non teologa mi aiuta molto perché ho una professionalità in un ambito ancora prevalentemente maschile e non comune nella Chiesa».

Il suo rapporto con Papa Francesco?

«Sento molta stima da parte di Papa Francesco e gli sono profondamente grata. Da parte mia c’è il desiderio di essere al servizio della missione della Chiesa. Quando lo incontro ha sempre una battuta e con lui ho solo foto in cui rido».

Lei all’inizio parlava di un momento rivoluzionario.

«È cosi. Intanto dobbiamo smettere di relegare il tema della cura alla famiglia. Prendersi cura oggi significa parlare delle persone in generale, del Pianeta, della collettività. Un tempo rivoluzionario come quello in cui visse san Benedetto: allora si pensava che il lavoro manuale fosse cosa da schiavi, lui diede nobiltà e dignità al lavoro. Il lavoro di oggi è prenderci cura».

Lei come lo esercita?

«Nelle relazioni cerco di occuparmi delle persone che mi stanno intorno in ufficio, come dei miei studenti: di essere una con cui si può parlare e ci si può anche sfogare. Con le mie consorelle vorrei essere più presente: ma sono molto anziane e in questa fase è anche più prudente non avvicinarle troppo visto che io mi muovo comunque».

La vediamo in tivù: si è scoperta comunicatrice?

«La Rai me lo ha chiesto, ho provato e ho scoperto che mi piace. Prima era un programma radio con il pensiero del giorno, poi è cominciata questa trasmissione tivù (A sua immagine, ndr ) che mi coinvolge molto e posso collaborare con l’autore e il regista nella definizione di scaletta e testi. Accostare economia e Vangelo e farlo con volti e storie: mi piace proprio».

Non le manca una persona accanto, una famiglia?

«No, anche se so di avere fatto una scelta di rinuncia: non essermi legata a nessuno è per una risposta a una chiamata e a una missione che mi chiede di essere tutta donata. Non sempre è facile, ovvio. Ma la mia vita è piena e non penso lo sia meno di quella di chi ha scelto altri percorsi. Vivo amicizie profonde che fanno bene al cuore e all’anima. Ecco, se devo dire forse mi manca non avere avuto un figlio o una figlia, ma mi rendo conto che non sono conciliabili e questa rinuncia iniziale mi ha resa sorella e mamma di tutti».

Le donne continuano a faticare a trovare spazio anche nella Chiesa?

«Il tema è caldo e sofferto da tante donne. C’è un processo in corso che in questo momento non si può arrestare: dove lavoro, nella commissione Covid vaticana, siamo tante giovani donne in un team molto dinamico con tanta libertà di muoversi, fare e poter osare, sognare. Un famoso giornalista e conduttore quando è venuto a vedere cosa stiamo facendo mi ha detto: “Dovevo arrivare in Vaticano per trovare le novità”. Ecco, io credo si debba andare oltre certe letture. Questo non significa che il problema non ci sia. Però anche noi donne siamo un po’ timorose e timide e tante volte è difficile pensare che una responsabilità potrebbe essere affidata ad una donna perché stentiamo a farci avanti».

Servirebbero più donne nei posti di potere?

«Non tanto per il potere in sé. Ma perché se non ci sono donne a pensare e decidere, quello che viene deciso fatto e comunicato diventa escludente e tante donne non si riconoscono».

Una chiesa poco attrattiva sui giovani?

«Forse si fa fatica a trasmettere ai giovani il sapore del Vangelo. Ma giovani ne frequento tanti, in università e poi in tutta l’esperienza di Economy of Francesco; il problema non sono i giovani, ma siamo noi che non siamo capaci di affidare loro il cambiamento, e senza giovani non sarà vero cambiamento».

Economy of Francesco continuerà?

«Certo. La bellezza è aver creato una rete tra tanti giovani che desiderano cambiare il mondo e adesso sanno che c’è una comunità che la pensa allo stesso modo e che vuole sostenerli».

Cura solo anima e mente, suor Alessandra?

«È difficile fare di più. Però tutte le mattine mi alzo molto presto e cammino almeno 40 minuti sul Lungotevere o in giro per Roma prima che si svegli. Intanto prego: le mie lodi le prego camminando».

Corriere - Sette

Figlie di Maria Ausiliatrice – Online il nuovo sito web dell’Istituto

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in occasione della festa di San Giovanni Bosco, ha annunciato la buona notizia della creazione di un nuovo spazio di “InFormazione” Istituzionale: il sito web www.cgfmanet.org. Ecco la notizia proveniente da InfoAns:

L’Istituto FMA vive un tempo di grazia, in cammino verso il Capitolo Generale XXIV, sollecitato da Maria «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5) e in sintonia con Papa Francesco che chiama alla novità con lo spirito del Vangelo “A vino nuovo, otri nuovi”. È lo stesso contesto contemporaneo con le sfide edu-comunicative, le culture giovanili, le nuove frontiere educative che sfida ad abitare l’Ecosistema Comunicativo Digitale con consapevolezza e forza profetica, per dare visibilità alla missione.

Papa Francesco per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020 con il tema “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”, sottolinea come è particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della “Memoria”. “Non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. La memoria non va considerata come un ‘corpo statico’, ma piuttosto una ‘realtà dinamica’. È la memoria che ci consegna storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra”.

L’intenzione del sito web come un nuovo spazio “InFormativo” è quella di allargare lo sguardo ad un mondo in continuo cambiamento, interagendo con i diversi pubblici, perché tutti siano interlocutori capaci di dare senso e significato al vissuto e “co-creatori di Buone Notizie”.

Il cuore del sito web è l’ambiente “Infosfera”, una rete di informazioni tra loro interconnesse, che interpella l’Istituto FMA ad essere presente nel cuore della contemporaneità, arricchendo l’universo della sua missione edu-comunicativa, evangelizzatrice, socio-politica, ecologica, offrendo opportunità “InFormative” di condivisione di vita e di cultura, di significato e di opinione, di dialogo e di partecipazione.

L’IFMA, generando notizie e raccontandole, dà visibilità al carisma salesiano nel tessuto di relazioni ed espressioni multiculturali, favorendo la Formazione all’Interculturalità, lo sviluppo della Cultura Vocazionale, la ricerca di nuove vie di Educazione, Comunicazione ed Evangelizzazione.

“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri” afferma Papa Francesco nel Messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

I racconti segnano, plasmano le convinzioni e i comportamenti, aiutano a comprendersi e a definirsi. Attraverso il rinnovato sito web ciascuna FMA, i membri della Famiglia Salesiana e i giovani possono raccontare le Buone Notizie sulla vita e sulla missione delle Ispettorie, nei diversi contesti dell’Istituto FMA.

InfoAns.org
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

La Famiglia Salesiana del Lazio festeggia Don Bosco con la buonanotte di Madre Yvonne

La festa di don Bosco che liturgicamente cade il 31 Gennaio viene celebrata in ogni realtà locale, ma celebrarla insieme come Famiglia Salesiana è un segno di unità, di comunione e di riconoscenza al padre comune San Giovanni Bosco che ci ha carismaticamente generati.
Per questo il 26 gennaio 2020 alle ore 15,30 presso il teatro Viganò di Roma Santa Maria della Speranza tutti i gruppi della Famiglia Salesiana del Lazio si ritroveranno per esprimere un segno di comunione e di gratitudine a San Giovanni Bosco.
Il programma prevede una breve preghiera iniziale, il musical molto bello su Zeffirino Namuncurà “Il principe della Patagonia” che raccontando l’affascinante storia di questo beato del sud dell’Argentina mette in evidenza come il carisma di don Bosco sia fecondo nella società, nella cultura e nella Chiesa in ogni parte del mondo.
Al termine, la buonanotte di madre Yvonne darà un respiro mondiale al nostro celebrare la festa di Bosco.