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Il dono di Madre Chiara Cazzuola al Rettor Maggiore: le reliquie della FMA a Torino-Valdocco

Domenica 10 aprile 2022, la Madre generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, ha voluto donare al Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime diverse reliquie rappresentative delle FMA da destinare al “Museo Casa Don Bosco” di Torino, Valdocco.

Di seguito l’articolo pubblicato sul sito delle FMA il 12 aprile scorso.

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Il 10 aprile 2022 Madre Chiara Cazzuola ha donato al Rettor Maggiore diverse reliquie rappresentative delle FMA da destinare al “Museo Casa Don Bosco” di Torino, Valdocco.

Roma (Italia). Il 10 aprile 2022, Domenica delle Palme, la Madre generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, con la Vicaria generale, Suor María del Rosario García Ribas, ha raggiunto il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, presso la Sede Centrale SDB Sacro Cuore di Gesù a Roma.

Nell’incontro familiare Madre Chiara, oltre a porgere a nome di tutte le FMA gli auguri per la Pasqua imminente, in risposta a una specifica richiesta del Successore di don Bosco, animatore e centro di unità della Famiglia Salesiana (Cf Art. 3 della Regola di vita FMA) ha consegnato a Don Ángel diverse reliquie rappresentative (2° grado) delle FMA.

Si tratta di oggetti appartenuti ad alcune sorelle incamminate agli onori degli altari, che serviranno ad impreziosire con l’apporto femminile il settore della Santità Salesiana del “Museo Casa don Bosco” di Torino, Valdocco.

Nel testo “Le Cause dei Santi. Sussidio per lo Studium” della Congregazione delle Cause dei Santi, nello specifico del Capitolo II dedicato al culto delle reliquie, si trovano elementi importanti che aiutano a comprendere il valore del significativo gesto svoltosi in un colloquio tra il Rettor Maggiore e Madre Chiara.

Il termine reliquia letteralmente significa “frammento” e viene riferito al corpo umano o ad una sua parte; in senso lato, viene usato per indicare anche gli oggetti di proprietà di un defunto. In senso prettamente religioso le reliquie si dividono in:

– reliquie insigni (1° grado), il corpo intero o una parte rappresentativa non piccola di un Santo o Beato;

–  reliquie non insigni o rappresentative (2° grado), gli oggetti che sono appartenuti ai Santi o che sono stato in contatto con loro. Già nel Nuovo Testamento si vedono i presupposti per il culto delle reliquie rappresentative: i credenti che toccavano gli abiti appartenuti a San Paolo (cf At 19,11) venivano risanati (Cf. “Le Cause dei Santi. Sussidio per lo Studium”, a cura di Vincenzo Criscuolo, Carmelo Pellegrino, Robert J. Sarno, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2018,227-230).

Infine esistono anche le reliquie di 3° grado che corrispondono a qualsiasi oggetto che sia entrato in contatto con reliquie insigni.

Il Concilio Vaticano II, nella costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, al n. 111, chiarisce il fine genuino e corretto della devozione delle reliquie«La Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini. Le feste dei Santi, infatti, proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi e propongono ai fedeli opportuni esempi da imitare».

La venerazione delle reliquie ha come scopo dare Gloria a Dio, magnificare e lodare la bontà del Signore manifestata in quella creatura ed imitare il/la Santo/a nella sua disponibilità a corrispondere al dono sovrabbondante della Grazia.

Le reliquie non insigni consegnate nelle mani del Rettor Maggiore sono: gli occhiali, il libro delle preghiere “Piccolo ufficio della Beata Vergine Maria” della Venerabile Madre Laura Meozzi (1873-1951); un fazzoletto e un biglietto autografo della Serva di Dio Madre Rosetta Marchese (1922-1984); la camicia da notte, un libro di spartiti e un libro sulla cosmologia in francese della Venerabile Suor Teresa Valsé Pantellini (1878-1907); due corone del rosario, tre medaglie e un fazzoletto della Beata Maddalena Morano (1847-1908), un’armonica a bocca e un quaderno autografo della Beata Maria Romero (1902 – 1977) con trascrizioni di brani poetici di vari autori; una pinza utilizzata nell’assistenza ai malati e una corona del rosario Beata Maria Troncatti (1883 – 1969).

Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha ringraziato vivamente Madre Chiara Cazzuola per questo dono, segno eminentemente pasquale di donazione di queste sorelle in cammino verso la Santità, che arricchisce tutta la Famiglia Salesiana.

Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice della Sicilia: esercizi spirituali in comunione a Colle San Rizzo

Esercizi spirituali annuali per i direttori e le direttrici, delle comunità SDB e FMA di Sicilia, una tradizione che ogni due anni si ripete per una maggiore conoscenza e scambio. In occasione del 400 anniversario della morte di San Francesco di Sales, gli esercizi spirituali sono stati predicati da don Gianni Ghiglione, salesiano, studioso e esperto del santo vescovo ginevrino.
Presso la casa delle FMA di Colle San Rizzo (ME), i partecipanti agli esercizi hanno avuto modo di vivere una settimana intensa di preghiera, formazione e confronto. L’occasione di questo incontro ha permesso, inoltre, momenti informali di scambio e rafforzamento della prassi educativa salesiana. La circostanza degli esercizi spirituali ha offerto, anche, un maggiore confronto ai direttori e alle direttrici che operano nelle stesse città per un’azione condivisa a livello educativo-pastorale. Agli Esercizi Spirituali hanno preso parte anche l’Ispettore don Giovanni D’Andrea, l’ispettrice Sr Angela Maria Maccioni e rispettivi Consigli Ispettoriali.

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150° anniversario di fondazione dell’Istituto FMA – Festa del Grazie

In occasione dei 150 anni dalla fondazione delle Figlie di Maria AusiliatriceFMA (1872-2022) è stato realizzato un sito internet dedicato – www.festadelgrazie.org –  con tutti i materiali utili per vivere al meglio la preparazione alla grande “Festa del Grazie 2022” che si svolgerà domenica 24, lunedì 25 e martedì 26 aprile 2022 a Torino, Mornese e a Nizza Monferrato sul tema “Sono mie figlie”.

La festa ha come centro Maria Ausiliatrice, i luoghi scelti sono di fatto, luoghi dove sin dall’origine hanno visto l’intervento di Maria Ausiliatrice, come ha ricordato Papa Francesco durante la sua visita al XXIV incontro del capitolo generale alle FMA. Nell’ambito della celebrazione del 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto FMA, la Festa della Riconoscenza mondiale è espressione di gratitudine al Signore della Vita  per il sì generoso della Madre Generale, suor Chiara Cazzuola, che con fede e disponibilità vive il servizio di animazione e governo.

Lo slogan “Siamo tue Figlie” ha come ispirazione il sogno che ebbe don Bosco, dove si trovava in Piazza Vittorio e vide un gruppo di ragazze supplicanti di essere aiutate da lui, e dopo una donna dal volto splendente che lo incoraggiava a prendersi cura di quelle che lei chiamava sue figlie. 

Di seguito 3 video in preparazione alla festa, realizzati con il supporto dell’Ufficio di Comunicazione Sociale della Pastorale Giovanile del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania.

1° Video in preparazione : CHIAMATA  – “Don Bosco non dimentico il tuo sogno”

 

2° Video in preparazione : IDENTITÀ  – “Per sempre tue Figlie”

 

3° Video in preparazione : ACCOMPAGNAMENTO – “La Madonna è proprio qui, in questa casa”

Sito Festa del Grazie

Madre Rosetta Marchese: donna totalmente consegnata a Dio

In onore della Giornata Internazionale della Donna, Suor Francesca Caggiano, descrive i tratti di generatività radicati in una profonda vita interiore di Madre Rosetta Marchese (1922-1984), Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA).

Di seguito l’articolo di ANS Agenzia Info Salesiana

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L’8 marzo 2022, Giornata Internazionale della Donna, ricorre l’anniversario della nascita al Cielo della Serva di Dio Madre Rosetta Marchese (1922-1984), Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), una donna generativa perché tutta consegnata a Dio. Suor Francesca Caggiano, FMA, Vicepostulatrice della causa di beatificazione, ne descrive i tratti di generatività radicati in una profonda vita interiore.

Tutti coloro che hanno conosciuto la Serva di Dio Madre Rosetta Marchese erano convinti di trovarsi dinanzi ad una donna di Spirito Santo che sapeva intuire in profondità le coscienze e i cuori, una donna immersa in Dio, di cui percepiva la Presenza e la comunicava, segno vivente dell’amore di Gesù Buon Pastore e della tenerezza di Maria Ausiliatrice. La sua bellezza interiore colpiva e generava nelle persone che la incontravano il desiderio di autenticità evangelica, la sua testimonianza contagiava un rinnovamento nell’impegno di santità, di radicalità e di gioia.

Il fascino della sua persona proveniva dall’aver posato il suo sguardo solo su Gesù, dal suo essere perduta in Gesù nella Trinità con il titolo di sposa. In una pagina del suo taccuino scriveva: “La nostra intimità con Dio è la fecondità, è la fecondità della Congregazione che ha bisogno di anime spose dello Spirito Santo”.

In una lettera a suor Luciana D’Auria, prima degli esercizi spirituali nella Comunità de L’Aquila in preparazione alla sua nuova missione di Ispettrice dell’Ispettoria romana, condivideva il suo approccio spirituale alla nuova obbedienza che la interpellava e le chiedeva un passo ulteriore nella vita dello spirito e nel dono di sé. “Veramente sento una svolta molto bella… guardo queste Direttrici, penso che sono ormai ‘mie’; vedo dietro di loro tutte le suore, tutte le anime che gravitano intorno alle case dell’Ispettoria, e mi viene una grande voglia di piangere, ma è un pianto dolce, pieno di annientamento e di gratitudine verso il Buon Dio: Lui vuol dilatare gli spazi della carità nel mio povero cuore, vuol dare alla mia vita una capacità di servizio maggiore, di donazione più completa, di dimenticanza totale di me. Non è questo tutto molto bello?”.

Proprio perché sposa di Gesù, Madre Rosetta si sentiva madre feconda, generativa e presenza accompagnatrice. La sua passione educativa, vissuta nella maternità, era sostenuta da una profonda interiorità. Nel suo taccuino lascia traccia di questa sua esperienza spirituale. Ella, con gli occhi della fede, vedeva Gesù porre nel suo grembo le suore, i giovani, i laici delle comunità educanti con cui veniva in contatto per farli crescere nella vita cristiana, nella loro risposta vocazionale ed alimentarli alla vita divina.

La sua “presenza” era segnata dal farsi grembo accogliente come Maria, per generare alla vita di Grazia le persone a lei affidate. Non a caso, lo stile di animazione, di governo e di accompagnamento, era per Madre Rosetta intriso di maternità e aveva come forza propulsiva il suo essere tutta consegnata al Signore, allo Spirito Santo.

Madre Rosetta nella sua vita ha sperimentato così “la forza generativa del carisma” che deve continuare a portare vita piena anche nell’inedito quotidiano di ciascuna FMA, come indicano gli Atti del Capitolo Generale XXIV.

Nel giorno in cui si ricorda la sua nascita al cielo, avvenuta l’8 marzo 1984, in questo 150° di Fondazione dell’Istituto, le Figlie di Maria Ausiliatrice sono interpellate, come educatrici, a divenire sempre più profondamente donne generative, secondo l’esperienza dei Fondatori e di Madre Rosetta Marchese, che sapeva farsi madre presente, “amica dell’anima” di tanti giovani. Con l’amore e la libertà li accompagnava e li aiutava a maturare nella vita adulta della fede, come fa una madre con i propri figli, con la sapienza dei piccoli passi.

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Ucraina, suor Ganna Zainchkovska: “Sono al confine con la Polonia per aiutare i profughi che arrivano”

Abbiamo raggiunto e ascoltato la testimonianza di suor Ganna Zainchkovska, FMA di Odessa che è scappata verso il confine portando in salvo sua mamma e una vicina con due bambini piccoli. Appena arrivata al confine, si è resa conto che i profughi che arrivavano erano spaventati: “Volevo tornare a Odessa, ma ho visto le persone che arrivavano qui e non parlavano polacco, non capivano nemmeno i volontari che li accoglievano. Ho capito che dovevo restare qui, per accogliere queste persone e aiutarli a capire cosa fare”.

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La 1° relazione di don Pestarino sul futuro Istituto FMA – 150 anni

La data del 17 febbraio 1872 – 150 anni fa –  ricorda una circostanza importante nel cammino verso la Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

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Roma (Italia). La data del 17 febbraio 1872 ricorda una circostanza importante nel cammino verso la Fondazione dell’Istituto FMA, di cui il 5 agosto 2022 ricorre il 150° anniversario. Suor Piera Cavaglià, Segretaria Generale emerita, ne ricava il racconto da una fonte manoscritta di don Domenico Pestarino.

In quell’anno (1872) l’annuale adunanza dei Direttori salesiani non poté essere tenuta nella festa di S. Francesco di Sales a Torino, perché don Bosco si trovava ancora a Varazze, in provincia di Savona, in Liguria, ammalato. Fece ritorno a Valdocco il 15 febbraio e il 17 convocò tutti i Direttori delle Comunità salesiane.

Tra questi vi era anche il Direttore della Casa di Mornese (AL). Quindi, don Domenico Pestarino per la prima volta presentò a don Bosco, ai Direttori e a tutti i confratelli della casa di Valdocco un “promemoria” sul futuro Istituto delle FMA.

Don Pestarino, con la sua caratteristica precisione, annota l’incontro con Don Bosco avuto nel mese di giugno 1871. Don Bosco “in conferenza privata” gli aveva espresso la sua determinazione di fondare un Istituto religioso femminile “per l’educazione cristiana delle fanciulle del popolo e dichiarava che Mornese sarebbe stato il luogo che conosceva più adatto per tale Istituto per la salubrità dell’aria e per lo spirito religioso che vi regna”. Inoltre, egli vedeva con speranza il gruppo delle Figlie dell’Immacolata, da cui si potevano scegliere quelle che fossero disposte a dare inizio all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

In quella relazione don Pestarino precisò quanto segue:

Bisogna osservare che due delle stesse Figlie dell’Immacolata, Mazzarello Maria di Giuseppe e Petronilla, col consenso di D. Pestarino e senza nulla prevedere dell’idea di D. Bosco, da quattro o cinque anni avevano cominciato a tenere vita in tutto comune; a queste si unirono di mano in mano Teresa Pampuro, Caterina Mazzarello, Felicina Mazzarello, Giovannina Ferrettino, e le giovinette Rosina Mazzarello (Baroni), Maria Grosso, Corinna Arrigotti”.

Queste giovani mornesine e alcune ragazze, accolte nella Comunità come educande, diverranno tutte Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Pestarino raccontava ancora che Don Bosco concluse quell’incontro con queste parole: “Io verrò a Mornese e firmeremo insieme la gran promessa di vivere e di morire lavorando  per il Signore sotto il bel nome di Maria Ausiliatrice” (Cronistoria I 281).

Quel giorno don Pestarino tornò da Torino a Mornese con un dono per le Figlie dell’Immacolata: acquistò una bella immagine di Maria Ausiliatrice per loro. Madre Petronilla la ricordava bene: misurava circa un metro di altezza, era bellissima e rappresentava la Madonna con il Bambino Gesù. L’immagine, senza troppa pubblicità, dato il clima di tensione che si era creato in quel periodo con i mornesini, venne collocata nella Cappella del Collegio in costruzione e fu per tutte un segno di gioia e di fiducia (Cf Cronistoria I 280-281).

Maria Ausiliatrice era già là, nella prima futura Casa dell’Istituto ad attendere le sue figlie. Lei avrebbe aperto la strada e appianato ogni difficoltà!

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Il Rettor Maggiore per la prima volta a Nizza Monferrato

Mercoledì 27 Ottobre il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime si e recato in visita presso la Casa-madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) a Nizza Monferrato.

Di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia di Informazione Salesiana ANS.

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“Stanno arrivando!” È iniziata con questo entusiasmo, mercoledì 27 ottobre, la visita di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, del suo Vicario, don Stefano Martoglio, e degli Ispettori partecipanti al corso di verifica di metà sessennio, presso la Casa-madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) a Nizza Monferrato. La visita, la prima del Rettor Maggiore presso questo centro, cade a 150 anni dalla prima volta che Don Bosco entrò nella cittadina piemontese, e ha fatto parte del programma di formazione del corso per gli Ispettori, come viaggio di approfondimento della spiritualità salesiana al femminile, sulle tracce di Santa Maria Domenica Mazzarello e delle prime FMA.

La visita alla Casa-madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice è iniziata subito con ciò che di più prezioso in essa si custodisce: i giovani. Il gruppo della Formazione Professionale (CIOFS-FP) del Corso per Estetiste di Nizza ha illustrato agli ospiti il percorso formativo pensato per accompagnare le ragazze ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Poi, accompagnata da sr Paola Cuccioli, Direttrice dell’Archivio Storico del Piemonte e della Valle d’Aosta e membro dell’ACSSA (Associazione di Cultori di Storia Salesiana), la delegazione ha visitato i luoghi significativi di Casa-madre FMA e Casa generalizia dell’Istituto fino al 1929. Il richiamo alle vicende storiche, alla spiritualità salesiana, alle opere d’arte, all’educazione delle giovani sono stati alcuni dei temi della visita. Il Sacro Cuore, l’ex convento settecentesco francescano, la sala della memoria, l’osservatorio meteorologico, il santuario “Nostra Signora delle Grazie”, l’Archivio storico, la cameretta dove è vissuta la confondatrice… sono stati i luoghi principali visitati. Interesse, interazione, approfondimento, curiosità sono stati gli atteggiamenti degli illustri visitatori.

Al termine della visita la celebrazione eucaristica: l’ingresso dei concelebranti dal fondo del santuario è stato accompagnato dal canto “Giù dai colli”, che in modo emozionante ha rievocato l’arrivo di Don Bosco, nella figura del suo X Successore. Una trentina i sacerdoti concelebranti: ai pellegrini, infatti, si sono aggiunti il Parroco don Paolino Siri, e altri sacerdoti locali e i salesiani delle vicine comunità.

Nel Santuario gremito dai membri della Famiglia Salesiana, c’erano anche il sindaco Simone Nosenzo e alcuni membri dell’amministrazione comunale, le figure apicali delle FMA del Piemonte e numerosi simpatizzanti ed amici dell’opera FMA. I canti della “Corale don Bosco” e del coro dei bambini e ragazzi dell’Istituto “Nostra Signora delle Grazie” hanno reso più bella la celebrazione.

Nell’omelia, dopo aver presentato gli Ispettori e le loro provenienze, il Rettor Maggiore, in modo accattivante e profondo, ha richiamato le umili origini dei due Istituti, quello dei salesiani e quello delle FMA, invitando a non dimenticarne la storia. Don Á.F. Artime ha consegnato parole cariche di speranza e fiducia in Dio: la preoccupazione per un cristiano deve essere vivere dando il meglio, qualsiasi sia lo stato che Signore gli ha affidato, nella certezza che Dio ci ama.

Richiamando, poi, la sua visita alle suore anziane e malate, ha sottolineato come ciascuno non serve solo quando è giovane, ma è chiamato a vivere pienamente nella situazione in cui si trova. “Andiamo avanti con fiducia, perché Dio farà il resto!” è stato l’invito carico di speranza che ha lasciato all’assemblea.

Nell’omelia il Rettor Maggiore ha interagito anche con i bambini presenti e li ha sollecitati con alcune domande. Poi, ha ricordato la sua infanzia e ha invitato i genitori a sostenere i figli con la loro educazione, perché i piccoli sono il segno che Dio continua ad amarci.

Al termine dell’Eucaristia non poteva mancare la visita alla serra aeroponica, e il saluto, fuori dalla cucina, ai ragazzi del corso alberghiero dell’istituto CIOFS-FP di Casale Monferrato che hanno allestito il buffet. Il Rettor Maggiore si è intrattenuto con ogni singolo ragazzo e si è congratulato con ciascuno di loro e con i loro formatori.

La visita si è conclusa con un momento di agape fraterno e un saluto e un augurio festoso da parte della comunità FMA: “Arrivederci all’anno prossimo, Don Ángel!”

Info ANS

La XXXI Giornata Mariana dell’ADMA a Torino

Il 24 ottobre 2021  si è svolta a Torino nel cuore di Valdocco la XXXI Giornata Mariana dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) sul tema “Crescere nella comunione”. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

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Torino (Italia). Il 24 ottobre 2021 a Torino, Valdocco, si è svolta la XXXI Giornata Mariana sul tema “Crescere nella comunione”, rivolta agli associati, agli aspiranti e a tutti gli adulti e alle famiglie che seguono il cammino dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA). All’incontro, dedicato ad approfondire la dimensione Mariana nel cammino associativo, a condividere le grazie e a rinnovare l’affidamento a Maria, erano presenti circa 170 membri dell’ADMA Primaria di Torino e di altre località dell’Italia.

Dopo il saluto di accoglienza dell’Ispettore dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice (ICP) dei Salesiani di Don Bosco, don Leonardo Mancini, e della Vicaria dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice (IPI) delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Maria Torre, i partecipanti hanno ascoltato l’intervento di don Roberto Carelli, Docente di Antropologia Teologica presso la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Torino-Crocetta e animatore spirituale dell’ADMA primaria di Torino,  dal titolo “La famiglia, la nostra famiglia, la mia famiglia”.

Nell’anno Famiglia Amoris Laetitia, che si concluderà il 26 giugno 2022 a Roma con il X Incontro Mondiale delle Famiglie, don Carelli ha preso in considerazione la realtà e le sfide della famiglia a partire dell’Enciclica di Papa Francesco Amoris Laetitiae (AL 32-37), invitando “a vivere e testimoniare, gustare e far gustare le buone ragioni dei legami famigliari fedeli e fecondi, intimi e sociali, affettuosi e generosi, evitando le chiusure e i giudizi che contraddicono la famiglia come luogo di maturazione della libertà e dell’amore”.

Una Salesiana Cooperatrice e una coppia appartenente alla Fraternità Contemplativa di Nazareth hanno poi portato la loro testimonianza, sottolineando la dimensione mariana vissuta nei rispettivi Gruppi della Famiglia Salesiana. Don Alejandro Guevara Rodríguez, Animatore spirituale mondiale dell’ADMA, ha concluso il primo momento con una riflessione pastorale, a partire dall’esperienza della pandemia, sul cammino di crescita nella comunione con gli altri, come famiglia, come Famiglia Salesiana e come Chiesa.

Un secondo momento si è svolto nella Basilica Maria Ausiliatrice, con la preghiera del Rosario, un tempo di Adorazione Eucaristica e la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio che, nella Giornata Mondiale Missionaria, ha evidenziato l’aspetto della missionarietà nell’esperienza dell’Associazione ADMA: diffondere la devozione a Maria Ausiliatrice e all’Eucarestia è la missione specifica di ADMA, che porta la linfa alla missione universale della Chiesa.

Suor Lucrecia Uribe, FMA, Animatrice mondiale ADMA, ha infine rivolto il saluto ai partecipanti della Giornata Mariana 2021 prendendo come spunto il tema della sinodalità del Sinodo dei Vescovi in corso, proponendo tre atteggiamenti da privilegiare – diventare esperti nell’arte dell’incontro, ascoltare con il cuore, discernere – e tre rischi da evitare: il formalismo, l’autoreferenzialità e l’immobilismo. Per concludere, ha indicato tre opportunità per rinforzare la sinodalità nel Gruppo ADMA: essere ciò che don Bosco ha pensato per tutti i devoti di Maria, cioè un’Associazione dal respiro ecclesiale, prendersi una tempo per ascoltare le persone vicine e diventare un’Associazione che pratica la vicinanza.

La Giornata Mariana è stata anche occasione per procedere al rinnovo del Consiglio di Presidenza ADMA Torino per il prossimo quadriennio.

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Il Papa alle salesiane: “attente alla mondanità, il diavolo entra così nelle case religiose” – Vatican News

In occasione del Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Papa Francesco si è recato in visita alla Curia generalizia di Roma per incontrare le 200 “salesiane di Don Bosco”. Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Vatican News a cura di Salvatore Cernuzio.

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Il Papa alle salesiane: attente alla mondanità, il diavolo entra così nelle case religiose
Francesco in visita nella Curia generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, riunite per il Capitolo generale. A loro l’incoraggiamento ad essere “comunità generative” e “donne di speranza” in questo “tempo fragile e incerto” della pandemia che “ha fatto tante stragi” e “moltiplicato le povertà”. Poi la raccomandazione a stare “accanto a poveri e giovani” e ad essere sempre fedeli al carisma originario

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

È stato accolto con una bandiera biancoceleste dell’Argentina, un bicchiere di Mate e un Rosario da collo indiano, Papa Francesco, dalle 200 Figlie di Maria Ausiliatrice – meglio conosciute come salesiane di don Bosco – di tutto il mondo, incontrate nella Curia generalizia di Roma. Nella struttura in via dell’Ateneo Salesiano – che il Papa ha raggiunto questa mattina presto in automobile – è in corso dal 17 ottobre fino a domenica il 24° Capitolo generale sul tema “Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”. Francesco è voluto andare personalmente nella “casa” delle religiose, da decenni dedite all’apostolato tra i poveri e alla formazione dei giovani, per salutarle e augurare “buon lavoro” alla superiora generale neo eletta, madre Chiara Cazzuola, e ringraziare la superiora uscente suor Yvonne Reungoat, alla quale scherzosamente ha detto: “Mi auguro che la madre tornerà in Africa e se non c’è posto in Africa, in Patagonia!”.

Le stragi della pandemia
Dopo saluti e applausi il Pontefice si è seduto in ‘cattedra’ dinanzi ad un folto uditorio, e nel suo discorso, intervallato da ampi passaggi a braccio, ha incoraggiato il servizio delle salesiane di tutto il mondo, specialmente nell’attuale “contesto sociale multiculturale, segnato da tensioni e sfide a volte persino drammatiche, come quelle provocate dalla pandemia”. Un tempo “fragile e incerto”, ferito da numerose “forme di povertà che la crisi attuale ha prodotto e moltiplicato”, ha affermato il Papa. “È terribile questo. Le povertà sono moltiplicate, anche le povertà nascoste”. Il pensiero è andato in particolare alle “tante famiglie benestanti o almeno nella classe media” che ora “non hanno il necessario per vivere”. “La pandemia ha fatto tante stragi”, ha affermato il Papa e ha raccomandato quindi alle suore di immergersi in questo scenario complesso sempre “radicate in Cristo” e, soprattutto, senza mai cedere alle tentazioni della “mondanità, nelle sue diverse forme e nei suoi travestimenti”.

La mondanità spirituale, il peggiore male per la Chiesa
La “mondanità spirituale” è infatti “il peggiore male che può accadere nella Chiesa”, è tornato a ripetere il Papa. “Posso dire quasi che sembra peggio di un peccato, perché la mondanità spirituale è quello spirito così sottile che occupa il posto dell’annuncio, che occupa il posto della fede, che occupa il posto dello Spirito Santo”, ha aggiunto a braccio. Alle suore, il Pontefice ha proposto una lettura della Méditation sur l’Eglise del gesuita Henri De Lubac che nelle ultime quattro pagine affronta proprio tale tema:

“La mondanità spirituale è il peggior male che può accadere alla Chiesa, peggio dello scandalo ai tempi dei Papi concubinari. È forte. Il diavolo entra nelle case religiose per questa strada. A me aiuta per capire come entra il diavolo fra noi”

Il diavolo “educato”
Proprio il diavolo, ha proseguito il Papa, ancora discostandosi dal discorso scritto, quando viene “cacciato via da una persona, se ne va, gira per deserti, si annoia, eppure dice: ‘Tornerò alla mia casa per vedere come sta’. Una casa tutta pulita, tutta bella, tutta preparata. E va, trova sette peggiori di lui e entra in quella casa. Ma non entra forzando, no, entra educatamente: suona il campanello, dice buongiorno. Sono diavoli educati. Noi non ci accorgiamo che stanno entrando. Così entrano lentamente e noi: ‘Ah, che bello, che bello, vieni, vieni…’. E alla fine, la condizione di quell’uomo è peggiore che all’inizio. Così succede con la mondanità spirituale”.

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Chiusura del CG XXIV FMA, il Rettor Maggiore: “Siete chiamate ad essere vita per tanti”

Domenica 24 ottobre, le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) hanno concluso il XXIV Capitolo Generale iniziato lo scorso 11 settembre 2021. Nei 44 giorni di ascolto, preghiera, dialogo e discernimento, le 172 FMA Capitolari hanno eletto la nuova Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, e le sue consorelle che l’affiancheranno nel Consiglio Generale. Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul sito dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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Il Capitolo Generale è stato vissuto in ascolto delle chiamate di Dio che nell’oggi della storia prepara a vivere il futuro con i giovani e le giovani. Tutto il lavoro del CG XXIV ora trova sintesi nel Documento Capitolare “Con Maria, essere “presenza” che genera vita”.

Nella mattinata la Madre Generale ha tenuto il suo discorso conclusivo, nel quale ha detto tra l’altro: “Sento il bisogno di esprimere la mia gratitudine al Signore per l’abbondanza di grazia di cui siamo state oggetto in questo tempo capitolare. (…) Come comunità generativa illuminata dalla presenza di Maria abbiamo focalizzato tre scelte significative: essere in formazione continuacamminare in sinodalitàagire in rete nell’ottica dell’ecologia integrale. Tre azioni il cui filo conduttore è la qualità della presenza ossia il nostro ‘esserci’ come persone e come comunità nel cuore della contemporaneità. Perciò siamo chiamate a vivere la vita come vocazione e a riscoprire il Carisma salesiano in tutto il suo dinamismo apostolico missionario”.

“Il CG XXIV – ha proseguito ancora – sarà fecondo di bene per tutto l’Istituto se saremo mediazioni efficaci di comunicazione e di condivisione di questa profonda esperienza che insieme abbiamo gustato e celebrato. Perciò è l’ora di scendere da Cana a Cafarnao, non da sole, ma con Gesù e Maria, per condividere la vita e la missione insieme alle/ai giovani ed ai laici, per lasciar respirare Dio nella nostra esistenza ed affrontare con coraggio le sfide che incontreremo. Ci affidiamo a Maria perché ci aiuti ad essere donne che sanno portare il vino nuovo della speranza in questa nostra storia segnata da tante sofferenze e fatiche, ma benedetta dalla dolce Provvidenza del Padre”.

Testo integrale delle Parole conclusive della Madre

Al termine della mattinata, Don Ángel Fernández Artime, X Successore di Don Bosco, ha presieduto la solenne Eucaristica conclusiva del CG XXIV. Nell’introduzione è stato richiamato, attraverso segni e gesti, il racconto delle Nozze di Cana, icona che ha accompagnato l’evento capitolare sin dalla sua preparazione e che ora continua a fare da filo rosso al Documento capitolare.

Poi, nell’omelia, il Rettor Maggiore, rivolgendosi alle Capitolari, ha detto:

“Avete vissuto un tempo abbondante di Spirito Santo e di Grazia, un arricchimento personale, di profonde convinzioni che ora diventa impegno per tutte di condividere e testimoniare. In fedeltà al carisma salesiano siete chiamate ad essere vita per tanti, luce nella missione tra i più poveri, carezza di Dio per i più lontani e bisognosi di umanità e di vicinanza. Il Capitolo incomincia adesso, continueremo a camminare insieme collaborando con la creatività dello Spirito Santo, alla missione educativa salesiana”.

L’Eucarestia, le parole conclusive della Madre Generale e gli adempimenti di Segreteria hanno così concluso il Capitolo Generale XXIV.

Fonte: CGFMA.net

Info ANS