Articoli

Formazione al Bearzi di Udine, dal reale al virtuale

Pubblichiamo un articolo uscito su Il Friuli dove viene raccontata l’esperienza dell’istituto Bearzi di Udine con le lezioni online.

***

Da metà marzo al Cnos-Fap Bearzi di Udine sono state avviate online tutte le lezioni per le classi dei tre indirizzi: meccanico, elettromeccanico e automotive. Tutto è diventato virtuale: i muri, le lavagne, i laboratori sono rimasti in via don Bosco 2, ma tutta l’attività didattica si è spostata sulla rete.

“Il primo giorno è stato emozionante ma anche ricco di tensione e ansia”, spiega Giulio Armano, coordinatore del Cnos-Fap Bearzi. “Tutti pensavano la stessa cosa ovvero ce la faremo? Entrare nelle varie classi “Meet” per verificare se i ragazzi, uno dopo l’altro, chiedevano di entrare come se entrassero dalla porta dell’aula, sentire una parola di benvenuto del docente con un sorriso di emozione del ragazzo, è stato molto bello… Scoprire, poi, che i gruppi classe erano al completo con il 99% dei ragazzi presenti, è stato un successo”.

“In questi ultimi due mesi, tutto sembra procedere in modo quasi normale e, ormai, collaudato. La direzione ha deciso d’incrementare l’attività inserendo un’ulteriore ora pomeridiana di formazione asincrona dove i ragazzi decidono l’orario che vogliono dedicare all’auto-apprendimento, studiando sui materiali che vengono proposti dal docente o partecipando a lezioni facoltative dove è presente un gruppo più ristretto di ragazzi. Nei pomeriggi, per gli allievi con difficoltà di apprendimento o con certificazione, è stato attivato un gruppo di lavoro per il sostegno sotto la guida della psicologa presente al Centro”, spiega Armano.
Come è possibile garantire un servizio di qualità anche nelle difficoltà e in poco tempo? “Grazie agli investimenti tecnologici che il CFP Bearzi, con lungimiranza, ha fatto nel tempo”, spiegano dal Centro. “Nel dettaglio il registro informatico (la regia di tutta l’attività): con un clic, i ragazzi entrano direttamente ogni giorno nella lezione secondo l’orario e i docenti rilevano in tempo reale le presenze, scrivono il contenuto delle lezioni ed assegnano i compiti. Poi l’utilizzo, per docenti e allievi, di un account di Google istituzionale che gli permette di mandare in modo rapido le comunicazioni ed accedere alla Gsuite. La dotazione, per tutti i gli allievi del secondo, terzo e quarto anno, di un tablet (uguale per tutti) che può essere gestito da remoto caricando le App che servono alla didattica (la maggior parte dei ragazzi possiede anche un PC). Disporre già da anni di una piattaforma e-learning (moodle) per trasmettere e raccogliere il materiale didattico, fare dei compiti in classe per verificare l’apprendimento in itinere. Avere a disposizione alcuni strumenti informatici da poter fornire in dotazione ai ragazzi in situazione di svantaggio. Inoltre per raggiungere questo risultato, il Bearzi ha messo in pista ogni giorno tutti gli insegnanti on-line oltre al personale tecnico che garantisce il funzionamento dell’infrastruttura tecnologica, tutti operativi in modalità smart working insieme a parte del personale amministrativo”.

Su cosa investire in questo periodo di formazione a distanza? “Abbiamo puntato su tre aspetti prioritari: garantire la continuità della formazione a tutti gli allievi attraverso l’insegnamento a distanza; essere vicino alle famiglie in questo periodo difficile con diverse iniziative e proposte (video corsi on-line, quiz, momenti di incontro, momenti di preghiera e di pastorale giovanile); mantenere un contatto costante con le aziende del territorio per assicurare ai giovani degli sbocchi sicuri per il prossimo futuro”, spiegano dal Cnos-Fap Bearzi.

“Se in un primo momento i ragazzi erano contenti rimanere a casa ancora una settimana, poi hanno capito che sarebbe venuto a mancare qualcosa di molto importante: stare con i compagni, incontrare i docenti e soprattutto poter lavorare nei laboratori. Anche i genitori, ancora impegnati fuori casa per lavoro, ci chiedevano di impegnare i loro figli: la preoccupazione di saperli a casa soli e senza fa nulla creava loro apprensione”, spiegano ancora dal Centro Bearzi.

“Secondo il mio punto di vista – racconta Filippo Battigello, un allievo – i pregi sono che si sta più attenti alle lezioni, non c’è la distrazione che a volte abbiamo in classe di conseguenza s’impara meglio e ognuno può dedicare il tempo esclusivamente al proprio lavoro. Riguardo ai difetti, a volte trovo difficoltà nel collegamento che è disturbato e si fatica a capire le parole; inoltre non c’è la possibilità di dialogare privatamente con il professore a fine lezione. La tecnologia sicuramente ci stà aiutando. Fortunatamente abbiamo la possibilità di comunicare e continuare le lezioni per terminare il programma scolastico stando ognuno a casa propria. Il bilancio lo ritengo positivo perchè, almeno nel mio caso, posso alzarmi ben 90 minuti dopo, non devo chiedere ai miei genitori di portarmi alla fermata della corriera e al pomeriggio ho più tempo libero da dedicare alle mie passioni. Ma mi manca il poter stare fisicamente assieme ai miei compagni e ai professori”.

“L’esperienza della Formazione A Distanza (FAD) ormai avviata da tempo – spiega Simone Giovanelli, un formatore – è stata una sfida completamente nuova, non solo appunto per il tabù del lavoro a distanza o smart working, ma principalmente per il fatto, che ad esempio, come nel mio caso le materie di cui mi occupo sono prettamente pratiche. Dopo un blocco iniziale durato qualche minuto con una buona preparazione e dotazione di materiale il muro è stato abbattuto ed è stato tutto un crescere con sorprendenti risultati. C’è da dire che richiede molto lavoro di preparazione, appunto per poter dare il massimo ai ragazzi e riuscire ad avere un contesto più pratico possibile nonostante l’impossibilità di utilizzare realmente una macchina utensile o di poter intervenire su un impianto. Le maggiori difficoltà arrivano però con chi ha perso molta pratica all’inizio e quindi se manca nella mente “l’idea” poi è pure difficile far muovere ed elaborare la fantasia; perché sì, la fantasia fa molto in questa situazione, sia per l’insegnante che deve sfruttare al massimo tutti gli strumenti e le conoscenze approfittando anche di questo per aumentare il proprio livello di formazione, sia per i ragazzi che dall’insieme di idee che hanno mescolandole con tutto ciò che gli viene fornito possono sentirsi in un officina virtuale e spesso la mancanza concreta della macchina che dà loro la sicurezza del “poter provare” gli stimola ancora di più a voler centrare l’obiettivo e a recuperare se non raggiunto. Chiaramente da sola questa attività non può farcela, ma non è nemmeno da scartare completamente in una visione più ampia delle cose. Fondamentale la passione… è sempre lì il trucco per farcela (…più o meno)”.

“I pregi?”, conclude Maicol Cabai, un altro allievo. “Non devi svegliarti tanto presto! Sinceramente questa tecnologia fa il suo dovere per quello che deve fare però tutto sommato è meglio venire a scuola. Questa tecnologia, è una trovata geniale per fare lezione. Solitamente per andare a scuola dovevi svegliarti prestissimo, avere l’orologio attaccato agli occhi per non rischiare di perdere la corriera invece ora è tutto più semplice, ti svegli giusto una mezzoretta prima della lezione ti prepari e partecipi. Nel complesso le lezioni si fanno bene, le spiegazioni sono limpide, a meno che non ci sia una mancanza di connessione. I doppi schermi che i professori utilizzano spesso per presentare la lezione funzionano molto bene e anche la limpidità è molto alta”.

Particolare attenzione è stata data anche alla seconda formazione per andare in contro ai tanti giovani e adulti della provincia di Udine ma non solo. In questo periodo sono stati lanciati ben 10 corsi a distanza: un corso per migliorare le proprie competenze video, un corso per migliorare la comunicazione a fini lavorativi, un corso di inglese dedicato alla conversazione, un corso in inglese per approcciarsi al colloquio di lavoro. Aperte le iscrizioni anche dei corsi più tecnici come il corso “Tecnico Cad”, un corso dedicato agli addetti ai lavori elettici (Pes, Pav, Pei), un corso Polymath, un corso commerciale, un corso sulle vendite on-line ed un corso sul panorama economico mondiale post Covid-19.

Dopo due mesi sorgono alcuni interrogativi: “Funzionerà per lungo tempo? i ragazzi che tenuta potranno avere? Apprendono veramente o le distrazioni presenti in casa possono compromettere il risultato? Sarà questo il futuro? La Regione ha già deciso e riconosciuto validando la FAD come una possibile modalità di formazione per il futuro da usare nelle emergenze o per alcune attività. Sicuramente, però, la componente umana, il contatto fisico, il guardarsi direttamente negli occhi, Il percepire le emozioni delle persone, il poter fare le attività di laboratorio non potranno mai essere sostituite dalla modalità virtuale!”.

Dal 18 maggio celebrazioni con la presenza dei fedeli

Pubblichiamo l’articolo di Vatican News in cui si riporta la notizia della firma del protocollo per riaprire le celebrazioni alla presenza dei fedeli.

***

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

“Ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità”. Così il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha commentato la firma, questa mattina a Palazzo Chigi, del Protocollo che dà il via libera alla ripresa delle celebrazioni con la presenza del popolo a partire dal 18 maggio, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. Il testo  – fa sapere la Conferenza episcopale italiana – giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra i vescovi, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. Queste misure- ha spiegato il premier Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura.

Nello specifico si parla di accessi ai luoghi di culto ordinati e contingentati con l’aiuto dei volontari, e di presenze di fedeli  ammessi solo con l’uso di mascherine e rispettando le distanze di sicurezza per “almeno un metro laterale e frontale”. A coloro che presentano sintomi influenzali/respiratori, con febbre uguale o superiore ai 37,5 gradi o che sono state in contatto con persone affette da coronavirus, è vietato l’ingresso ai luoghi di culto. Ingressi e uscite dovranno essere quanto più possibile distinti e si dovranno prevedere luoghi appositi per l’accesso dei disabili. Gli ambienti saranno igienizzati al termine di ogni cerimonia così come tutti gli oggetti utilizzati. Vuote le acquasantiere e omesso lo scambio del gesto di pace. Per i riti della Comunione sono richiesti al celebrante l’igienizzazione delle mani e l’uso di guanti e mascherina, vietato venir in contatto con le mani dei fedeli.

Per ragioni di sicurezza sanitaria è ridotta al minimo la presenza di concelebranti e Ministri, è omesso il coro come la presenza di sussidi per il canto o altro, mentre è prevista la possibilità della presenza di un organista.

Le regole valgono per tutti i tipi di celebrazione oltre quella Eucaristica. Nello specifico il Protocollo fa riferimento anche al sacramento della Penitenza da svolgersi solo in luoghi ampi e areati e il rinvio della celebrazione del sacramento della Confermazione.

Ove il luogo non sia idoneo al rispetto di queste norme  – che devono essere affisse all’ingresso delle Chiese insieme al numero dei fedeli ammessi in base alla capienza massima del luogo – l’Ordinario può valutare la possibilità di celebrare all’aperto.

Nel predisporre il testo si è puntato – spia la Cei – a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale. Il Protocollo – firmato dal dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio 2020. Dal governo il grazie alla Conferenza episcopale  per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. “Fin dall’inizio – ha affermato il Ministro Lamorgese – abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo : il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”.

Scarica il decreto

Ho e dono. Non ho e chiedo. La raccolta dei Salesiani di Macerata per chi è in difficoltà

Pubblichiamo l’appello dei Salesiani di Macerata per raccogliere fondi e aiutare le famiglie e i giovani in difficoltà per l’emergenza sanitaria

***

È cominciata oggi l’avventura della raccolta fondi per cercare di venire incontro alle tante situazioni di emergenza che coinvolgono i giovani e le loro famiglie!

La raccolta fondi è organizzata dal nostro oratorio, attraverso l’associazione M.G.S. Ser.Mi.G.O. Don Ennio Borgogna, per sostenere concretamente i giovani e le famiglie più in difficoltà in seguito all’emergenza Covid-19.

Si può contribuire attraverso un bonifico bancario, con la causale EMERGENZA FAMIGLIE COVID-19, con le seguenti coordinate:

IT08C0311113474000000010699

Possa essere per tutti la possibilità di fare esperienza di autentica comunione!

Vai al sito

Vis, Smart Training intensivi per capire il mondo dopo il COVID-19

Ecco la novità dell’offerta formativa VIS, gli SMART TRAINING: corsi online intensivi, costituiti da 3 appuntamenti nell’arco di una settimana, rivolti a tutti coloro che desiderano arricchire le proprie conoscenze e avere delle chiavi di lettura per comprendere il contesto anomalo dentro al quale ci stiamo muovendo.

ll primo smart training è inerente al tema dei diritti umani: 3 video lezioni di un’ora e mezza ciascuna, tenute da docenti internazionali e professionisti del settore, per affrontare insieme come, ora più che mai, il tema della promozione dei diritti umani sia centrale nelle scelte che si faranno per ripartire dopo la pandemia.

Questo il programma:

18 Maggio, 16.00 -17.30

Il sistema dei diritti umani e i meccanismi di monitoraggio a livello globale

Barbara Terenzi

20 Maggio, 16.00 -17.30

I Comitati ONU per i Diritti Umani: il CERD e i suoi risvolti*

 Taisuke Komatsu. *Questo seminario si terrà in lingua inglese

22 Maggio, 16.00 -17.30

Un caso studio: Il Ghana e i progetti VIS al tempo del corona virus.

Giampaolo Gullotta

Tutte le info

La didattica a distanza salesiana di Milano unisce scuola e famiglia

Pubblichiamo l’articolo sulla didattica a distanza dell’istituto Sant’Ambrogio di Milano, pubblicato sul sito dell’ispettoria Lombarda.
***

Mai come ora fare scuola equivale a fare insieme alle famiglie. I ragazzi hanno bisogno di questa collaborazione perché solo attraverso una reale condivisione non si sentono abbandonati, non si sentono soli. Certamente questo non significa stravolgere ruoli e competenze, ma allearsi affinché i principi educativi diventino colonne portanti nella vita di ogni ragazzo. Quest’alleanza scuola-famiglia è possibile solo se la scuola sa di poter contare sulla forza di una genitorialità fatta di ascolto, partecipazione, condivisione, sostegno. È questo il momento per ritornare a parlare, ascoltare, consigliare, progettare insieme ai ragazzi. (FONTE)

A partire da questa considerazione, Luca Bertante, docente di motoria presso l’Istituto S. Ambrogio di Milano, ha promosso delle attività che coinvolgessero non solo gli alunni, ma anche i loro congiunti, al fine di esercitare, intrattenere, motivare in questo tempo sfidante.

L’esito di tale iniziativa può essere visto nel filmato che segue e merita certamente il plauso e la diffusione.

Vai al sito

I salesiani di Bra iniziano il mese mariano col Rosario su Youtube

Pubblichiamo l’articolo uscito sul sito de La Gazzetta di Alba sul debutto del Rosario su Youtube dei Salesiani di Bra, a firma di Lino Ferrero.
***
Bra celebra il mese mariano con il Rosario che viene trasmesso sul canale Youtube delle parrocchie Bra Unità pastorale 50.
L’iniziativa chiamata “In cammino con Maria”, parte dalla chiesa dell’Istituto salesiano di Bra, con la collaborazione delle parrocchie che hanno messo a disposizione la piattaforma Youtube, e ha registrato un buon numero di contatti, 277. Ed era la prima sera. L’iniziativa proseguirà per tutto il mese di maggio, ogni sera alle 21. Il primo Rosario è stato animato dalla comunità salesiana braidese, con un pensiero finale, la Buonanotte inventata da don Bosco per i suoi ragazzi di Valdocco nell’800.
Don Alessandro ha spiegato l’origine del Rosario recitato dai Salesiani di Bra iniziato nel 1976, quando alcuni giovani dell’oratorio nato da poco si ritrovava a passeggiare e pregare per il cortile dell’Istituto. La tradizione è cresciuta nel corso degli anni, prima raggiungendo tante famiglie del quartiere Oltreferrovia poi coinvolgendo tuta la città. La preghiera vedeva, l’ultima domenica di maggio, la processione di Maria Ausiliatrice per le vie del quartiere.
Quest’anno per non perdere la bella tradizione in tempo di pandemia il Rosario si è spostato su internet per pregare nelle famiglie e tenersi collegati idealmente come chiesa in cammino con Maria, seguendo l’invito di papa Francesco.
Vai al sito

Lettera del Rettor Maggiore: il nostro 28° Capitolo Generale “Speciale”

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha inviato in questi giorni una lettera ai suoi confratelli, i membri della Famiglia Salesiana, i laici impegnati nella missione salesiana e i tanti giovani animatori, educatori e catechisti con il cuore di Don Bosco: “IL NOSTRO 28° CAPITOLO GENERALE ‘SPECIALE’. Tra il dolore del Coronavirus e l’ESPERIENZA PASQUALE”.

“Di fronte a questa situazione di tribolazione, consapevoli della sua complessità, non possiamo, come credenti, trascurare lo sguardo credente. Il Papa stesso ci ha avvertito di non sprecare questi giorni difficili”.

(Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore)

La prospettiva del Rettor Maggiore raggiunge poi l’immediato futuro, nel quale si profilano “gravi conseguenze, anche economiche, in molte nostre case”. Di fronte a tale scenario l’invito è senza incertezze:

“Dobbiamo pensare a una carità e a una solidarietà molto concrete… Pensiamo quindi a come riadattarci, ma mai al prezzo di lasciare i nostri destinatari più poveri senza la cura e l’attenzione da parte della casa salesiana in cui sono sempre stati”.

La lettera è disponibile, nelle cinque lingue più parlate nella Congregazione, sul sito sdb.org.

Info ANS

sdb.org

Scarica la lettera

MGS Piemonte e Valle d’Aosta: “un’estate che vuole Speranza”

Una grande assemblea online quella di sabato scorso, 2 maggio, che ha visto prendere parte più di 200 partecipanti del Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle D’Aosta, con l’obiettivo di pensare alle possibili attività estive future. Di seguito l’articolo a cura della Segreteria MGS Piemonte e Valle D’Aosta.

Sabato sera, 2 maggio, in video conferenza si è svolta una grande assemblea del Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle D’Aosta, in cui 200 tra giovani, educatori, SDB ed FMA hanno gioito, pregato, pensato per portare idee e possibili attività che si potranno realizzare nella prossima estate.

Come tutti sappiamo sarà un’estate completamente diversa da quelle a cui siamo abituati, questo richiede la capacità di reinventarsi, mettersi in gioco e al servizio di bambini e ragazzi che solitamente incontriamo nei cortili dell’oratorio. È proprio in questo tempo che ci viene chiesto di osare e sognare in grande, con la fantasia dei figli di don Bosco.

La serata è iniziata con un momento di “festa digitale”, con musica e giochi virtuali, per poi dare inizio alla condivisione affidando prima i lavori allo Spirito Santo, per farci guidare in questo cammino nuovo per tutti noi.

L’incontro è proseguito poi con un susseguirsi di interventi da parte dei giovani provenienti dalle case del Piemonte e della Valle D’Aosta; ognuno ha provato a portare proposte e idee per incontrare i ragazzi e giocare insieme a loro in modalità virtuali e a distanza, si è inoltre condiviso ciò che di buono è già stato fatto in questi mesi perchè nessuno si sentisse solo.

Certamente non è facile capire cosa si potrà fare concretamente, poiché ancora non si hanno disposizioni precise da parte delle autorità, ma quello che si è potuto respirare durante l’assemblea è stato l’enorme e dirompente entusiasmo dei giovani dell’MGS nel voler essere protagonisti attivi in questo periodo particolare della nostra storia.

Si è potuto toccare con mano la voglia di rivedersi e pensare insieme, giovani e consacrati, per il futuro che ci attende; il tutto sempre accompagnato da tantissimi sorrisi e un’emozione che si percepiva anche attraverso lo schermo di un computer.

Dopo un’oretta di interventi, l’attuale ispettore don Enrico Stasi ha salutato i giovani dell’MGS e colto l’occasione per presentare il futuro ispettore don Leonardo Mancini, calorosamente accolto da tutti i partecipanti. Don Enrico ha concluso poi questo primo momento con la preghiera e un pensiero di buonanotte, in cui ha ricordato a tutti i presenti l’importanza di tutto il lavoro e il grande ruolo che avremo per i ragazzi in questa estate speciale, in cui il carisma di Don Bosco non potrà essere trasmesso nei cortili dei nostri centri ma dovrà essere presente nelle case di molti e attraverso modalità nuove.

Infine si è ancora dato spazio agli ultimi interventi fino alle 23.00, momento in cui con grande gioia in più di 150 presenti si sono salutati e virtualmente abbracciati, in quel clima di affetto e allegria che sempre caratterizza i nostri incontri.

Sperando che questo cammino possa continuare, come Don Bosco avrebbe voluto, la Segreteria vi ringrazia per la partecipazione e il contributo fondamentale dato da parte di tutti.

La Segreteria MGS Piemonte e Valle D’Aosta

Cara scuola, tu sei molto di più di quattro mura: la lettera di Lucrezia al suo liceo

Pubblichiamo la lettera di Lucrezia Massignan, studentessa che frequenta la 1B Liceo Scientifico dei Salesiani di Milano ha scritto alla sua scuola.

***

Cara scuola, 

sono Lucrezia ed è da diverse settimane che mi è impossibile ritornare tra le tue mura … Non avrei mai immaginato di ammetterlo, eppure è per me difficile accettare l’idea di non poter più cam- minare per i tuoi corridoi o sedermi nelle tue aule; insomma mi manca quella normalità e quella quotidianità di cui più di una volta mi sono lamentata. La prima volta che ho varcato la tua soglia ho visto solo un semplice edificio, ma col passare dei giorni e dei mesi, quelle mura hanno assunto un valore molto importante: quelle mura, quelle sedie e quei banchi che vedono arrivare e andare via tanta gente, hanno iniziato ad essere parte di me e della mia vita. Quei volti che mi parevano tutti uguali e così insignificanti, sono per me ora amici e com- pagni di vita. Tuttavia sono solo all’inizio del mio cammino, ho ancora tanto da percorrere e da co- noscere dei miei amici, che mi accompagneranno in questo viaggio, un viaggio che va oltre la scuola e lo studio, un viaggio che mi e ci farà crescere come persone. 

In questa situazione difficile ed estremamente surreale, anche se non posso più fisicamente vederti, continua a vivere in me la tua presenza, infatti sono convinta che tu non sia definita solo da quattro mura, tu sei molto di più: sei gli alunni, sei i professori, sei i legami che si formano all’interno di quelle tue mura. Sei tutte quelle persone che in te vedono più che un semplice edificio, tutte quelle persone che hanno lasciato un pezzetto di loro stessi in quelle aule e in quei corridoi. Perché per quelle persone non sei solo una semplice scuola, ma molto di più: una casa e una famiglia. 

Sai, ora che ci penso non credo di averti mai ringraziato per quello che fai. Sei pronta ad accogliere tutti i ragazzi che si presentano tra le tue mura, trascorri l’estate in solitudine, chiedendoti quando potrai risentire le urla dei bambini durante al ricreazione, oppure alcuni discorsi segreti tra le ragazze. Tuttavia molte volte vedi i volti tristi dei ragazzi che varcano la soglia mentre si lamentano di dover andare in classe. Non immagino come tu ti senta in questi momenti; ma voglio dirti una cosa, quei volti cupi sono solo una maschera dietro la quale ci nascondiamo; in realtà alzarsi presto la mattina, camminare per i corridoi, sonnecchiare durante una noiosa lezione di matematica sono tutto per noi, sono la nostra vita. E in questo periodo che non posso fare tutte queste cose, riesco a comprendere l’importanza che ricopri nella mia vita, nel mio mondo. Proprio così, io ho bisogno di tutto questo e di te, come ho bisogno della mia ordinaria e normalissima vita e anche se a volte mi lamento dicendo che sia noiosa, io la amo con tutto il cuore. Spero vivamente di rivederti presto. 

Coronavirus, quello che hanno fatto i Salesiani

Pubblichiamo un articolo del sito Altra Voce a firma di Alessandro Ritella sulle iniziative portate avanti dai Salesiani in questo tempo di emergenza sanitaria.

***

Questo ultimo periodo ci ha fatto riscoprire un sentimento particolarmente andato in disuso prima dell’emergenza. Ci ha rimesso gli occhi, la mente e il cuore di fronte ad una realtà: da soli non ci si salva e soprattutto non si va da nessuna parte. Soprattutto ci sta facendo comprendere che noi non siamo individualità fina a sé stessa, ma siamo comunità. Come umani, necessitiamo dei rapporti con le altre persone ed è forse il più particolare aspetto di cui proviamo nostalgia.
Altra Voce si è impegnata a portare all’attenzione di tanti esempi nobili e talvolta originali di questo tempo di prova. Ci si è messi ad ascoltare tutti perché si crede bello ed importante ascoltare anche iniziative virtuose ed originali. Fra queste non sono mancate quelle messe in piedi organizzate con grande attenzione al contesto dai Salesiani di Don Bosco, che in Piemonte gestiscono diverse scuole e molti centri giovanili, ultimamente almeno da un punto di vista fisico lasciati deserti dagli allievi, dalle famiglie, dai giovani, dai ragazzi.
Abbiamo parlato con i direttori di alcune opere e questo è quello che ci hanno detto.
Da Valsalice, istituto scolastico in collina a Torino composto dalla scuola media e dai licei classico, scientifico e delle scienze applicate, il direttore don Piermario Majnetti ci racconta “la maniera migliore per rispondere a questa emergenza, oltre alla preoccupazione di proseguire nell’attività scolastica, fosse avviare una serie di iniziative per far sentire meno soli i ragazzi, inizialmente entusiasti dalla notizia in quanto stava terminando il ponte di Carnevale, però poi colpiti duramente dalle forti restrizioni. Successivamente abbiamo compreso che fosse utile anche sostenere le famiglie, spaventate da queste giornate di quarantena caratterizzate da pigrizia e noia. Per questo abbiamo avviato #valsaaltuofianco. Ogni lunedì mattina sul registro elettronico si condivide sul registro elettronico la lettera del lunedì scritta dal direttore che affronta varie tematiche. Frequentemente in questo periodo mi sto impegnando nel contatto telefonico e via posta elettronica soprattutto con le famiglie più provate dalla malattia. Per la Quaresima, essendo una scuola cristiana, si è dato vita a un cammino di preparazione e in occasione della Pasqua sono stati inviati videomessaggi con auguri pasquali da tutti gli insegnanti. Si sono organizzati con tutte le classi momenti conviviali virtuali chiamati per esempio “il Té col direttore” o “il Té con il coordinatore” oppure ancora “il Té con le mamme”, organizzati dalle insegnanti donne con le mamme degli allievi di ogni classe. Sono nate la rubrica “C’è posta per te”, che consiste nell’invio di lettere come simbolo di incoraggiamento, ed una rubrica “Per guardarsi negli occhi”, in cui chi desidera può incontrare i suoi insegnanti per condividere un po’ di quanto si sente di dire. Si sta riuscendo a trasmettere tramite Meet, lo strumento che stiamo usando per le iniziative, la Santa Messa domenicale in streaming. Un insegnante si è dedicato alla rubrica di passatempo enigmistico e si è pure proposta una rassegna di film, alla quale, quando si riesce, segue una sorta di cineforum. Ultima ma non ultima è l’attivazione recente di un fondo di solidarietà apposito per sostenere le famiglie attualmente in difficoltà dalla crisi a cui quelle che hanno contribuito hanno risposto positivamente. Il doppio versante che ci si è proposti da subito era proprio la prosecuzione con i mezzi a disposizione dell’anno scolastico e una forma di accompagnamento emotivo alla persona. Abbiamo ragazzi ancora adolescenti o anche più piccoli se si pensa ai ragazzi delle medie e del biennio superiore. Non è sempre semplice fare lezione da casa propria perché si vive in un’emergenza che può avere colpito anche componenti della propria famiglia. Naturalmente abbiamo implementato il sostegno ai ragazzi in difficoltà sia quelli più provati sia quelli più problematici con l’apprendimento. Sono state molto gradite la lettera del lunedì in quanto ha accomunato tutti dai più piccoli ai più grandi su un tema. É come se ci fosse un epicentro che fa girare le riflessioni verso l’interno e permette di creare un linguaggio comune attorno ad argomenti comuni.
Don Piermario ci dice come spesso si ritrovi a scrivere email e rispondere a genitori e adulti preoccupati o in particolare criticità in questo periodo.
Alla casa di Rivoli – Cascine Vica, che comprende oratorio, parrocchia, cinema teatro e sportiva, il direttore don Claudio Giovannini ci racconta che le iniziative sono nate dal dispiacere di non poter vivere soprattutto con gli animatori più grandi il percorso in preparazione e dopo la Pasqua e da qui é emersa la proposta di vivere gli stessi momenti di formazione e di preghiera attraverso gli strumenti multimediali. L’aspetto più innovativo è la settimana di ComunitAPP, sviluppata tramite Whatsapp. Siccome l’approccio è stato molto apprezzato, allora si è proseguito dopo la Pasqua con OttavAPP dato che per i Cristiani questa festività dura otto giorni. Nelle ultime due settimane si è portato avanti nelle riflessioni il tema delle beatitudini declinato nell’ottica della famiglia grazie anche all’ausilio di materiale presente sul web. La parrocchia sta portando avanti per i ragazzi più piccoli una forma di catechismo online. In tutte queste iniziative il meccanismo funziona grazie ai canali social dell’oratorio, Facebook e YouTube soprattutto. “Pensiamo che la Pasqua è un importante appuntamento, non prepararsi per niente e non celebrare le funzioni sembrava una prospettiva triste.” Si sta valutando, nonostante il fatto che sia impegnativo, se può essere riproposto come strumento per allacciare contatti anche verso chi più raramente si ferma nell’ambiente oratoriano.
A Cuneo sin da subito hanno compreso che non sarebbe stata un breve tempo. Ci racconta il responsabile dell’oratorio don Alberto Goia che inizialmente hanno portato avanti l’attività ordinaria virtualmente parlando con i più grandi, quindi gli incontri con i ragazzi delle superiori e dli universitari, fino al Triduo Pasquale. Gli animatori hanno organizzato anche la Via Crucis realizzando filmati. Dopo questi incontri più spirituali, una ottantina di ragazzi si stanno ritrovando con il Corso Animatori a livello formativo. Negli ultimi giorni sempre in videochiamata si è fatto un incontro che si sarebbe dovuto tenere in maggio con il Sindaco ed il Presidente della provincia. Quando è partito ufficialmente il lockdown ci si è attivati per due servizi. Uno è la spesa a domicilio per anziani, persone positive al Covid19, persone in quarantena – a Cuneo la chiamano “La spesa che non pesa” – attraverso un numero telefonico raggiungibile e grazie alla collaborazione con alcuni enti che seguono la Terza età e la Coop. Finora più di 190 consegne. Grazie agli animatori volontari del triennio e universitari. L’altro servizio è svolto grazie alla Caritas parrocchiale, che, non potendo più consegnare viveri, si è impegnata grazie anche al Banco Alimentare e ai benefattori per i pacchi ai suoi assistiti che vengono consegnati dai ragazzi del biennio e dalle famiglie che hanno scelto di impegnarsi da tre settimane. Più di 80 nuclei vengono aiutati. Infine da una richiesta del Consorzio, in collaborazione con associazioni presenti, si è scelto di accogliere alcuni senza fissa dimora nell’oratorio, categoria più a rischio rispetto ad altre. Va bene #iorestoacasa, ma per loro è impossibile. Le persone cha accogliamo dormono in un dormitorio della croce rossa vicina. E da mezzogiorno alla sera vengono smistati da noi, da un’altra parrocchia vicina e da una Casa del Quartiere molto attiva in città. Ogni giorno si accoglie una decina di persone. Come stiamo rileggendo l’oratorio come una casa. È particolare vedere l’oratorio vuoto, ma con altre persone che vivono il posto come una casa – dalle parole di un giovane, che come altri oratoriani è contento di sapere che l’oratorio continui comunque la missione di Don Bosco. Altra proposta un po’ più informale è quella dei contatti con gli appuntamenti di preghiera o di celebrazione in streaming sui canali social della comunità, come la preghiera delle 17:00 condivisa anche dagli animatori, le celebrazioni, la condivisione della Parola di Dio al venerdì sera, la prossima preghiera del Rosario nel mese di maggio.
Forse certe opere di solidarietà e di generosità sono viste come scontate da questo mondo. Sono contemplate come un servizio vivo alla comunità, come un aspetto che esiste perché è parte di quanto negli insegnamenti della religione e dei suoi simboli si legge. Spesso però si rischia che la generosità e la solidarietà rimangano solo parole importanti che non trovano applicazione
In realtà, anche ascoltando l’Altra Voce a cui abbiamo deciso di dare ascolto, c’è qualcosa di più profondo. Qualcosa di concreto si riesce a creare, si riesce perché se da una parte manca quel lato tremendamente umano che riguarda il valore dell’incontro e delle relazioni dall’altra le uniche forze e certezze che ci si creava con una grande facilità cadono in fretta e allora diventano questioni vitali perché non vacilli soprattutto il nostro stato d’animo. Questo periodo di mancanza, di prova, di oggettiva difficoltà sta lasciando però un grande insegnamento. È necessario svoltare la traiettoria dalla parte della comunità, dalla parte dell’interesse di tutti e quindi lasciare indietro ad un passato in cui un po’ inconsciamente ed un po’ troppo grossolanamente ci riparavamo con un po’ di autodifesa.

Vai al sito