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Valdocco: l’Invio missionario della 153° Spedizione Missionaria Salesiana

Domenica 25 settembre, presso la basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, il Rettore Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Domenica 25 Settembre, nella basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino, il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Sei missionari salesiani non hanno ricevuto il loro visto in tempo. Per i Salesiani è stata la 153a spedizione missionaria, mentre per le FMA è stata la 145a spedizione missionaria.

Insieme al Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco, hanno concelebrato il suo Vicario, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, il Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, 20 Ispettori e tanti altri presbiteri.

Nell’omelia, Don Á.F. Artime ha ribadito che è grazie ai missionari se oggi il carisma salesiano è diffuso in tutto il mondo; senza di loro i salesiani sarebbero pochi e presenti solo in Italia.

“Il nostro modo di vivere insieme da tutte le parti del mondo è una parola profetica”

ha spiegato, osservando poi come la circostanza dell’invio missionario fosse l’occasione propizia per dire grazie al Signore per la chiamata missionaria di questi religiosi, una chiamata particolare all’interno della vocazione comune salesiana e in grado di trasmettere entusiasmo ai giovani nel nome del Signore, con cuore salesiano.

Il Successore di Don Bosco ha quindi ripreso il dialogo avuto la sera prima con i neo-missionari SDB e FMA:

“Oggi lo sguardo non può essere lo stesso dei tempi di Don Bosco, non andiamo ad insegnare a quelli che non sanno. Invece, andiamo a condividere la vita, offrendo quello che noi siamo e sicuramente ricevere molto di più che quello che offriamo”.

Commentando la Parola di Dio, il Rettor Maggiore ha sottolineato come il Vangelo della giornata fosse chiarissimo: c’è un uomo molto ricco, di cui non si sa il nome perché ha il cuore così duro da aver perso se stesso, e un povero di nome Lazzaro. Il problema non è la ricchezza, ma il cuore morto, incapace di vedere qualcosa oltre il proprio io e sentire compassione e misericordia.

“Non dimentichiamo che siamo nati per i ragazzi più poveri, non per fare chissà cosa, ma per incontrarli lì dove si trovano i più bisognosi in ogni parte del mondo”.

A volte non si tratta di povertà materiale ma del grande vuoto nel senso della vita e la solitudine estrema, a volte non manca niente, ma manca tutto.

“Prendetevi cura di voi, ma date il meglio di voi, date la vita tutti i giorni. Tanti ci aspettano senza conoscerci!”

ha esortato il Rettor Maggiore.

A seguito della professione di fede, si è svolto il solenne mandato e la consegna delle croci missionarie per mano del Rettor Maggiore. A nome di Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, che non ha potuto presenziare, è stata suor Ruth del Pilar Mora, Consigliera Generale per le Missioni, a consegnare la croce missionaria alle missionarie.

“Carissimi fratelli e sorelle, Maria, Madre e Maestra, vi accompagni e vi protegga. A nome di Don Bosco e nella memoria della Prima Spedizione Missionaria, andate e annunciate ai giovani e ai poveri del mondo la gioia di Cristo risorto”

sono state le parole di invio di Don Ángel Fernández Artime, che hanno ricordato la Prima Spedizione Missionaria del 1875.

Artemide Zatti: Lettera del Rettor Maggiore per la canonizzazione

A pochi giorni dalla canonizzazione di Artemide Zatti (9 ottobre 2022) condividiamo nuovamente un estratto della Lettera del Rettor MaggioreDon Ángel Fernández Artime.

Il Rettor Maggiore e tutta la Famiglia Salesiana saranno in aula Paolo VI, in Vaticano, l’8 ottobre in udienza con Papa Francesco: per partecipare all’incontro, serve iscriversi a questo form:

Per iscriversi

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«Il mosaico dei nostri santi e beati, pur essendo abbastanza ricco quanto a rappresentatività -Fondatore, Cofondatrice, Rettori Maggiori, missionari, martiri, sacerdoti, giovani – era ancora privo del tassello prezioso della figura di un coadiutore. Ora anche questo si sta realizzando».

Così don Juan Edmundo Vecchi, ottavo Successore di Don Bosco, cominciava la sua lettera in occasione della beatificazione di Artemide Zatti.

Se al “mosaico dei nostri santi” mancava una tessera, oggi questo mosaico ha una lucentezza del tutto particolare perché, tra poche settimane, ci sarà dato di vivere un grande dono del Signore: vedere uno dei figli di Don Bosco, coadiutore salesiano, emigrato italiano in Argentina e infermiere, canonizzato da Papa Francesco il prossimo 9 ottobre 2022.

Artemide Zatti sarà, dunque, il primo santo salesiano non martire ad essere canonizzato. Senza dubbio la canonizzazione del primo santo salesiano e di un salesiano coadiutore dà e darà un tocco di completezza alla serie di modelli di spiritualità salesiana, che la Chiesa dichiara ufficialmente tali.

Riporto la bellissima testimonianza personale, piena di profondità spirituale e di fede, resa da Artemide Zatti nel 1915 a Viedma, in occasione dell’inaugurazione di un monumento funerario posto sulla tomba del Padre Evasio Garrone (1861-1911), salesiano missionario benemerito e considerato da Artemide insigne benefattore.

«Se io sto bene, sono sano e in condizione di fare un po’ di bene al mio prossimo infermo, lo debbo al Padre Garrone, Dottore, che vedendo peggiorare di giorno in giorno la mia salute, essendo io affetto da tubercolosi con frequenti emottisi, mi disse decisamente che, se non volevo finire come molti altri, facessi una promessa a Maria Ausiliatrice di rimanere sempre al fianco suo, aiutandolo nella cura degli infermi, che egli, confidando in Maria, m’avrebbe guarito.

CREDETTI, perché sapevo per fama che Maria Ausiliatrice lo aiutava in modo visibile.

PROMISI, perché sempre fu mio desiderio essere d’aiuto in qualcosa al mio prossimo.

E, avendo Dio ascoltato il suo servo, GUARII. [Firmato] Artemide Zatti».

Vediamo che la vita salesiana di Artemide Zatti, secondo questa testimonianza, si fonda su tre verbi che ne testimoniano la solidità generosa e confidente. Per valorizzare il dono della santità di questo grande salesiano coadiutore, vorremmo meditare su questi tre verbi e sui loro straordinari frutti di bene, perché tocchino in profondità i desideri, i sogni, gli impegni della nostra Congregazione e di ciascuno di noi e promuovano in tutti una rinnovata e feconda fedeltà al carisma di Don Bosco.

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MGS Sicilia – pellegrinaggio sui luoghi salesiani

Dal 6 al 12 agosto 40 giovani del MGS di Sicilia hanno vissuto un pellegrinaggio nei luoghi salesiani. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Dal 6 al 12 Agosto 40 giovani del MGS di Sicilia, accompagnati da 4 SDB e 2 FMA, hanno vissuto un pellegrinaggio sui luoghi salesiani. L’iniziativa, “alle origini del carisma salesiano”, si inserisce nell’anno celebrativo dei 150 anni dalla fondazione dell’istituto delle FMA e nel cammino di preparazione al 50° della nascita del MGS in Sicilia.

I giovani hanno affrontato la tematica del discernimento vocazionale confrontandosi con la vita di Don Bosco e Madre Mazzarello, alla scoperta del “per chi sono io“.  Il pellegrinaggio è stato arricchito dalla presenza e dalle buone notti del regionale della Mediterranea, Don Juan Carlos Pérez Godoy, e del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Il X successore di Don Bosco ha esortato i giovani a prendere in mano con coraggio la propria vita superando il rischio della mediocrità.

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Campobosco 2022 – Il Rettor Maggiore ai giovani: “Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

Si è concluso l’8 agosto con il ritorno a Barcellona dei circa 800 partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo.

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Si è chiuso l’8 agosto, con il ritorno a Barcellona dei circa 800 giovani partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di discernimento e scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo. Nelle ultime giornate i partecipanti hanno vissuto alcuni tra i momenti più significativi del loro viaggio, con le tappe a Mornese, Torino e Valdocco, e le parole di animazione della Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara Cazzuola, e del X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Il 3 agosto 2022 i ragazzi e le ragazze del MGS hanno riempito di allegria e di colore le strade e i luoghi carismatici del piccolo paese di Mornese. Giunti con 14 pullman, i giovani, divisi in due grandi gruppi, hanno visitato a rotazione la Valponasca, la parrocchia, le case del paese e il Collegio e hanno celebrato l’Eucarestia ai Mazzarelli, nel santuario.

In serata, l’appuntamento comune per tutti, tanto atteso soprattutto dai giovani provenienti dalle realtà delle FMA, per la “Buona notte salesiana” di Madre Chiara Cazzuola.

“Sono molto contenta di potervi incontrare. Vi ho seguiti in questi giorni attraverso i video, le interviste, l’ascolto dell’inno e tutto quello che avete vissuto in queste prime giornate. È speciale incontrarvi in questo cortile desiderato da Don Bosco, in cui riecheggia la consegna data da Madre Mazzarello, che si rinnova per noi vedendovi qui stasera: ‘A te le affido’; e possiamo completare, con un’aggiunta, pensando a tutti voi: A te li affido”.

Con le parole di Papa Francesco nel suo recente viaggio in Canada, Madre Cazzuola li ha poi incoraggiati ad andare avanti, senza perdere la speranza, puntando sempre “verso l’alto” e facendo squadra, per “essere luce”:

“Anche voi, chiamati alle altezze del cielo e a splendere in terra, siete fatti per brillare insieme”.

Quindi, ha terminato assicurando loro la preghiera a Maria Ausiliatrice da parte sua e di tutte le FMA.

Dopo aver trascorso la giornata di giovedì quattro agosto ancora tra riflessioni, meditazioni, spiritualità e condivisione, i giovani del MGS della penisola iberica hanno vissuto nella giornata del 5 agosto il tanto atteso incontro con “Don Bosco”, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, e poi hanno avuto modo di ascoltare la viva voce del “Don Bosco di oggi”, Don Á.F. Artime.

Come consueto per tutta l’esperienza, i giovani sono stati divisi in due gruppi: quelli del primo gruppo hanno avuto l’opportunità di perlustrare l’intero complesso della Casa Madre salesiana: il Museo Casa Don Bosco, autentico scrigno di ricchezze di salesiane; la basilica, con le numerose cappelle e le figure di santità salesiana; e il cortile, luogo di mille aneddoti legati alla figura del Santo dei Giovani e dei personaggi che popolarono il primo Oratorio.

Quelli del secondo gruppo, accompagnati da don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, hanno conosciuto alcuni luoghi fondamentali dell’esperienza torinese di Don Bosco esterni alla cittadella salesiana, come il “Rondò della Forca” e la statua dedicata a don Cafasso, confessore dei condannati a morte; il Santuario della Consolata, dove Don Bosco andava a pregare; la Chiesa di San Francesco, con la sua sacrestia dove Don Bosco incontrò il primo ragazzo dell’oratorio, Bartolomeo Garelli.

Alle cinque del pomeriggio, di nuovo tutti insieme, ragazzi e ragazze hanno avuto un incontro di dialogo con il Rettor Maggiore, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Il X Successore di Don Bosco ha risposto con tono amichevole e rilassato alle domande di alcuni giovani su temi riguardanti Don Bosco oggi, il carisma salesiano nel mondo, la risposta salesiana ai giovani più poveri (in merito alla quale ha parlato della necessità di avere delle “case salesiane con porte aperte e presenze affettive ed efficaci”); sulla sinodalità (per cui ha parlato di una Chiesa in cui tutti hanno un posto); e anche su temi dibattuti, come il ruolo delle donne nella Chiesa e il celibato nel sacerdozio; o, ancora, sull’essere cristiano nel mondo di oggi, sui momenti belli e quelli spiacevoli dei suoi otto anni e mezzo come Rettor Maggiore e sulle sfide che i giovani di oggi devono affrontare.

Alle 18:30 ha avuto poi inizio la Messa – trasmessa anche sulle reti sociali –  presieduta dal Rettor Maggiore e concelebrata da numerosi altri salesiani, tra cui don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere per la Pastorale Giovanile, e don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Di fronte all’intera basilica piena di giovani, Don Á.F. Artime ha presentato il luogo in cui si trovavano, spiegando che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice i missionari salesiani partirono dal 1875 per tutti gli angoli del mondo, e ha illustrato anche la pala d’altare del Lorenzone raffigurante Maria Ausiliatrice. Poi ha ripreso i tre verbi che guidano il Campobosco 2022 – “osa”, “fidati” e “vivi” – e ha affermato:

“Osate affrontare le sfide della vita e mettetele nelle mani di Dio, perché vi darà una grande pace; abbiate fiducia nel fatto che Dio ci sostiene e vivete in pienezza, essendo felici del vostro progetto di vita”.

“Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

è stata, infine la sua consegna.

La giornata di sabato 6 agosto ha poi visto i due gruppi di giovani invertire gli itinerari di visita alla Torino salesiana e a Valdocco rispetto a quelli del giorno precedente. Nel pomeriggio, invece, tutti radunati nella Cattedrale di Torino, che ospita la reliquia della Sindone, i giovani del Campobosco hanno partecipato all’Eucaristia presieduta da don José Miguel Núñez Moreno, Direttore del Centro Salesiano di Pastorale Giovanile della Spagna; il quale, da parte sua, ha esortato i giovani con queste parole:

“Il Campobosco ha messo il fuoco dentro di noi; vogliamo che si incarni in giovani audaci e capaci di cambiare il mondo, come Don Bosco chiese e realizzò a suo tempo”.

E poi, con riferimento alla Sindone, ha concluso:

Vogliamo chiedere a Dio che anche noi possiamo portare la sua impronta in mezzo agli altri, come la Sindone ha fatto con Gesù”.

Con la conclusione della Messa d’Invio, i circa 800 giovani che hanno partecipato al Campobosco 2022 sono stati rimandati alle loro presenze salesiane di origine come testimoni di ciò che hanno vissuto in questi intensi giorni a Barcellona, Castelnuovo Don Bosco, Mornese e Torino, portando con loro una rinnovata fede in Cristo Gesù e un nuovo entusiasmo per mettersi a disposizione dei loro coetanei.

Preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana

Sono in corso i preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana. In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

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In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. Seguendo l’iter ormai consolidato, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, è passato al livello successivo di discernimento, conferendo con i rispettivi Ispettore e Consiglio, come pure con i rispettivi Direttore e Consiglio della casa locale, in merito all’idoneità missionaria dei candidati, e si è anche assicurato che questi fossero stati precedentemente accompagnati spiritualmente.

“È una parte importante del discernimento, perché conoscono molto bene il candidato. Vogliamo anche assicurare che il candidato sia stato accompagnato per discernere la propria vocazione missionaria

ha spiegato Don Maravilla.

Sebbene sia un requisito essenziale che ogni candidato sia sempre aperto a essere inviato dove il Rettor Maggiore lo mandi, in realtà c’è sempre un buon dialogo con ogni candidato riguardo alla sua possibile destinazione missionaria”

ha aggiunto.

La destinazione di ogni missionario viene poi presentata al Rettor Maggiore e al Consiglio Generale per l’approvazione. Il prossimo invio missionario, che si terrà il 25 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, sarà composto da 25 missionari, provenienti dalle regioni Africa-Madagascar, Asia Sud, Asia Est – Oceania e Interamerica della Congregazione, e che saranno inviati in Africa, Asia Est, America-Cono Sud e Europa Centro Nord.

L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari, membri della 153ª spedizione missionaria, sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

I prenovizi d’Europa riuniti al Colle Don Bosco in vista dell’inizio del Noviziato

Dal 4 al 30 luglio, al Colle Don Bosco, si è svolto il corso d’italiano per i prenovizi d’Europa che si preparano ad iniziare a settembre il noviziato al Colle Don Bosco, in Italia. L’evento ha visto la collaborazione e presenza del Consigliere per la Regione Mediterranea don Juan Carlos Pérez Godoy e del Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime.

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Dal 4 al 30 luglio, al Colle Don Bosco, si è svolto il corso d’italiano per i prenovizi d’Europa che si preparano ad iniziare a settembre il noviziato al Colle Don Bosco, in Italia.

Quest’anno saranno 16 i novizi che faranno il noviziato in Italia: 7 italiani, 7 croati, 1 del Medio Oriente (Egitto) e 1 spagnolo. I prenovizi degli altri prenoviziati d’Europa, ossia di Kopiec (Polonia) e di Poprad (Slovacchia), sono venuti al Colle Don Bosco, dal 1 al 16 agosto, per prendere parte a un’esperienza guidata da un’equipe di salesiani coordinati dal Settore della Formazione. Quest’anno è stato presente e ha collaborato nell’animazione dell’incontro don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Non è mancata la presenza del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, in una giornata di visita al Colle, con un paternale incontro con tutti i prenovizi.

L’esperienza cerca di creare un legame tra i giovani salesiani dell’Europa che durante il loro percorso formativo avranno diversi incontri, e presenta la storia vocazionale di Don Bosco, mediante la visita ai luoghi salesiani del Piemonte, creando un ambiente di studio, riflessione e condivisione sulle tappe formative della vita di Don Bosco e le sue scelte vocazionali, confrontando queste esperienze con quelle dei prenovizi.

La condivisione, la preghiera, i momenti di sport, gite e festa danno al “PrEcolle” un valore formativo molto apprezzato sia dai partecipanti sia dai formatori, che vedono come il gruppo si dispone in una forma adeguata a iniziare l’importante tappa del Noviziato.

XX Giugno, albo d’oro per Istituto Don Bosco, Alberto Grohmann, Giampiero Frondini, mons. Carlo Rocchetta

Da Umbria Domani.

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La mattina del 20 giugno, dedicata alle celebrazioni della festa perugina, si è conclusa con l’atteso appuntamento in sala dei Notari per le iscrizioni all’albo d’oro deliberate lo scorso venerdì dal Consiglio comunale. Presenti le massime autorità civili e militari della città: tra gli altri la presidente della regione Donatella Tesei, il prefetto Armando Gradone, il vice sindaco Gianluca Tuteri, gli assessori Luca Merli, Leonardo Varasano, Margherita Scoccia, il presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi, numerosi consiglieri comunali, la rappresentante della provincia di Perugia Erika Borghesi.

Aprendo la cerimonia il sindaco Andrea Romizi ha ribadito che l’iscrizione all’albo d’oro rappresenta la massima onorificenza della città che, non a caso, viene assegnata proprio in una data identitaria della storia perugina, il 20 giugno. Il sindaco ha inteso ringraziare i componenti della commissione comunale albo d’oro per il lavoro svolto e per essere riusciti in maniera condivisa a proporre al Consiglio comunale candidature autorevoli e gradite. Un grazie, inoltre, è stato rivolto anche alle associazioni ed ai cittadini che hanno presentato proposte alla commissione albo d’oro.

Quattro i nuovi iscritti, tra i quali l’istituto Don Bosco. La motivazione:

Istituto Don Bosco di Perugia:

Arrivati a Perugia nel 1922, i Salesiani si sono subito calati nella vita di un rione speciale, quello di Porta Sant’Angelo, dove hanno vissuto e condiviso con slancio le ansie e le speranze della povera gente. In poco tempo si sono guadagnati la stima e l’ammirazione di tutti per la cordiale socievolezza e il modello di vita esemplare, qualità che nel tempo non sono mai venute meno e che hanno permesso loro di dedicarsi all’educazione dei giovani perugini con grande passione, lavorando con impegno sempre costante nella nostra comunità al fine di dare concretezza al sistema educativo di Don Bosco, teso a formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.

In questo lungo periodo, grazie alla loro attività, decine di migliaia di perugini hanno potuto usufruire di un oratorio, di una polisportiva e, per decine di anni, di una scuola media, di un liceo classico e linguistico, di una residenza per studenti universitari e, dal 1981, di un centro di formazione professionale.

Proprio nell’anno in cui ricorre il primo centenario della presenza dell’Opera Salesiana a Perugia, l’iscrizione dell’Istituto Don Bosco nell’Albo d’Oro della Città, vuole esprimere a questa pregevole Istituzione, il nostro riconoscimento e la profonda gratitudine della cittadinanza tutta, con l’augurio per il raggiungimento di nuovi importanti traguardi”.

A ritirare il premio per l’Istituto Don Bosco è stato il Rettore maggiore della congregazione dei salesiani Don Angel Fernandez Artime che, nell’esprimere un senso di onore nel sedere accanto a premiati tanto illustri, ha voluto ringraziare Perugia e le sue Istituzioni a nome delle congregazioni salesiane. “Dopo 100 anni di presenza in città il patrimonio più grande che possiamo offrire è rappresentato dalla storia di tante ragazze e ragazzi che nel nostro istituto hanno cambiato la loro vita e ricevuto qualcosa. Ciò perché l’istituto salesiano ha dato tantissimo ai perugini, agli italiani ed agli stranieri, facendo cittadinanza e creando umanità”.

Don Angel ha concluso definendo l’iscrizione all’albo d’oro un atto umano che esprime valori di comunione, cittadinanza e speranza per il futuro.

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Spagna: il complesso educativo dei Salesiani di Pamplona premiato dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra

Il 14 giungo, nell’Auditorium “Baluarte” di Pamplona, il complesso educativo dei Salesiani di Pamplona è stato riconosciuto come pregevole opera architettonica dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra (COAVN, in spagnolo). Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Il complesso salesiano della scuola e Centro di Formazione Professionale di Pamplona, nella sua nuova sede di Sarriguren-Valle de Egües, è stato riconosciuto come pregevole opera architettonica dal Collegio Ufficiale degli Architetti dei Paesi Baschi e della Navarra (COAVN, in spagnolo), che lo ha ritenuto vincitore del Premio da esso assegnato nella sezione “Edifici Pubblici e Tecnologici”. Per questo, lo scorso 14 giungo, nell’Auditorium “Baluarte” di Pamplona, gli architetti Álvaro Cordero, Carlos Garmendia, Daniel Azpilicueta, Imanol Carlos García de Albéniz, Iñaki Tanco e Pedro Garmendía, che hanno ideato e realizzato l’opera, sono stati premiati dal COAVN, insieme a don Jorge Lanchas, come rappresentante dell’istituzione promotrice, i Salesiani di Don Bosco.

Il complesso dei Salesiani di Pamplona presso Sarriguren-Valle de Egües è stato aperto nel 2019 e inaugurato nel 2020, alla presenza del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Esso è andato a rinnovare la presenza salesiana nella città, aperta nel 1927, e che era precedentemente situata nel centro della città, ma che non era più adeguata soprattutto per la carenza di spazi necessari alla formazione dei giovani.

Il grande e nuovo complesso, realizzato alla periferia della città, si compone di quattro ampi edifici educativi, uno residenziale amministrativo e la chiesa, cui vanno ad aggiungersi gli spazi dell’oratorio-centro giovanile e per le attività sportive.

Come hanno spiegato gli stessi architetti autori dell’opera, si tratta di “Un progetto che cambia la sua scala per integrarsi nell’ambiente circostante, generando spazi diversi che arricchiscono il suo stesso utilizzo… Non contano solo gli spazi, ma anche i vuoti, che inseriti in quegli spazi e insieme alla vegetazione vanno a generare un insieme gradevole e attraente”.

La cerimonia di premiazione si è svolta in occasione del gala annuale organizzato dal COAVN, e a consegnare il premio ai vincitori, è stato José María Aierdi, secondo Vicepresidente e Consigliere della Pianificazione Territoriale, dell’Edilizia Abitativa, del Paesaggio e dei Progetti Strategici del governo della Navarra. Da parte salesiana, oltre al già citato don Jorge Lanchas, Preside, c’era anche don Ángel Miranda, Direttore dell’opera.

Nel motivare la sua decisione, la giuria ha scritto:

“Il valore principale è stato dato all’esecuzione di un progetto su larga scala in un breve periodo di tempo con risultati molto interessanti. Vale la pena sottolineare l’uso appropriato degli spazi aperti in relazione alle diverse destinazioni d’uso (ingresso, portico, accesso ai diversi edifici). Il complesso, nonostante le sue grandi dimensioni, è riuscito a conseguire un gradevole inserimento con il sito in cui sorge: situato al confine ‘tra la campagna e la città’, il trattamento volumetrico attenua notevolmente il suo effetto paesaggistico. I limiti fisici del perimetro sono risolti in modo intelligente con le stesse strutture costruite, il che è altrettanto notevole. Infine, il progetto architettonico e quello educativo sono perfettamente combinati, il che è motivo di elogio per l’istituzione promotrice”.

 

“È una soddisfazione vedere che il proprio lavoro viene riconosciuto e apprezzato dai colleghi della tua professione”

ha dichiarato nell’occasione Pedro Garmendia, uno dei sei architetti premiati. In rete sono disponibili un video in cui altri due architetti dell’équipe responsabile del progetto – Carlos Garmendia e Iñaki Tanco – illustrano il complesso salesiano, così come un video sulla storia della presenza salesiana a Pamplona.

Mentre l’elenco di tutti i premiati nelle diverse categorie è disponibile sul sito del COAVN.

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La prima ordinazione diaconale di Mons. Roberto Repole, illustre ex-allievo del Ginnasio di Torino Valdocco

Sabato 11 giugno, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, è stata celebrata con solennità e grande partecipazione l’Ordinazione Diaconale dei nove confratelli Salesiani che hanno concluso il 3° anno di studi teologici presso l’UPS. A celebrare, per la prima volta in questo suo ministero, il Vescovo ordinante mons. Roberto Repole, nuovo Arcivescovo di Torino ed illustre ex-allievo del Ginnasio di Torino Valdocco. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani di Torino Crocetta.

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Dopo due anni di celebrazioni in tono minore a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di covid-19, finalmente sabato 11 giugno, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, è stata celebrata con solennità e grande partecipazione di confratelli Salesiani, giovani, famiglie e amici vari l’Ordinazione Diaconale dei nove confratelli Salesiani che hanno concluso il 3° anno di studi teologici presso la Sezione torinese della Facoltà di Teologia dell’UPS.

Il Vescovo ordinante mons. Roberto Repole, nuovo Arcivescovo di Torino ed illustre ex-allievo del Ginnasio di Torino Valdocco, ha celebrato nella Basilica con gioia e sincera partecipazione, per la prima volta in questo suo ministero. La presenza, in via straordinaria, del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, decimo successore di Don Bosco, e di alcuni membri del Consiglio Generale, ha felicemente affiancato quella dell’Ispettore ICP don Leonardo Mancini e del Direttore della nostra comunità don Marek Chrzan nella solenne concelebrazione, accanto a tutti i vari confratelli provenienti dalle diverse realtà salesiane di Italia, dell’Europa e del Mondo.

Ringraziamo ancora il Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice don Michele Viviano, tutta la Comunità di Valdocco, don Cristian Besso (preside della nostra Facoltà) e don Vincenzo Trotta (cerimoniere della Basilica) che hanno curato la liturgia, il coro dei giovani di Venaria, i ministranti provenienti da diverse realtà salesiane, e tutti coloro che, confratelli e non, hanno contribuito con la loro collaborazione operativa e, soprattutto, con la presenza e la preghiera, alla felice realizzazione di questa bella giornata.

Vi invitiamo a sostenere e accompagnare ancora questi confratelli neo-Diaconi, che iniziano il loro ministero dedicandosi in modo particolare alla buona riuscita delle attività estive organizzate nelle rispettive Ispettorie di appartenenza.

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Annunciato il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice

Nell’incontro finale della Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana, l’Associazione di Maria Ausiliatrice annuncia il prossimo Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice dal 29 agosto al 1° settembre 2024 a Fatima, che coinvolgerà tutta la Famiglia Salesiana, unita dalla figura di  Maria che accompagna e segna ogni giorno il cammino.

Di seguito l’articolo pubblicato su ANS.

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Nell’incontro finale della Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana – tenutasi a Valdocco dal 19 al 22 maggio – l’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) Primaria di Torino-Valdocco ha annunciato con gioia ai superiori dei 32 gruppi della Famiglia Salesiana presenti la data ed il luogo del prossimo Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice: avrà luogo a Fatima, in Portogallo, dal 29 agosto al 1° settembre 2024.

L’annuncio arriva dopo la conferma da parte dell’equipe della Famiglia Salesiana del Portogallo, che ha il compito di coordinare la preparazione dell’evento, dopo aver raccolto il testimone al termine del precedente Congresso tenutosi a Buenos Aires nel 2019.

Quello a Fatima – luogo mariano e profetico per eccellenza, in cui il 13 maggio del 1917, per la prima volta, tre pastorelli (Lucia, Francisco e Jacinta), vedono la Vergine Maria con un Rosario in mano – sarà il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice.

Il Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice è un momento forte, che coinvolge ed unisce tutta la Famiglia Salesiana, che a Maria vuole affidare il proprio impegno educativo, missionario e caritativo, per puntare all’unico obiettivo di Don Bosco: “Miei carissimi figliuoli in Gesù Cristo, vicino o lontano io penso sempre a voi. Uno solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità”.

Dal 1988 ad oggi, si sono celebrati otto Congressi Internazionali:

–     1988 – Torino-Valdocco (Italia), nel centenario della morte di Don Bosco;

–     1995 – Cochabamba (Bolivia);

–     1999 – Siviglia (Spagna);

–     2003 – Torino-Valdocco (Italia) – centenario dell’incoronazione di Maria Ausiliatrice;

–     2007 – Città del Messico (Messico);

–     2011 – Czestochowa (Polonia);

–     2015 – Torino-Valdocco/Colle Don Bosco (Italia) – bicentenario della nascita di Don Bosco;

–     2019 – Buenos Aires (Argentina)

Maria ha accompagnato e segnato il cammino della Famiglia Salesiana anche grazie a questi appuntamenti, che hanno avuto come filo conduttore quello di scoprire la profondità della dimensione mariana del carisma salesiano e di rinnovare l’affidamento a Maria Ausiliatrice nell’impegno che le diverse generazioni hanno di ricevere e trasmettere il dono della fede.

Il congresso a Fatima segnerà un altro passo in avanti a partire proprio dal messaggio conclusivo del congresso di Buenos Aires, che Don Ángel Fernández Artime aveva così riassunto nel suo intervento finale: “Prima di tutto conta l’autenticità della nostra vita e della nostra testimonianza di vita… La nostra Famiglia Salesiana, con lo sguardo di Maria donna credente, può dare qualcosa agli altri se noi offriamo un modo di essere, una vita sana, credibile, sensibile… Come essere mariani, ognuno personalmente e nella Famiglia Salesiana, possiamo riassumerlo in questi punti:

–     Dobbiamo essere sempre più e più mariani, più e più di Maria.

–     Senza Maria non siamo i figli e le figlie che Don Bosco sognò (saremo altro, ma non il sogno di Don Bosco).

–     Abbiamo il dovere di annunciare e proporre senza timore e vergogna Gesù e sua Madre Maria (Don Bosco aveva sempre il nome di Maria sulle labbra. I primi salesiani erano pazzi di amore per Maria Ausiliatrice. Noi lo siamo oggi?).

–     Nel nostro cammino Maria non può essere un elemento decorativo ma è essenziale.

–     Senza di Lei la nostra educazione e la nostra pastorale saranno vuote, povere e senza consistenza.

–     Facciamo più annuncio esplicito di Gesù e teniamo più Maria sulle nostre labbra”.

Sotto la benedizione di Maria Ausiliatrice, inizia ora dunque, il lavoro dell’equipe e di tutti coloro che saranno chiamati a collaborare per la preparazione e la riuscita di questo grande evento di famiglia.

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