Seminario Regione Mediterranea su Migranti e Rifugiati: un impegno dei Salesiani a favore di chi cerca una vita più dignitosa

Dal 12 al 15 ottobre, nella Casa Diocesana di Malaga, si è svolto il Seminario Internazionale sull’Accoglienza dei Migranti e dei Rifugiati,  che ha permesso di riflettere sull’opera salesiana in questo campo con il dialogo tra più di un centinaio di partecipanti provenienti da Portogallo, Spagna, Italia e Medio Oriente, insieme a diverse autorità, specialisti e rappresentanti degli enti di riferimento.

Punto di partenza della riflessione è stato il notevole incremento delle iniziative avviate dalle presenze salesiane dedicate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati, soprattutto tra i Paesi vicini alla situazione mediterranea. Per riflettere su queste attività, unificare le strategie e rispondere ai bisogni delle persone colpite da questa drammatica situazione, i Centri Nazionali di Pastorale Giovanile di Italia e Spagna hanno organizzato delle conferenze che hanno messo al centro questo problema nell’ambito delle conferenze di Giuseppe Riggio, con lo scenario delle migrazioni nel Mediterraneo: cause e prospettive; Alberto Ares e il motto ‘Siamo tutti migranti: verso una teologia delle migrazioni’; e Vincenzo Salerno, sugli aspetti socio-educativi nella pastorale e sugli aspetti pastorali in opera sociale: il caso della Comunità di San Luigi – Gorizia (Italia), opera salesiana di Msna sulla Rotta Balcanica.

Nei giorni in cui si è svolto l’incontro, inoltre, c’è stata anche l’opportunità di condividere interventi, corsi e buone pratiche, come quelli di Don Bosco International (DBI), guidati da Sara Sechi con il focus sulla prospettiva salesiana dell’Europa e dell’Europa migrazioni.

Giovani immigrati e identità, di Luis Callejas, ‘Come sostenere i bisogni dei migranti nei loro processi. Dolore migratorio’, con l’educatrice Mónica García Arboleda, oltre alla prospettiva del Coordinatore Statale delle Piattaforme Sociali (CEPSS) con ‘Lascia che ti dica una cosa: Nuove narrazioni d’amore dei migranti’, di Roberto Trujillo, e la ‘Donna migrante e intersezionalità. Quante vite hai in una vita?, con Marta Martín.

È stato condiviso anche il lavoro di azioni come “Reti e migrazioni – Protagonisti”. Immigrazione e reti culturali per il futuro’, con Koblan Amissah Bonaventure (dell’associazione Abuswan), “L’accompagnamento della dimensione spirituale e religiosa dei migranti”, con Nando Capovilla (di Pax Christi Italia), Gorizia, modello di accoglienza nel area di confine, con Vincenzo Salerno, ‘Don Bosco 2000, La Sicilia e le migrazioni circolari (con l’Africa occidentale sub-sahariana)’, con Agostino Sella. ‘Una proposta salesiana congiunta e sinergica per l’accoglienza, l’integrazione e l’accompagnamento di migranti e rifugiati: il caso italiano tra buone pratiche e nuove prospettive’, con Micaela Valentino (delle entità italiane VIS, SxS e CNOS-FAP), Programma Buzzetti per bambini senza casa, con Pepelu Aguirre della Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos, “Prendi le redini”, con di Roberto Trujillo e Gema Rodríguez (CEPSS), Alloggi per i rifugiati, con Marita Guerra (CEPSS), Egitto e rifugiati dal Sud Sudan. Libano e rifugiati siriani e iracheni: giovani adulti, con Simon Zakerian. Tutte queste iniziative erano rivolte principalmente ai salesiani e ai laici impegnati a realizzare iniziative mirate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati nei diversi ambienti educativo-pastorali.

L’incontro si è concluso con un dialogo sulle politiche europee, condotto da Fco, Jesús Toronjo Benítez, Direttore Generale delle Politiche Migratorie della Junta de Andalucía, e Maria Vittoria Garlappi, rappresentante della Fondazione Europea per la Formazione, che hanno evidenziato gli strumenti a disposizione dell’Unione Europea e le linee strategiche per promuovere la cooperazione tra istituzioni pubbliche e società civile nell’accoglienza e integrazione dei migranti.

 

“La decisione della Congregazione di mettere a tema la questione dei migranti rifugiati è una scelta politica particolarmente importante -, spiega don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane che ha partecipato con una delegazione italiana al Seminario -. La questione migratoria è rilevante ed è importante anche come i Salesiani vogliono assumerla pensando alle persone che ne sono coinvolte, che non sono numeri ma sono storie di vita che meritano attenzione e rispetto. Un’azione sincronica e coordinata è la migliore risposta a quella che ormai non è più un’emergenza, perché ormai ci troviamo a viverla da molti anni”, dice ancora.

Rispetto all’esperienza del Seminario, don Elio Cesari sottolinea due questioni:
“La prima è che è stata una bella occasione di confronto, il miglior clima per permettere le azioni successive. C’è stata l’occasione di confrontarsi, conoscere tante realtà che sono già coinvolte nell’accoglienza di migranti e rifugiati e renderci conto di quante cose belle i salesiani fanno per loro. La seconda questione riguarda la necessità di una riflessione sempre più ampia e profonda per dare le coordinate migliori e interfacciarci alle realtà anche europee, quindi anche oltre i nostri muri per dire qualcosa di specifico e orientato sul Sistema Preventivo ed educativo di Don Bosco. Il Seminario è stata l’occasione per dire anche all’esterno che cosa facciamo: noi rispondiamo a questa situazione come farebbe Don Bosco oggi. Ci tengo a ringraziare in modo particolare il centro nazionale di Madrid e tutti coloro che hanno organizzato questo seminario perché sono necessarie occasioni come queste che permettono di avviare un processo”, conclude. 

 

José Miguel Núñez, direttore del Centro Nazionale di Pastorale Giovanile della Spagna, ha evidenziato l’importanza di fare una valutazione congiunta della realtà del servizio salesiano nel bacino del Mediterraneo riguardo ai flussi migratori e ai processi di accoglienza, protezione, promozione e l’integrazione in Europa delle persone che arrivano nel continente e nelle province ultraperiferiche, come le Isole Canarie: “Allo stesso modo, abbiamo voluto evidenziare le sfide che la realtà attuale ci pone e, di conseguenza, assumere nuovi impegni a favore delle persone che si spostano alla ricerca di condizioni di vita più dignitose”, ha spiegato.

 

 

 

 

Dl immigrazione, Salesiani per il Sociale e altre associazioni: Preoccupazione per i rischi di violazione dei diritti dei minori

Pubblichiamo il comunicato stampa rilanciato da Salesiani per il Sociale e da altre associazioni della società civile impegnate nella tutela dei diritti dei migranti.

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In occasione dell’avvio alla Camera dei Deputati dell’esame parlamentare del Decreto-legge, le organizzazioni sottolineano la propria preoccupazione per la prevista accoglienza di minori ultrasedicenni in centri per adulti e per i rischi di respingimento, trattenimento ed espulsione dei minorenni che arrivano soli nel nostro Paese e che potrebbero essere erroneamente considerati adulti per insufficienti garanzie nella procedura di accertamento dell’età.

Il DL Immigrazione e Sicurezza, sul quale inizia oggi, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, la discussione per la conversione in Legge, desta grave preoccupazione poiché, tra le altre cose, modifica in senso peggiorativo due disposizioni della L.47/2017 sulla protezione dei minori non accompagnati. Questo l’allarme di 25 organizzazioni della società civile attive per i diritti dei minori migranti – ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Caritas Italiana, Centro Astalli, CeSPI ETS, Cir Onlus, CIES Onlus, CNCA, CISMAI, Cooperativa CIDAS, Cooperativa CivicoZero, Defence for Children International Italia, Emergency, INTERSOS, Medici del Mondo, Medici Senza Frontiere, Oxfam Italia, Refugees Welcome, Salesiani per il Sociale APS, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes Italia, UNIRE – che si appellano al Parlamento affinché agisca stralciando tali norme dal testo.

Per la prima volta dalla sua emanazione, un Governo ha deciso di intaccare il sistema di protezione per i minori non accompagnati rappresentato dalla L. 47/2017, adottata ad ampia maggioranza parlamentare e alla cui progressiva attuazione hanno contribuito in questi anni le istituzioni competenti di livello centrale e territoriale, le organizzazioni della società civile e singoli cittadini e cittadine che, come tutori e tutrici volontari, famiglie affidatarie, volontari e attivisti, sostengono ogni giorno bambini, bambine e adolescenti che arrivano soli in Italia.

Contrariamente a quanto disposto dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per l’accoglienza dei minorenni soli, che deve avvenire in affidamento in famiglia o in centri loro riservati, il Decreto-legge in esame prevede che, in caso di indisponibilità di strutture dedicate, i Prefetti possano collocare i minori migranti non accompagnati ultra16enni in centri per adulti. Stiamo parlando di strutture di grandi dimensioni e prive degli standard (in termini di personale, di servizi garantiti ecc.) stabiliti per i minorenni, dove gli stessi non avranno accesso all’assistenza legale e psicologica né a corsi di lingua italiana. Una scelta, questa, che si pone in drammatico contrasto con il principio del rispetto del superiore interesse del minore, oltre che rappresentare una grave discriminazione tra minorenni italiani e stranieri.

Inoltre, rispetto alla determinazione dell’età in fase di identificazione, il testo prevede una deroga alla procedura disposta dalla L.47, in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati, a seguito di attività di ricerca e soccorso in mare, di rintraccio alla frontiera o nelle zone di transito e di rintraccio sul territorio nazionale a seguito di ingresso avvenuto eludendo i controlli di frontiera. Si tratta di ipotesi tutt’altro che eccezionali, come abbiamo potuto vedere anche nell’ultimo periodo, nelle quali l’autorità di pubblica sicurezza potrà disporre “rilievi antropometrici o […] altri accertamenti sanitari, anche radiografici” che, in casi di particolare urgenza – non meglio definita dalla norma – potranno essere autorizzati anche oralmente dalla Procura minorile, con autorizzazione scritta soltanto successiva. Questa disposizione, peraltro, non considera necessaria l’autorizzazione scritta del tutore e neanche la sua avvenuta nomina – nonostante si tratti di accertamenti sanitari anche invasivi, come le radiografie. Inoltre, in questi casi non sarebbe necessariamente prevista la presenza di un mediatore linguistico culturale, essenziale per garantire un consenso informato della persona agli accertamenti sanitari richiesti.

Considerando che nessun metodo disponibile, neanche medico, consente la determinazione esatta dell’età, è inoltre molto preoccupante che la norma eluda il principio dell’approccio multidisciplinare, e che preveda un’eccezione alla regola secondo la quale gli accertamenti sanitari, in particolare se caratterizzati da invasività, debbano essere utilizzati soltanto se strettamente necessari e in seguito a metodi meno invasivi, quali il colloquio psico-sociale con l’interessato.

Le organizzazioni ricordano inoltre che la procedura di accertamento dovrebbe essere disposta solo in caso di “fondato dubbio” sulle dichiarazioni dell’interessato e non a libera discrezione delle forze di pubblica sicurezza, sulle quali tale ampia discrezionalità farebbe ricadere una responsabilità eccessiva, oltre che gravosa, nell’ambito dell’identificazione.

Si evidenzia infine che questa procedura, la quale rischia di rivelarsi tutt’altro che eccezionale, unita alla permanenza in centri per adulti e ai termini ristrettissimi per impugnare il verbale di polizia in cui viene dichiarata l’età – 5 giorni – può facilmente portare al respingimento, alla detenzione e alla successiva espulsione di minori dichiarati maggiorenni per errore, aprendo le porte a un destino rischioso e a possibili gravi violazioni dei loro diritti fondamentali, in particolare per i minorenni provenienti da Paesi cosiddetti “sicuri” e quindi sottoposti a procedure accelerate in frontiera qualora erroneamente considerati adulti.

Tutto questo avviene, sorprendentemente, nonostante l’Italia sia stata condannata più volte dalla Corte Europea dei diritti umani per aver collocato minorenni non accompagnati in centri per adulti e aver condotto procedure di accertamento dell’età senza garanzie procedurali sufficienti.

Per chiunque abbia a cuore i diritti dei minorenni queste modifiche normative sono inaccettabili e si fa appello al Parlamento affinché vengano eliminate dal testo durante l’iter di conversione in Legge. Ammettere deroghe al principio di equità di trattamento tra minorenni italiani e stranieri fuori famiglia rispetto all’ospitalità in affido familiare o in centri loro dedicati, e sottoporre potenziali minori a procedure che non abbiano il rigore e le garanzie necessarie per ogni procedimento che riguardi un minorenne, significa incidere non soltanto sul destino di migliaia di adolescenti migranti che hanno già alle spalle anni di viaggio e di sofferenze profonde, ma anche mettere in discussione il principio della protezione del minore in quanto tale, vigente nel nostro Ordinamento giuridico, e quindi la tenuta complessiva del sistema di tutela di chi rappresenta il futuro del Paese.

 

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Minori migranti, organizzazioni preoccupate: “Possibili gravi violazioni dei diritti fondamentali”

Pubblichiamo la nota di Salesiani per il Sociale sul comunicato delle Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti sul Decreto-legge immigrazione e sicurezza.

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4 ottobre 2023 –  Chiunque abbia meno di 18 anni è un minorenne e ha diritto a vivere e ad essere protetto e accolto come tale, difeso dai rischi di abusi, sostenuto nel proprio sviluppo. Senza condizioni e senza distinzioni. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non fa alcun distinguo: siano italiani o stranieri, maschi o femmine, con o senza documenti, i minorenni sono tutti uguali davanti al diritto internazionale, come per la nostra Costituzione e il nostro diritto interno. Per tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che abbiano meno di 18 anni, nessuno escluso, la stessa Convenzione, la più firmata al mondo e parte integrante del nostro diritto pubblico inviolabile di rango costituzionale, prevede un’accoglienza in affidamento in famiglia o in strutture loro dedicate, mai in promiscuità con adulti e certamente non in sezioni di centri destinati a questi ultimi, dei quali peraltro è nota la realtà di profonda inadeguatezza per un minorenne.

“Come Salesiani per il Sociale operiamo ogni giorno affinché i diritti dei minorenni migranti, sanciti dalla Convenzione Onu così come dalla nostra Costituzione vengano rispettati. La nostra rete di accoglienza e di sostegno ai minori stranieri, soprattutto ai non accompagnati, da anni lavora perché le garanzie del diritto internazionale vengano rispettate: istruzione, lavoro, casa e protezione sono i cardini del nostro lavoro quotidiano”, dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale a margine della nota congiunta della Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti. “Il nostro impegno continuerà per garantire a ogni giovane un futuro solido e lontano dai pericoli”, conclude.

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Roma oggi. Problemi e prospettive: scuola sociopolitica patrocinata da Salesiani per il Sociale

L’XI^ edizione della Scuola sociopolitica – patrocinata anche da Salesiani per il Sociale – quest’anno intende focalizzare la propria attenzione sulla città di Roma, con uno sguardo attento, da un lato, alle molteplici criticità sotto gli occhi di tutti e, dall’altro, a delineare e a proporre le soluzioni possibili.

Sulla base di questi obiettivi si sono individuate quattro aree tematiche rispetto alle quali sono stati invitati ad intervenire alcuni esperti, particolarmente qualificati nella materia oggetto del corso di quest’anno.

L’itinerario prenderà avvio con il primo incontro dedicato all’individuazione e all’analisi dei molteplici tasselli che compongono l’attuale mosaico della città, la quale, nel corso dei 150 anni dopo Porta Pia, è cresciuta dieci volte nella sua estensione materiale, e aumentata quindici volte nella sua consistenza demografica.

Il secondo incontro è rivolto a indagare la povertà educativa di Roma, misurandone l’intensità, la diffusione, i fattori capaci di influenzarne la riproduzione, identificando, inoltre, sia le molteplici cause, sia gli ambiti in cui si manifestano gli effetti più sfavorevoli.

Il terzo incontro è dedicato all’individuazione delle politiche più adatte a porre rimedio alle disuguaglianze e alle polarizzazioni presenti nell’attuale contesto cittadino.

Il quarto incontro, infine, si sofferma sul rapporto delle mafie nei quartieri romani evidenziandone la relazione con le persone di minore età.

In conclusione – afferma il prof. Andrea Farina – direttore della scuola “alla base dell’iniziativa di quest’anno, vi è la convinzione che un discorso stereotipato sulla città non aiuti la sua crescita, e che, al contrario, occorra valorizzare ricerche e studi, in direzione di una riflessione comune e partecipata sulle questioni di maggiore rilevanza per il presente e il futuro di Roma, capaci di tradursi in proposte concrete, coinvolgendo una molteplicità di attori presenti sul territorio”.

Gli incontri si terranno ogni lunedì a partire dal 09 ottobre L’ultimo incontro sarà il 6 novembre prossimo (non ci vedremo il 30 ottobre).

 

Servizio Civile all’Estero con Salesiani per il Sociale: 66 volontari in partenza dopo circa 70 ore di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 29 settembre 2023, con l’ultimo gruppo in partenza, si è concluso il ciclo di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale all’Estero di Salesiani per il Sociale. Ventidue giorni, divisi in quattro sessioni per i 66 volontari, che raggiungeranno ora le sedi in Brasile (Sao Leopoldo, nel Rio Grande do Sul), Albania e Spagna, e iniziare così l’esperienza di volontariato annuale.

Il loro servizio consisterà in attività di animazione e sostegno allo studio, gruppi formativi.

I giovani presteranno servizio accanto a bambini e giovani in situazione di marginalità, nei centri giovanili, scuole, case di accoglienza, servizi per migranti.

A Roma, nella sede di Salesiani per il Sociale, i giovani operatori volontari, suddivisi in due contingenti, hanno partecipato alla formazione organizzata per sostenerli nel loro servizio. L’obiettivo è stato quello di fornire conoscenze che andassero dalle nozioni tecniche (normative, sicurezza) a quelle specifiche, attraverso con il coinvolgimento di formatori interni ed esterni all’Ufficio Nazionale, per un totale di 35 risorse umane impiegate. Alla formazione ha partecipato anche don Santiago Domínguez Fernandez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna.

Sistema Preventivo, gestione di gruppi, comunicazione efficace, progettazione sociale, competenze relazionali ed educative, gestione delle situazioni di crisi, sono invece i contenuti affrontati nell’arco delle giornate, e che hanno fornito ai giovani volontari strumenti per poter affrontare la loro esperienza.

“Per Salesiani per il Sociale, il Servizio Civile è un asse fondamentale delle attività gestite dall’Ufficio Nazionale. Educare i giovani al servizio, al volontariato, alla pace è un modo per accompagnare i ragazzi a una cittadinanza attiva, accanto agli ultimi – ha dichiarato nella circostanza don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale. “Con la formazione offerta in questo mese abbiamo voluto fornire ai nostri volontari gli strumenti per affrontare al meglio quest’anno di servizio”.

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Spagna – Giovani italiani vivono un’esperienza di volontariato e solidarietà

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Continua a procedere nelle Ispettorie salesiane della Spagna il Servizio Civile Nazionale italiano. 50 giovani italiani sono attualmente in fase di formazione per andare poi in Spagna per un anno e svolgere attività di servizio in diversi Centri Giovanili e nelle Piattaforme Sociali dei salesiani.

Dopo l’iniziale ricezione delle candidature a Roma per i progetti, e dopo l’approvazione da parte degli uffici competenti, si sta ora portando avanti una nuova fase di questa iniziativa, in vigore dal 2002, che coinvolge giovani italiani nei progetti realizzati nelle presenze salesiane delle due Ispettorie dei Figli di Don Bosco in Spagna: “Maria Ausiliatrice” (SMX), con sede a Siviglia, e “San Giacomo Maggiore” (SSM), con sede a Madrid.

Il Servizio Civile è un programma del governo italiano che promuove la cultura del volontariato, della solidarietà, dell’inclusione sociale e dell’aiuto ai più deboli, che affonda le sue radici nell’antico servizio sociale sostitutivo del servizio militare. L’obiettivo del progetto è che i giovani italiani tra i 18 e i 28 anni, su base volontaria, scelgano di dedicare un anno della loro vita a lavorare in un progetto sociale, educativo, culturale o di altro tipo, nel proprio Paese o all’estero. Il programma interessa 30.000 giovani, 5.000 dei quali partecipano all’estero, di cui circa 1.000 lavorano in varie opere salesiane in diverse parti del mondo.

In questo anno accademico 2023-2024, 20 volontari italiani saranno accolti per svolgere un lavoro socio-educativo nelle case salesiane di SMX: lo faranno in collaborazione con i volontari e gli operatori della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Jaén), della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Córdoba), della Comunità Salesiana “Sagrado Corazón” (Antequera), della Comunità Salesiana “San Rafael” (San José del Valle), della Comunità Salesiana “Jesús Obrero” (Siviglia) e della Comunità Salesiana “Nuestra Señora del Carmen” (Utrera).

Nell’Ispettoria SSM, sotto il coordinamento della Delegazione Ispettoriale di Pastorale Giovanile, il progetto viene portato avanti in modo continuativo nei centri giovanili di Valladolid, León, Villamuriel de Cerrato, Ourense, Santiago de Compostela, Vigo e La Coruña; e quest’anno alcuni giovani parteciperanno anche ai progetti della Fondazione JuanSoñador in Galizia. In totale, l’Ispettoria SSM accoglierà 30 volontari italiani.

Don Santi Domínguez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna – la controparte in Italia è “Salesiani per il Sociale APS” – ha partecipato anch’egli alla formazione insieme all’équipe italiana che sviluppa il progetto di Servizio Civile Italiano, e ha riferito dei molti i temi affrontati: metodologia e pianificazione, identità salesiana, Sistema Preventivo, comunicazione, gestione delle emozioni, dialogo interculturale, gestione dei conflitti, integrazione dei team e competenze sociali.

Per saperne di più sul Servizio Civile Italiano nelle presenze salesiane in Spagna, visitare il sito salesianos.info

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Legalità: Salesiani per il sociale al Sud e Progetto Policoro, 35 giovani hanno partecipato allo “Stage della carità: formiamoci per esserci”

Dal sito Agensir.

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Sui passi di Don Pino Puglisi, Peppino Impastato, fratel Biagio Conte e di quanti lottano ogni giorno contro l’ingiustizia per crescere nella vita e nel servizio al prossimo. Trentacinque giovani – tra educatori di case-famiglia dell’Associazione “Piccoli passi grandi sogni”, animatori del Progetto Policoro, animatori di Case salesiane e ragazzi accolti dalle comunità dell’Ispettoria – hanno partecipato, dal 4 al 6 settembre, allo “Stage della carità: formiamoci per esserci” organizzato dal Comitato interregionale Salesiani per il sociale don Bosco al Sud in collaborazione con il Progetto Policoro.

Un percorso sulla legalità che ha portato i giovani a confrontarsi con alcune figure chiave della lotta alle mafie e dell’accoglienza. A Cinisi, i giovani hanno visitato la “Casa memoria – Felicia e Peppino Impastato”, dove hanno incontrato il fratello Giovanni; a Capaci, al Giardino della memoria Quarto Savona Quindici dedicato a tutte le vittime di mafia, hanno rivolto un pensiero a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e agli agenti di scorta con l’impegno a non dimenticare. Infine, si sono recati nella sede di Libera Palermo, avamposto di giustizia sociale, cittadinanza attiva e educazione.

Non poteva mancare poi la sosta alla “Casa Museo Padre Pino Puglisi”, dove – tra gli oggetti e i ricordi appartenuti al beato – i giovani hanno ascoltato la testimonianza emozionante di Pippo De Pasquale, amico di infanzia del sacerdote: “L’ho accompagnato, ero con lui nell’ambulanza che lo ha portato all’ospedale. Non è morto da solo, accanto aveva il suo amico di infanzia. L’idea di aver avuto tra le braccia un santo – ha confidato – non mi sfiora, perché non è morto. Qualche volta gli parlo ancora”.
A completare questo itinerario della carità, le tappe alla “Missione di Speranza e Carità”, fondata da Fratel Biagio Conte e oggi guidata da don Pino Vitrano, e all’associazione “Santa Chiara”, voluta dai Salesiani per i giovani, in particolare per i minori a rischio e gli immigrati. Poi il rientro a casa, con tanto entusiasmo e un rinnovato slancio. “È stata – riassume Chiara Veneruso – un’esperienza talmente forte che ogni educatore e animatore torna nelle proprie realtà e comunità carico di una nuova motivazione nel servizio che quotidianamente porta avanti, ispirandosi alla costanza e al coraggio di tutte le personalità incontrate”.

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Don Francesco Preite e don Antonio Campo alla riunione di Libera con i sacerdoti impegnati nell’educazione alla legalità

Dal 28 al 30 agosto, alla Certosa 151 in Val di Susa don Luigi Ciotti ha raccolto più di 50 sacerdoti e preti impegnati con Libera nei percorsi di educazione alla legalità provenienti da ogni parte d’Italia. Un momento per riflettere e pregare insieme sulla condizione ecclesiale, sociale e politica attuale del Paese. La riflessione è stata animata da don Cosimo Scordato, teologo palermitano, Rosy Bindi e dal vescovo di Locri-Gerace Mons. Francesco Oliva. In particolare si è sottolineata la necessità che la sensibilità di un’educazione che contrasti la pervasività della mentalità e dell’agire mafioso non sia appannaggio solo di alcuni pastori sensibili ma entri piuttosto nella pastorale ordinaria e, in particolare, nei percorsi della formazione dei futuri presbiteri. Tematiche urgenti che devono trovare ampio diritto di cittadinanza nel cammino sinodale nazionale e universale.

All’incontro hanno partecipato anche don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale e don Antonio Campo, responsabile dell’oratorio di Foggia.

“Un incontro molto interessante, che mi ha aiutato ulteriormente ad allargare lo sguardo, che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con un orizzonte più ampio sul tema della legalità, della giustizia, dei passi che, come Chiesa, possiamo ancora fare in favore degli ultimi – spiega don Antonio Campo -. Una grande occasione per portare, nel piccolo della mia esperienza, su un tavolo avvalorato da tante competenze e sensibilità, la realtà di Foggia bella ma con non poche ferite con cui siamo chiamati a confrontarci quotidianamente e dunque per poter dire la mia, da Salesiano, anche su una problematica più volte e a più livelli richiamata: quella dell’Emergenza Educativa. Tante prospettive, tanti desideri, tutti legati alle proprie piccole o grandi esperienze ma sicuramente tutti orientati a testimoniare oggi il Vangelo di Gesù che da oltre 2000 anni ci viene consegnato”.

“Ritrovarsi insieme come preti e religiosi nella Certosa di Avigliana è stato rigenerante – dice don Francesco Preite -. Il dialogo e l’ascolto reciproco rafforza la speranza di poter crescere insieme come comunità. Ringrazio don Luigi Ciotti per questa opportunità. Don Luigi riesce a tenere alta l’attenzione sulle povertà ed ingiustizie sociali cercando insieme di trovare proposte evangeliche di giustizia e di pace. Molto importante è stata la presenza del cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI. Nel dialogo avuto con lui, ha assicurato come queste tematiche entreranno nel cammino sinodale e nell’agenda delle programmazioni pastorali dei diversi ambiti del vissuto ecclesiale. Da questi giorni ripartiamo insieme dalla necessità che la sensibilità di un’educazione che contrasti la pervasività della mentalità e dell’agire mafioso non sia appannaggio solo di alcuni pastori sensibili ma entri piuttosto nella pastorale ordinaria e, in particolare, nei percorsi della formazione dei futuri presbiteri”.

Salesiani per il Sociale: proposta formativa per coordinatori di opere o servizi socio-educativi salesiani

Da Salesiani per il Sociale APS.

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La proposta formativa che l’ufficio nazionale di Salesiani per il Sociale propone alla propria rete associativa prevede anche il Percorso di formazione per coordinatori di opere o servizi socio-educativi salesiani. 

Ecco la proposta proposta formativa per l’avvio di due percorsi di formazione a carattere modulare orientati a target specifici da affrontare in incontri intensivi di 20 ore:

PROPOSTA FORMATIVA PER COORDINATORI DI STRUTTURE EDUCATIVE

Modulo 1: Strutturazione del contesto educativo (Prof.ssa Rossi)
– Sistema preventivo e spazio educativo
– Gestione e significato di tempi e routine in educazione
– Suddivisione e strutturazione di gruppi di lavoro e educativi
– Strategie di ottimizzazione risorse/interventi
– Contesti per apprendere e contesti per crescere

Modulo 2: Sviluppo emotivo e morale nell’infanzia e in adolescenza (Prof.ssa Rossi)
– Elementi di pedagogia delle emozioni
– Competenze emotive: grandi e piccoli insieme
– Norme e regole come alleati per l’accompagnamento educativo
– Sviluppo morale e comportamenti problema
– La gestione dei conflitti: analisi di caso

METODOLOGIA FORMATIVA:

La formazione prevede un mix tra attività d’aula, sul campo e a distanza, a livello individuale e di gruppo.
In particolare, nell’attività d’aula sarà privilegiato un approccio attivo e laboratoriale ed una specifica analisi dei casi proposti dai docenti e/o dai corsisti.
MODALITÀ:
Si prevede che l’attività venga erogata in presenza, presso la sede Salesiani per il Sociale di Roma.
17-19 novembre: Roma – FxCoord. Strutture, servizi, progetti sociali SxS
23-25 febbraio: Roma – FxCoord. Strutture, servizi, progetti sociali SxS

ARTICOLAZIONE:

Ogni modulo è pensato su 2 giornate formative intensive (20 h/formazione a meeting), dal venerdì (ore 12) alla domenica a pranzo (ore 13).

ACCREDITAMENTI

È stato richiesto l’accreditamento formativo per l’ordine degli assistenti sociali, dei psicologi e degli educatori.

COSTO

Saranno a carico di ciascun partecipante la quota di iscrizione (per i soci 100 € e le spese di viaggio, per gli Amici sostenitori 200 €).
Le spese di vitto e alloggio si intendono a carico del Nazionale di Salesiani per il Sociale.

Iscriviti qui

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La progettazione sociale riveste un ruolo centrale e strategico nella vita e nello sviluppo degli enti di terzo settore (ETS). Essa richiede conoscenze e competenze specifiche su diversi ambiti: metodologico, amministrativo/finanziario, comunicativo, gestionale. Nella rete associativa di Salesiani per il Sociale, infine, la progettazione sociale deve essere compresa in una visione di pastorale giovanile integrata.

Destinatari

Il corso è aperto alla partecipazione di rappresentanti dei soci diretti e indiretti di Salesiani per il Sociale.
La frequenza dei moduli è a numero aperto, ma la richiesta di iscrizione a ciascuno dei moduli online deve essere comunque inviata attraverso l’apposito formulario tra giugno e luglio 2023. Ogni candidatura viene verificata dall’Ufficio nazionale, di concerto con Comitati Territoriali e reti associate, prima della sua approvazione. Il corso prevede esclusivamente attività online, inclusi lavori di gruppo ed esercitazioni progettuali.

Iscrizioni

Apertura iscrizioni: mercoledì 21 giugno 2023.
Chiusura iscrizioni: venerdì 21 luglio 2023.
Le richieste di iscrizione verranno inviate all’Ufficio nazionale di Salesiani per il Sociale attraverso un formulario online, in cui il candidato potrà indicare se intende partecipare con frequenza completa o solo ad alcuni moduli.
L’avvenuta iscrizione verrà confermata via email dopo una verifica da parte dell’Ufficio nazionale di Salesiani per il Sociale.

Iscriviti qui

Date del corso

Avvio del corso: settembre 2023.
Conclusione del corso: aprile 2024.
Qui sarà possibile scaricare il calendario con tutti gli appuntamenti

Scarica il calendario

Le iscrizioni sono aperte a chiunque avesse desiderio di partecipare: soci e amici sostenitori (Famiglia salesiana, sostenitori, altro..)

Quote di partecipazione per i soci

Costo per frequenza completa: 100 euro.
Costo per l’iscrizione separata a ciascun modulo online: 25 euro.

Quote di partecipazione per Amici Sostenitori

Costo per frequenza completa:(6 moduli): 140 euro.
Costo per l’iscrizione separata a ciascun modulo online: 40 euro.

Salesiani per il Sociale rilascerà un attestato di partecipazione con la descrizione dei contenuti e delle competenze acquisite a chi frequenta almeno il 70% delle lezioni per le quali si è iscritto. Al momento dell’iscrizione ciascun candidato indica se intende frequentare tutti i moduli (opzione “frequenza completa”) o solo alcuni. In quest’ultimo caso, indica quali moduli sceglie di frequentare.

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Contenuti del Corso

Moduli trasversali

Modulo Coordinatore di progetti sociali salesiani (16 h)
– L’opzione salesiana per i giovani ad alto rischio (Rafael Bejarano)
– Progettazione sociale e pastorale giovanile salesiana (Michal Vojtas)
– L’evoluzione delle opere sociali nella pastorale salesiana (Michal Vojtas)
– Il ruolo del coordinatore locale di progetto (Roberto Maurizio, Alessandro Iannini)
– La corresponsabilità laicale nella missione salesiana sociale (Fabio Attard)
– Fare progettazione sociale all’interno e nello spirito della Comunità Educativo Pastorale CEP (Rossano Sala)

Modulo Riforma del Terzo Settore (8h)
– La progettazione nel contesto della Riforma del Terzo Settore (Andrea Bassi)
– Il Bilancio sociale e la gestione libro volontari e RUNTS (Celeste Infantino, studio Lori)
– La progettazione sociale e il lavoro di rete sui territori (Vitandrea Marzano, Riccardo Mariani)

Modulo Tutela Minori – La policy di Child Safeguarding e la Tutela della Privacy (8h)
– Docente Child Safeguarding: Andrea Farina
– Docente Tutela Privacy: Annarita Zedda

Moduli tecnici (Ufficio nazionale SxS)

1) Progettazione (8h)
– Le opportunità di finanziamento (Fondi pubblici, incluso il PNRR, e privati)
– Il processo di progettazione
– Costruire un‘idea progettuale valida e sostenibile. Tecniche per la lettura di un bando
– I dati: tipologia e metodi per la raccolta
– La co-progettazione interna ed esterna. Come si costruisce un partenariato
– Scrivere un progetto: contesto, finalità, obiettivi, attività, risultati, indicatori
– Monitoraggio e valutazione

2) Amministrazione (8h)
– Pianificazione finanziaria e budget
– Analisi finanziaria preventiva (liquidità, break-even point, cofinanziamento)
– Strutture di budget
– Tipologie costi, vincoli, calcoli ed imputazioni
– Avvio e programmazione di un progetto: regole rendicontazione, ats, fidejussione, assicurazione.
– Gestione economica, finanziaria, pianificazione e controllo.

3) Comunicazione e Raccolta Fondi (8h)– Il sistema di comunicazione nella progettazione
– Comunicati, calendario editoriale
– Introduzione alla Raccolta Fondi
– Strategie e tecniche della Raccolta Fondi

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Corso Tecnico 1° Livello pallavolo – calcio e calcio a 5

L’Area Formazione Nazionale PGS, in collaborazione con Salesiani per il Sociale e le Figlie di Maria Ausiliatrice, organizza il corso in oggetto per i tecnici di primo livello – alleducatore PGS
operanti nelle ASD degli Oratori Salesiani ed FMA dell’Italia Meridionale.
Il corso, in presenza, prevede una parte teorica, una pratica e un esame finale.

Luogo: Ostello Salesiano Santeramo in Colle (BARI)

Date:
– Prima sessione: 25-26-27 agosto 2023
– Seconda sessione: 17-18-19 novembre 2023

Materie e discipline coinvolte:
– Teoria e Metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento
– Psicologia
– Pgslogia – Proposta Associativa
– Lo sport educativo nella prospettiva salesiana
– L’animatore sportivo in stile salesiano dentro una comunità con un PEPS
– Teoria tecnica e didattica della pallavolo / Teoria tecnica e didattica del calcio

Modalita di iscrizione: è possibile iscriversi al corso entro il 20 luglio 2023, inviando il modulo di iscrizione allegato a segreteria@pgsitalia.org – Tel. PGS 06.4462179
Numero massimo partecipanti: 30

Età: I partecipanti dovranno aver compiuto il 17° anno di età alla data di inizio corso

Informazioni:
Al termine del Corso verrà rilasciato il tesserino di tecnico di primo livello – Alleducatore PGS. Per il rilascio del tesserino è obbligatorio la partecipazione ad entrambi gli appuntamenti formativi.

Costi: 200,00 € a partecipante da versare sul C/C intestato a PGS PUGLIA tramite bonifico bancario. Tale quota è valevole per entrambi gli appuntamenti.
IBAN: IT38N0306909606100000112725
CAUSALE: Corso Tecnico Primo Livello PGS Puglia 2023

Avvenire – La «Stella del cammino» che invita i giovani a rinnovare la propria vita

Dal quotidiano Avvenire, un articolo su “La stella del cammino”, casa famiglia di Salesiani per il Sociale.

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Una casa dove l’accoglienza verso l’altro è uno stile di vita quotidiano, dove amore verso minori e famiglie e solidarietà sono distribuite a piene mani. Questo è il profilo umano Casa famiglia “La Stella del Cammino” di Santa Severa, presieduta da Eleonora Brandi e diretta da Loredana Rocchi, in cui operano affinati da anni ed anni di formazione continua e specifica i Cooperatori Salesiani per il Sociale, persone che vivono appieno la spiritualità di Don Bosco e il suo metodo educativo. Per valorizzare la presenza di questa realtà come segno evangelico sul litorale e rispondere al grande afflusso di vacanzieri, don Stefano Fumagalli, parroco di Sant’Angela Merici nel cui territorio ha sede la struttura, in accordo con il vescovo Gianrico Ruzza, ha accettato la proposta delle responsabili della casa di proporre ogni domenica alle 19 la celebrazione eucaristica nel giardino della struttura d’accoglienza. Domenica scora è stato il vescovo a presiedere la prima Messa in questo spazio, con la concelebrazione del parroco assieme a padre Stefano Seri, cappellano del carcere “Giuseppe Passerini” di Civitavecchia, e a don Maurizio Modugno con il servizio del diacono Enzo Ferraccioli, direttore della Caritas di Civitavecchia Tarquinia. Con l’occasione il pastore ha benedetto l’edicola progettata da Gianluigi Saddi, direttore dell’ufficio tecnico di Porto-Santa Rufina, con una croce all’esterno che custodisce un cuore e un presepe all’interno con la stella. L’omelia del vescovo incentrata sulla Parola del giorno ha avuto nel Vangelo di Matteo apostolo terreno fertilissimo soprattutto quando il Signore ci dice: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato», «E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Quale Parola è più efficace di questa? È per tutti, particolarmente per coloro che vivono la realtà dell’accoglienza verso l’altro, chiunque esso sia. Il presule ha rivolto poi un pensiero ai migranti scomparsi in mare nell’ultimo dolorosissimo naufragio: «trecento, erano trecento tra bambini, anziani, donne, uomini, scomparsi e volatilizzati come se non fossero mai esistiti!». Come non sentire il peso di queste parole? Malato, immigrato, migrante in mare, carcerato, affamato, profugo, povero, abbandonato e solo; tutti i presenti si sono sentiti chiamati ad essere discepoli di Gesù Cristo incarnando le sue parole di accoglienza. Questa «logica evangelica del dono» ci viene garantita dall’amore pieno e totale di Dio che l’apostolo Paolo ai Romani spiega essere espresso dall’intima unione dei discepoli con Cristo: «egli mori , e mori per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Cosi anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù».

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