Terzo Settore, il Forum lancia la campagna #Nonfermateci

Pubblichiamo il comunicato stampa del Forum del Terzo Settore – di cui è socio Salesiani per il Sociale APS – con l’appello al Governo sul dopo emergenza. La portavoce Claudia Fiaschi dice: “Dopo l’emergenza chi si occuperà delle persone fragili, degli anziani, dei bambini? Le istituzioni sostengano concretamente il Terzo settore perché rischiamo di fermarci per sempre”
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Roma, 20 aprile 2020 – “Non possiamo interrompere la nostra attività che oggi sostiene migliaia di persone fragili che devono poter continuare a contare su di noi. Un numero destinato a crescere irrimediabilmente dopo la fine di questa emergenza, quando saremo costretti a confrontarci con ancora più povertà e diseguaglianze. Per questo chiediamo alle Istituzioni di non fermarci, ma anzi di aiutarci a continuare il nostro lavoro che rischia altrimenti di cessare”. Con queste parole la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi spiega il senso della campagna #Nonfermateci lanciata oggi attraverso i social dal Forum con il sostegno di 87 associazioni in rappresentanza di oltre 350.000 organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, per complessivi 5 milioni e mezzo di volontari e 850.000 lavoratori.

La campagna consiste in cinque ‘card fotografiche’ per ricordare quanto siano importanti le attività ed il lavoro silenzioso, ma costante, svolto dalle organizzazioni del Terzo settore, dai volontari ed operatori, che ogni giorno con il loro impegno portano aiuto e sostegno ai cittadini più fragili e vulnerabili, intensificano le relazioni sociali, rafforzano la fiducia tra i cittadini e la coesione sociale delle comunità. “Il Terzo settore – spiega Fiaschi – è un comparto della società e dell’economia del quale il nostro Paese non può fare a meno, e che, anche in questo momento difficile, sta dimostrando tutto il suo valore. Gli effetti di questa crisi potranno rendere ancora più debole la nostra società e verranno colpite soprattutto le persone in difficoltà materiale e in marginalità sociale. Si allenteranno i legami e le relazioni sociali e migliaia di associazioni, di imprese sociali, di luoghi di benessere, crescita e socialità, saranno costretti a chiudere se non saranno aiutati a ripartire. Terminata la fase di emergenza il nostro Paese potrà rialzarsi solo se avrà saputo sostenere chi si è sempre occupato di proteggere le persone. È poi importante ricordare che il Terzo settore – conclude Fiaschi – è anche un tessuto economico che impegna quasi un milione di lavoratori. Per questo con la nostra campagna #NonFermateci chiediamo a Governo e Parlamento aiuti concreti, ora e per la ricostruzione. Perché c’è un’Italia che non può aspettare”.

Qui la prima Card:

Migliaia di spazi ricreativi, associazioni e realtà che si occupano dei più piccoli chiuderanno per sempre se non avranno adeguato sostegno.
Questa crisi renderà più debole la nostra società. Colpirà soprattutto le persone fragili, i poveri, gli emarginati. Saranno più difficili le relazioni sociali, minore la coesione delle comunità.
Terminata la fase di emergenza il nostro Paese potrà rialzarsi solo se avrà saputo proteggere chi si è sempre occupato di proteggere le persone.
Chiediamo al Governo e al Parlamento aiuti concreti, ora e per la ricostruzione.
C’È UN’ITALIA CHE NON PUÒ ASPETTARE.
#NonFermateci
Campagna promossa dal Forum del Terzo Settore.
Il terzo settore italiano conta oltre 350 mila organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, 5 milioni e mezzo di volontari e 850 mila lavoratori.
Soci del Forum Terzo Settore:

ACLI | ACSI | ActionAid International Italia Onlus | ADA NAZIONALE | ADICONSUM | AGCI Solidarietà | AGESCI | Ai.Bi. | Aicat | AICS | AISLA | AISM | AMESCI | ANCC-COOP | ANCeSCAO Aps | ANFFAS Onlus | ANMIC | ANMIL Onlus | ANOLF | ANPAS | ANTEAS | AOI | APICI | ARCI | ARCIGAY | ARCIRAGAZZI | ASC Arci Servizio Civile | Associazione AMBIENTE E LAVORO | Associazione della Croce Rossa Italiana | Associazione di promozione sociale Santa Caterina da Siena | Associazione Nazionale Banche del Tempo | Assoutenti | AUSER | AVIS | CdO Opere Sociali | CITTADINANZATTIVA Onlus | CNCA | CNESC | CNS Libertas | COCIS | COMUNITA’ EMMANUEL | Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia | CSEN | CSI | CTG | EMMAUS ITALIA | ENS | EVAN | Fairtrade Italia | FEDERAVO Onlus | Federconsumatori | Federsolidarietà – Confcooperative | FENALC | Fict | FICTUS | FIDAS | FIMIV | FISH | FITeL | FOCSIV | Fondazione Exodus | Forum Nazionale per l’Educazione musicale | IdeAzione – C.I.A.O. | Italia Nostra | LA GABBIANELLA | LEGACOOPSOCIALI | LEGAMBIENTE | LINK 2007 | MCL – Movimento Cristiano Lavoratori | Movimento Difesa del Cittadino | Mo.VI | MODAVI | Movimento Consumatori| OPES | Parent Project Aps | Polisportive Giovanili Salesiani | PROCIV- ARCI | Salesiani per il sociale APS | U.S.ACLI | Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti | UILDM Onlus | UISP | Uneba | UNPLI

Enti aderenti

Fondazione SODALITAS | Comitato Italiano per l’UNICEF

Salesiani per il Sociale APS, riparte il Servizio Civile Universale con 67 progetti e 753 volontari

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS sulla ripresa del Servizio Civile Universale.

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Salesiani per il Sociale APS ha riattivato 67 progetti del Servizio Civile Universale che erano stati sospesi a causa della crisi sanitaria da COVID-19, circa l’80% del totale; hanno ripreso l’attività 753 operatori volontari (il 78% del totale) in 198 sedi di progetto (il 62% di quelle totali). Queste le regioni nelle quali sono stati riattivati i progetti: Sicilia, Piemonte, Puglia, Toscana, Lazio, Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Abruzzo.

Tra questi ci sono anche quei volontari che, inizialmente, avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero: dovendo rientrare in Italia per l’emergenza sanitaria, hanno comunque voluto proseguire convertendo la propria attività in Italia. Come ha sottolineato anche Vincenzo Spadafora, ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, “Tra volontari ci sono anche giovani che avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero e nei Corpi civili di pace e che, costretti a rientrare in Italia a causa dell’emergenza, hanno scelto di proseguire l’attività nel nostro Paese nei progetti rivisitati dagli enti. Sono poco più di un centinaio ma vanno menzionati perché il loro spirito di solidarietà e il sentirsi attori principali nella difesa della Patria li ha motivati a continuare il proprio servizio seppure in modo molto diverso rispetto alle originarie aspirazioni”.

Ci sono state anche realtà dove non è stata possibile la riattivazione (75 sedi per 27 progetti). Si tratta di giovani che hanno sospeso al momento il proprio servizio ma si sta lavorando per riattivare i progetti il prima possibile.

Cambieranno in parte le attività che gli operatori svolgeranno: in alcuni casi si svolgerà da remoto (290 volontari), quindi direttamente dal proprio domicilio, in altri invece il volontario opera nella sede originaria del progetto oppure in altro luogo grazie a convezioni o gemellaggi (88 operatori) con enti locali ed organizzazioni impegnate nel contrasto all’emergenza sanitaria (Caritas, Diocesi, parrocchie del territorio, enti pubblici, onlus).

Queste le attività nelle quali verranno coinvolti i volontari che riprenderanno servizio:

  • supporto ai comuni e/o ai centri operativi comunali: 11 volontari  in 4 sedi
  • sostegno agli anziani e ai soggetti fragili: 82 volontari in 29 sedi
  • assistenza sociale: 72 volontari in 19 sedi
  • supporto al sistema scolastico: 230 volontari in 48 sedi
  • sostegno agli stranieri: 20 volontari in 6 sedi
  • alfabetizzazione digitale: 14 volontari in 2 sedi
  • attività di comunicazione istituzionale: 6 volontari in 4 sedi
  • realizzazione di progetti educativi o culturali:  186 volontari in 58 sedi
  • gestioni dei flussi presso i luoghi accessibili: 5 volontari in 2 sedi
  • welfare leggero: 24 volontari in 5 sedi
  • supporto all’attività di solidarietà alimentare: 74 volontari in 17 sedi
  • gestione donazioni: 29 volontari in 4 sedi

“Siamo soddisfatti della ripartenza dei progetti di Servizio Civile Universale  – dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS – , perché crediamo con forza ai valori educativi di questa esperienza che acquistano maggior forza in un momento di emergenza sociale come questo. I nostri ragazzi conoscono bene il valore della loro attività e si sono messi a disposizione per il bene di tutti, in primis per un servizio al nostro Paese. Siamo certi che saranno di grande aiuto nei luoghi dove ricominceranno il Servizio Civile Universale con quello slancio e quell’entusiasmo tipico dei giovani. È questa anche l’occasione per ringraziare il Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale con il quale nelle settimane passate c’è stato un contatto continuo e di grande collaborazione, le nostre articolazioni territoriali che in un momento difficile e complesso hanno manifestato una grande disponibilità a riorganizzare i progetti e le attività dei volontari; un grazie va anche al personale delle segreterie regionali e della sede nazionale che ha accompagnato il processo con competenza, impegno e dedizione”, conclude don Roberto Dal Molin.

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La “pizza sospesa” a Torre Annunziata: i ragazzi della casa famiglia regalano 52 pizze

Chi ha sperimentato su di sé gesti di solidarietà, generosamente li dona poi agli altri. Come i ragazzi della comunità “Peppino Brancati”, sede di “Salesiani per il Sociale Aps”, che in questi giorni, grazie al laboratorio “Mani in pasta”, stanno sfornando e distribuendo pizze “sospese” a tutti i bisognosi di Torre Annunziata. L’iniziativa si ispira al tradizionale “caffè sospeso”, nato molti anni fa a Napoli per aiutare chi non poteva permetterselo, e alla “spesa sospesa” iniziativa messa in atto in molte parti d’Italia nell’emergenza coronavirus. Grazie alla generosità di questi ragazzi, sono state donate 52 pizze ai più bisognosi di Torre Annunziata.

La “pizza sospesa” è una delle azioni di solidarietà che Salesiani per il Sociale APS sta raccogliendo sul suo sito per raccontare quanto si fa nelle tante presenze in tutto il territorio nazionale. #noicis(t)iamo è la campagna lanciata per condividere l’impegno educativo con chi fa più fatica che prosegue ora con più creatività e tenacia.

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#noicis(t)iamo: l’impegno educativo di Salesiani per il Sociale APS durante l’emergenza sanitaria

Pubblichiamo l’iniziativa di Salesiani per il Sociale APS #noicis(t)iamo per raccontare quanto si sta facendo nelle case famiglia della rete salesiana in questo momento di emergenza. Sulla pagina Facebook di Salesiani per il Sociale APS si raccontano queste realtà, storie poi raccolte sul sito.

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Il Coronavirus ci mette tutti alla prova.
Ci siamo è l’assicurazione che Salesiani per il Sociale dà attraverso le tante presenze in tutto il territorio nazionale.
Ci stiamo è l’impegno educativo con chi fa più fatica che prosegue ora con più creatività e tenacia.
Raccontatecelo in poche parole, saranno piccole luci poste in rilievo che daranno speranza e coraggio a tanti altri.
Salesiani per il Sociale, #Noicis(t)iamo!

Il Servizio Civile Universale ai tempi del Coronavirus: una testimonianza

Pubblichiamo una lettera di Rosaria, volontaria di Servizio Civile Universale nella Comunità-Famiglia “Peppino Brancati” di Torre Annunziata e pubblicata sul sito ispettoriale della IME

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L’emergenza Covid-19 ci ha messo in allarme da settimane, i gruppi WhatsApp erano pieni di notifiche per le mille domande, poi martedì la mail ufficiale: sospensione dei progetti di Servizio Civile Universale fino al 3 aprile. Mi viene quasi un colpo, speravo che non lo sospendessero e mi sono chiesta più volte perché ho avuto questo desiderio, poi su richiesta di qualcuno è nata la proposta di scrivere un articolo ed eccomi qui. Ho iniziato questo percorso convinta che la mia freddezza sarebbe stato il più grande limite da superare e invece mi sono completamente ricreduta.

La Comunità Famiglia è un posto così semplice e quotidiano che ti permette di sentirti subito parte di una grande famiglia ma soprattutto, devo ammettere che i ragazzi sono stati capaci in poco tempo di aprirmi il cuore e far cadere la mia corazza. Così questa sospensione mi ha messa un po’ in ginocchio, inizialmente da stupida avrei proposto di continuare, poi martedì sera tornando a casa mi sono resa conto che la mia presenza per loro e per gli operatori sarebbe stata solo una minaccia e mi sono fatta da parte. Eppure non riesco a resistere all’istinto di non sentire nessuno, di non sapere come stanno, cosa fanno, e così bombardo gli operatori di messaggi e proposte. Con piacere ho notato che la mia stessa necessità e le mie stesse paure sono condivise anche dagli altri ragazzi del SCU. Quanto rumore fanno questi ragazzi, con le loro storie, con i loro caratteri diversi, che provi a capire e ad agganciare ma non sempre ti riesce, sono così spontanei che lo diventi anche tu, e ti ritrovi ad ammettere che ti sei affezionata a loro, che ti mancano, che ormai sono parte della tua quotidianità ed è difficile stargli lontano.

Vorrei potergli dire che li capisco e che riconosco la loro tristezza e paura, perché nessun ragazzo nemmeno quello che ha commesso il reato più grave è così forte da non volere essere accanto alla propria famiglia in un momento come questo. Vorrei che lo Stato pensasse a loro come persone oltre che come membri di una comunità e chi si lamenta (me compresa) di annoiarsi in casa, sapesse che ci sono dei giovani ragazzi che hanno paura e non possono dirlo nemmeno al compagno di camera perché il loro orgoglio non gli permette di mostrarsi fragili. Vorrei dargli voce. Vorrei potergli urlare contro qualcosa solo per continuare a stimolare la loro intelligenza e soprattutto vorrei non aver paura che al mio rientro qualcuno se ne sarà andato senza che averlo salutato. Vorrei tante cose, ma più di tutte vorrei che questa pandemia passi presto così da potere entrare in casa urlando, prenderli in giro e nello scherzo riabbracciarli ancora.

Rosaria, volontaria di Servizio Civile Universale
presso la Comunità-Famiglia “Peppino Brancati” di Torre Annunziata
 
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I volti e le storie della lotta alla povertà educativa minorile: il convegno di Salesiani per il Sociale APS

Il prossimo 11 Marzo 2020 si terrà presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma l’evento di chiusura di IN.S.I.E.ME un progetto di Salesiani per il Sociale APS avviato nel 2018 per contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile in alcune città italiane.

Nel nostro Paese sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale di bambini e adolescenti in povertà si è triplicata e oggi supera il 12% (dati tratti dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia).

La povertà non riguarda solo la condizione economia del bambino/adolescente ma interessa anche il suo futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale. Si chiama povertà educativa minorile e pur essendo in parte collegata a quella economica rappresenta un fenomeno molto più ampio. Secondo “Save the Children”, nel nostro Paese 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà dei bambini e adolescenti non ha mai letto un libro, quasi 1 su 5 non fa sport.

Salesiani per il Sociale APS, ente non profit promosso dai Salesiani in Italia, lo scorso 15 settembre 2018 ha avviato il progetto “IN.S.I.E.ME – Iniziative di sostegno inclusivo e mediazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale” per prevenire e contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile nel nostro Paese. Il progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha coinvolto 850 minori di un’età compresa tra 11 e i 16 anni, 255 docenti e 340 genitori individuati dalle 17 sedi di attuazione in 15 regioni italiane.

A conclusione del progetto, il prossimo 11 marzo 2020 l’Università Pontificia Salesianaospiterà il seminario di studio “Contrastare la povertà educativa minorile. Volti, storie e proposte” occasione per presentare le buone pratiche attivate nelle singole città italiane in cui si è svolto il progetto. Interverranno Walter Nanni del Centro Studi Caritas Nazionale, Keti Lelo docente di Economia Urbana presso l’Università Roma Tre e Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nella seconda parte della mattinata, ragazzi e operatori dialogheranno con le stesse Istituzioni sul tema della povertà educativa: alla tavolta rotonda interverranno Filomena Albano (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Stanislao Di Piazza(Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) Matteo Biffoni (sindaco di Prato e referente ANCI per l’immigrazione), Giovanna Boda (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e Carlo Borgomeo (presidente dell’Impresa Sociale “Con i bambini”). Concluderà Don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

È possibile iscriversi all’evento inviando i propri dati all’indirizzo marta@salesianiperilsociale.it preferibilmente entro il 29 febbraio 2020.

I colleghi giornalisti che si iscriveranno al corso otterranno 4 crediti formativi non deontologici (è necessario prenotarsi sulla piattaforma Sigef entro il 9 marzo 2020).

Tutela dei minori, Salesiani per il Sociale sottoscrive il manifesto “10 in condotta!”

“Save the children” ha presentato – lunedì 3 febbraio, nella sala Caduti di Nassyria del Senato – il Manifesto in 10 punti – 10 in condotta! – per promuovere l’adozione di un sistema di tutela in tutte le realtà dove gli adulti operano a stretto contatto con i minori. Salesiani per il Sociale APS ha sottoscritto il manifesto e ha presentato la realtà e l’impegno dei Salesiani in Italia con un intervento di don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. L’incontro è avvenuto su iniziativa della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, presenti anche Raffella Milano di Save The Children, Carlo Borgomeo, presidente Impresa sociale Con i bambini, Alessandra Campo, della Pontificia Università Gregoriana e Giuseppe Linares, capo della sezione Anticrimine della Polizia di Stato.

“Dal 2011 tutte le 6 circoscrizioni giuridiche italiane in cui è articolata la presenza salesiana in Italia si sono dotate di un Codice Etico in risposta al D.L. 81/2000 e in sintonia con le varie modifiche che la legislazione italiana ha messo in atto nel corso degli anni – ha detto don Roberto Dal Molin -. Il Codice, sottoscritto da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato, è reso operativo nelle singole circoscrizioni tramite regolamenti attuativi e l’esplicitazione di procedure. Se per gli ambienti formali la realizzazione dei regolamenti è prassi, lo è di meno negli ambienti informali e l’applicazione risente dell’eterogeneità territoriale che la rilevazione IPSOS ha riscontrato. Le Ispettorie si sono dotate in questi ultimi mesi di “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili” in cui si precisano i Principi, la Struttura organizzativa, la cura della vittima, l’accompagnamento dei colpevoli, i rapporti con le autorità civili, come gestire informazioni e comunicazioni, l’attività preventiva”.

L’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children ha evidenziato come scuola, oratori o parrocchie, e strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono luoghi dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.

“Le circoscrizioni a metà degli anni 2000 si sono dotate di “Commissioni de gravioribus”, équipe apposite composte di esperti laici nelle discipline psicologiche, pedagogiche e giuridiche per affiancare gli ordinari nell’affrontare in modo tempestivo eventuali segnalazioni o denunce e accompagnare in modo adeguato nel primario interesse del minore o dell’adulto vulnerabile – ha proseguito don Roberto Dal Molin -. Nel 2014 l’autorevole Capitolo Generale dei Salesiani chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale” (CG27 73.4). E vengono ribadite le linee pubblicate nel 2002.

Per i Salesiani in Italia, è prioritaria “La formazione delle figure educative in ottica preventiva così come il saper gestire segnali di abuso che i minori manifestano nei contesti familiari dove avviene statisticamente il 60% degli abusi. In diverse realtà, non ancora in tutte, si attivano procedure informative per i minori perché abbiano chiaro a chi rivolgersi per segnalare situazioni di abuso a loro carico o a carico di coetanei, la loro formazione all’uso dell’on-line. Il sostegno al minore avviene anche attraverso professionisti esterni in genere scelti dalle famiglie. Sono in atto progetti specifici come “Connessi” sul cyberbullismo finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. Il pieno rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine e l’assicurare ambienti idonei per la loro crescita serena è un impegno forte da parte nostre in piena collaborazione con le autorità civili e con le organizzazioni che a vario titolo promuovono la tutela e l’educazione dei minori e dei giovani”., ha concluso il presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Leggi il manifesto

Sicilia, l’Ispettore ai volontari del Servizio Civile: Ai giovani va affidata responsabilità

Pubblichiamo dal sito ispettoriale della Sicilia il messaggio dell’Ispettore – don Giovanni D’Andrea – ai giovani che hanno iniziato il servizio civile universale.

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Carissimi giovani che oggi vi accingete ad iniziare l’anno di Servizio Civile, mi piace rivolgere a voi che iniziate ed a coloro che ieri hanno concluso, l’augurio che il nostro Presidente della Repubblica ha rivolto alla nazione nel discorso di fine anno il 31 dicembre 2019: «La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità».

Negli 11 progetti che in Sicilia coinvolgono 248 giovani noi salesiani e laici associati alla nostra missione vogliamo trasmettere la nostra fiducia per quello che sarà il vostro contributo alla missione che D. Bosco ha avviato più di 150 anni fa. Con voi giovani, vogliamo essere al servizio di altri giovani, soprattutto quelli a rischio di esclusione, non solo per cause economiche ma anche sociali, culturali, affettive, relazionali e spirituali. Sarà bello ma anche impegnativo vivere insieme quest’anno.

Vi saranno affidate delle responsabilità e sono sicuro che saprete rispondere con generosità, impegno e correttezza a questo. Un ruolo importante è quello degli Operatori Locali di Progetto, gli OLP, a loro il non facile compito di accompagnarvi nel servizio e così insieme diventare sempre più e sempre meglio “Onesti cittadini e buoni cristiani, degni abitatori del cielo” come ci insegna Don Bosco. Quest’anno il Servizio Civile Universale vivrà molteplici novità che impareremo assieme, Volontari ed OLP, aiutiamoci a vicenda.

Un grazie a chi ha concluso e che immagino abbia il cuore pieno di tristezza. Se avete vissuto in pienezza il vostro anno di servizio sarete certamente dei cittadini attivi, più di prima ma meno di domani, perché la vita continua e dobbiamo puntare a migliorarci sempre, non sentirsi arrivati. Sognate sempre un futuro a colori e non in scala di grigi, questo comporta dei sacrifici non indifferenti, il Servizio Civile vi ha anche maggiormente abilitati e formati a questo. Pur se si concludono dei ruoli l’amicizia resta sempre, sentitevi sempre a “casa vostra”, venite quando volete e potete.

In ultimo, un grazie a chi “guida” tutta questa bella macchina del Coordinamento Ispettoriale SCU che da quasi 18 anni è il Servizio Civile: Letizia Scandurra, Liborio Scibetta e don Domenico Luvarà. Sono sempre a vostra disposizione. Ci affidiamo a Maria donna del servizio che guidi i nostri cuori nel prenderci cura degli altri anche attraverso il Servizio Civile.

Catania, 15 gennaio 2020

Memoria del Beato Luigi Variara                                                     D. Giovanni D’Andrea

Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia

Con Salesiani per il Sociale 1.157 giovani pronti all’esperienza del Servizio Civile Universale

Sono 1.157 i giovani che da metà gennaio vivranno l’esperienza del volontariato con il servizio civile con Salesiani per il Sociale, l’ente non profit dei Salesiani in Italia che coordina il Servizio Civile Universale in Italia e all’Estero.

Tra Italia ed estero sono 90 i progetti che vedranno impegnati i giovani: 64 progetti ordinari di servizio civile in Italia per 752 posti disponibili; 20 progetti con misure aggiuntive di servizio civile in Italia per 365 posti disponibili (progetti con misure aggiuntive che consentiranno ai giovani di collaudare alcune novità  introdotte dalla recente riforma del servizio civile universale. Si tratta, nello specifico, di un periodo di tutoraggio, fino a tre mesi, finalizzato a facilitare l’accesso al mercato del lavoro dei volontari; di misure che favoriscono la partecipazione dei giovani con minori opportunità ).

Il 15 gennaio partiranno 71 progetti per 971 volontari, mentre il 20 febbraio 13 progetti per 146 volontari.

Per l’estero ci sono tre progetti in Spagna, Francia e Romania: i 30 volontari dal 15 al 21 gennaio saranno impegnati nella  formazione residenziale a Roma al Borgo Ragazzi Don Bosco. I progetti per l’estero verranno svolti negli oratori, nei convitti, nelle scuole e nella case famiglia. Le attività invece riguardano tempo libero, sostegno allo studio, educazione, laboratori creativi, sportivi, di lingua e musica. A febbraio partiranno altri due progetti del VIS in Angola, Ghana, Etiopia e Palestina con otto volontari.

Scopri il Servizio civile universale

Corridoi umanitari, presentato a Bruxelles un modello salesiano integrato di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS, VIS-Volontariato Internazionale per lo sviluppo e CNOS Fap sul modello salesiano di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale sperimentato nel progetto dei Corridoi Umanitari. 

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Salesiani per il Sociale Aps, Federazione Cnos-Fap e Vis-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, tre enti Salesiani, hanno potuto presentare il nuovo approccio durante la conferenza finale “Private sponsored safe and legal passage” del progetto “Humanitarian Corridors” che si è svolta il 4 dicembre a Bruxelles.

Questo modello prevede un percorso formativo pre-partenza con corsi di italiano, cultura civica e norme di convivenza relative al futuro contesto di accoglienza e corsi di formazione professionale post- arrivo per favorire l’inserimento socio professionale. Nell’ottica di un’accoglienza che tracci percorsi di autonomia, i giovani rifugiati accolti sono stati accompagnati dagli educatori nell’apprendimento della lingua italiana, nell’inserimento nel sistema scolastico, in corsi di formazione professionale e tirocini, assistenza legale e psicopedagogica attraverso la costruzione di un progetto educativo personalizzato. I giovani sono stati coinvolti in attività di socializzazione, di volontariato e hanno avuto il pieno supporto della comunità locale, dei volontari e delle famiglie.

Finora questo modello è stato applicato in maniera sperimentale in due centri della Sicilia, l’Istituto San Gregorio di Catania e l’Associazione Don Bosco 2000, accogliendo un totale di 15 giovani rifugiati provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia e dal Sud Sudan.

LA STORIA

I nostri operatori hanno incrociato le loro storie, i loro volti e raccolto le loro testimonianza. Come quella di Michele Tewelde, di 23 anni, nato a Segheneiti in Eritrea. Da aprile frequenta la scuola professionale di meccanica presso la sede del CNOS-FAP, in preparazione dell’avvio di un periodo di tirocinio a Catania. Dopo essere scappato dal suo paese, ha incontrato gli operatori della Comunità di Sant’Egidio e ha potuto partire per l’Italia. Il 30 ottobre Michele è giunto a Roma ed è stato accolto da un gruppo di volontari dell’associazione Don Bosco 2000, presidio VIS e appartenente a Salesiani per il Sociale APS, con cui è ripartito alla volta di Catania, per iniziare insieme ad altri giovani rifugiati la sua nuova vita in Italia, alla Colonia Don Bosco. “Durante la mia permanenza alla colonia Don Bosco, ho dato una mano collaborando in cucina. Ho vissuto delle esperienze molto interessanti che mi sono servite per conoscere tante persone Italiane. Ho partecipato a degli incontri con dei giovani che frequentano la scuola dei Salesiani per potermi presentare e parlare della mia storia e della mia esperienza. Durante il periodo di Quaresima ho potuto partecipare ad una celebrazione eucaristica a Pietraperzia dove il sacerdote ha coinvolto tanti ragazzi migranti per il momento della lavanda dei piedi. Ho avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con l’università dove ho conosciuto giovani universitari miei coetanei che non sono contrari all’accoglienza dei migranti e mi sono sentito incoraggiato.” Ama lo sport e da febbraio ha iniziato a giocare in una squadra di calcio, avendo la possibilità di partecipare anche a trasferte fuori Catania. “Per adesso è questa la mia storia e spero di poter avere altre cose belle da raccontare”

IL PROGETTO

Il progetto europeo “Humanitarian Corridors – Upscale a promising practice for clearly linked pre-departure and post-arrival support of resettled people” ha le sue radici nei Corridoi Umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Tavola Valdese e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, nel biennio 2016-2017, con la collaborazione dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” attraverso il suo Corpo Nonviolento di Pace “Operazione Colomba”. Nati in Italia dalla volontà di dare una risposta ai tanti profughi che ogni giorno fuggono da situazioni di guerra e povertà e cercano riparo nei Paesi limitrofi a quelli di origine o in Europa, i Corridoi Umanitari costituiscono un caso particolarmente significativo ed originale di sponsorship che si rivolge a persone potenzialmente titolari di protezione internazionale ed in condizioni di vulnerabilità (così come definite dalla Direttiva Europea 2013/33 del 26 giugno 2013). Il progetto è stato finanziato dal fondo AMIF dell’Unione Europea (Asylum, Migration and integration Fund), ha avuto come capofila l’Associazione Giovanni XXIII.