Consegna della “Positio super martyrio” dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni

Il 21 luglio 2022 è stato consegnato presso il Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano la Positio super martyrio dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni, Sacerdoti Professi della Società di San Francesco di Sales. Di seguito l’articolo ANS.

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La Positio ha avuto come relatore Fr. Szczepan Tadeusz Praśkiewicz OCD, come Postulatore don Pierluigi Cameroni e come Collaboratrice la dott.ssa Mariafrancesca Oggianu. Elementi strutturali della “Positio” – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante il martirio dei Servi di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super martyrio, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrato il martirio materiale e formale dei Servi di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; le Sessioni ultime e l’apparato iconografico.

Dopo la consegna, la Positio sarà esaminata dai Consultori storici, quindi dai Teologi. Quindi sarà studiata dai Cardinali e Vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi: queste articolate tappe di studio e valutazione permetteranno al Sommo Pontefice, in caso di esito positivo, di dichiarare don Giovanni Świerc e VIII Compagni “Martiri” e quindi di procedere alla loro Beatificazione.

Al numero dei presunti martiri del nazismo appartengo anche nove Salesiani sacerdoti polacchi. Si tratta dei Servi di Dio don Jan Świerc e gli VIII Compagni: don Ignacy Antonowicz, don Karol Golda, don Włodzimierz Szembek, don Franciszek Harazim, don Ludwik Mroczek, don Ignacy Dobiasz, don Kazimierz Wojciechowski e don Franciszek Miśka. Come sacerdoti, tutti i Servi di Dio furono impegnati in Polonia in diverse attività pastorali e di governo e nell’insegnamento. Furono del tutto estranei rispetto alle tensioni politiche che agitarono la Polonia durante l’occupazione bellica. Ciononostante, furono arrestati e martirizzati in odium fidei per il fatto stesso di essere sacerdoti cattolici.

Il 27 giugno 1941 nel campo di concentramento di Auschwitz morirono per mano delle SS don Jan Świerc, don Ignacy Dobiasz, don Franciszek Harazim e don Kazimierz Wojciechowski. Questi ultimi due Servi di Dio, nello specifico, furono uccisi, l’uno al fianco dell’altro, nello stesso momento. Il Servo di Dio don Ignacy Antonowicz morì tre settimane dopo, ovvero il 21 luglio 1941, in conseguenza dei maltrattamenti subiti proprio in quel 27 giugno 1941. Il 5 gennaio 1942 morì nel campo di concentramento di Auschwitz anche il Servo di Dio don Ludwik Mroczek a causa delle torture subite e delle numerose operazioni chirurgiche che ne conseguirono. Pochi mesi più tardi, il 14 maggio 1942, nello stesso campo venne fucilato don Karol Golda, accusato di aver amministrato il sacramento della confessione a due soldati tedeschi al solo fine di estorcere con l’inganno importanti segreti del regime nazista. Il 7 settembre 1942 nel campo di Auschwitz morì anche il Servo di Dio Włodzimierz Szembek: anche nel suo caso furono i maltrattamenti a causarne la morte. Tutti i Servi di Dio citati appartenevano all’Ispettoria di San Giacinto di Cracovia. Il Servo di Dio don Franciszek Miśka, appartenente invece all’Ispettoria salesiana di S. Adalberto di Piła, morì nel campo di concentramento di Dachau (Germania) il 30 maggio 1942 a seguito di maltrattamenti e torture.

La fama di santità e di martirio dei Servi di Dio don Jan Świerc e VIII Compagni, sebbene ostacolata durante il periodo comunista, si diffuse già a partire dalla loro morte e si manifesta viva ancora oggi. Furono considerati sacerdoti esemplari, dediti alla pastorale ed alle opere di carità, affabili, sempre disponibili, in tutto interessati a rendere gloria solo a Dio, per amore del quale furono fedeli fino all’effusione del sangue.

Come lievito nella Famiglia umana d’oggi: la dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco

Presentate le linee guida della Strenna 2023 da parte del Rettor Maggiore. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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“COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. Presentati il titolo e le linee guida della Strenna 2023

Il Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro d’Unità della Famiglia Salesiana, Don Ángel Fernández Artime, dopo una fase di consultazione e discernimento con i Responsabili della Famiglia Salesiana, i membri del Consiglio Generale e altri esperti, ha reso noti oggi il titolo e le linee guida del suo messaggio della Strenna per il 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.

Nel documento di presentazione Don Á.F. Artime specifica subito che questa Strenna avrà due gruppi di destinatari: non solo tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, ma anche “i bambini, gli adolescenti e i giovani di tutte le presenze della Famiglia di Don Bosco nel mondo”, perché, spiega, “alla luce di ciò che caratterizza maggiormente la nostra pedagogia e la nostra spiritualità, intendiamo aiutare i bambini e le bambine, soprattutto gli adolescenti e i giovani, a scoprire che ognuno di loro può essere come il lievito di cui parla Gesù”.

Al tempo stesso, per la Famiglia di Don Bosco essa “vuole essere un messaggio chiaro e provocatorio orientato a scoprire la sua dimensione laicale”; e specificamente per i consacrati della Famiglia Salesiana, è un invito ad essere “lievito nella pasta del pane dell’umanità” e “a vivere gli uni accanto agli altri, lasciandoci arricchire dalla laicità evangelica”.

Il lievito, elemento usato metaforicamente da Gesù per presentare il Regno di Dio agli apostoli, è “l’unico ingrediente vivo”, quell’elemento che viene utilizzato in piccole quantità, ma che “ha la capacità di influenzare, condizionare e trasformare l’intera pasta” afferma il Rettor Maggiore.

Per questo il testo propone ad ogni membro della Famiglia Salesiana e ai giovani di essere lievito nel mondo, diffondendo la Parola e il Regno di Dio così come il lievito trasforma la pasta del pane.

La riflessione del Rettor Maggiore richiama anche l’attenzione sull’importanza del lavoro dei laici nelle opere della Congregazione salesiana, ricordando che “la Chiesa è formata ben oltre il 99% da laici… Immaginiamo come aumenti la proporzione se si considera e si abbraccia il mondo intero: i laici sono la pasta, oltre che lievito, del Regno”.

Il testo completo con le prime linee guida per il messaggio della Strenna del Rettor Maggiore per il 2023 è disponibile in italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese a fondo pagina.

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Ucraina – Voglia di normalità a Kiev: ripartono i centri estivi per i ragazzi

Appena la guerra ha allentato la morsa, la Casa salesiana di Kiev ha lanciato i campi estivi a partire da agosto, dedicati ai ragazzi incontrati con l’esperienza degli oratori itineranti. Anche se la guerra non è finita, si ha voglia di normalità.

 

Di seguito la notizia pubblicata su Avvenire:

“Estate ragazzi” a Kiev e dintorni, Ucraina. Iscrizioni aperte: si inizia il 1 agosto.

Proprio così, nonostante la guerra e tutte le brutture che ha generato. Voglia di vita e di giochi, di sole, di merende all’aria aperta, di scherzi, di ginocchia sbucciate, di corse a perdifiato. Voglia di normalità. È tutto questo che la Casa Salesiana di Kiev cerca di realizzare, anche se la guerra non è finita. Ed è quanto si coglie nel video che la stessa Casa ha realizzato per lanciare i “campi estivi” dedicati alle ragazze e ai ragazzi incontrati con l’esperienza degli oratori itineranti iniziata appena la guerra ha allentato un po’ la presa sulla capitale e sui villaggi intorno.

“Andiamo – dice il direttore dei Salesiani Maksym Ryabukha che ha organizzato tutto – nei villaggi della parte nord-ovest della regione di Kyiv che per quasi due mesi sono stati occupati dall’esercito russo. Offriamo la nostra presenza ai ragazzi che sono rimasti qui e che sono stati vittime di questa guerra”.

I campi estivi saranno anche organizzati nella zona di Chernobyl e nella regione di Poltava in un villaggio dove sono ospitate delle famiglie di profughi.

“Cerchiamo – dice don Maksym – di far vivere almeno qualche momento sereno a giovani che hanno visto la morte in faccia e che cercano con tutte le loro forze la vita”. Chi vuole aiutare è ovviamente ben accolto.

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Vaticano – I “Sogni Giganti” dell’Estate Ragazzi in Vaticano

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Due anni fa, nel 2020, Papa Francesco chiese ai Salesiani, veri professionisti del settore, di coordinare l’Estate Ragazzi in Vaticano, un’iniziativa rivolta alle famiglie dei dipendenti della Santa Sede, per far vivere ai ragazzi l’esperienza di un oratorio estivo all’interno delle mura vaticane. L’iniziativa ha avuto un tale successo che è stata ripetuta anche nel 2021 e quest’anno è giunta alla sua terza edizione.

L’Estate Ragazzi in Vaticano è iniziata lo scorso 4 luglio e proseguirà fino al 5 agosto. In questo mese, tanti ragazzi potranno prendere parte all’oratorio estivo, in spazi dedicati e attrezzati per svolgere attività ludiche e ricreative.

Si tratta, come ricordato, di un’iniziativa fortemente voluta da Papa Francesco e promossa dal Governatorato dello Stato, per offrire ai figli dei dipendenti tra i 5 e i 13 anni un’esperienza di cinque settimane di formazione in un clima di festa e di condivisione forte dei valori cristiani.

L’animazione di queste giornate è curata da un’équipe di Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, animatori appartenenti all’associazione “Tutto in una festa” ed aiuto-animatori adolescenti che vogliono mettersi in gioco in un’esperienza di servizio per i ragazzi più piccoli. Questa presenza è la grande novità di quest’anno poiché, per la prima volta, si è realizzato il passaggio da “animati” ad aiuto-animatori, un passo decisivo e carismatico per rendere questa esperienza un vero oratorio con lo stile di Don Bosco.

Il tema dell’Estate Ragazzi del 2022 è “Sogni giganti”, ispirato dal libro per ragazzi “Il GGG” (Grande Gigante Gentile) di Roald Dahl. È stato deciso, infatti, di mettere al centro della proposta formativa i sogni di ciascuno dei ragazzi e l’accompagnamento di Gesù nella loro difficile realizzazione, incoraggiandoli a guardare un po’ più lontano, oltre le sfide quotidiane della vita.

Giovanni Bosco è l’esempio perfetto di un ragazzo che credette ai sogni di Dio, diventando sacerdote e dedicando tutta la sua vita ai suoi giovani. Ogni settimana, infatti, come esempio di sogno “gigante”, ne sarà proposto uno di un maestro nel campo, appunto Don Bosco. I suoi racconti fanno crescere ancora i ragazzi di oggi e fanno capire che non bisogna aver paura di fare cose grandi, di portare gioia in ogni momento della giornata, di essere gentili anche dopo una sconfitta, di proporre idee geniali, di generare amicizie genuine e di imparare attraverso il gioco… Un bel programma di vita!

La comunità salesiana in Vaticano è presente dal 1937 ed è stata eretta canonicamente il 12 aprile del 1946. Oggi è incorporata tra le comunità del Rettor Maggiore (RMG), per le quali egli è direttamente responsabile. Oltre al Direttore, don Franco Fontana, cappellano della Gendarmeria e dei Musei Vaticani, sono presenti il Vicario, don Mauro Mantovani, Decano della Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana, l’Economo, il sig. Roberto Bava, che lavora nell’Ufficio del Segretario di Stato Vaticano, il Consigliere don Kureethadam Joshtrom, che presta la sua opera nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, don Miguel Angel Ruíz Espinola, che presta servizio nella prima sezione della Segreteria di Stato della Santa Sede e don Padinjarathala Anton Paul, che lavora in Propaganda Fide.

La presenza salesiana in Vaticano evidenzia la dimensione ecclesiale e un forte senso di appartenenza e disponibilità alla Chiesa Universale, dove ciascuno offra il suo  servizio per il bene della Chiesa.

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Portogallo – WYD DON BOSCO 23: circa 400 giovani polacchi parteciperanno alla GMG con MGS

Dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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L’équipe di coordinamento di “WYD DON BOSCO 23”, al lavoro per preparare la partecipazione salesiana alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona 2023, si è riunita martedì 12 luglio presso la Casa Ispettoriale dei Salesiani di Lisbona con una rappresentanza di Salesiani della Polonia. L’incontro è servito a preparare la partecipazione di circa 400 giovani polacchi al grande evento della gioventù cattolica in programma dal 1° al 6 agosto 2023 nella capitale del Portogallo.

Il gruppo polacco, composto da quattro salesiani, ha attraversato l’Europa in auto, sostando presso varie case e presenze salesiane del continente, “pensando a quale potesse essere il viaggio verso il Portogallo” hanno spiegato i salesiani coinvolti nella spedizione.

Oltre a conoscere i Salesiani di Lisbona, la rappresentanza polacca ha avuto l’opportunità di conoscere i luoghi in cui si svolgeranno gli incontri con il Santo Padre e di chiarire alcuni dubbi sulle attività e sui diversi momenti che caratterizzeranno l’incontro mondiale della gioventù.

Una volta in Portogallo, i salesiani polacchi hanno raggiunto anche Porto, dove hanno avuto modo di conoscere l’istituto salesiano della città e dove hanno maturato la decisione che sarà proprio in quella diocesi che i giovani da essi guidati vivranno, dal 26 al 31 luglio 2023, le cosiddette “Giornate nella Diocesi, il tradizionale appuntamento che precede il programma vero e proprio della GMG.  Da ultimo, la delegazione polacca si è recata in visita anche presso i Salesiani di Estoril, che il 2 agosto del prossimo anno ospiteranno il “SYM DAY”, la Giornata del Movimento Giovanile Salesiano nell’ambito della GMG.

“Siamo felici di essere qui – ha affermato don Piotr, salesiano polacco parte dell’équipe in trasferta a Lisbona –. Ricordo quando ci fu la GMG a Czestochowa, nel 1991, e la gioventù polacca poté sperimentare lo spirito della GMG. La partecipazione giovanile fu enorme, vennero ragazzi e ragazze da tutta Europa e dal resto del mondo, i giovani abbracciarono questa proposta e piacque moltissimo. E la prova di tutto questo si è avuta poi nel 2016, con la GMG di Cracovia, con due milioni di giovani partecipanti, e la popolazione polacca che si è impegnata davvero tanto e bene nell’organizzazione, nel creare un clima di spiritualità, e nell’accogliere i giovani provenienti da ogni angolo del pianeta. Tutto questo è per dire che, in generale i giovani polacchi sono appassionati di GMG e sappiamo che ci sarà una grande partecipazione anche a Lisbona2023”.

Il Movimento Giovanile Salesiano invita i giovani a vivere la GMG di Lisbona 2023 secondo il carisma di Don Bosco, grazie e insieme alla WYD DON BOSCO 23, l’organizzazione che lavora per preparare e accompagnare tutte le dinamiche, i processi e i momenti previsti per la GMG.

In questo senso, l’équipe di coordinamento dell’organizzazione WYD DON BOSCO 23 sottolinea anche che la motivazione alla partecipazione dei giovani polacchi e portoghesi è ancora in corso e viene portata avanti in molti modi, tra i quali anche una costante animazione sulle reti sociali.

In rete è disponibile un’intervista ai membri della delegazione polacca in visita a Lisbona.

Mentre sul sito www.wyddonbosco23.pt, lanciato in occasione della Festa di Don Bosco, il 31 gennaio, sono disponibili diverse informazioni sul Portogallo, Lisbona e la GMG.

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Papa Francesco nomina tre donne al Dicastero per i Vescovi, tra queste anche suor Yvonne Reungoat

Dal sito di Avvenire.

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Papa Francesco ha nominato tre donne come membri del Dicastero per i Vescovi.

Sono suor Raffaella Petrini, Fse, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, suor Yvonne Reungoat, Fma, già superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e Maria Lia Zervino, presidente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche. Le tre nuove nominate saranno dunque coinvolte nel processo per eleggere i nuovi pastori diocesani.

La settimana scorsa papa Francesco, in una lunga intervista con l’agenzia Reuters, aveva annunciato la sua intenzione. Il Pontefice aveva risposto a una domanda sulla presenza femminile in Vaticano, su quanto stabilito dalla nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium che riforma la Curia e su quali dicasteri potranno in futuro essere affidati a un laico o a una laica. Questa la risposta di Francesco, come riferita dai media vaticani:

«Io sono aperto che si dia l’occasione. Adesso il Governatorato ha una vice governatrice… Adesso, nella Congregazione dei vescovi, nella commissione per eleggere i vescovi, andranno due donne per la prima volta. Un po’ si apre in questo modo».

Francesco aveva quindi aggiunto che per il futuro vede possibile la designazione di laici alla guida di dicasteri quali «quello per i laici, la famiglia e la vita, quello per la cultura e l’educazione, o alla Biblioteca, che è quasi un dicastero».

Attualmente il Dicastero per i vescovi ha membri che sono solo cardinali e vescovi, mentre i consultori sono presuli e sacerdoti e tra gli officiali c’è una suora.

Nella sua risposta il Papa aveva citato il caso di suor Raffaella Petrini, nominata lo scorso anno “segretario generale” e quindi numero due del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che ora è entrata nel Dicasteri per i Vescovi.

Altre donne con incarichi “dirigenziali” in Vaticano sono la suora spagnola Carmen Ros Nortes “sottosegretario” al Dicastero per i religiosi, la suora francese Nathalie Becquart, “sottosegretario” del Sinodo dei vescovi, e la salesiana suor Alessandra Smerilli, “segretario” del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.

Tra le donne laiche che ricoprono incarichi di alto livello ci sono Francesca Di Giovanni, “sottosegretario” per il settore multilaterale della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, la professoressa argentina Emilce Cuda, “segretario” della Pontificia Commissione per l’America Latina, Linda Ghisoni e Gabriella Gambino, entrambe “sottosegretario” al Dicastero per i laici, la famiglia e la vita: e poi Barbara Jatta, la prima donna “direttore” dei Musei vaticani; la slovena Nataša Govekar, “direttore” della direzione teologico-pastorale del Dicastero per la comunicazione; e la brasiliana Cristiane Murray, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede. La professoressa tedesca Charlotte Kreuter-Kirchof è poi vicecoordinatore del Consiglio per l’economia. Recentemente il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga ha rivelato che il Papa voleva mettere una donna a capo del “Ministero per l’economia”, ma «non ha potuto perché ci sono retribuzioni, quali questa persona meritava per competenza e curriculum, che non possono essere pagate in Vaticano».

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Italia – A suor Alessandra Smerilli il “Premio Nazionale Don Diana” 2022

Dal sito dell’ANS.

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(ANS – Casal di Principe) – Suor Alessandra Smerilli, Figlia di Maria Ausiliatrice (FMA), Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, economista e Docente Ordinario di Economia Politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, è stata insignita del “Premio Nazionale don Peppe Diana – Per amore del mio popolo”.

Il Premio nazionale è assegnato a personalità che hanno saputo meglio incarnare, nel campo artistico, sociale, religioso, politico, economico, delle professioni, il messaggio di don Giuseppe Diana – sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994 – contribuendo alla denuncia, alla resistenza e alla costruzione di comunità libere alternative alle mafie.

La cerimonia di consegna è avvenuta lunedì 4 luglio 2022 presso “Casa don Diana”, bene liberato dalla camorra, in occasione del “don Diana Day”, nel giorno in cui il sacerdote avrebbe festeggiato il suo compleanno, e dell’inaugurazione della 15a edizione del Festival dell’Impegno Civile, realizzato sui beni confiscati alla criminalità organizzata.

La motivazione dell’assegnazione del riconoscimento a suor Alessandra Smerilli si basa sul suo lavoro “per difendere le uguaglianze e per la promozione integrale della persona, sviluppando quei principi della dottrina sociale della Chiesa a cui Papa Francesco ci richiama costantemente per la costruzione di un mondo migliore”.

Insieme a lei sono stati premiati Isaia Sales, scrittore e accademico, e l’attore Alessandro Gassman. Per la sezione Menzioni Speciali, il riconoscimento è andato a Pasquale Leone, scout e presidente dell’Aps TerradiConfine di Ponticelli, al docente Daniele Manni, a Massimo Antonelli, coach della “Tam Tam Basket”, alla fumettista Takoua Ben Mohamed. Un Premio Speciale è stato assegnato alla giornalista Angela Caponnetto, cronista di flussi migratori e di fughe di profughi dalle zone di conflitto.

“Ringraziando per questo riconoscimento, dedico il premio a tutti coloro che operano ogni giorno sul campo, non esitando a mettere in pericolo la loro vita per la verità, la giustizia, la legalità” ha commentato suor Alessandra nel ricevere il Premio.

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Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7 – don Miguel Angel García Morcuende

Si è svolge oggi l’evento dal titolo “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022). Come relatore introduttivo, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana. Di seguito l’articolo pubblicato da ANS.

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ONU – Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: “Potenziare il potere trasformativo dell’educazione”. Intervento del Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile

Si svolge oggi, a partire dalle ore 13:30 (UTC+2), un evento a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022), sotto gli auspici dell’ECOSOC, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Tale evento a latere, patrocinato da “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti d’America, ha per tema: “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” e vede come relatore introduttivo don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana.

L’evento patrocinato da “Salesian Missions”, grazie alla collaborazione di don Thomas Pallithanam, rappresentante salesiano presso l’ECOSOC, intende affrontare la necessità impellente di un’educazione integrale, con particolare attenzione alla meta n° 7 dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (OSS) n° 4 (“Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”).

Sebbene siano stati compiuti notevoli progressi in questo campo, ancora non sono stati raggiunti i vari obiettivi prefissati. E, nonostante l’educazione sia sempre stata vista come un fattore di sviluppo, le disuguaglianze nel mondo continuano a crescere.

Gli obiettivi di cui al punto 4.7 possono rendere l’educazione veramente trasformativa.

E mentre la comunità internazionale si prepara al Summit sull’Educazione Trasformativa del settembre 2022, la sfida da vincere è quella di rendere l’educazione un vero e proprio motore di sviluppo.

Nel suo discorso introduttivo, don García Morcuende richiama innanzitutto la figura di Don Bosco, “una persona che fu fortemente impegnata nell’educazione, un grande costruttore di opere educative per le nuove generazioni, alle quali trasmise molti valori attraverso la scuola, la cultura e la formazione professionale: i suoi ragazzi venivano formati per essere lavoratori onesti e competenti, attori sociali dotati di grande senso civico, di cittadinanza attiva. Il suo è un messaggio moderno per i tempi di allora e di oggi”.

Sul modello del fondatore, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile fa derivare la concezione dell’educazione salesiana: “Nella nostra istituzione, la Congregazione Salesiana, l’educatore è sempre attento ai bisogni quotidiani dei giovani, è consapevole del suo impatto trasformativo in campo educativo, sociale e anche politico”.

E ricorda anche che per i Salesiani, presenti in 134 Paesi del mondo, con oltre 3.000 scuole, più di 700 Centri di Formazione Professionale e 90 Centri di istruzione superiore, oltre 1.000 centri dedicati alla popolazione giovanile più bisognosa, “è necessario mettere a punto un’intuizione intellettuale ed emotiva del mondo giovanile, soprattutto di quello più ‘abbandonato’: l’educazione, se non è integrale, oggi non è più efficace”.

Sviluppando il suo pensiero don García Morcuende argomenta ancora che “la società deve fare in modo che tutte le persone ricevano un’educazione integrale basata sul dialogo, sull’uso responsabile della libertà, sulla scoperta e sullo sviluppo delle competenze che abbiamo, sull’autonomia come capacità di autoregolazione di ognuno di noi, sull’empatia verso gli altri, e in breve, il suo interesse è quello di trasformarci in cittadini con sentimenti equilibrati e con la possibilità di sviluppare le nostre competenze”.

Si tratta, in poche parole, di coltivare “i valori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, senza i quali l’educazione non può essere trasformativa”.

Per questo il Consigliere Generale richiama anche gli appelli di Papa Francesco per un Patto Globale sull’Educazione, così come il convergente Summit sull’Educazione Trasformativa di settembre 2022 convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, entrambi mossi dalla consapevolezza che “Più i giovani sono educati ai valori, meglio possono lavorare per rendere questo mondo un posto migliore, dove regnino la pace e la giustizia e dove nessuno sia lasciato indietro”.

L’evento è moderato da Barbara Terenzi, Responsabile dell’Ufficio per i Diritti Umani e l’Advocacy dell’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, e vede gli interventi anche di altre personalità e rappresentanti di agenzie internazionali, ONG e realtà impegnate a favore dei Diritti Umani.

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Formazione professionale: crescono le iscrizioni al sistema duale – AVVENIRE

Secondo il XIX rapporto di monitoraggio del sistema di istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale nella Iefp a.f. 2019-2020 (INAPP) risultano cresciute le iscrizioni al sistema duale.

Di seguito l’articolo riportato su Avvenire a cura di Maurizio Carucci (6/07/2022).

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In tre anni si è passati da 18mila a 37mila. La nuova sussidiarietà raggiunge le 18mila unità. Un Osservatorio interattivo per il monitoraggio delle politiche attive

Nel 2020 la partecipazione alla filiera Iefp-Istruzione e formazione professionale portata avanti dai centri accreditati registra una lenta e costante progressione (+1,1%), crolla quella degli Istituti professionali (-29,8%). Vola il sistema duale che in tre anni raddoppia le iscrizioni, passando da oltre 18mila a oltre 37mila e superando poi le 42 mila unità per l’anno 2020-2021. La sussidiarietà complementare va progressivamente scomparendo, sostituita dalla nuova sussidiarietà, che raggiunge le 18mila unità. È quanto emerge dal XIX Rapporto di monitoraggio del sistema di istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale nella Iefp a.f. 2019-2020 realizzato dall’Inapp-Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche per conto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. «In tale contesto – spiega Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp – il gap tra domanda e offerta di competenze delle professioni riconducibili alle qualifiche e diplomi Iefp rappresenta un elemento di criticità nello sviluppo del sistema. Pur con le dovute cautele legate al raffronto di dati di natura differente, secondo le ultime stime persiste uno scarto molto pronunciato tra fabbisogno ed offerta. Tale dato, allarmante per molti versi, evidenzia da un lato le grandi potenzialità, ma d’altro lato la necessità di profondi aggiustamenti nel sistema Iefp e nella filiera lunga della formazione tecnico-professionale. Per consentire un miglioramento degli esiti occupazionali a conclusione di tali percorsi formativi occorrerebbe maggior ossigeno al sistema, in termini di risorse finanziarie; una forte assunzione di responsabilità da parte delle Amministrazioni nell’adeguare l’offerta formativa rispetto alle figure più richieste dal mercato e un efficiente sistema di orientamento coerente con l’evoluzione dei fabbisogni di competenze emergenti da uno scenario economico e sociale in rapida trasformazione». Il totale di iscritti ai percorsi di Iefp, nel triennio e quarto anno, è pari a 250.194 unità, con una flessione della partecipazione del 13,1% rispetto all’anno formativo precedente. Tendenza che si conferma anche rispetto al solo triennio, le cui iscrizioni ammontano a 230.811 (-14,3%). In continuità con i dati dell’anno precedente, la riduzione della partecipazione al sistema di Iefp è esclusivamente a carico dei percorsi attivati all’interno degli Istituti professionali, dove si registra una flessione del 30,3%. Particolarmente colpite risultano le due tipologie tradizionali di sussidiarietà, quella integrativa che diminuisce del 41,7% e la complementare (-48,4%). Quest’ultima, com’era nelle intenzioni del legislatore, si estingue progressivamente, sostituita dalla nuova sussidiarietà (ex decreto n. 61/2017), che supera le 18mila unità. Si conferma il divario territoriale che caratterizza il sistema Iefp, con le regioni del Nord dove prevalgono le iscrizioni presso i centri accreditati, e quelle del Centro, Sud e Isole dove prevalgono i percorsi attivati negli Istituti professionali. La scelta degli iscritti ai percorsi di Iefp realizzati in modalità “ordinaria” premia ancora la qualifica di operatore alla ristorazione (52.802 iscritti) seguita dall’operatore del benessere (41.117 iscritti), di seguito con ampio distacco si collocano quella di operatore meccanico (16.704 iscritti), operatore elettrico (15.497 iscritti) e operatore per la riparazione dei veicoli a motore (14.595 iscritti). Il numero complessivo dei qualificati è stato pari a 66.105 unità (dato fornito successivamente alla pubblicazione del rapporto, grazie ad una seconda rilevazione che ha acquisito le informazioni sugli esami svoltisi in grande ritardo a causa dell’emergenza pandemica). Il dato comprende 34.677 giovani qualificati nei centri di formazione professionale, 27.374 negli Istituti Professionali in modalità integrativa e 4.054 in modalità complementare. La distribuzione dei qualificati per figura professionale conferma l’ordine rilevato nelle precedenti rilevazioni: operatore della ristorazione (25,4% del totale dei qualificati), operatore del benessere (16,4%) e operatore meccanico (8,6%). I diplomati sono invece 15.250, di cui quasi 14 mila (13.695) nelle Istituzioni formative e 1.555 in sussidiarietà complementare. La ripartizione per figura professionale si mostra in linea con gli anni precedenti: al primo posto, il tecnico dell’acconciatura, al secondo posto il tecnico dei trattamenti estetici, al terzo posto il tecnico della cucina.

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Ricerche Storiche Salesiane n° 78

È stato pubblicato il numero 78, relativo al semestre gennaio-giugno 2022, di “Ricerche Storiche Salesiane n° 78” (RSS). In questo numero trovano spazio degli studi su Don Paolo Albera, II Successore di Don Bosco, e sulla realtà salesiana di Mogliano Veneto. Non mancano, poi, altri approfondimenti e contributi nei diversi altri settori del volume.

Di seguito la notizia pubblicata su ANS.

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La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, due saggi:

L’articolo Il rettorato di don Paolo Albera (1910-1921): al governo per trasmettere il genuino spirito salesiano è il frutto dello studio di Stanisław Zimniak. Il ricercatore fa notare che il rettorato di don Paolo Albera non è stato oggetto di ricerca monografica, scientifica e sistematica, se si eccettuano poche indagini parziali che però illuminano solo qualche aspetto del suo lungo governo, durato oltre undici anni. Con la presente ricerca vengono esposti solo alcuni importanti aspetti del suo operato come Rettor maggiore, cioè elementi di governo che, pur essendo di capitale importanza, non sono stati ancora tematizzati, oppure sono stati trattati senza i dovuti approfondimenti. Oltre che esporre una documentazione su alcune tematiche, qui studiate, ci interessa in questa ricerca indagare sul “filo rosso” del suo essere e agire da Rettore Maggiore della Società salesiana. In tutti i capitoli di questa ricerca si cercherà di mettere in evidenza e documentare la “mens” e lo “spirito” che lo animava, lo muoveva e lo ispirava a fare tutto il possibile per assicurare l’ulteriore sviluppo della preziosa eredità dei suoi stimati predecessori – don Bosco e don Rua – in un periodo segnato da epocali trasformazioni culturali, sociali, politiche e religiose. Un periodo profondamente marcato non solo dal tragico e disumano primo conflitto mondiale, ma anche da altri contrasti molto pericolosi, iniziati già nell’Ottocento, cioè quelli scaturiti da lotte ideologiche, specie quelle esplicitamente avverse alla Chiesa cattolica.

Il secondo articolo Alle origini del collegio salesiano Astori a Mogliano Veneto (1879-1888) è di Vito Maurizio. A nemmeno un anno dall’apertura del collegio a Este, nel 1879 Don Bosco veniva interpellato dall’ingegner Saccardo a nome del movimento cattolico e della diocesi patriarcale per l’istituzione di una colonia agricola a favore della gioventù povera e abbandonata della città di Venezia. Ma poco dopo comunicava la nuova proposta della signora Elisabetta Bellavite Astori, che aveva a disposizione una cospicua somma a beneficio della gioventù del vicino paese di Mogliano Veneto. Don Bosco accettò il legato, per cui dall’inizio del 1881 ebbe inizio la costruzione del nuovo edificio. I primi salesiani vi giunsero il 18 novembre 1882. Il nuovo direttore dovette affrontare il difficile problema dei destinatari. Ma già al termine del primo anno, furono avviate le scuole, imprimendo all’opera uno sviluppo notevole, tanto che don Bosco, poco prima di morire, fu informato che gli alunni erano centocinquanta, quanti ne poteva contenere il collegio stesso.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Si tratta di una ricerca comparativa realizzata da José Manuel Prellezo: “La pratica della educazione cristiana” di Antoine Monfat e gli “Appunti di pedagogia” di Giulio Barberis: una selezione di passi corrispondenti. Questo lavoro costituisce una rilevante importanza per la comprensione della genesi della “Pedagogia salesiana”. Si propone, come scopo principale, di documentare l’influsso dell’educatore e pedagogista francese della Società di Maria, padre Antoine Monfat (1820-1898), in don Giulio Barberis (1847-1927), responsabile della “scuola di pedagogia” avviata, nel 1874, da Don Bosco nella sua prima opera benefico-educativa di Torino-Valdocco. Lo studio, che si colloca in linea di continuità con alcuni saggi e ricerche precedenti, focalizza l’attenzione sull’opera pedagogica di A. Monfat: La pratica della educazione cristiana (1879) e gli Appunti di pedagogia (1897) di G. Barberis. La puntuale messa a confronto di un significativo numero di testi, tratti da ciascuna delle opere citate, è preceduta da alcune annotazioni riguardanti il contesto storico in cui le stesse opere esaminate videro la luce, e da un breve profilo biografico degli autori dei medesimi.

Nel settore PROFILI viene presentato un saggio di Pedro Ruz Delgado: Angel Martín González (1924-1994), profesor, investigador e historiador salesiano.

Nel settore NOTA vi sono tre contributi. Il primo è di Carlo Maria Zanotti: Accompagnamento e formazione. Una lettura vocazionale del volume IX dell’Epistolario di don Bosco. Il secondo di Giancarlo Cursi: Tu diventi collaboratore di un’impresa che val la pena di perseguire. Il terzo di Andrea Farina: Don Bosco e le autorità civili ed ecclesiastiche: misurarci con il principio di realtà.

Nel settore Recensioni sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane:

Elias MASILELA, Larry – Simply Larry. The Story of Father Laurence McDon­nell SDB and the Selflessness of the Salesians of Manzini. Johannesburg, NLSA 2018; Mujeres de la primera hora. La Crónica del Colegio María Auxiliadora de Río Gallegos, Santa Cruz – Argentina. Período de los orígenes 1901 – 1916. Texto original italiano, traducción al castellano, estudio preliminar y notas por Ana María Fernández. Argentina, Ediciones Don Bosco 2021.

Nel settore Segnalazioni si presenta il seguente volume:

Jesús M. BOTELLA GUERRERO, La Obra Salesiana en Linares (1964-2005). Madrid, CCS 2016.

Don Stanisław Zimniak, SDB

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