Il fantastico mondo di Emilio Salgari: in omaggio allo scrittore l’istituto Salesiano San Zeno organizza la “Settimana Salgariana’’

Dal sito La Cronaca di Verona.

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I suoi personaggi hanno fatto sognare i lettori di tutto il mondo, immergendoli in avventure fantastiche a cominciare da quelle dell’indimenticabile Sandokan. In omaggio allo scrittore veronese Emilio Salgari, l’Istituto Salesiano San Zeno di Verona organizza dal 17 al 22 aprile la “Settimana Salgariana”, evento culturale aperto a tutti organizzato con il patrocinio e contributo del Comune di Verona, la collaborazione della Biblioteca Civica di Verona, A.Ge.S.C. Associazione Genitori Scuole cattoliche e BCC Valpolicella Benaco Banca.

Sette giorni quindi alla scoperta di Sandokan, Le Tigri di Monpracem e il Corsaro Nero, solo per citarne alcuni, immergendosi nei testi ma anche nella cinematografia salgariana, per coglierne il fascino e la contemporaneità e per far conoscere il romanziere alle nuove generazioni. Un viaggio a 360 gradi con anche la possibilità di visitare i luoghi della città legati ad Emilio Salgari ed una mostra a lui dedicata, curata dall’Associazione “Il Corsaro Nero”, che da anni organizza e promuove eventi salgariani in tutta Italia, e impreziosita dai lavori degli studenti e delle studentesse del settore Grafica e Comunicazione della Scuola di Formazione Professionale San Zeno. L’evento è stato presentato in Sala Arazzi dall’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia. Sono intervenuti per la Scuola Formazione Professionale Istituto Salesiano San Zeno il direttore Francesco Zamboni, il docente e Curatore della “Settimana Salgariana” Lamberto Amadei, il Coordinatore Tecnico Settore Grafica e Comunicazione Scuola Professionale San Zeno Luca Chiavegato, il Direttore della rivista “Il Corsaro Nero” Claudio Gallo, il presidente BCC Valpolicella Benaco Banca Daniele Maroldi e degli studenti della scuola. “E’ bello che sia la nostra scuola professionale ad ospitare questo evento – sottolinea il direttore Francesco Zamboni – perché ci permette di arricchire il percorso formativo a 360 gradi. Per noi è fondamentale la dimensione tecnica, ma amiamo valorizzare anche quella culturale”.

“La passione per la letteratura, l’insegnamento e i ragazzi sono stati il motore di tutto – spiega il docente e curatore Lamberto Amadei -. Verona ha fatto ma può fare ancora tanto per Salgari, e per questo è importante partire dalle scuole”. “E’ bello che una scuola professionale esplori il campo letterario – ha affermato Claudio Gallo -. Spesso ci sono molti pregiudizi a riguardo, e sono sbagliati. C’è un patrimonio straordinario legato ad Emilio Salgari, legato al materiale presente alla Biblioteca Civica di Verona. I classici continuano a parlare nel tempo, perché trattano argomenti universali, quindi anche alle nuove generazioni”. “Il Comune di Verona è un sostenitore convinto di questa iniziativa – ha detto l’assessora Elisa La Paglia – Nei patti educativi territoriali, di cui ci stiamo occupando a vari livelli, questi eventi si inseriscono con finalità didattiche e di responsabilizzazione e partecipazione attiva degli studenti e studentesse, per un coinvolgimento più ampio del territorio. Il programma della settimana. Sono previsti una serie di eventi legati alla figura di Emilio Salgari, con il coinvolgimento diretto degli studenti guidati dai loro docenti e da esperti studiosi, ricercatori, professori, cultori e appassionati.

Salesiani Italia Centrale, Webinar Online sulla VITA in COMUNE con i GIOVANI

“Una casa annessa all’oratorio” è il racconto di un’esperienza attuale ma dal sapore antico che da oltre un decennio alcune case della nostra realtà salesiana stanno vivendo.

Poter ripercorrere la storia che ne è scaturita è un vero esercizio di lettura sapiente della realtà abitata e guidata dal dono dello Spirito Santo.

(estratto del Documento)

 

Da alcuni anni le esperienze di Vita in comune con i giovani si stanno diffondendo nelle case della nostra Ispettoria, nel territorio dell’Italia Centrale, quale occasione speciale di fraternità e di spirito di famiglia tra adolescenti e giovani, con le Comunità Religiose e le Comunità Educative Pastorali esprimendo il desiderio di congiungere in modo armonico spiritualità del quotidiano e parola di Dio, fede e vita.

Si tratta di un cammino, un semplice segno dei tempi che la Chiesa ha accolto e che già da diversi anni interroga tante diocesi, tanti territori e vede esperienze varie che rivitalizzano la sua anima domestica chiamata a stare con Gesù.

Nella esortazione post-sinodale, Christus vivit, consegnataci da Papa Francesco, è presente un forte incoraggiamento a seguire con determinazione questa direzione che i giovani stessi ci stanno chiedendo.

Per questo motivo, come Salesiani di Don Bosco dell’Italia Centrale, lo scorso anno pastorale abbiamo organizzato due Consulte per approfondire ulteriormente questo tema attraverso le esperienze già presenti nelle nostre case. Successivamente la riflessione ci ha condotto alla redazione di un documento su queste esperienze intitolato “Una Casa annessa all’Oratorio. Vita con e per i giovani”. Documento che sarà presentato in questa occasione.

Alla domanda di un giovane che chiedeva se progetti di vita comune fossero possibili in tutte le case salesiane, don Ángel Fernandez Artime (Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana) ha voluto rispondere “sì”, aggiungendo che l’essenziale, al di là delle possibilità e della logistica, è fare di ogni casa salesiana un altro Valdocco; talvolta sarà possibile instaurare convivenze di giovani all’interno di comunità salesiane, in altri casi si potranno condividere momenti di preghiera,.. ciò che importa è la volontà di vivere la vita con i giovani, rendendo significativi i momenti di condivisione.

È davvero edificante vedere la gratitudine che i giovani sentono nell’essere parte di progetti nuovi che profumano di antico e di autenticità. Essere parte di una storia che ci precede e che ci seguirà, è il modo più bello per lasciarsi coinvolgere dalla vita perché permette di fare esperienza concreta di abitare una casa, essere parte di una famiglia, essere importante per qualcuno, essere insieme in cammino…felici nel tempo e nell’eternità!

(estratto del Documento)

 

In questa occasione saremo accompagnati e ci metteremo in ascolto di don Rossano Sala, Direttore della rivista «Note di pastorale giovanile», membro del Centro Nazionale Opere Salesiane d’Italia, già Segretario Speciale della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”; e di don Samuele Marelli, Vicario parrocchiale a Seregno, Autore del Libro “ Fare casa-giovani e vita comune”, già direttore e presidente della FOM, oltre che responsabile degli oratori diocesi lombarde e consulente ecclesiastico del comitato di Milano del CSI.

Destinatari: gli educatori dei gruppi giovanili (sacerdoti, religiosi/e, laici…) ed i giovani interessati.

Data: giovedì, 27 aprile 2023

Ore: 18.30-20.30

L’incontro di svolgerà online.

 Ai primi che si iscriveranno verrà inviato il link del webinar ZOOM per partecipare e poter interagire con i relatori.

PER TUTTI sarà possibile seguire l’incontro, trasmesso in diretta, sul canale YouTube della ICC

Iscrizioni: compilando l’apposito Google Form entro e non oltre sabato 22 aprile.

 

Informazioni:

don Francesco De Ruvo

E-mail: vocazionicc@donbosco.it

Andria, “Mettere più cuore in quelle mani”: la comunità salesiana a favore dei più bisognosi

Da Andria Live.

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Ricordate il “Weekend della Solidarietà” organizzato dalla Comunità Educativa e Pastorale dei Salesiani di Andria degli scorsi sabato 11 e domenica 12 Marzo?

Per chi se lo fosse perso, si è trattato di un weekend in cui la comunità salesiana ha invitato a “Mettere più cuore in quelle mani”, citando San Camillo De Lellis, per sensibilizzare al dono bambini, ragazzi, giovani e famiglie durante il tempo di Quaresima al fine di sviluppare una dimensione altruistica fatta di attenzione e umanità.
L’attività prevedeva raccolte di vario genere da destinare ad associazioni, enti, comunità locali e non che si occupano di coloro – bambini, ragazzi e adulti – che versano in situazioni di bisogno a qualunque titolo. Non solo la comunità stessa ma anche la cittadinanza ha risposto con molto calore e generosità, provando, con gesti concreti, a mettere il proprio cuore nelle mani dei più bisognosi. Per questo, vogliamo ringraziare di cuore tutto coloro che hanno partecipato, donando una speranza al prossimo.

A tal proposito, «vogliamo aggiornarvi sugli sviluppi dell’attività. Nella mattinata di martedì 11 Aprile, un gruppo di bambini di IV elementare dell’Oratorio Salesiano, si è recato presso il reparto di pediatria dell’ospedale “L. Bonomo” di Andria per donare ai bambini in degenza dei giocattoli raccolti all’interno dell’iniziativa unitamente a un biglietto o lettera scritta, che sottolineasse che a ogni dono ricevuto bisogna farsi dono per l’altro. Non nascondiamo l’emozione per aver visto i sorrisi stampati sui volti di bambini e bambine che hanno apprezzato questo piccolo grande gesto altruista.

Ringraziamo anche i responsabili del reparto, il primario della U.O.C. di pediatria Domenico Paternostro e l’equipe medico-infermieristica, per averci dato la possibilità di creare questo momento. È stato il nostro modo di vivere la Pasqua con Cristo perché egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera.

Lo step successivo sarà la distribuzione di viveri presso Casa Acc. S.M. Goretti nei prossimi giorni in cui, nuovamente, bambini e giovani saranno protagonisti di un momento di solidarietà e condivisione» – commentano i volontari della comunità salesiana.

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Italia Nord Est, nasca la fondazione per la Formazione Professionale dei Salesiani del Nord Est

Lunedì 3 aprile 2023 è stato fatto un passo molto importante per il futuro della Formazione Professionale presente nelle case salesiane dell’Ispettoria salesiana “San Marco” dell’Italia Nord Est (INE); è stato dato il via, infatti, ad un’unica realtà: la “Fondazione Salesiani per la Formazione Professionale Italia Nord Est – impresa sociale”.

I salesiani, e con loro tanti laici che condividono la responsabilità di animare la missione di Don Bosco oggi, continuano a credere che la Formazione Professionale sia uno dei luoghi più preziosi della missione salesiana. È una proposta che raggiunge molti ragazzi che altrimenti farebbero fatica nel loro percorso formativo. Con la Formazione Professionale i salesiani insegnano molti mestieri e tra questi quello che sta più a cuore è il “mestiere di vivere”.

Attualmente sono circa 3.000 i giovani che frequentano i Centri di Formazione Professionale salesiani nel Triveneto.

Don Igino Biffi, Ispettore di INE racconta: “Siamo dinanzi ad una bella e preziosa storia che desideriamo portare avanti in modo sempre più deciso e al passo con i tempi. La riforma del Terzo Settore ci chiede di riconfigurare la nostra governance e il nostro modo di organizzarci. Concretamente con oggi siamo passati da sette associazioni e una federazione ad un ente unico: una Fondazione”.

Quest’operazione è frutto di un lungo lavoro, iniziato da mesi e che ha coinvolto molte persone: “Ringrazio quanti hanno lavorato per la buona riuscita di quest’operazione, mettendo in  gioco le proprie competenze con grande passione educativa” afferma sempre don Biffi, il quale aggiunge poi: “Proprio perché l’operazione è  rilevante, ci vorrà un po’ di pazienza per portare a regime questa ‘macchina’. Stiamo avviando una nuova realtà ed è costruendo che si scoprono nel dettaglio tutte le questioni da affrontare. Le problematiche che certamente emergeranno richiederanno di sincronizzare con pazienza passi che ora non sempre hanno lo stesso ritmo”.

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Salesiani Sicilia: assistenza salesiana/Sacramento della Presenza: abitare i mondi vitali dei giovani

Dal sito dei Salesiani Sicilia.

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Anche il terzo incontro di “Formazione SDB-LAICI”, organizzato dai Salesiani di Sicilia, focalizzato sul tema “Assistenza salesiana/Sacramento della Presenza: abitare i mondi vitali dei giovani”, ha registrato significativa partecipazione e viva attenzione. Indubbiamente stimolante la relazione sull’argomento tenuta dal dr. Alessandro Iannini, psicologo e docente, esperto nelle problematiche giovanili e familiari, nella formazione degli operatori sociali e volontari, nel settore della rieducazione dei minori.

Il relatore ha posto alla riflessione il bisogno di un rinnovamento del cammino educativo da basare decisamente su una rete di rapporti umani inclusivi in cui ognuno si senta realmente accolto e coinvolto in un contesto di comunità aperta dove si possa “star bene”, tra “gente allegra”, in una atmosfera di reciproca condivisione.

Iannini ha indicato come elemento cardine di riferimento la scelta di privilegiare il rapporto educativo verso i giovani con un impegno sociale verso i più poveri con spirito di accoglienza spirituale e umana, aperta verso i ragazzi con diverse culture e fedi.

Ha quindi sottolineato come sia importante che l’educatore senta, e faccia percepire, l’essere generosamente disponibile con un atteggiamento “che non tende all’appagamento personale, ma a soddisfare le miserie degli altri”.  In altri termini tenere presenti le parole del Rettor Maggiore che incoraggia a percorrere “un itinerario educativo che comincia con l’andare incontro all’altro” ed il suggerimento di Papa Francesco che ricorda “….che siamo noi che dobbiamo andare incontro all’altro per fare comunione, per realizzare un cambiamento sociale che ci permetta di partecipare alla comunità vivente del Signore”.

Il relatore, inoltre, ha messo in evidenza come sia cruciale tenere presente che il compito di chi educa sia di: “….aiutare gli altri a camminare avendo occhi e orecchi attenti. Per farlo c’è un unico modo: rendersi credibili e degni di fiducia” ed ancora “…però la fiducia, come tutte le dimensioni vitali non passa per educazione (ex ducere tirare fuori) ma per induzione (in-ducere mettere dentro): per ricevere fiducia occorre darla per primi”

Rimanendo sul pensiero del Rettor Maggiore, Iannini, riferendosi al CG 28, evidenzia come nell’azione programmatica sia fondamentale dare la «priorità assoluta per i giovani, i più poveri e i più abbandonati», con la profonda convinzione che «…se un giorno dovessimo abbandonare i ragazzi, i giovani e, tra loro, i più poveri, sarebbe l’inizio della morte della nostra Congregazione”. Allo stesso tempo attenzione particolare va rivolta al fenomeno migratorio, e sull’argomento ancora il CG 28 afferma che “i migranti non possono essere un problema, sono per noi Salesiani di oggi una grande opportunità per incontrare Gesù”.

Tra le conclusioni dell’intervento Iannini ha fatto riferimento all’approccio ecologico (al quale il Rettor Maggiore ha dedicato una precedente Strenna) sulla traccia della Laudato si’ di Papa Francesco che, nel proporre il concetto della “ecologia integrale”, ci dice che  “tutto è collegato” e la cura del creato, della casa comune, è intimamente unita a quella delle comunità umane: «Oggi non possiamo non riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare sia il grido della terra sia il grido dei poveri».

 Un articolato e vivace dibattito è seguito all’intervento di Iannini.

Prof. Alfredo Petralia, presidente Ex Allievi Salette CT

 

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I Salesiani alla scoperta della Cooperativa sociale L’Iride di Monza

Da Monza Brianza news.

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Si è conclusa questa settimana la straordinaria esperienza di 150 ragazzi della scuola secondaria di secondo grado “Ernesto Breda” – Salesiani di Sesto San Giovanni presso la Cooperativa sociale L’Iride di Monza. Un’occasione di conoscenza e scambio degli allievi di quinta dell’Istituto tecnico, di apertura e scoperta dell’altro, fianco a fianco con i ragazzi disabili della Cooperativa; più che una semplice “gita” o un laboratorio, un’esperienza di condivisione di tempo e talento.

La Direttrice della Cooperativa, Claudia Valtorta, ha raccontato agli allievi dei Salesiani, incontrandoli prima nella loro scuola, la storia e la mission de L’Iride, poi è iniziata l’avventura con gli utenti fragili che ogni giorno frequentano gli spazi di via Cimabue e limitrofi a Monza. In gruppi di circa una trentina, gli allievi degli indirizzi meccanico, meccatronico, elettrico, elettrotecnico e informatico si sono messi alla prova sia negli spazi socio-educativi che nell’area produttiva de L’Iride, sperimentando uno sguardo verso il prossimo in una dimensione di fragilità che può “sposarsi” con l’aspetto lavorativo ed educativo.

Classe per classe si sono cimentati in un laboratorio di arte-terapia, poi hanno visitato il settore produttivo de L’Iride con i disabili impegnati nel loro lavoro di assemblaggio elettromeccanico.

“Questo è stato senza dubbio un momento di importanza capitale perché i nostri allievi hanno imparato da ragazzi fragili, ribaltando i normali preconcetti, vedendo con i loro occhi quanto possano essere competenti ed entusiasti del loro lavoro; per chi sta affrontando un percorso di studi in meccanica, elettrotecnica o informatica sono insegnamenti, anche di vita, preziosi – ha spiegato don Alessandro Curotti, catechista, coordinatore delle attività di educazione alla fede della scuola – Naturalmente non manca anche il momento più spirituale, di ritiro, con spezzoni di film che aiutino a riflettere su ciò che si è sperimentato e l’attività conseguente, orientata al progetto di vita; in fondo ciò che proponiamo loro è un’esperienze di significato”.

“Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e ci siamo lanciati in questo progetto – dettaglia la Direttrice de L’Iride, Claudia Valtorta – 150 ragazzi sono tanti, vedere il pannello che hanno realizzato nel laboratorio di arte-terapia con tutte quelle firme che occupano totalmente lo spazio disponibile riempie il cuore”. Mentre parliamo ci sono ragazzi al lavoro nel laboratorio artistico, altri in visita in produzione, altri che giocano a calcetto, con il suono del pianoforte a raccordare tutte le voci.

“È nella relazione con l’altro, con il mondo fuori che invade i nostri consueti spazi della Cooperativa che scopriamo ancor più la nostra identità, la relazione la valorizza, facendo emergere risorse, capacità e limiti, attraverso l’accoglienza. Sono certa che questi giorni siano stati di arricchimento per tutti” sono le parole di Paola Nascamani, educatrice de L’Iride.

 “Lavoro qui da due anni – racconta soddisfatto e sorridente Gianmario Pinna, dipendente de L’iride – Oggi ho potuto fare da maestro a questi ragazzi nell’assemblaggio di un collettore, alcuni hanno messo degli anelli storti, ma io li ho corretti e insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

“Mettere persone fragili in condizione di lavorare e portare il loro contributo è la vera scommessa de L’Iride – spiega Simone Cobianco, Direttore di Produzione Settore B – Per me sapere che ciò che faccio permette a loro di lavorare è una missione, è qualcosa che anche quando torno a casa stanco alla sera mi permette di ricaricarmi e mi sprona poi a dar sempre tutto me stesso, mettendo a disposizione energie fisiche e mentali e anche ciò che ho imparato nelle esperienze professionali precedenti”.

“Con l’arte-terapia sperimentiamo la collaborazione più vera: ognuno porta il suo contributo, si crea insieme, nessuno è un mero esecutore, ciascuno trova qualcosa di già realizzato e lo migliora, modificandolo un po’ e sviluppando un’opera d’insieme; è una staffetta dove ciascuno fa un pezzo, lo affida ad un altro che ne darà continuità” specifica l’arte-terapeuta Valentina Selini.

Lorenzo, quinta indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’Istituto salesiano: “Questa esperienza mi ha segnato molto dal punto di vista morale perché ho visto che le persone fragili possono fare operazioni e procedimenti che svolgiamo anche noi, ho imparato a lavorare in team in chiave di autentica collaborazione… ci fosse una nuova edizione di questo progetto vi parteciperei più che volentieri”.

Diego, quinta indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’Istituto salesiano: “Ho trovato questi giorni molto interessanti, ho scoperto qui l’esistenza di apparecchiature nuove e cosa servono… e anche che, con il giusto metodo, persone disabili possono lavorare in un’azienda, rispettando scadenze e producendo con qualità. Sono d’accordo con Lorenzo, se ci fosse modo di continuare quest’esperienza non avrei dubbi nel dire di sì.”

La collaborazione della Cooperativa monzese L’Iride con i Salesiani di Sesto san Giovanni è frutto di un accordo ampio che già comprende tirocini curricolari ed extra-curricolari per i ragazzi del Centro di Formazione Professionale, nonché apprendistati e PCTO; da quest’anno la collaborazione si è estesa anche ai maturandi che stanno per diventare periti tecnici. Il futuro di questo progetto pilota? Stiamo sognando di portare i ragazzi della cooperativa nei cortili e nei laboratori della nostra scuola!

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Borgo Ragazzi Don Bosco Roma, inaugurato il laboratorio di saldatura al CFP

Dal sito del CNOS-FAP Lazio

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Nel pomeriggio di ieri, giovedì 23 Marzo 2023, si è svolta l’inaugurazione del nuovo laboratorio di saldatura, all’interno del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP Lazio “Borgo Ragazzi Don Bosco”

Il laboratorio è stato realizzato, grazie al contributo della Fondazione Johnson & Johnson, con la collaborazione dell’Istituto Italiano della Saldatura. La struttura, fiore all’occhiello del settore meccanica industriale del centro, nasce con l’auspicio di diventare nel tempo un punto di riferimento, per la formazione dei giovani e dei professionisti del settore.

L’evento ha assunto una importanza maggiore visto, che ieri è stata l’occasione per aprire i festeggiamenti del 75° anno di vita della Casa Salesiana del “Borgo Ragazzi Don Bosco”, fondata nel 1948.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti:

don Daniele Merlini SDB, direttore della casa salesiana che ha condiviso con la comunità la sua riflessione sulla Provvidenza;

don Stefano Aspettati SDB, superiore dei salesiani dell’Italia centrale, ha sottolineato il grande lavoro che Don Bosco ha fatto per i giovani e ha anche voluto sottolineare che la vita personale di Don Bosco non è stata facile. Ha dovuto affrontare molte difficoltà e ostacoli per realizzare la sua missione. Tuttavia, è stato proprio questo impegno a favore dei giovani che ha dato senso e significato alla sua vita.

Secondo Fabrizio Tosti, Direttore Nazionale della formazione – Federazione CNOS FAP – SALESIANI ,il successo formativo non si limita al conseguimento di un titolo di studio o di un lavoro ben remunerato. Il vero successo formativo consiste nell’acquisizione di competenze e abilità che permettono di affrontare la vita in modo consapevole e sereno.

Silvia De Dominicis, Presidente della Fondazione Johnson & Johnson si è concentrata sull’importanza di curare le comunità e dare concretezza ai giovani. In un mondo sempre più frenetico e individualista, diventa fondamentale prestare attenzione alle comunità in cui viviamo ed è importante dare concretezza ai giovani, offrendo loro opportunità di apprendimento e crescita.

Giancarlo Canale dell’ IIS, Istituto Italiano Saldatura, ha raccontato della prima esperienza con i Salesiani di Gela nel 1989.

Mauro Caliste, Presidente del V Municipio, ha parlato dell’importanza della politica del fare e come il Borgo ragazzi don Bosco può essere un faro per molti giovani, che spesso cercano modelli positivi di riferimento per la loro crescita personale e professionale.

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Villa Sora Frascati, calendario di incontri sulla genitorialità

I mesi di marzo ed aprile, a Villa Sora, si arricchiscono di quattro appuntamenti aperti al pubblico, per confrontarsi su temi che riguardano la genitorialità.

Venerdì 24 marzo si svolgerà il primo dei quattro appuntamenti. “Dalla coppia ai figli. La cura della relazione tra marito e moglie come fondamento del benessere dei ragazzi” il titolo dell’incontro che sarà curato dalla dott.ssa Costanza Miriano, giornalista e scrittrice.

L’incontro si inserisce all’interno di un calendario di appuntamenti: quattro incontri di formazione alla genitorialità per essere sostenuti e guidati in una comprensione sempre più piena della propria missione e nella scoperta di quei tratti specifici della maternità e della paternità, nella loro essenziale complementarietà, che ciascuno già agisce e di quelli che invece meno mette in atto.

Tutti gli eventi si svolgeranno presso il teatro di Villa Sora a partire dalle ore 20:30. A disposizione, durante gli incontri, servizio di assistenza per bambini in tenera età.

locandina Scuola genitori 2023

 

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Italia – Porte e cuore aperti all’oratorio “San Luigi” di San Cataldo

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – San Cataldo) – I ragazzi dei gruppi formativi dell’oratorio salesiano “San Luigi” di San Cataldo hanno vissuto nei giorni scorsi una significativa esperienza di conoscenza e riflessione, accogliendo nei loro spazi due giovani detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Caltanissetta, con i quali si sono intrattenuti in un intenso confronto.

Ammessi ad un permesso premio, accompagnati dal Direttore, da due educatrici dell’IPM, da Padre Alessandro Giambra, cappellano del medesimo istituto, e da don Francesco Bontà, salesiano, Direttore dell’oratorio di San Cataldo, i due giovani hanno trascorso la prima parte dell’incontro in un percorso culturale di conoscenza del territorio sancataldese, concludendo la loro giornata all’oratorio dove hanno avuto la possibilità di vivere un momento di incontro con circa 60 ragazzi e animatori della realtà salesiana.

Inevitabile l’imbarazzo iniziale dall’una e dall’altra parte, in un totale silenzio che il Direttore dell’IPM ha invitato ad apprezzare come “dono” in quanto proprio nel silenzio ci si ascolta e ci si comprende.

Diverse le riflessioni scaturite nel corso del confronto in uno stimolante scambio di domande e di testimonianze tra i presenti che ha reso questo incontro emozionante, in particolar modo quando si è affrontato il tema della libertà, così poco apprezzata nella vita ordinaria e così tanto desiderata quando se ne è privati.

Ai ragazzi dell’oratorio è stata offerta la possibilità di conoscere la vera realtà della vita carceraria che è ben diversa da quella romanzata e presentata da alcune serie tv; ai ragazzi dell’IPM è stata data la possibilità di conoscere un’altra realtà, fatta di ragazzi che coltivano il desiderio di essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.

Dall’incontro è scaturito il desiderio di avviare una collaborazione tra oratorio salesiano e Istituto Penale.

Al momento di confronto ha fatto seguito un breve momento di fraternità vissuto in clima salesiano: quattro calci al pallone, chiacchiere fra amici, non poche risate… il tutto condito dal tempo del ristoro.

Se l’incontro si è concluso con il rientro all’IPM dei due giovani, la riflessione è a lungo proseguita sui vari gruppi WhatsApp con delle belle e profonde riflessioni da parte dei ragazzi: E’ stato bello conoscere la loro storia, e vedere nei loro occhi la luce di essere liberi per un po’”; “Non è detto che visto che stanno in carcere sono cattive persone, perché la maggior parte delle volte si entra in carcere per uno sbaglio che ti segna la vita”; “Prima di essere dei carcerati sono delle persone come noi”…

Il bel momento vissuto insieme è stata un’occasione per ricordare che l’ambiente carcerario è vicino all’esperienza salesiana perché proprio dall’incontro di Don Bosco con i giovani della “Generala”, l’allora carcere minorile di Torino, e dall’incontro con le loro storie di vita e con la loro sofferenza, è emerso l’antico e sempre nuovo appello: “Se qualcuno si fosse preso cura di loro…”.

“E se, per ovvi motivi, nessuna foto resta a ricordo di questo incontro, abbiamo la certezza che nel cuore dei ragazzi resteranno impresse le belle emozioni vissute. Non solo le porte e i cancelli sono stati aperti, ma anche e soprattutto i cuori!” ha commentato Luciano Arcarese, educatore di San Cataldo, Salesiano Cooperatore.

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Torino – L’Istituto Agnelli presenta “Apertamente”

L’Istituto Edoardo Agnelli di Torino presenta “Apertamente”, un ciclo di incontri culturali gratuiti proposti alla città. Di seguito i dettagli nella notizia a cura del sito dell’Istituto.

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In occasione dell’anniversario dei 20 anni del Liceo Scientifico, l’Istituto Edoardo Agnelli è lieto di presentare “Apertamente”, un ciclo di incontri culturali gratuiti proposti alla città.

Il nome dell’iniziativa richiama non solo il concetto di apertura della scuola verso il territorio, ma anche e soprattutto l’espressione comune “aprire la mente”, nel suo significato di favorire la crescita intellettuale di una persona.

L’intenzione di questi incontri, infatti, è quella di trattare tematiche attuali, mostrandole in un contesto più ampio e sotto aspetti diversi, grazie all’esperienza e alla competenza dei relatori invitati.

Giovedì 23 marzo si terrà l’incontro di apertura, dal titolo “La fisica e le fake news. Cittadini, informazione e scienza ai tempi di internet“. Il relatore sarà il prof. Lorenzo Magnea, docente di Fisica Teorica presso l’Università di Torino.

Il secondo incontro invece si svolgerà il 19 aprile: Luca Mercalli, meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico italiano, illustrerà le problematiche legate al climate change. Entrambi gli incontri avverranno alle ore 20:45 presso l’auditorium dell’Istituto Agnelli.

L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Circoscrizione 2 della Città di Torino.

Il prof. Diego Guzzi, docente di filosofia del liceo, commenta così l’iniziativa:

“Apertamente rimanda poi al fatto che le porte della scuola vengono fisicamente aperte al quartiere e la scuola diventa così un presidio di educazione alla cittadinanza non soltanto per chi la frequenta ogni giorno ma anche per chi vive nei paraggi e può trovarvi un punto di riferimento culturale, anche grazie alla collaborazione con la Circoscrizione 2”.

Istituto Agnelli