CNOS-FAP Piemonte: Academy per la mobilità sostenibile

Iniziata l’Academy di filiera per la mobilità sostenibile integrata e innovativa di Torino, finanziata dalla Regione Piemonte. In prima linea il CNOS-FAP Piemonte, con l’obiettivo di creare una formazione professionale e una scuola sempre più permeabile alle esigenze del mondo lavorativo e delle aziende.

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Ha preso ufficialmente il via, con la consegna simbolica delle chiavi, l’Academy di filiera per la mobilità sostenibile integrata e innovativa di Torino, finanziata dalla Regione Piemonte con un investimento di 9 milioni di euro.

Alla base c’è un partenariato che ha come capofila CNOS-FAP Piemonte e comprende 16 agenzie formative, 59 imprese e 29 altri soggetti fra associazioni datoriali, sindacati, Università, consorzi e Fondazioni Its.

“Ci siamo posti l’obiettivo di creare una formazione professionale e una scuola sempre più permeabile alle esigenze del mondo lavorativo e delle #aziende. E questo strumento così innovativo ha un grande significato, perché premia l’impegno profuso in questi anni e un metodo creato insieme per essere all’avanguardia e far emergere il merito delle ragazze e dei ragazzi del Piemonte”.

Ha evidenziato il presidente, Alberto Cirio.

“Connettere e valorizzare il sistema delle imprese con il sistema educativo e formativo è uno degli obiettivi per far fronte ai nuovi fabbisogni di competenze, determinati dalla trasformazione continua dei processi di produzione e del mercato del lavoro”.

Ha dichiarato l’assessore regionale alla Istruzione e Merito, Formazione professionale e Lavoro, Elena Chiorino.

COMUNICATO STAMPA:

“Connettere e valorizzare il sistema imprese con il sistema educativo e formativo è uno degli obiettivi per far fronte ai nuovi fabbisogni di competenze, determinati dalla trasformazione continua dei processi di produzione e del mercato del lavoro. La formazione non deve più essere considerata una spesa fine a se stessa, ma un investimento a vantaggio dei lavoratori e della loro valorizzazione, unitamente alla capacità competitiva delle nostre imprese – questo l’incipit dell’intervento dell’Assessore alla Istruzione e merito, formazione, lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino alla cerimonia ufficiale di consegna della chiave per l’avvio del nuovo sistema formativo “Academy per la mobilità integrata, innovativa e sostenibile ” di Torino.

“L’Academy di filiera – ha aggiunto – rappresenta proprio questo: progettare e realizzare percorsi formativi condivisi, con un ruolo attivo delle imprese, che non demandano integralmente a terzi la realizzazione dei percorsi formativi, ma “investono” mettendo a disposizione le proprie tecnologie. Operiamo per azzerare il disallineamento tra domanda e offerta: è una sfida a cui ho lavorato, in collaborazione con tutto il sistema economico produttivo, sindacale ed agenzie formative sin dal primo giorno del mio mandato”.

Per il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in video collegamento:

“Quello delle Academy è un approccio pragmatico e all’avanguardia, che guarda alle reali necessità delle aziende e del nostro sistema produttivo – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – ringrazio tutti coloro che hanno contributo a dare forma a questo lavoro di squadra, pratico e concreto, a cominciare dall’assessore Chiorino che ne è stata la regista. Un metodo che premia e valorizza anche il merito e le capacità della forza lavoro del nostro Piemonte”.

Per Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: “L’industria piemontese ha retto a stress test imprevedibili, perché abbiamo continuato a realizzare gli investimenti che sono da sempre il centro del nostro fare impresa. Investimenti in innovazione e tecnologia, e soprattutto investimenti sul capitale umano. Ma dobbiamo ancora aumentare la nostra capacità di attrarre e formare personale tecnico valido. Flessibilità e la velocità di adattamento sono quindi cruciali e le Academy sono una delle risposte a queste esigenze, perché hanno proprio l’obiettivo di rispondere al fabbisogno formativo di una impresa, di un gruppo di imprese o di un territorio con un’offerta specializzata che concentri l’azione e l’offerta. Le Academy consentono quindi lo sviluppo di nuove competenze coerenti con quelle già presenti in azienda, generando lavoro di qualità, produttività e crescita”.

Per Luca Sanlorenzo Direttore Generale API Torino: “È nelle imprese, e nella loro rappresentanza, che risiede quella capacità produttiva industriale, tecnologica e di conoscenze che, se messe a fattor comune, possono essere di beneficio e impulso per tutta la filiera della mobilità. In questo ambito, è determinante il ruolo delle piccole e medie imprese. Per questo il sistema delle PMI del Piemonte che Confapi Piemonte e API Torino rappresentano si è da subito messo a disposizione del progetto”.

“Il sistema formativo piemontese – aggiunge Fabrizio Berta, Cnos Fap – capofila dell’Academy per la mobilità integrata, innovativa e sostenibile – rappresenta un’eccellenza nella formazione iniziale della IeFP, nella formazione superiore con gli ITS e i percorsi IFTS, nella formazione per disoccupati e per l’inclusione lavorativa. Con questa sperimentazione si vuole mettere a sistema queste eccellenze a favore delle imprese, dei territori e delle persone per ampliare e consolidare le competenze dei lavoratori e delle lavoratrici in questa fase di transizione e innovazione tecnologica.”

CHE COSA SONO LE ACADEMY:

Le Academy rappresentano un modello organizzato per filiere che lavorano in rete, composte da operatori della formazione e delle imprese, focalizzate sulle vocazioni dei territori con alto contenuto di innovazione tecnologica. Le Academy sono anche uno strumento innovativo di qualificazione della forza lavoro, per inserire nuovi lavoratori in impresa e specializzare o riqualificare i lavoratori occupati. L’obiettivo è ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in Piemonte. Il traguardo è fissato nel 2023 con l’operatività di tutte le 11 Academy di filiera sul territorio regionale.

IL RUOLO DELLE IMPRESE:

Le Academy si avvalgono delle risorse umane, organizzative e/o economiche dei soggetti componenti, in particolare delle aziende partner, che partecipano attivamente alla formazione collaborando nella progettazione dei percorsi e mettendo a disposizione macchinari, attrezzature e tecnici per la docenza. Sa ranno costituiti dei veri e propri “hub” di competenze a servizio delle aziende, utilizzando metodologie e strumentazione tecnologicamente avanzata in laboratori aziendali sempre in linea con le logiche produttive aziendali più aggiornate.

COMPOSIZIONE:

Le Academy sono composte da agenzie formative accreditate, imprese medie e piccole con capacità formativa, in partenariato con soggetti del sistema educativo e formativo come, associazioni datoriali, centri di formazione professionale, Fondazioni ITS, Centri di ricerca, Poli di innovazione, Competence center in stretta connessione con scuola e università. Nello specifico, il partenariato per l’Academy di Torino ha come capofila l’associazione Cnos-Fap – Torino e comprende 16 agenzie formative, 59 imprese, 29 altri soggetti (associazioni datoriali, università, consorzi, fondazioni Its.).

Presenti alla conferenza stampa anche le parti sociali, sindacati, imprese e agenzie formative.

Il Ministro Valditara in visita alle scuole di Sesto San Giovanni

Dal sito dei Salesiani di Sesto San Giovanni.

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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ieri mattina ha visitato le Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni, prima scuola paritaria a ricevere la visita del  neo Ministro, alla presenza del presidente della Regione Attilio Fontana, dell’assessore  Bolognini e dei sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello. 

Il Ministro Valditara ha visitato le scuole salesiane di Sesto San Giovanni, dove ha visto gli studenti  all’opera sulla didattica digitale e negli innovativi laboratori di automotive, robotica e meccanica  industriale. 

Il Ministro si è fermato a dialogare con gli studenti spiegando loro l’importanza di scegliere un  percorso formativo che tenga conto di talenti e passioni, ma con uno sguardo al futuro perchè – ha  affermato “è proprio nell’istruzione tecnica e nell’istruzione professionale che si gioca il destino industriale  di un Paese e quindi io voglio che l’esempio di eccellenza di questa Scuola possa servire per costruire una  grande riforma della formazione tecnico-professionale italiana, per mettere al servizio del Paese le vostre  capacità”. 

Il Direttore dei Salesiani di Sesto, don Elio Cesari, ha dichiarato al termine della mattina: “Siamo  onorati per questa visita, che è stato un grande segno di apprezzamento verso la nostra realtà educativa  ma soprattutto verso l’impegno e la passione dei nostri docenti, formatori e collaboratori che ogni giorno  si spendono per il bene dei nostri studenti e hanno come obiettivo la formazione ma soprattutto la  crescita umana.” 

 

Lo abbiamo accolto nelle nostre aule e laboratori per mostrargli i tratti distintivi dell’offerta formativa dei salesiani:

  • l’innovazione attraverso la didattica multimediale che ha portato la scuola a diventare una “Apple Distinguished School” che vede gli strumenti digitali applicati all’apprendimento, ma sempre con una grande attenzione all’educazione dei giovani all’uso responsabile di questi strumenti fin dalla scuola secondaria di primo grado.
  • la formazione professionale di primo livello, che da sempre caratterizza il modello educativo di Don Bosco ma che ha saputo rinnovarsi per stare al passo con i tempi, anche grazie alla stretta collaborazione con il territorio e le sue aziende.
  • la formazione superiore altamente professionalizzante in grado di rispondere alla richiesta crescente delle imprese di nuove ed elevate competenze alla luce delle sfide connesse all’industria 4.0 e alla trasformazione digitale.

 

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CNOS-FAP, convegno su “Il Curricolo dell’educazione al lavoro” come strumento di formazione

Giovedì 17 novembre presso il Centro Congressi Resart – Bologna si è tenuto il convegno “Il Curricolo dell’educazione al lavoro”, promosso dalla Sede Nazionale del CNOS-FAP in collaborazione con SCF – Scuola Centrale Formazione, ENDO-FAP, ENAC – Ente Nazionale Canossiano, Casa di Carità Arti e Mestieri, Opera Don Calabria e CIOFS-FP, nell’ambito del progetto “Assi culturali e canone formativo”.

Tema del Convegno il curricolo dell’educazione al lavoro che rappresenta un’esigenza fondamentale per formare giovani e adulti in grado di vivere da protagonisti nel tempo della complessità. L’educazione al lavoro richiede un curricolo unitario basato sulle esigenze di crescita e i modi di apprendimento degli allievi, tenuto conto delle sfide del tempo in cui viviamo, ma garantendo ciò che non varia mai, ovvero il bene della persona, il bene del mondo che abbiamo in comune ed i valori che ne costituiscono il fondamento.

I lavori, introdotti e coordinati da Arduino Salatin – presidente SCF e corresponsabile scientifico del progetto, si sono aperti con la presentazione da parte di autori ed esperti dei risultati dei gruppi interpares sugli assi culturali e sugli aspetti trasversali (risonanza, inclusione, valutazione e presidio pedagogico). 

Alcuni rappresentanti dei CFP, impegnati nel cammino di rinnovamento documentato dalla ricerca su 14 centri significativi, hanno partecipato alla tavola rotonda, coordinata da Cristina Ferro CNOS-FAP, sui fattori della convergenza relativi a visione, metodologia e organizzazione. Per il CNOS-FAP sono state presentate le esperienze dei CFP di Bardolino e Vallecrosia, con gli interventi dei direttori Michele Gandini e Francesca Figini.

Nell’ultima sessione di lavoro le dr.sse Berta Martini, Tiziana Pedrizzi e Maria Grazia Accorsi hanno contribuito con i loro interventi alla proposta del curricolo dell’educazione al lavoro.

Dario Nicoli – corresponsabile scientifico del progetto ha concluso i lavori.

I materiali presentati sono disponibili sul sito assiculturalifp.it.

Accordo CNOS-FAP Salesiani Lombardia – Confimi Industria Monza e Brianza

Il 7 novembre 2022, presso la sede CNOS-FAP di Sesto San Giovanni, è stato siglato un importante accordo tra il nostro Ente e Confimi Industria Monza e Brianza.

Con questa firma CNOS-FAP Salesiani Lombardia s’impegna a promuovere l’Accordo di partenariato, in occasione delle giornate di orientamento indirizzate alle scuole di ordine inferiore presenti sul territorio, valorizzandone gli obiettivi in termini di legame tra formazione e mondo del lavoro.

Confimi Industria Monza e Brianza, associazione di categoria dedicata alle imprese manifatturiere del territorio, si impegna a diffondere, attraverso i canali a disposizione, i termini dell’accordo, erogare consulenza alle imprese sul tema dell’orientamento al lavoro e dell’apprendistato, attraverso la competenza di proprio personale interno.  Una bella opportunità di sviluppo e collaborazione tra due realtà, al passo con i tempi!

 

CNOS-FAP Piemonte: conferenza “Green Is Now” al Teatro Grande Valdocco in collaborazione con GreenPea

Giovedì 10 novembre, presso il Teatro Grande Valdocco, si terrà la conferenza “Green Is Now“, a cura del CNOS-FAP Piemonte con la collaborazione di GreenPea.

L’evento, che occuperà l’intera mattinata dalle 9.15 alle 12.15, vedrà l’intervento di varie figure di risalto tra cui Fabrizio Berta, Direttore Generale del CNOS-FAP Piemonte, e Francesco Farinetti, Amministratore Delegato di GreenPea.

Il programma della giornata prevede:

  • 09:15 Accoglienza ospiti
  • 09:30 GREEN IS NOW!
    Fabrizio Berta – Direttore Generale CNOS-FAP Regione Piemonte – GREEN IS NOW: Le finalità del progetto
    Francesco Farinetti – GREEN PEA: from duty to beauty
  • 10:00 ABOUT GREEN
    Interviene il dott. Silvestro Greco – docente presso Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo
  • 10:25 GREEN IS REAL!
    Pierangelo De Poli e Roberto Orecchia – GREEN PEA – Sostenibilità e valori, idee ed occasioni: il futuro è adesso!
  • 10:50 Coffe Break
  • 11:10 GIOVANI GREEN-ABLE
    L’Intelligenza nelle Mani – a cura di Fabio Fantauzzi – CNOSFAP – Innovazione Offerta Formativa
  • 11:25 GREEN CHALLENGE 2023
    Sara Spata – Vice Direzione Generale CNOSFAP – Innovazione Offerta Formativa – La competizione regionale inter Centro
  • 11:45 GREEN EXCELLENCE
    Testimonianza di Danilo Ragona – progettista e designer – fondatore di Able to Enjoy
  • 12:15 Saluti e congedo

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CNOS-FAP, tre webinar per il Progetto Assi Culturali

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS -FAP Nazionale sul Progetto Assi Culturali.

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Si avvia la terza fase del Progetto Assi Culturali – Canone Formativo “Il Curricolo Fondativo dell’Educazione al Lavoro”, promosso dai Salesiani del CNOS-FAP Nazionale con altri 6 Enti Nazionali di Formazione Professionale: SCF – Scuola Centrale di Formazione, CIOFS-FP, ENDO-FAP, ENAC, Casa di Carità Arti e Mestieri, Centro Studi Opera Don Calabria.

I tre appuntamenti collocano la nostra riflessione e il percorso di crescita dentro un orizzonte più ampio, anche internazionale, da cui trarre maggiore consapevolezza per strutturare il cammino formativo di educazione al lavoro.

  • Primo webinar “Significato autentico di curricolo”, guidato dalla ssa Berta Martini, Università di Urbino: come coniugarlo con un possibile curricolo di educazione al lavoro?
  • Secondo webinar “Formazione delle Competenze e Rinnovamento dei curricoli in Europa”, guidato dalla ssa Tiziana Pedrizzi, ADI – Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani; esistono esperienze internazionali di riflessione sul curricolo dell’educazione al lavoro?
  • Terzo webinar “Dare un’anima ai Curricoli nel mondo globalizzato”, guidato da don Pascual Chavez Villanueva – nono successore di Don Bosco; come le opere cattoliche nel mondo stanno rispondendo alla sfida educativa globale? Quale spazio può assumere in questa prospettiva l’educazione del lavoro?

Tre appuntamenti per un percorso di formazione che vede come destinatari i direttori dei Centri di Formazione Professionale e tutti gli operatori già coinvolti o che desiderano lasciarsi coinvolgere in un rinnovamento del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale, che possa dare risposte efficaci alle aspettative di educazione dei giovani e delle famiglie, ed una risposta al mondo del lavoro e alle imprese che hanno esigenza di giovani competenti professionalmente ma soprattutto responsabili, con visione e sguardo aperto alla vita e al mondo.

Le info per seguire i webinar su: cnos-fap.it  e  assiculturalifp.it

 

 

CNOS-FAP Piemonte: giornata di inizio anno a Valdocco

Martedì 6 settembre circa 450 persone dai 13 centri CNOS-FAP del Piemonte si sono riversati nel Teatro Grande di Valdocco per l’assemblea annuale dell’Associazione.

 

 

Ad aprire la giornata il saluto dell’Ispettore don Leonardo Mancini, che ha parlato della necessità di lavorare in rete tra le varie scuole e della sostenibilità ambientale, ribadendo l’importanza della presenza educativa salesiana sul territorio.

Don Alberto Martelli, delle risorse umane, ha poi parlato delle persone che compongono il CNOS-FAP e della loro importanza, legata al cambiamento che ha come obiettivo migliorare e migliorarci guardando sempre al futuro, un concetto cardine del dna di Don Bosco e dei salesiani.

A seguire Fabrizio Berta, a carico della progettazione, ha parlato delle modifiche in programma nella formazione professionale in Piemonte, che aprirà le porte a nuovi soggetti, e dell’importanza di raccogliere questa sfida. Ha poi proseguito citando il modo in cui le soft skills, sempre più richieste dalle aziende, siano parte intrinseca della pedagogia salesiana che punta da sempre a trasmettere valori, esempi e modi di affrontare la vita ai ragazzi, e vadano perciò inserite a piene mani negli zainetti degli studenti.

A concludere gli interventi Carlo Vallero dell’area finanziaria, che ha parlato dell’importanza degli investimenti per continuare ad offrire un’offerta formativa e gli strumenti necessari per garantire alle persone una scelta.


Dopo gli interventi si è tenuta la premiazione dei dipindenti che hanno festeggiato il 25° anno all’interno dei centri, seguita dalla messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice alle ore 12:00. A concludere la giornata il pranzo tutti insieme.

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La notizia è stata riportata anche sul settimanale della Diocesi “La Voce e il Tempo” con un articolo a cura di Marina Lomunno:

Il Cnos-Fap riparte da Valdocco

 

«L’intelligenza nelle mani»

come la definiva don Bosco, ovvero la formazione professionale, riparte da Valdocco dov’è nata e si è diffusa in tutti i 5 continenti dove sono presenti i salesiani. Martedì 6 settembre, l’associazione Cnos-Fap (l’ente di formazione professionale dei salesiani) Regione Piemonte, dopo due anni di pausa forzata a causa del covid, ha iniziato ufficialmente l’anno formativo 2022-2023 nella Casa madre a Maria Ausiliatrice: 450 formatori delle 13 sedi presenti Piemonte che erogano corsi di formazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro, si sono ritrovati a Torino Teatro Grande di Valdocco per confrontarsi, programmare e condividere le strategie per affrontare il futuro secondo la mission salesiana del

«Dare di più a chi ha avuto di meno».

E ripartire da Valdocco, dove opera il primo Centro di Formazione professionale e dove è nato, grazie a don Giovanni Bosco, il primo contratto di apprendistato, è un segno di continuità: la Torino dell’Ottocento con tanti ragazzi in difficoltà a progettare il proprio futuro ha molte analogie con il nostro tempo. Ha aperto l’incontro il presidente del Cnos regionale, don Leonardo Mancini, ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, che ha sottolineato l’importanza del dialogo e del confronto nei centri e tra i centri, sul valore della presenza salesiana quale strumento educativo e

«sulla priorità assoluta che hanno i giovani, in modo particolare quelli più fragili».

Don Alberto Martelli, direttore dell’area Risorse umane, ha evidenziato alcune parole chiave: cambiamento per migliorare e non rimanere fermi, strutturale nel sistema salesiano, e gli obiettivi del cambiamento,

«in particolar modo verso un modello di più grande corresponsabilità».

Fabrizio Berta, direttore regionale dell’area Progetti, ha illustrato come muterà la Formazione professionale nel prossimo futuro e Carlo Vallero, direttore regionale dell’area Finanza, dopo aver presentato la situazione economica delle sedi piemontesi ha evidenziato la centralità dei Servizi al lavoro e dell’orientamento offerti dal Cnos in una congiuntura di cambiamenti e di crisi occupazionale. La mattinata, prima della celebrazione della Messa in Basilica e del pranzo insieme, si è conclusa con la premiazione dei formatori che hanno raggiunto 25 anni di attività nel Cnos-Fap.

La Voce e il Tempo

Cnos-Fap Forlì, i ragazzi trovano lavoro – Un progetto per i futuri falegnami

Da “Il Resto del Carlino”, pubblichiamo un articolo di Fabio Gavelli sull’esperienza del Cnos Fap di Forlì.

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«Ancora prima che finiscano il corso, molti nostri ragazzi sono già occupati. In questo senso, i risultati sono molto brillanti». Sergio Barberio, direttore del Cnos-Fap di Forlì, il centro di formazione dei salesiani in via Episcopio Vecchio, affronta da un’altra angolazione – la formazione professionale – l’inchiesta che il Carlino sta conducendo da giorni: la mancanza di manodopera lamentata dalle aziende. Barberio, quali corsi fate e quanti allievi escono ogni anno? «I corsi più gettonati sono meccanico, tornitore, disegnatore meccanico, elettricista, autoriparatore. In totale vengono formati 80-90 giovani ogni anno, ma la tendenza ormai è di prolungare gli studi fino al quarto anno, come avviene in collaborazione con l’istituto Ipsia di Galeata». Quanti trovano lavoro appena completato il ciclo dai salesiani? «Quasi tutti. Capita anche che fin dal secondo dei tre anni normali di corso, le aziende inseriscano gli allievi. Abbiamo rapporti con circa 140 imprese del territorio, oltre che con le associazioni di categoria dell’artigianato. È una rete che funziona». Perché allora molte aziende fanno così fatica a individuare i profili professionali richiesti? «I problemi sono di varia natura. Tanto per cominciare, molti studenti scelgono i licei e al termine conseguono una laurea breve. Ma tanti allievi dopo un anno di liceo si pentono. Il nodo è l’orientamento, che dovrebbe partire già in seconda e terza media. Invece assistiamo alla scelta delle superiori in base a quello che decidono gli amici o i compagni di scuola». Quanto incidono i fattori culturali? «Moltissimo. Bisogna far capire che ci si può realizzare anche tramite l’Iti o gli istituti professionali. Io preferisco parlare di ‘specializzati in manodopera’ invece di ‘manodopera specializzata’.

Abbiamo tutti la nostra quota di responsabilità, anche noi ovviamente. E penso che sarebbe il caso di fare brevi corsi di formazione anche ai docenti delle medie». Le aziende come si comportando, a suo giudizio? «Con tantissime collaboriamo proficuamente, in generale si stanno interrogando sulla questione». Avete delle forme di accompagnamento degli studenti nelle prime esperienze lavorative? «Sì, sono molto importanti, anche la Regione sulla formazione è lungimirante e mette in campo dei progetti che funzionano. Noi abbiamo poi investito su una figura professionale incaricata di capire quali saranno le figure maggiormente ricercate dalle nostre aziende nel prossimo futuro». I vostri ex studenti sono impiegati soprattutto nel settore metalmeccanico e  industriale? «È così. Non posso parlare di quanto avviene in altri settori, come commercio, edilizia o servizi». All’inizio del 2021 venne annunciato anche un laboratorio per aspiranti falegnami a Rocca San Casciano: è partito? «No, sono sorte delle difficoltà. Ma sarà potenziato un grande laboratorio nella zona industriale di Forlì, con ampie collaborazioni fra le associazioni d’impresa e le istituzioni locali. È prematuro parlarne, ma ha l’ambizione di diventare una sorta di distretto indirizzato alla formazione di falegnami per le nostre aziende del mobile imbottito».

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Panda 4×4, il progetto che unisce Torino al Madagascar

Dal sito di Vita Online, l’articolo di Antonio Labanca, ufficio stampa Missioni don Bosco, sul progetto che ha portato strumenti di lavoro al centro professionale di Ivato, in Madagascar dal CFP “Rebaudengo” di Torino.

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Dalle campagne cuneesi fino a Ivato (Madagascar), per portare agli allievi della scuola professionale “Notre Dame de Clairvaux” un rifornimento di strumenti di lavoro insieme con il messaggio di amicizia dei loro coetanei del Centro di Formazione Professionale “Rebaudengo” di Torino. 6200 chilometri in linea d’aria, attraversando la nostra penisola e il Mediterraneo, scavalcando l’Africa orientale e il Canale del Mozambico, così è nato Panda 4×4”, il progetto di Missioni don Bosco

Una vecchia Fiat Panda ha compiuto a giugno 2022 il suo viaggio (virtuale) più lungo, dalle campagne cuneesi fino a Ivato (Madagascar), per portare agli allievi della locale scuola professionale “Notre Dame de Clairvaux” un rifornimento di strumenti di lavoro insieme con il messaggio di amicizia dei loro coetanei del Centro di Formazione Professionale “Rebaudengo” di Torino. 6200 chilometri in linea d’aria, attraversando la nostra penisola e il Mediterraneo, scavalcando l’Africa orientale e il Canale del Mozambico, per dare esito all’operazione “Panda 4 mission”.

È un esempio di economia circolare” commenta don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco di Torino, l’organismo che ha fatto da tramite fra l’Italia e don Erminio De Santis, salesiano di Borgo Velino in provincia di Rieti, da quarantadue anni missionario a Ivato nel circondario della capitale Antananarivo. L’operazione si è rivelata un prototipo di cooperazione internazionale che ha coinvolto entità molto diverse fra loro per natura e obiettivi, le quali sono riuscite a convergere su un obiettivo comune, certamente raggiunto.

A dare il “la” è stato Francesco Joly, imprenditore appassionato di automobili storiche, tesoriere dell’associazione “Torino Heritage” che ha per finalità la salvaguardia del bello e del buono della cultura automobilistica nella quale la Città della Mole si è distinta nella sua storia. Una “Fiat Panda 4×4”, negli Anni Ottanta icona di un fuoristrada a portata di tutti, giaceva in un cortile contadino dopo aver affrontato strade impervie, inverni gelidi ed estati torride. Joly l’ha prelevata e portata al CFP Rebaudengo proponendo una “sfida” per insegnanti e allievi: farla tornare nuova, operando su una carrozzeria mangiata dal sale sparso per sciogliere il ghiaccio e su un motore da rifare in molte parti per via dell’usura. Dopo si sarebbe potuto proporla ai collezionisti di auto storiche.

Il direttore del Centro di formazione salesiano, Fabrizio Berta, ha percepito le potenzialità di questa sfida: affrontare con i ragazzi un caso concreto di restauro sia nel reparto di carrozzeria sia in quello di meccanica. “Anziché montare e smontare un motore funzionante o le parti di un veicolo standard, affrontare la rimessa in funzione di un’auto abbandonata” ha spiegato Mauro Teruggi, il nuovo direttore al Rebaudengo subentrato in corso di restauro; e, da analista degli sbocchi occupazionali, ha aggiunto: “c’è un filone in fase di sviluppo nel settore automotive che è proprio quello della manutenzione di veicoli storici e da collezione”.

Fin qui un insolito ma ammissibile programma di formazione per una scuola professionale che ancor prima che finiscano i corsi riceve dall’industria e dagli artigiani richieste di segnalazioni di operatori specializzati. A far compiere un salto in avanti del progetto “Panda 4×4” l’interpretazione del numero “4” all’inglese: “per”. L’istituto Rebaudengo nacque nel 1930 con una esplicita finalità missionaria: preparare i salesiani che sarebbero andati nel mondo, a portare con sé una professione manuale da mettere in campo per autosostenersi e per generare capacità tecniche fra i ragazzi nei Paesi che chiedevano di svilupparsi nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato. Il responsabile dell’Istituto, don Luca Barone, ha congiunto i fili e proposto che il restauro e la cessione dell’auto venissero finalizzati al sostegno di una analoga scuola professionale. È bastato scorrere i progetti che Missioni Don Bosco sostiene per individuare il partner giusto: il Centro Notre Dame di Clairvaux.

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Al Giffoni Film Festival il corto degli studenti della “Scuola del Fare”

La Scelta, il corto realizzato da alcuni giovani della Scuola del Fare, girato in luoghi iconici di Napoli, si interroga su legalità, passioni e famiglia, attraverso sette giovani protagonisti prigionieri di uno strano gioco, che li costringe a una riflessione su passato e futuro per ritrovare la libertà.

Di seguito l’articolo completo pubblicato su Napoli Today:

Un originale Munaciello si aggira per le catacombe di San Gennaro. Ha in mano un libro, il Libro delle Scelte e del Destino. Si rivolge sornione agli spettatori con una domanda semplice: nella vostra vita ha scelto il destino o sono state le vostre decisioni a guidarvi? Fate fatica a rispondere? Beh niente paura: è solo un film. Questo è infatti l’inizio de “La Scelta” il corto partecipativo girato da Carlo Concina e Cristina Maurelli con i ragazzi e le ragazze di diversi quartieri e rioni di Napoli. Sarà proiettato al Giffoni Film Festival come Evento Speciale, sabato 23 luglio.

Il film racconta la storia di sette giovani protagonisti prigionieri di uno strano gioco, che li costringe a una riflessione su passato e futuro. Legalità, vincoli familiari e passioni diventano i temi portanti di tre intensi episodi dove le esperienze di vita reale dei ragazzi, risuonano nelle parole dei diversi personaggi e diventano momenti di cinema potente e commovente, che parla al cuore di tutti noi. Riusciranno a fare la scelta giusta e a ritrovare la libertà?

Il film è ambientato in luoghi iconici del Rione Sanità (dalle catacombe di San Gaudioso, a quelle di San Gennaro, dalla Basilica di Santa Maria della Sanità alla Chiesa di San Severo fuori le Mura con la scultura del Figlio Velato di Jago) e si conclude oniricamente alla Casina Vanvitelliana di Bacoli.

Protagonisti attivi del corto di finzione, davanti e dietro la macchina da presa, un gruppo di ragazzi che frequentano la Scuola del Fare, un’iniziativa che attraverso l’Istruzione e la Formazione Professionale nei settori della logistica e dell’automotive accompagna nella crescita educativa e formativa adolescenti a rischio di dispersione.

Siamo molto contenti che il film dei nostri ragazzi sia al Giffoni Film Festival, è la dimostrazione che impegnarsi per un obiettivo porta buoni frutti e soddisfazioni

Pasquale Calemme – direttore dei corsi

Il film è stato realizzato in forma partecipata grazie ai formatori del metodo PVCODE (Video Partecipativo per lo Sviluppo di Comunità), una metodologia che trasforma il fare cinema in una occasione per ripensarsi e trovare nuove potenzialità, attivando così percorsi educativi di empowerment e sviluppo di competenze relazionali.

Fare film con non professionisti è sempre molto entusiasmante, il corto è molto intenso e pieno di occasioni di riflessione anche per gli spettatori

Cristina Maurelli – autrice e formatrice

Il progetto è a cura di Liberi Svincoli, un collettivo di artisti e formatori, ed è realizzato con il contributo di Fondazione De Agostini e Fondazione Alberto e Franca Riva.

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